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Autore: katyjolinar    04/02/2015    3 recensioni
La vita di un vichingo è scandita da alcune tradizioni che segnano il passaggio da un momento a un altro del proprio percorso. E tutti sono tenuti a rispettare queste tradizioni, anche i ragazzi di Berk.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nelle settimane seguenti, i preparativi per il matrimonio proseguirono senza altri intoppi.
Hiccup si era rassegnato, o almeno aveva rinunciato a provare ancora a convincere Astrid che stava commettendo un grosso sbaglio. Passava le giornate, ormai, completamente da solo, a parte il suo fido Sdentato, che non lo mollava mai, volando lontano con il suo drago, oppure restava seduto agli angoli delle strade di Berk, con una brocca di idromele tra le mani.
Eh sì, il ragazzo continuava a bere, perso nell'oblio delle sue emozioni, era l'unica cosa che non gli faceva pensare a quello che stava succedendo, anzi, lo stordiva a tal punto che non riusciva affatto a pensare più a nulla.
Nessuno, ormai, faceva più caso a lui, per cui era ignorato da tutti, anche perché avevano tutti quanto i altro a cui pensare, con il matrimonio di Astrid e Moccicoso ormai alle porte.
I due fidanzati passavano molto tempo insieme, per via dei preparativi, e Astrid, dopo l'ultima discussione con Hiccup, era diventata meno manesca con Moccicoso, o almeno ci provava.
Hiccup, però, aveva ragione: lei non amava il suo fidanzato, ma doveva sposarlo, era la tradizione, era stato così da secoli, e non sarebbe cambiato. Però spesso l'affetto cresceva col passare del tempo, per questo cercava di farsi piacere il ragazzo, nonostante tutto, anche se non era semplice, perché Moccicoso spesso faceva o diceva qualcosa di inappropriato, ed era tutto l'opposto del suo tipo di uomo.
Le era anche dispiaciuto allontanare il suo migliore amico, ma dopo quanto successo pensava che fosse l'unica cosa da fare perche si mettesse il cuore in pace. Purtroppo, però, lui sembrava essere peggiorato; certo, non l'aveva più infastidita, ma poteva vederlo, spesso, seduto per strada, accanto al suo fedele drago, ubriaco o giù di lì, con i capelli più spettinati del solito e la barba incolta.
Ma ormai non poteva fare più nulla per lui, avrebbe dovuto uscirne da solo. Le aveva confessato di amarla, l'ultima volta che si erano parlati, quando l'aveva baciata, ma lei ormai apparteneva a un altro, era troppo tardi, e lui non poteva fare più nulla per cambiare le cose, perché la strada era stata tracciata, e non poteva lasciarla.
Era pomeriggio tardo, l'ultimo da nubile di Astrid, e lei stava tornando da casa di Gothi, per mettersi d'accordo sugli orari per ritrovarsi il giorno successivo, dal momento che la druida avrebbe supervisionato sulle cerimonie di vestizione e di preparazione della sposa, prima del matrimonio vero e proprio.
Camminava lenta, ripetendo a mente tutte le preghiere e i canti che avrebbe dovuto dire il giorno dopo. Era concentrata, non voleva dimenticare neanche una parola, tutto doveva essere perfetto.
Era talmente concentrata che non si accorse che qualcuno le aveva sbarrato la strada, finché quasi gli finì addosso.
"Ehi! Guarda dove cammini, principessa!" esclamò la voce di Moccicoso, mentre le sue braccia la afferravano al volo, evitandole la caduta.
"Scusa, Moccicoso... ero sovrapensiero e non ti ho visto..." si scusò la ragazza, lasciandosi abbracciare dal fidanzato "Stavo ripassando a mente le cose che dovrò dire domani."
"Eh, sì, domani è il gran giorno." ammise il bruno, facendole una carezza, proprio mentre Hiccup passava da lì, zoppicando, a testa bassa.
Astrid gli lanciò un'occhiata veloce, prima di tornare a guardare Moccicoso, che la fece ancora avvicinare e le stampò un bacio sulle labbra; la ragazza non ricambiò, presa di sorpresa, ma gli sorrise appena si allontanarono.
"Devo andare a casa." si scusò "È quasi ora di cena, e non voglio fare troppo tardi, se no domani non mi sveglio più."
"D'accordo, dolcezza." annuì il giovane "Sogni d'oro, piccola."
La bionda sorrise e si allontanò, andando verso casa sua.
Riprendendo a ripassare a mente le cose per il giorno dopo, si preparò la cena e mangiò con calma, lavò il suo piatto e si andò a cambiare, indossando la sua camicia da notte per l'ultima volta da donna nubile.
Si era sciolta la treccia e si stava pattinando i capelli, prima di mettersi a letto, quando sentì bussare alla porta. Era ormai sera, nessuno andava più in giro a quell'ora, per cui andò ad aprire, chiedendosi chi potesse essere.
Ma appena aprì, prima di poter reagire, si trovò imprigionata da due forti braccia, impossibilitata a parlare da una mano premuta sulla bocca: era stato Hiccup a bussare e, appena la giovane aveva aperto, si era infilato in casa e l'aveva bloccata in quel modo.
"Astrid, per l'ultima volta... ripensarci!" disse il giovane, abbassando la mano dalla sua bocca ma continuando a tenerla ben ferma.
"Lasciami!" si lamentò lei, cercando di liberarsi dalla presa "Ti ho già detto che non dovevi più avvicinarti a me!"
"Ed è quello che farò, se non riuscirò a farti cambiare idea." ammise il ragazzo, lasciando la presa. Astrid fece un passo indietro e lo fissò, sulla difensiva; Hiccup non si mosse dal suo posto e continuò a parlare "Ho detto a mio padre che da domani lascio Berk. Non c'è più posto per me, qui, vado dove ho iniziato ad essere qualcuno. Ma prima volevo parlarti un'ultima volta."
"Io non andrò contro le tradizioni!" protestò lei "Sono importanti, non posso non seguirle! Pensavo che tu lo capissi!"
"Io voglio il meglio per te, voglio la tua felicità." continuò il castano, facendo un passo avanti "Ma ti conosco abbastanza bene per dirti che non sarai felice se continui su questa strada."
"Non puoi saperlo!" lo interruppe Astrid, indietreggiando fino al muro "Tu non sai niente! Dici queste cose solo perché sto per sposare un altro, invece di sposare te! Il tuo non è amore, è egoismo! Dovresti essere felice per me, invece... invece non ti riconosco più, non sei l'Hiccup di cui mi ero innamorata..."
Hiccup si avvicinò ancora, lei cercò una via di fuga, ma non ce n'erano. Si guardarono negli occhi, poi lui annullò la distanza tra loro e la baciò.
Fu dolce, istintivo, colmo d'amore, addirittura protettivo. La giovane fu presa di sorpresa, ma ricambiò immediatamente, tremando, mentre lui prolungava il contatto. Dopo pochi secondi le lacrime cominciarono a scenderle lungo le guance, mentre quel bacio, che aveva tutta l'aria di essere l'ultimo di in condannato a morte, diventava più profondo, e le braccia del giovane la stringevano in un caldo abbraccio.
Si separarono dopo parecchi minuti, e Hiccup cercò di asciugarle le lacrime, che continuavano a scendere senza fermarsi, ma Astrid lo allontanò.
"È inutile, Hiccup..." disse, tra i singhiozzi "Ormai ho deciso, voglio seguire la tradizione, quindi vattene, perché domani mi sposerò con tuo cugino."
Il ragazzo la fissò ancora, e per un secondo le sembrò che avesse il cuore spezzato, ma era meglio così, per Astrid, almeno l'avrebbe lasciata in pace. Il castano, finalmente, si decise e si allontanò, andando alla porta.
aveva preso la sua decisione: avrebbe lasciato Berk quella notte stessa.
   
 
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