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Autore: _Wonderwall_    03/02/2015    2 recensioni
Lysander Scamander, oramai arrivato al suo ottavo anno ad Hogwarts, poteva affermare che aveva tutto e che, molto probabilmente, era la persona più felice in quel dannatissimo castello.
Lorcan Scamander era tutto quello che non voleva essere.
Ted Lupin era soddisfatto della sua vita.
Alice Paciock era diversa. Era totalmente diversa da suo padre sia per aspetto fisico che per carattere e sua madre le aveva conferito giusto qualche tratto del viso.
James Sirius Potter era stanco. Era stanco ed aveva cominciato a stancarsi alla tenera età di quattordici anni.
Axel Lovegood era strano. Era tutto ciò che ci si potesse aspettare da qualcuno appartenente a quella famiglia.
Louis Weasley era normale.
***
Una generazione che ha avuto tutto senza dover fare nulla, figlia di eroi, ma normale, dannatamente umana.
E se si trovasse davanti ad un pericolo peggiore del precedente? Una generazione senza eroi sarà in grado di vincere o perlomeno sopravvivere?
“Ognuno di noi è un eroe”
“Gli eroi non esistono”
“Vedi, Lily, in una guerra non ci sono né vincitori né vinti, solo morti e sopravvissuti”
“Vivere senza di te è come morire”
(Nella mia storia gli anni passati ad Hogwarts non sono più sette, ma nove)
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Alice, Paciock, Alice, Paciock, Jr, James, Sirius, Potter, Lorcan, Scamandro, Louis, Weasley, Lysander, Scamandro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 13
 
 
 
<< Questo club è stato istituito per essere il palco dei duelli tra i campioni estratti. Tra una settimana ci sarà la sfida tra i due campioni di Durmstrang, dopo cinque giorni quella tra le ragazze di Beauxbatons per finire poi con Hogwarts il quindici novembre, una settimana prima del ballo del ceppo >>
L’aula di Difesa Contro le Arti Oscure, accuratamente ingrandita e sgomberata, era piena di studenti di tutte le scuole che andavano dai quindici ai diciannove anni. Al centro della sala era stato fatto comparire un palco in legno, rialzato di un metro e mezzo dal pavimento, coperto ai lati da tendoni che recavano i simboli delle tre scuole uno accanto all’altro.
Tutti fissavano Ted incuriositi. Lui da sopra i palco parlava guardando tutti i suoi studenti. Le ragazze si lanciavano occhiati intenditrici e si lasciavano andare in risolini stupidi, mentre le più sfacciate lo fissavano languide e talvolta si lasciavano sfuggire un commento a voce troppo alta perché lui non le sentisse.
Teddy era abituato. Aveva passato i suoi nove anni di scuola ad essere ammirato e a ricambiare le espressioni maliziose delle sue ammiratrici. A dire la verità la sua vita era stata cosi anche fuori dall’ambiente scolastico, nei primi anni, prima che incappasse in quella rossa che, nonostante si stesse sforzando, proprio non riusciva a distinguere tra la folla.
<< Domande? >> chiese, facendo vagare gli occhi tra le teste degli studenti.
Si fermò su una chioma rossa ma sbuffò, dopo essersi reso conto che quei capelli erano troppo scuri e troppo lisci per essere quelli di Rose.
<< Ci dai una dimostrazione? >>
Proprio la chioma rossa che aveva individuato, che poi aveva scoperto appartenere a Lily, aveva attirato l’attenzione di tutti su di sé. La voce era calma e confidenziale. Non gli aveva dato del lei né tantomeno gli aveva rivolto occhiate languide.
Al solo pensiero di quello sguardo negli occhi nocciola di Lily rivolto a lui gli si contorse lo stomaco. Al solo pensiero di quello sguardo negli occhi nocciola di Lily, ma rivoto a qualcun altro sentì la rabbia e il fastidio crescere.
Ormai la ragazza aveva raggiunto i diciassette anni ed era diventata adulta, o per lo meno il suo corpo lo era, ma per lui rimaneva la piccola Lily. Quella che si intrufolava nel suo letto dopo un brutto sogno, quella che smetteva di parlargli, costringendo James ed Albus a farle da corrieri, quando gli rubava gli orsacchiotti di peluche, quella che lo ricopriva di neve e che si tuffava dalle sue spalle quando erano al mare.
Rimaneva sua sorella Lily. La sua Lily. E, anche se nessuno se lo sarebbe mai aspettato, Teddy era estremamente protettivo e geloso nei suoi confronti.
Si ritrovò a biasimare colui che poi sarebbe diventato il suo ragazzo perché tra se stesso, Harry, James ed Albus non avrebbe avuto vita facile.
<< Certo >> rispose sicuro << Qualche volontario? >> sorrise ai suoi studenti.
Chi fece qualche passo indietro, chi fissò il pavimento, chi il soffitto, chi bisbigliò qualcosa a chi lo circondava pur di non guardare Ted negli occhi e aumentare le possibilità di essere scelti.
Neanche i Grifondoro ebbero l’audacia di farsi avanti.
Una mano si alzò nei pressi della porta e lo sguardo di Ted si puntò sull’unica parte del corpo che riusciva a vedere.
<< Bene. Chi sei? >> chiese.
<< Rose Weasley >> rispose la ragazza mentre si faceva spazio tra i suoi compagni.
Riuscì ad arrivare al palco e salì sopra, lisciandosi poi le pieghe della camicia che aderiva al suo corpo.
Teddy la fissò, cercando di distogliere lo sguardo da quel corpo sfinato ed elegante, dai quei ricci rossi che le cadevano fino a sotto il seno piccolo, da quelle lentiggini che le ricoprivano il volto chiaro e da quegli occhi celesti che lo facevano impazzire ogni volta che li incontrava.
Gli occhi di Rose per lui erano casa. Erano caldi, nonostante il colore, e profondi, avvolgenti. Completamente diversi da quelli di Victoire.
Ricordava i suoi occhi, ricordava l’energia che emanavano, l’ottimismo, la tempesta di emozioni.
Gli occhi di Victoire erano esattamente come lei, un tornado. Bella da far impallidire qualunque donna le camminasse vicino, ma non per questo fanatica o insopportabile. Completamente diversa dai suoi fratelli.
Eppure tra di loro non aveva funzionato. Ci avevano provato, ci avevano provato davvero, ma non ci erano riusciti. Troppo simili per stare insieme. Quando si cerca di combinare due spiriti liberi il risultato non può essere altro che, beh, un disastro.
Rose invece era quello di più perfetto che potesse esistere per lui. Non era neanche lontanamente bella quanto Victoire, ma per Ted era bellissima e soprattutto era unica.
Sembrava così fragile mentre nascondeva una forza invidiabile.
Victoire era stata una parentesi divertente, Rose sarebbe stata il suo futuro.
<< Niente maledizioni senza perdono >> qualche risatina si diffuse per la stanza e Rose alzò gli occhi al cielo << Ma non ci andremo tanto leggeri. Questa è una simulazione di un duello vero, esattamente come sarà quello tra i partecipanti al Torneo >>
La rossa davanti a lui annuì ed impugno la bacchetta. Si avvicinò al suo insegnante e dopo averlo fissato negli occhi chiari, sorrise in segno di sfida.
Si inchinarono e fecero tre passi in direzioni opposte.
<< Uno. Due. Tre >>
<< Impedimenta >> Rose urlò l’incantesimo che si infranse contro il protego di Ted.
Lui rispose con un incantesimo non verbale, ma la ragazza lo evitò prontamente spostandosi verso destra.
Una scintilla rossa lasciò la bacchetta di Rose, ma al suo avversario bastò muovere un passo all’indietro per evitarla.
 Lo stesso incantesimo partì dal lato opposto e la Corvonero evocò a sua volta un protego bene assestato.
<< Conjunctivitus >>
Ted riuscì ad abbassarsi giusto in tempo per evitare l’incantesimo che Rose gli aveva lanciato e, proprio mentre si preparava a rispondere, un levicorpus lo colpì.
Si ritrovò a mezz’aria con la testa all’ingiù e appeso per un piede. Non si diede pena per provare a colpire la ragazza perché, nello stesso momento in cui l’aveva guardata, aveva capito che avrebbe sbagliato.
Infatti Rose lasciò andare l’incantesimo, per sostituirlo con uno schiantesimo che però manco il bersaglio.
Lupin cadde a terra e senza nemmeno rialzarsi la disarmò.
<< Bel duello >> disse con il fiatone.
Si tirò su a sedere e si aggiusto la camicia che portava per poi fissare la ragazza di sottecchi. Rose aveva le labbra serrate e contrasse per un secondo la mascella come se fosse irritata dall’esito del combattimento. Raccolse la bacchetta e gli rivolse un sorriso.
<< Mi hai battuto >>
<< Avresti vinto se avessi trovato un modo per lasciarmi sospeso in aria >>
Gli occhi chiari di Rose si illuminarono come se avesse appena capito la soluzione, ma nello stesso momento si alzarono al cielo come se quella stessa soluzione fosse così ovvia da non poter credere di non esserci arrivata da sola.
<< Bene >> Ted si girò nuovamente verso gli studenti e li guardò uno ad uno << Chi sono i prossimi due? >>
 
 
 
 
 
La preside batté un paio di volte le mani ed intimò silenzio ai ragazzi che parlottavano tra di loro. Il palco per il club dei duellanti era scomparso lasciando spazio al vuoto. La sala era ancora più spaziosa del solito e tutto ciò che era presente erano delle panche attaccate alle pareti, dove tutti erano seduti, e uno stereo antiquato anche per il mondo della magia.
La donna batté le mani ancora una volta e finalmente l’attenzione degli studenti si puntò su di lei. Tutti gli studenti a partire dal quinto anno erano lì. Avrebbe dato poi delle lezioni anche a quelli più piccoli, ma era impossibile radunarli tutti in una stanza, quindi aveva preferito dividerli.
<< In poco meno di un mese, dopo che i tre campioni verranno scelti ci sarà il ballo del Ceppo >>
Le ragazze sorrisero contente e i ragazzi le osservarono, cercando di decidere con chi si sarebbero fatti avanti.
James Potter si limitava a fissare fuori dalla finestra. Non essere presente a quelle stupide lezioni di danza significava essere espulsi e, considerando che quello era il suo ultimo anno e che doveva resistere ancora solo sette mesi e mezzo, non ne valeva la pena. Ma lui a quel ballo non ci avrebbe messo piede, così come non sarebbe andato alla festa di Halloween.
<< Non azzardatevi a rendere ridicola la mia scuola quella sera o vi ritroverete sul treno di ritorno a casa e con una lettera di raccomandazione da parte mia per fare in modo che non verrete accettati da nessuna scuola >>
La McGrannit aveva sempre avuto una certa predisposizione naturale per le minacce e Albus rabbrividì, guardando quella donna come se fosse posseduta.
Era pazza, completamente pazza. Era solo un ballo, per la miseria.
<< Nessuno scherzo >>
Un’occhiata di fuoco nella direzione di Lily ed Hugo che sghignazzarono e si diedero il cinque.
<< Niente alcol >>
Questa volta si rivolse a Roxanne che diede di gomito ad Albus e Scorpius, seduti accanto a lei, e lanciò un’occhiata d’intesa a Lysander dalla parte opposta.
Per un attimo gli occhi del Potter mediano si fermarono sulla figura di Lorcan, seduta accanto al gemello, ma distolse gli occhi prima che il ragazzo potesse incrociarli.
<< Niente sbruffonate >>
Alexander Nott sorrise angelico.
<< Il ballo del ceppo è una tradizione importante ed una danza che merita rispetto, è per questo che siete qui adesso. Per imparare i passi >>
Scrutò tutti i suoi studenti, dopo di ché alzò gli occhi al cielo.
<< Una Weasley qualunque, grazie >>
Le ragazze chiamate in causa si lanciarono uno sguardo da un lato ad un altro della stanza. Lily scosse la testa inorridita, Lucy abbassò lo sguardo, era una pessima ballerina, Dominique si spostò i capelli dalla spalla in un gesto di superiorità, Rose si irrigidì e Roxanne si limitò a fissare le sue cugine.
La mora si alzò dal suo posto e sorrise incoraggiante alla preside che in quel momento aveva assunto uno sguardo decisamente disperato, come a chiedere se non ce ne fosse proprio un’altra.
<< Andiamo prof, sono una ballerina provetta >>
La ragazza le diede una pacca sulla spalla abbastanza forte da farla sbilanciare in avanti. Sussurrò un ‘ops’ mentre le risate dei suoi amici invadevano la stanza.
<< Sa cosa è richiesto alle ragazze durante il ballo del Ceppo, signorina Weasley? >>
Lei alzò le spalle non curante.
<< Un cavaliere? >> chiese.
L’altra fisso il suo abbigliamento con sguardo critico.
<< Un vestito >>
Anche la mora portò gli occhi scuri su ciò che indossava. Si stirò la t-shirt grande e consunta con le mani ed si spolverò i jeans sbiaditi in qualche punto, ma abbastanza stretti da essere considerati femminili.
<< E dei tacchi >>
Osservò le sue converse rovinate e scoppiò a ridere.
<< Ma vuole vedermi a terra? >>
<< La salverà il suo cavaliere >>
Roxanne schioccò la lingua divertita ed imitò un’espressione delusa. Alzò le mani quasi a mostrarle che non aveva niente.
<< Niente accompagnatore >>
<< Gliene troverò uno >>
<< Ma guardi che non si deve scomodare >>
Quelle erano le esatte parole che avrebbe voluto dire la Weasley, ma non fu lei a pronunciarle. Entrambe si voltarono alla destra di Roxanne ed incontrarono lo sguardo maledettamente divertito di Alexander Nott.
Nemmeno lui indossava la divisa scolastica, come la maggior parte degli studenti. I suoi pantaloni erano nuovi di zecca o, per lo meno, affatto rovinati e la camicia che indossava, leggermente tirata su sulle braccia, scopriva i muscoli degli avambracci, ma non era abbastanza stretta da fasciare i muscoli del petto.
Aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia e la fissava con quegli occhi celesti, ignorando completamente la McGrannit che gli stava chiedendo di spiegarsi.
<< Rox è un po’ distratta, ma abbiamo deciso di andarci insieme >>
La ragazza sbatté le palpebre non capendo.
Rox? Da quando la chiamava Rox? E da quando sarebbero andati al ballo insieme?
E lei non era distratta. Okay, forse un po’.
Sbuffò scocciata.
<< Ma per piacere, è il ragazzo della Smith. E comunque sarebbe troppo ubriaco per reggermi mentre barcollo sui tacchi >>
Marie, sentendosi chiamata in causa, si alzò e si diresse verso l’uscita, ignorando i richiami della preside, imitando una perfetta uscita drammatica in grande stile.
Ancora le bruciava parecchio la rottura non richiesta.
<< Signor Nott, venga qui >> il ragazzo obbedì. << Ora, signorina Weasley, ha un accompagnatore >>
Accese l’obsoleto stereo ed una musica altrettanto vecchia, ma quasi piacevole si diffuse per la sala. La donna si avvicinò ai ragazzi, spingendoli sempre più vicini e costringendo Roxanne a posare una mano sulla spalla di Alec e afferrare quella del ragazzo con l’altra.
Lui sorrise vittorioso e lei sbuffò.
Ma perché si era fatta volontaria? Maledisse tutte le sue cugine nella sua testa e lanciò uno sguardo di fuoco a Lily che la fissava sghignazzando.
La Grifondoro le fece un occhiolino.
<< Niente drammi adolescenziali al mio ballo. Rimandate al giorno dopo >> minacciò la preside, avvicinandosi a loro.
Gli puntò un dito contro e assottigliò gli occhi.
<< E niente alcol >>
 
 
 
 
<< La festa di Halloween, non è stata effettivamente un granché non trovi? Insomma non è successo niente di eclatante come negli altri anni. Niente scenate, niente risse >>
Lily si bloccò e si girò verso il ragazzo biondo accanto a lei, guardandolo preoccupata e incuriosita dal suo silenzio. Scorpius non era certo uno che stava zitto e soprattutto non con lei.
Quando passavano del tempo insieme, cosa che succedeva sempre più spesso ultimamente, non stavano un minuto zitti, a meno che non si accorgessero che il silenzio era proprio quello di cui avevano bisogno. Tra di oro c’era sempre stato un equilibrio perfetto.
Il silenzio era solo un patto fatto senza parlarsi, istaurato per perdersi nei propri pensieri mentre ci si beava della compagnia dell’altro. Ma quel silenzio non era uno di quelli.
Lily cominciava a sentirsi a disagio e lo sguardo di Scorpius era lontano.
La ragazza sospirò scocciata.
<< Che succede? >>
Il ragazzo non le rispose e continuò a camminare, guardando davanti a sé come se non l’avesse nemmeno sentita. La rossa, infastidita, gli prese un braccio e lo costrinse a fermarsi. Lui sobbalzò e la scossa, finalmente, lo svegliò dai suoi pensieri. La guardò sorpreso.
<< Che? >> chiese, rendendosi conto di non aver ascoltato la domanda.
Lily gonfiò le guance che la fecero somigliare ad una bambina e Scorpius ridacchiò divertito.
<< A cosa pensavi? >>
<< Al ballo >>
La rossa si sedette e subito dopo il ragazzo prese posto accanto a lei. Entrambi fissarono l’orizzonte oltre il lago e lei lanciò un’occhiata alla Foresta Proibita. Si chiedeva spesso perché vigesse ancora il divieto di andare a fare una passeggiata lì, considerando che comunque tutti lo facevano, fregandosene delle regole.
Lei stessa ci era stata più volte di quante fosse entrata in biblioteca e sinceramente non aveva trovato niente di così pericoloso o spaventoso. E, ad ogni modo, loro erano dei maghi, avrebbero potuto difendersi perfettamente da soli.
<< Hai già in mente chi invitare? >> chiese, evitando di guardarlo.
Non voleva sapere la risposta perché sapeva che non le sarebbe piaciuta. La malsana, e alquanto incomprensibile, cotta che Scorpius aveva proprio verso la cugina che lei non sopportava era assurda e decisamente dolorosa.
Era arrivata a fare pace con i suoi sentimenti, aveva dovuto farlo dopo la nottata che avevano passato in piscina. Dopo quel bagno durante il quale avevano scherzato tra di loro e dopo che avevano dormito abbracciati tutta la notte. Dopo che si erano baciati.
O meglio, dopo che lei lo aveva baciato.
Solo al pensiero arrossiva e si sentiva di nuovo una maniaca. Solo che lui stava dormendo così tranquillamente ed era così bello. Le sue labbra così morbide, le sue ciglia così lunghe.
Ricordò la loro consistenza quando le aveva posate delicatamente sulle sue e l’imbarazzo quando l’aveva sentito muoversi leggermente. Si era ritirata, si era stesa e con le guance in fiamme aveva finto di dormire.
Ma lui non si era svegliato.
Arrossì anche in quel momento e spostò i capelli lunghi a coprirle il viso per non farglielo scoprire.
<< Dominique >> sussurrò Scorpius.
Fece un sospiro e Lily chiuse gli occhi come se così il dolore fosse più sopportabile. Lui prese un sasso da terra e lo lanciò nel lago, facendolo rimbalzare un paio di volte.
<< Ma non avrò il coraggio di chiederglielo >>
La voce del ragazzo era così abbattuta da costringere Lily ad aprire gli occhi e prendere in mano la situazione.
Aveva fatto pace con i suoi sentimenti ed aveva anche capito che dovevano restare nascosti per il bene della loro amicizia. Ci teneva troppo per rovinarla perché aveva una cotta per lui, dopotutto era normale. Scorpius era bello, simpatico e le voleva bene.
Ma non sarebbe durata per sempre.
E non riusciva a vederlo così per colpa di Dominique.
<< Senti Scorpius, mia cugina non ti merita. È solo una stronza che crede di poter avere tutto >>
Lui alzò lo sguardo su di lei e provò a parlare, ma Lily non glielo permise. Si alzò in piedi, scrollandosi l’erba dalla gonna della divisa della scuola e gli rivolse un sorrisino.
<< Ma se sei fermamente convinto che è quello che vuoi allora caccia fuori le palle, non rompere –lo avvisò quando fece per ribattere alla sua parolaccia-, e vai a chiederglielo. È troia, ma non ti mangia >>
<< Non è… >>
L’occhiata ammonitrice di Lily bloccò la sua protesta.
<< Ok, forse un po’ >> ammise, ridacchiando.
Lei alzò gli occhi al cielo e cominciò ad allontanarsi verso il castello.
<< Dove vai? >>
<< A cercare il mio appuntamento per il ballo >> urlò in modo che potesse sentirla.
 
 
 
 
 
<< Axel >> la voce di Lily interruppe la conversazione che Axel e Shailene stavano avendo, ma nessuno dei due parve infastidito dalla cosa.
Gli sorrisero entrambi e lei diede loro due veloci baci sulla guancia.
<< Ciao Lene >> salutò anche la ragazza.
Lei la prese sotto braccio.
<< Ho visto che eri con Scorpius >> disse, sorridendole.
Shailene non era il tipo di ragazza da sorridere con furbizia, non aveva mai avuto problemi ad ammettere quanto alcuni ragazzi fossero carini, ma solo se qualcun altro chiedeva la sua opinione, mai di sua spontanea volontà. Non perché fosse timida, anzi, ma semplicemente non le interessava.
Quindi, quando lesse un velo di malizia nel suo sguardo, il sopracciglio di Lily scattò in alto, confondendosi quasi con l’attaccatura dei capelli.
<< Facevamo una passeggiata >> spiegò, guardandola attentamente.
Shai annuì e lanciò uno sguardo a suo cugino che sghignazzò. Dire che quei due non fossero bravi a mantenere un segreto era a dir poco un eufemismo. Erano sempre troppo sinceri e poi, semplicemente, nemmeno ci provavano.
La rossa sbuffò.
<< Cosa succede? >>
Lene alzò le spalle e Axel sghignazzò ancora. La Potter sbuffò di nuovo e punto un dito contro il petto del ragazzo che la fissava con occhi sognanti e divertiti. Era lì con loro ma allo stesso tempo lontano. Lily lo invidiava così tanto per la sua capacità di estraniarsi dal mondo, di crearsene uno proprio.
<< Mia cugina si è messa in testa di fare da cupido >>
<< Non è vero >> si difese la ragazza, incrociando le braccia a petto, oltraggiata.
Lily la guardò scioccata.
<< Cupido? >>
Shailene sbuffò.
<< No, non sono cupido. Ho semplicemente notato che ti piace Scorpius e non vedo l’ora che vi mettiate insieme. Ma starò al mio posto >> si affrettò ad aggiungere quando Lily la guardò male.
<< Non mi piace Scorpius >>
<< Ah-a >>
Sia Shailene che Axel annuirono per assecondarla con la tipica espressione di chi non crede a niente di ciò che hai detto. Con la tipica espressione che innervosiva Lily oltre ogni dire.
<< Sono seria >>
<< Certo >>
<< Davvero >>
<< Assolutamente >>
<< Ok, mi piace >> ammise.
Entrambi sorrisero e annuirono, concitati.
<< Andrete al ballo insieme? >> chiese, Shailene.
Lily sospirò e scosse la testa e l’amica si imbronciò leggermente. Aprirono la porta della Sala Grande e si sedettero al tavolo dei Corvonero, nell’ultima parte. Lanciarono uno sguardo al Serpeverde che, forse per la prima volta in quell’anno, era seduto al tavolo della sua casa.
Davanti a Dominique.
Lui disse qualcosa che fece ridere la ragazza e arrossire lui stesso. Lily si sentì divisa in due. Da una parte sperava che la cugina rifiutasse Scorpius, dall’altra si sentiva un’egoista anche solo per averlo pensato e pregava che non stesse ridendo in faccia alla sua proposta. O l’avrebbe uccisa.
<< Vuole andarci con lei >>
Indicò disgustata la mezza veela. Dominique si spostò i capelli di lato con un movimento sinuoso, facendo girare tutto il tavolo di Serpeverde a guardarla.
Shailene sbuffò, servendosi un paio di cosce di pollo e le patate arrosto. Addentò una di loro e rimase in silenzio, cosa insolita per la ragazza.
Entrambi capirono che era persa nei suoi pensieri quando seguirono la traiettoria del suo sguardo vedendolo piantato esattamente alla parete opposta.
<< E tu con chi ci vai? >> chiese Axel, continuando a sorridere.
Lily si sentì tutto d’un tratto imbarazzata. Quando aveva lasciato Scorpius sulla riva del Lago Nero era davvero determinata a trovare Axel e chiedergli di andare al ballo con lei. Ovviamente da amici.
Ma adesso che ce l’aveva trovato, tranquillo e sorridente come sempre, il coraggio era scomparso, lasciando spazio ad un’insolita sensazione di disagio.
Balbettò qualcosa mentre si serviva anche lei una porzione di patate arrosto e un paio di cosce di pollo. Ne agguantò un’altra, seguendo l’esempio dell’amica che si era riempita di nuovo il piatto.
<< Stavo pensando, ci andiamo insieme? Da amici >>
Dopotutto non aveva niente da temere, conosceva Axel da una vita, da prima di arrivare ad Hogwarts, anche se il loro rapporto si era stretto durante il primo anno.
Prima che il ragazzo potesse rispondere Hugo Weasley prese posso accanto a loro e, ancora prima di riempirsi il piatto, afferrò una coscia di pollo e l’addentò.
<< Certo >>
<< Certo cosa? >> chiese il rosso, ancora masticando.
<< Hugo chiudi la bocca >>
Il ragazzo fece la linguaccia alla cugina e continuò a mangiare, ignorando persino la sua domanda.
<< Tu con chi ci vai, Shai? >> chiese Lily.
La ragazza si riscosse dalla sua trance e sorrise radiosa.
<< Con tuo fratello >> dichiarò sicura.
<< Albus? >>
Lily la guardò stupita. Shailene ed Albus si conoscevano da quando erano minuscoli, ma suo fratello non aveva mai dato segni di interesse verso di lei, così come il sentimento di disinteresse era ricambiato dall’amica.
Trovava altamente improbabile che lui avesse cambiato idea così repentinamente, soprattutto considerando che era da quando Arielle era arrivata che non le toglieva gli occhi di dosso.
<< No >> commentò tranquilla Shailene << James >>
Lily lasciò cadere la forchetta nel piatto nello stesso momento in cui Hugo lasciò andare la coscia di pollo, rimanendo a bocca aperta e offrendo loro una visione tutt’altro che desiderata.
Solo Axel sorrise felice e commentò un ‘sembra un bravo ragazzo’, tornando poi a blaterare di strani esserini osservando la reazione degli amici.
<< Te lo ha chiesto? >>
La prima a riscuotersi e porgere la domanda fu Lily, mentre suo cugino continuava a guardare Shailene come se fosse completamente pazza e potesse alzarsi in quel momento e lanciare maledizioni senza perdono al tavolo degli insegnanti.
Shailene scosse la testa, per niente abbattuta da quel piccolo particolare e, continuando a sorridere come era solita fare, spiegò.
<< Non è venuto nemmeno alla festa di Halloween ed è sempre solo. Glielo chiederò domani. Naturalmente è da amici >>
<< Tu e mio cugino non siete amici >>
Hugo era ancora sconvolto.
<< Dovresti avere un piano B. Non credo che verrà >> disse Lily, girando la testa verso il tavolo dei Grifondoro.
Era esattamente nel punto che prima Shailene fissava e la ragazza si rese conto che probabilmente aveva appena elaborato quella pazza teoria. James, sentendosi osservato, alzò la testa dal piatto e fissò il gruppetto, spostando poi lo sguardo in quello di Lily, interrogativo.
<< Oh, nel caso dice di no, ci vado con Hugo >>
<< Ehi >> protestò il diretto interessato << Dovresti prima chiedermelo >>
Shailene sventolò la mano in aria come se fosse cosa di poca importanza ed Hugo sbuffò.
 
 
 
 
 
Al tavolo dei Serpeverde, Scorpius cercava di farsi coraggio per invitare Dominique al ballo del Ceppo con lui.
Ma, a quanto pareva, l’aveva già raccolto ed esaurito tutto per sedersi davanti a lei ed iniziare una conversazione, dire qualche battutina stupida e farla ridere.
Dominique dopo che la loro chiacchierata era finita bruscamente, senza cercare di salvarla, aveva parlato senza entusiasmo con le sue compagne di dormitorio, lanciando qualche occhiata al biondo.
<< Domi >> la chiamò lui, spinto da uno strano spirito autolesionista.
La ragazza si bloccò e gli rivolse uno sguardo curioso, sorridendogli per spingerlo a continuare. Scorpius sperò di non aver aperto bocca e deglutì arrossendo. Ma ormai aveva parlato e non poteva fare la figura dello stupido più di quanto non stesse già facendo.
<< Vieni al ballo con me? >>
Non aveva balbettato ed era riuscito a guardarla negli occhi. Era un inizio.
Lei lo fissò e sorrise.
<< Certo >>
 
 
 
 
 
 
Angolo Autrice
Eccomi finalmente con il terzo capitolo!
Allora, vediamo cosa succedere. Prima lezione del club dei duellanti e un pochino di spazio dedicato a Rose e Ted. Alla fine dell’ultimo libro la Rowling ha reso ufficiale la relazione tra Ted e Vic quindi anche io l’ho aggiunta alla storia. Ma è finita, sepolta.
Poooi, vediamo un po’, Alec e Roxie. Che ne pensate?
E di Lily e Scorpius? Lo so che non è proprio bello che adesso quello stupido biondo vada al ballo con Dominique, ma trovo carino che Lily ci vada insieme a Axel, voi no?
Ovviamente nessuno da credito all’idea strampalata di Shailene. Avranno ragione?
 
AVVISO: allora, lo scorso capitolo avevo chiesto cosa ne pensavate di una serie. Se sarà così credo che la prima parte si concluderà con il sedicesimo o il diciassettesimo capitolo e poi verrà la seconda, prevalentemente di azione.
Oppure tutto insieme. Non saprei, cosa ne pensate?
  
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