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Autore: DarkXemnas    04/02/2015    4 recensioni
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«E tu,» chiese, «cosa ti ricordi di quella volta?»
«Solo alcune parole.» rispose con voce tremante.
Il ragazzo, incuriosito da quelle parole, azzardò «Quali parole?»
La ragazza esitò prima di rispondere, poi iniziò a ripetere quelle parole che le si erano impresse nella mente, «Non avere paura del buio. L'oscurità nasconde i mali, la luce li mostra. L'oscurità dona la speranza nella sua insicurezza, la luce, mostrandoti il mondo nella sua verità te ne priva. La luce è solo un periodo, perché nell'oscurità tutto nasce, e in essa muore.»
Il viso della giovane fu rigato dalle lacrime, non doveva essere facile per lei ricordare quell'avvenimento. Il ragazzo, seduto accanto a lei, le cinse le spalle con un braccio e lei trovò conforto nella vicinanza con l'amico.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heartless, Nessuno, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco, Altro contesto
Capitoli:
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KH FOTD cp 1

Capitolo 1

Alone In The Dark

 ~KH~

 

La chiave girò nella serratura, la maglia si mosse e la porta, dolcemente, si aprì. Ai entrò nella casa, anche oggi era rientrata prima del fratello. Salì le scale, per poi arrivare nella sua camera. Buttò la borsa sul letto e si mise davanti allo specchio. L’uniforme della scuola le piaceva molto, soprattutto perché era stato suo fratello a regalargliela. Si spogliò e si mise degli abiti più comodi. Si diresse nella cucina, ormai era ora di cena e lui sarebbe rincasato in poco tempo. Indossò il grembiule e si mise ai fornelli. Quella casa era troppo silenziosa per lei e le dispiaceva rimanere da sola. Sentì un suono familiare, era la porta.
«Hikari?» chiese lei.
«Sono tornato.» rispose il ragazzo mentre si toglieva il soprabito.
La ragazza, ancora intenta a cucinare, si voltò e i suoi lunghi capelli rossi le si pararono davanti.
Quando suo fratello la vide si mise a ridere e lei si imbarazzò.
«Cambiati e torna subito, che ormai è pronta!» disse Ai sorridendo.
Hikari annuì e salì al piano di sopra.
La giovane, nel frattempo, notò che alcune ciocche di capelli le erano rimaste tra le labbra, le prese e le spostò dietro all’orecchio. Molte volte pensava di tagliarli, come quando era piccola, ma Hikari più di una volta le aveva detto che a lei stavano bene lunghi.
Il ragazzo scese «Serve una mano?» chiese e la ragazza gli rispose di sedersi, che aveva finito.
Hikari allora si sedette e il suo sguardo, incentrato sulla ragazza, la metteva in suggestione. Ai mise al centro del tavolo la pentola e si accomodò pure lei, di fronte al fratello.
«Buon appetito!» esclamò il ragazzo.
I due iniziarono a mangiare, ma l’attenzione della ragazza era sul ragazzo. Recentemente lo vedeva cresciuto, nonostante fosse già un anno più grande di lei. Tutti i giorni dopo la scuola, puntualmente lui andava a lavorare e soprattutto non voleva che sua sorella facesse lo stesso, voleva solo che studiasse e avesse una vita tranquilla. Ai lo scrutò dalla testa, fissandosi su quelli spettinati capelli castani che le erano sempre piaciuti, al viso, che guardava verso il basso e perciò non poté vedere gli occhi e infine al ciondolo che aveva al collo. Quanti ricordi aveva quel pendente per lei. Si portò una mano al petto e sentì il suo, di ciondolo. I pensieri della ragazza iniziarono a viaggiare, portando a galla ciò che successe quasi sei anni prima.

                                                                                                                                                                                                                                                                            ~KH~

I due bambini erano, come sempre intenti a giocare nel loro cortile. I genitori li tenevano sempre d’occhio, mai che si facessero male o chissà che cosa. Vivevano in città, in un piccolo appartamento, ma ogni tanto passavano qualche giorno nella loro casa in campagna, come in quel giorno. La notte stava lentamente coprendo il cielo, e i genitori fecero rientrare i figli. La solita cena, il solito bagno, poi a letto. Eppure quella notte sembrava agitata. Sarà il vento?
Il piccolo Hikari era sveglio e decise di destare dal sonno anche la sorellina Ai. Gli disse di fare una collana, come quella che aveva la mamma e lei, entusiasta, accettò. I due si impegnarono, usarono dei resti di alcuni giocattoli. Ne fecero uno a testa.
Un rumore li disturbò, proveniva dal piano sottostante. Magari era uno dei loro genitori, così la piccola Ai uscì di corsa per salutare il papà o la mamma, per far vedere che riusciva a stare sveglia fino a tardi. Raggiunse le scale e in fondo a esse intravide una figura maschile. «Papà?» chiese la piccola incuriosita. La figura salì le scale, lentamente, e si fermò davanti alla faccia impaurita della bambina, probabilmente aveva notato che era un estraneo. Ai corse in camera e l’uomo la lasciò andare, che cosa avrebbe potuto fare da sola?
Ai spiegò a Hikari che cosa aveva visto, il bambino si sporse fuori dalla porta per vedere l’uomo. Era lontano e camminava, potevano farcela a svegliare mamma e papà. I due uscirono e corsero verso la stanza dei genitori.
«Volete svegliare mamma e papà?» disse tra sé e sé l’uomo sorridendo, «Tanto meglio.»
I bambini urlarono e i genitori, preoccupati, osservarono anche loro fuori dalla porta però non videro nessuno. “Magari i bambini avevano avuto un incubo..” e con questo pensiero li rimandarono nella loro stanza.
Era stranamente caldo nella camera da letto dei genitori, ma i due non ci fecero caso.
I figli non riuscivano a prendere sonno, avevano troppa paura.
Qualcuno bussò alla loro porta e i due si nascosero sotto le coperte. L’uomo entrò e i due lo videro bene i volto. Lunghi capelli neri, che tendevano sul bianco, o forse grigio?
Gli occhi verdi, ma anche questi sembravano di un altro colore, gialli. L’uomo si volse verso di loro e due file di fuoco entrarono nella stanza, per ricoprire il tutto di un fuoco ballerino. E poi? Ai si sforzò, ma cosa successe dopo? L’ultima cosa furono li occhi dell’uomo e il fuoco, poi ricorda tutto bruciato, la casa era crollata e loro due, da soli, in mezzo a quello che poco prima era il cortile.
Ricorda che Hikari gli diede il suo ciondolo e le disse che l’avrebbe protetta, da tutto e da tutti, che l’avrebbe fatta vivere serenamente. Si ricorda che anche lei gli diede il ciondolo, poi il viaggio per ritornare dove si trovavano adesso, nel loro appartamento.

                                                                                                                                                                                                                                                                                 ~KH~

 «Ai? Ai?» la voce del fratello le arrivava debole, fu la vista del viso di Hikari vicino al suo che la fece riprendere, gli occhi azzurri in cui, ogni volta si perdeva.
«Che fai? Non ti vorrai addormentare a tavola!» scherzò Hikari e Ai distolse lo sguardo.
«Non mi stavo addormentando… ecco.. io..» tentò di spiegare ma la vergogna ebbe il sopravvento.
«Ah Hikari!» esclamò, «Una mia amica mi ha detto che domani nel terzo distretto ci sarà una fiera. Che dici ci andiamo? Daiiiiii!!!» propose Ai.
Hikari si stupiva ogni volta, la sua sorellina era proprio volubile.
«Non ho voglia.» rispose secco lui.
«Per piacere fratelloneeeee!» questa volta volta fu Ai ad avvicinarsi al viso di lui, piantando i propri occhi rossi dentro i suoi.
Hikari sbuffò e annuì. La ragazza sorrise.

 I due erano andati ognuno nella propria stanza, dovevano dormire assai, soprattutto Hikari che doveva, oltre che andare a scuola, lavorare e poi uscire con Ai.
D’altro canto Ai non riusciva a chiudere occhio, era veramente agitata. Non riusciva a pensare ad altro che a loro due alla fiera del giorno dopo. Però sapeva che doveva essere al pieno delle sue forze, quindi cerco la tranquillità nel cielo, però quella sera il cielo non era tranquillo, o forse lo era troppo. Completamente nero, neppure una stella. Una ventata la colpì in viso. Era un vento simile a quello della sera alla villa e ciò la turbò. Notò che qualcosa scendeva dal cielo e pensò fosse neve, ma di nuvole non ce ne erano e poi quelle cose sembravano grigie.
Anche una signora, incuriosita da tutto ciò, uscì di casa per vedere meglio. Una di quelle cose, che stava cadendo dolcemente, si rigirò su se stessa, e piombò sulla donna. Una specie di umanoide si formò sulla donna e la passò da parte a parte. La donna scomparve in un fascio di luce e l’essere che rimase al suo posto, stringeva in mano una sfera rosa. Altri lo circondarono, come se volessero vedere. Quello mangiò la sfera e iniziò a mutare, ma Ai era già rientrata in casa urlando.
«HIKARIIII!!! SVEGLIA!!» urlò davanti alla porta della camera del fratello, che prontamente uscì.
La ragazza gli spiegò nei dettagli ciò che aveva visto e il ragazzo, incredulo, vide gli esseri cadere dal cielo.
«Cambiati in fretta!» urlò anche lui, «Cosi non puoi correre!» disse indicando la vestaglia della sorella che fece come le era stato detto. Anche Hikari si cambiò.
Uscirono di casa e quei cosi gli caddero addosso ma Hikari li evitò. Iniziarono a correre però Ai era troppo spaventata e non riusciva a muoversi bene. Il ragazzo la prese di forza e la sollevò, prendendola in braccio. Tutte le vie erano bloccate, sia da quei mostri, che da persone che ne venivano assalite. L’unico punto libero era il canale che portava alla falda sotterranea.
«Prendi un bel respiro e trattieni il fiato.» ordinò alla sorella Hikari. Prese la rincorsa e saltò dentro al canale finendo direttamente nella pozza d’acqua. Nuotarono poco, perché vicino a loro trovarono a un gruppo di rocce, levigate dall’acqua, dove si fermarono.
«Probabilmente qua siamo al sicuro, stai tranquilla Ai.» Hikari tentò di tranquillizzare la sorella, visibilmente agitata, ancora tra le sue braccia.
I due si osservarono intorno, dovevano capire bene dove fossero finiti.
La stanza era molto alta e spaziosa, tutta in roccia, come fosse una caverna. Accanto alle rocce su cui si erano posati vi era una specie di pavimentazione, che terminava in un muro che presentava due anfore vuote appoggiate a se, anch’esso circondato da un muro di roccia. Davanti a loro, una concavità nella roccia, profonda qualche metro e riempita da poca acqua, e in fondo a essa un enorme dipinto raffigurante la luna.
«Lei...»
Hikari si mise sull’attenti, cercando la fonte della voce.
«Lei...» ripeté la voce.
«CHI SEI!?» urlò il ragazzo.
«Io?» chiese la voce, «Dovresti chiederti chi sei tu piuttosto..»
Questa volta Hikari trovò la fonte, era un uomo, indossava un mantello bianco che copriva tutto il corpo e nascondeva il viso.
L’uomo indicò verso di lui. Il ragazzo sentì Ai agitarsi improvvisamente e quando la guardò vide un’enorme dolore sul suo volto. E con una mano si stringeva il petto in corrispondenza del cuore.
Faceva fatica a respirare.
«AI! AI! Che sta succedendo!?» domandò fulminando con gli occhi l’uomo.
Gli spasmi della ragazza diventarono più violenti e il suo corpo fu avvolto dalla luce. Hikari la strinse a se ma le sue braccia non stavano più sostenendo niente. Scomparsa in una nuvola di luce.
Le lacrime scesero silenziose, il giovane non emise un solo suono. Si alzò in piedi e puntò il bersaglio.
«Il suo cuore è ritornato, ritornato all’oscurità. O forse, non ancora?» disse con voce profonda.
Il viso di Hikari si contorse in un’espressione furiosa e urlando, gli corse contro.
«Tu ancora non comprendi.» sentenziò la persona, ma Hikari non lo ascoltò. Era stata quella persona a far scomparire Ai, e non poteva perdonarlo. Strinse i pugni fino a ferirsi la mano, ma non gli importava. Urlò, urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Il rumore dell’acqua pestata risuonò forte, aggiungendosi alle urla. La persona con il mantello fece un movimento con la mano e il ragazzo non sentì più nulla sotto di sé, cadde.

                                                                                                                                                                                                                                                                                               ~KH~

L’oscurità era tutt’intorno. Non si disperò, stavolta era davvero solo, Ai ormai non c’era più.

                                                                                                                                                                                                                                                 Non essere spaventato.

Hikari si guardò intorno, ma non vide nessuno.

Non sei da solo.

Una piccola luce lo avvicinò e dolcemente gli si posò sulla mano destra. Una sensazione di calore.

Hai ancora molto tempo.

I suoi piedi toccarono una superficie, eppure non riusciva a vederla.

La porta è ancora nascosta.

Una luce avvolse la sua mano con una luce flebile.

Non sai ancora nulla.

Il terreno iniziò a illuminarsi di un bianco acceso, mostrandosi come un cerchio ritraente sette simboli simili a cuori, ma il loro interno era nero, vuoto.

Sopravvivi, puoi farlo?

Hikari non capì, vide solo una fessura grigia formarsi per aria poco distante da sé.
La fessura iniziò a incrinare lo spazio vicino e ne uscì del fumo grigio, che si accumulò formando un pilastro. Dal fumo, silenziosamente, uscì una creatura gigante, completamente grigia,  un grigio scuro, mentre gli occhi e la bocca erano di un rosso forte. Sulla testa, dagli occhi e dalla bocca usciva un fumo del loro stesso colore, come se la creatura non fosse tangibile. Le braccia erano tremendamente lunghe e terminavano con delle mani uncinate, mentre il corpo, esile e più corto, finiva con il disperdersi in altro fumo. La creatura urlò, spalancando la bocca. Il ragazzo fuggì, ma arrivato al bordo del pavimento, trovò solo il vuoto. Si voltò, e la creatura, minacciosa, alzò il lungo braccio e lo lasciò cadere sul giovane.
Vide la luce intensificarsi, prendendo forma di fronte a se.
«AI!» le lacrime bagnarono ancora una volta il viso del castano.
La ragazza emanava una luce intensa, tale che l’essere non poté oltrepassarla.
«Ai… scusami.. io..»
La giovane fermò Hikari posando l’indice sulle sue labbra.
«Non posso trattenerlo ancora Hikari, voglio solo farti sapere una cosa…» nonostante la situazione, la voce le tremava pesantemente.
«Cosa?»
«Io lo so Hikari. Io lo so e l’ho sempre saputo che non siamo fratelli di sangue!» esclamò la ragazza.
Il ragazzo sobbalzò. Lui e i suoi genitori avevano fatto di tutto per non farglielo sapere, per farla sentire parte della famiglia al massimo, però, lei, lo aveva capito ugualmente.
«Ed è per questo motivo che posso dirtelo sinceramente..» Ai spuntò gli occhi azzurri del fratello.
«Io.. ti… i-io.. aaahh!» la luce della ragazza si fece più lieve e l’essere, con i lunghi artigli, si stava avvicinando. Ai sembrava sfinita, respirava affannosamente. Cadde sulle ginocchia.
Hikari le andò vicino si abbassò. Le mise una mano sul viso e lei, di risposta, mise la propria sopra quella del ragazzo. Il suo corpo di Ai, ricoperto di luce, era ormai quasi trasparente.
La ragazza iniziò a piangere.
«Che è successo? Ho sbagliato qualcosa?»
La ragazza scosse la testa, « Sono felice, sono così felice..» disse singhiozzando, «Sei sempre stato con me... Ma adesso lo sei ancora di più.. Questa sensazione di calore che sento, io penso sia amore, anzi ne sono sicura , io ti amo Hikari! Vorrei stare con te ancora per molto ma...ma...»
Le labbra di Hikari fermarono le sue parole e quando vide, per la prima, vera volta, il viso del ragazzo così vicino al suo, non poté far altro che lasciarsi andare. Le sue lacrime inumidirono il viso di entrambi. Quando si allontanarono, Hikari posò una mano dietro la testa di Ai e la fece appoggiare al suo petto.
«Ai... Anche io...»
«Grazie di tutto, Hikari..» una luce avvolse i due e il ragazzo dovette chiudere gli occhi.
Subito dopo, quando Hikari li riaprì, lei era sparita di nuovo, di nuovo vide quella nuvola di luce, ma fu molto vaga, aveva gli occhi umidi.
Sentì di avere qualcosa in mano, una spada dalla forma insolita. Dietro all’impugnatura vi era attaccato il pendente che Ai aveva fatto: una stella formata da cinque punte blu e nere, unite da una piccola stella al centro, ma capovolta. L’arma aveva gli stessi colori, ed era bellissima, il manico, protetto da entrambi i lati da delle guardie raffiguranti delle ali blu e bianche, la lama si diramava in due, lasciando vuoto in mezzo, per poi terminare sulla punta in un stella astratta, di tutti e tre i colori.
«Ai, tu sarai sempre con me vero?»
L’essere indietreggiò e iniziò a volteggiare su se stesso per poi caricare il giovane, il quale, con lo sguardo, puntò il mostro.
«Questo è per te, sorellina...» sussurrò.
La creatura lo assaltò frontalmente e Hikari gli corse incontro urlando. L’impatto tra la creatura e la spada emanò un’onda d’urto fortissima, seguita da un lampo di luce. Il ragazzo, che si sentiva ormai al sicuro si lasciò cadere a terra, stremato. Si coprì il viso. Ormai non riusciva più neppure a piangere. Prese la spada e la strinse al petto.
Una luce, forte e sicura, estranea al giovane, si avvicinò ad esso. Un uomo, che si fermò a poco da lui. L’unica cosa che Hikari poté notare fu solo la sagoma dell’uomo e lo sfondo dietro a quest’ultimo. Era di nuovo nella caverna. La stanchezza ebbe la meglio sul ragazzo.
«Povero ragazzo. Hai perso molto, ma hai  guadagnato altrettanto. Ti aiuterò io.»

                                 ~KH Fate Of The Damned~

ANGOLO AUTORE: Vi ringrazio per la pazienza, questo capitolo ha richiesto parecchi ritocchi prima di arrivare a un livello accettabile...  Vi prego di avere pazienza per il prossimo capitolo, visto che prima avrò da "radunare" almeno i protagonisti e i maestri! Vi ringrazio comunque e vi lascio qua sotto il regolamento per i personaggi, aggiornato con chi si fosse già prenotato! Ah devo fare anche i ringraziamenti:

kairifenicia96 che è stata la prima a recensire e a chiedere il personaggio;

Nicholas_D99, secondo a recensire e a chiedere per un maestro;

EternalSunrise, che è stata la prima ad avermi già inviato il suo bel personaggio;

Lacrima_00, la quale mi ha aiutato a muovere i primi passi in questo fantastico sito;

e infine, ma non meno importante, anzi, SaxTheBest, che mi ha aiutato nella stesura del capitolo e di cui avete già avuto il piacere di conoscere il personaggio!

Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento!~

Regolamento per la creazione del personaggio di Kingdom Hearts Fate Of The Damned

 Il personaggio sarà umano, non un Heartless, un Nessuno o nessun’altro tipo di essere, ma potrà avere dei poteri che si basano su di essi.

Le “classi” disponibili sono le seguenti:

-Stile Nessuno;

-Stile Heartless;

-Keyblade Wielder;

 Le “classi” hanno delle specializzazioni per renderle diverse tra loro.

 -Stile Nessuno:

-Elementale;

-Neutrale;

Lo Stile Nessuno Elementale si rifà ai membri dell’Organizzazione XIII quali Demyx, Axel, Larxene, Lexaeus, Vexen, Xaldin e Marluxia.

In questo Stile si ha la possibilità di usare un solo elemento a scelta e la possibilità di crearsi la propria arma.

 Lo Stile Nessuno Neutrale si rifà a Xigbar, Zexion, Saix e Luxord.
In questo Stile si ha la possibilità di creare tecniche di combattimento originali e la possibilità di crearsi la propria arma.
In entrambi gli Stili si ha la possibilità di creare un tipo di “Nessuno” personale, che si basa sul proprio modo di combattere.
-Stile Heartless:
-Puro;
-Emblema;

Lo Stile Heartless Puro utilizza l’oscurità come arma e nelle tecniche di combattimento. Si ha la possibilità di avere dei potenziamenti al personaggio e di evocare molti Heartless puri di propria creazione (Non dovranno essere troppo forti.).

Lo Stile Heartless Emblema, oltre all’oscurità, usa anche un elemento, con la conseguenza di non avere una grande specializzazione. Il personaggio può trasformarsi. Si ha la possibilità di evocare pochi Heartless Emblema di propria creazione (Possono essere più forti, ma il numero è inversamente proporzionale alla forza.).

-Keyblade Wielder(I Keyblade possono essere presi da gioco, ma non quelli legati ai mondi Disney):
-Armatura;
-Dual wield;
-Incanto;

Ogni personaggio deve attivare la propria modalità, non vi è da subito e questa ha un tempo limitato. Le tre modalità sono divise come le armi all’inizio di KH, con dei bonus diversi.
Inoltre bisogna creare o identificare uno stile di combattimento, oppure descrivere lo stile simile a quello di un Prescelto del Keyblade nei vari giochi.

-Armatura(Att+;Dif+;Mag-): Si ha a disposizione un Keyblade e l’armatura del Keyblade. Il Keyblade ha la possibilità di cambiare forma, diventare un veicolo oppure assumere un’altra forma durante la battaglia. La magia che viene usata può essere quella base (fire,blizzard,thunder,ecc…), oppure scegliere un solo tipo e specializzarsi in quella. Può anche non essere usata.
-Dual Wield(Att+;Dif-;Mag+): Si parte con un Keyblade, con quale si ha più destrezza che nelle alter classi, e due per un certo periodo di tempo. Il discorso della magia è identico a quello per lo stile Armatura. È possibile un ulteriore potenziamento, cioè l’utilizzo dei Keyblade come nella Triade o della Valore di KH2, avendo più abilità a disposizione. Ciò, comunque, ridurrà la durata dell’abilità.
 -Incanto(Att-;Dif+;Mag+): Si ha a disposizione un solo Keyblade ma si ha una grande abilità nell’uso delle magie. Possibile specializzazione con un solo elemento e in questo caso si può creare una magia propria, entro certi limiti. Si ha la possibilità di sparare del Keyblade proiettili di magia pura o del proprio elemento se scelto. Con la propria abilità si può levitare e tutte le magie vengono potenziate. Un ulteriore potenziamento permette l’utilizzo di più magie contemporaneamente, ma ciò riduce la durata dell’abilità stessa.
Inoltre servirà una storia, per comprendere le origini del personaggio, l’aspetto, gli abiti e il carattere. Nessuno ha un cognome in KH, quindi quello è superfluo.

 

Nome:

Età:

Aspetto fisico(compresi i vestiti):

Segni particolari:

Carattere:

Storia (la provenienza non serve che sia specificata.):

Hobby:

Cosa ama:

Cosa odia:

Stile di combattimento e armi:

Le relazioni tra personaggi saranno scelte da me medesimo.

Protagonisti disponibili:

Protagonista 1(Maschio) SaxTheBest
Protagonista 2 (Maschio) FireBlade97
Protagonista 3 (Maschio) Lacrima_00
Protagonista 4 (Femmina) EternalSunrise
Protagonista 5 (Femmina) kairifenicia96


Maestri:

Maestro 1 (Maschio) Occupato
Maestro 2 (Maschio) DolceAmu
Maestro 3 (Femmina) Lacrima_00

Altri personaggi (Heartless, Nessuno e Keyblade Wielder) di qualsiasi sesso:

Personaggio Destyno
Personaggio Chryses  Dankares
Personaggio
Personaggio
Personaggio
Personaggio
Personaggio
Personaggio

Se i personaggi che mi proporrete saranno superiori ai 16, i migliori verranno usati e quelli in più, che sembrano più adeguati avranno comunque un ruolo nella storia. Sedici, comunque, è il minimo di personaggi richiesti.

LA SCHEDA VI PREGO DI INVIARMELA CON UN MESSAGGIO PRIVATO, GLI OC DESCRITTI NELLE RECENSIONI NON VERRANNO PRESI IN CONSIDERAZIONE!

   
 
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