Capitolo 2
A Fragment Of Memory
~KH~
«AI!!» Hikari si svegliò di colpo, si ritrovò stesso su
qualcosa, qualcosa che muoveva. Lui aveva una mano tesa verso l’alto, verso il
cielo. Si trovava su una montagna di paglia, sopra a un carretto. Si mise a
gattoni e guardò di fronte a se, vide le grandi pianure che circondavano la sua
città. Il carro era trainato da due cavalli, e un uomo seduto li conduceva.
«OH!» Esclamò il vecchio appena si accorse di lui, «Ti sei
svegliato alla fine.» ridacchiò.
«Chi è lei? E dove stiamo andando? Cos’è successo alla Città
di Mezzo?» Il ragazzo iniziò a fare domande e sembrava proprio che non volesse
azzittirsi.
«Con calma ragazzo! Prima di chiedere il nome altrui,
dovresti perlomeno presentarti, no?»
Hikari si fermò, d’altronde il vecchio aveva ragione.
«Io mi chiamo…»
«Hikari, lo so già.» Lo canzonò il vecchio e il ragazzino si
irritò.
«Allora che me lo ha chiesto a fare?!» Urlò.
«Suvvia ragazzo. Adesso mi presenterò io. Puoi chiamarmi
Xien. Piacere!» Il vecchio Xien non si era ancora voltato, fissava la strada,
nonostante la loro velocità di marcia fosse pressoché nulla e non ci fossero
ostacoli sulla via.
«Piacere. Mi spiegherebbe come fa a sapere il mio nome?»
«Innanzitutto,» disse Xien, «Non devi portarmi tutto questo
rispetto, dammi pure del tu. So il tuo nome perché me lo hai detto tu, non ricordi?»
Hikari rimase perplesso, era stato lui? Ma quando?
«Se è per quello,» riprese il vecchio, «mi hai detto tutto,
anche di una certa Ai e di quella sera.»
Al giovane, per un istante, si fermò il cuore.
«Quando avrei detto quella roba li?!» Hikari perse le
staffe, ma Xien, dopo una scenata del genere se la rise. «Nel sonno,
ovviamente! Non ti sei fermato un solo secondo!»
«Nel sonno…» ripeté il ragazzino, «Da quanto tempo siamo in
viaggio?»
«Circa... Ehm... Sai a volte la mia memoria fa cilecca, ohohoho!»
rise tra sé e sé, con quella simpatica risata che a Hikari non diede noia in
una situazione del genere.
Quando smise, Xien continuò a parlare «Comunque sono due
giorni che siamo in marcia, ragazzo.»
Due giorni? Aveva dormito per due giorni interi? Stranamente
non aveva neppure fame, o sete.
«AH!» Hikari sussultò.
«Che succede là dietro?»
«Come ci sono finito qua? Mi ricordo che ero a terra nel
canale sotterraneo e una figura veniva verso di me.. e Ai? Quella ragazza era
li anche lei?!»
«Mi dispiace ragazzo,» si scuso l’uomo, « ma io stavo
passando per caso fuori dalla città, quando mi ha fermato un uomo, e ti portava
in braccio e mi ha detto di allontanarti dalla Città di Mezzo e di portarti
all’Accademia. Poi se ne è tornato indietro dicendo che aveva ancora da fare
nella caverna..»
Al giovane vennero troppe domande in testa ma fece la più
spontanea tra tutte «Come “è tornato indietro”?! Forse Ai è ancora viva!»
«Può darsi.» rispose Xien.
Hikari si stese di nuovo, aveva una speranza di rivedere sua
sorella.
«Comunque,» chiese con un tono più calmo, «mi potresti dire
che faccia ha quell’uomo?»
«Aveva un mantello, non si vedeva il viso, ma dal corpo e
dalla voce era indubbiamente un uomo.»
Il ragazzo scattò di nuovo «Il mantello era bianco?!»
Xien rise «Ohohohoh!! Chi in questo mondo andrebbe a giro
con un mantello bianco? Ohohoho! Era marrone, come tanti altri.»
Il giovane si calmò, e il vecchio aggiunse «Aveva il simbolo
dell’Accademia sul mantello.»
Già, l’Accademia, chissà che posto era. Hikari lo chiese
all’uomo e lui gli spiegò che era una specie di castello, accessibile solo a
pochi eletti, dove solo chi vi era entrato sapeva cosa facessero al suo
interno.
«Però è un’accademia, quindi insegneranno! Ohohoho!»
«Quello mi sembrava ovvio..
Il ragazzo scese dal carro, dalla parte posteriore. Voleva
tornare alla Città di Mezzo, forse Ai era ancora là.
«Dove stai andando?» Lo fulminò il vecchio che fermò di
colpo il carro.
Hikari si arrestò di colpo «Ecco..»
Il vecchio scese dalla sua postazione e si avvicinò al
ragazzo.
«Se intendi tornare alla Città di Mezzo fai pure, ma la
strada la sai?»
Hikari poté osservare per bene il vecchio: non era così
vecchio alla fine, il viso era ben tenuto, gli occhi marroni erano ancora
vispi, ciò che lo rendeva "anziano" erano i capelli bianchi, ancora lunghi, legati
in una coda di cavallo e la barba, anch’essa bianca. Anche lui indossava un
mantello marrone, ma era parecchio logoro.
Purtroppo aveva ragione, erano in viaggio da due giorni, e
lui non poteva sapere da che parte doveva andare. Avrebbe rischiato di
allontanarsi ancora di più. Salì di nuovo sul carro.
«Ragazzo, dove lo hai messo quel coso che avevi in mano?
Avevi una cosa simile a una spada quando ti ha consegnato... La tenevi ben
stretta ohohoh!»
Già! Quella spada dov’era? Scavò nella paglia, arruffando a
destra e a manca, ma non la trovò.
Era l’unico ricordo che Ai gli aveva lasciato «Aspetta!
Dov’è il ciondolo?!» Si frugò nelle tasche
poi si toccò il collo ma anche il pendente era assente.
«Strano..» lo commentò Xien, «Avevi tutto stretto a te
quando ti ha posato sul carro! Ohohoh!»
«Mi spieghi cosa c’è da ridere!?» Hikari si stava alterando.
«Chissà.» sghignazzò sotto la barba.
I due rimasero in silenzio. Hikari contemplava il cielo,
mentre Xien, sorridente, era sempre li alla sua postazione.
Il sole si fece basso, ormai aveva raggiunto i monti.
«Ahem.» il vecchio si schiarì la voce, «Che ne dici di
fermarci? Guarda, là c’è un bel laghetto.»
«Come ti pare..» Hikari gli rispose svogliatamente.
«Su su!» Lo incitò l’altro, «Domani mattina ci vorrà poco
per arrivare a destinazione!»
Xien fermò il carro vicino a quello che più che un laghetto
era giusto uno stagno, anche se l’acqua era parecchio limpida. Vicino a
quest’ultimo, sopra un piccolo poggio, si diramava un boschetto.
Xien scese dal carro e abbeverò il cavallo, prese del fieno
e lo porse all’animale.
«Ragazzo, raccoglieresti qualche ramoscello? Qua serve un
fuoco.» chiese con la solita faccia allegra.
Hikari, senza rispondere e con la testa bassa, si infilò tra
quelle poche piante. Di rami a terra ce ne erano a volontà.
Ne prese molti, poi gli venne in mente che magari avrebbero
potuto usare un po’ di paglia, invece di tutta quella legna.
Portò comunque i rami al vecchio, che li dispose dentro un
cerchio di sassi presi dallo stagno.
«Oh! Guarda!» esultò Xien, «Il sole fra poco scenderà
completamente!»
Hikari si volse verso il cielo e per qualche secondo seguì
il lento movimento del sole, che sparì dietro ai monti.
Quando si girò, Xien aveva già acceso il fuoco, «Come hai
fatto in così poco tempo??»
«Chissà! Ohohohoh!»
Il vecchio tirò fuori dal mantello una sacca, e porse al
ragazzo della carne secca e del formaggio. Per l’acqua non avrebbero avuto
problemi, ce ne era in abbondanza.
«Xien,» chiese il giovane, «Mi dici perché sei in viaggio?
Hai con te solo il cavallo, il carro e la paglia, come fai a sopravvivere?»
«Il mio interesse è viaggiare, nient’ altro. Per il cibo
nessun problema, trovo sempre come
procurarmene, così come l’acqua. La paglia è tutta del cavallo. Ohohoh!»
«Sei sempre da solo? Non contando il cavallo, intendo..»
«Esatto. Chi mai avrebbe voglia di viaggiare per il mondo
con un vecchio sciancato come me? Ohoh!»
Hikari abbassò la testa, forse aveva fatto la domanda
sbagliata.
«Comunque,» aggiunse Xien, «Semmai dovessi sentirmi solo, ho
dove tornare.», poi prese un mucchietto di paglia, lo mise a terra, si avvolse
il mantello intorno, e si stese a terra, con la paglia come cuscino.
«Io ho bisogno di dormire, vedi di non fare confusione..»
«Certo..» annuì.
«Senti,» disse Xien dando la schiena al ragazzo che era
seduto vicino al fuoco, « non impuntarti sul pensare su ciò che hai perso, ma
su ciò che ancora hai. Non credere di aver perso i tuoi ricordi, sono sempre
con te… in fondo... al cuore…», si era addormentato.
Forse aveva ragione,
fu l’ultimo pensiero di Hikari, prima di addormentarsi con il calore del fuoco.
~KH~
Ssssshhhaaa… SSSSHHHAAAA!
Lo strepitare del cavallo svegliò Hikari che si tirò su di
scatto.
L’animale era circondato, ma da cosa? Il fuoco era spento e
la luna non faceva abbastanza luce. Gli occhi non gli si erano ancora abituati
al buio.
«Xien!» il ragazzo si voltò a verso l’uomo, ma non lo trovò,
solo la paglia era li.
Si alzò in piedi, riusciva a vedere meglio. Prese un bastone
dal falò, per sua fortuna era poco bruciato, e lo usò come una spada. Intorno
al cavallo però non c’era più nulla e quest’ultimo si era calmato.
Il ragazzo si avvicinò allo stagno, dove la luce della luna
era più intensa, riflessa dall’acqua.
Si fermò sul bordo.
SSSHAA!
Si girò di scatto, ruotando il busto e il braccio, fendendo
con il bastone l’aria.
Erano cinque, tutti grigi e ricoperti di fumo, che sembrava
provenire dal loro stesso corpo. Due piccoli occhi rossi, anch’essi fumanti, li
rendevano ancora più minacciosi. Il corpo era lungo e sottile, la testa tonda
con un corno al centro, e quattro
arti, su cui si poggiavano, terminavano in lunghi artigli. In fondo al
corpo, una lunga coda, dove il fumo era più intenso.
Le creature gli si avvicinarono e Hikari iniziò a menare
fendenti, ma quando il bastone colpiva,
la creatura si deformava, poi il fumo ritornava indietro e riformava il corpo.
Si trovava proprio sul bordo dello stagno, non gli restava
che tuffarsi.
«Ma se ce ne fossero anche li dentro? Non posso rischiare!»
ragionò tra sé e sé.
Un essere si accinse a saltare.
«Io.. Posso rivederla!»
Portò il bastone in avanti, tenendo gli occhi chiusi. Sentì
il contraccolpo, qualcosa aveva colpito di sicuro.
«Cosa? SI!» esultò, vedendo nella sua mano di nuovo quella
spada meravigliosa.
Due creature si dissolsero, come portate via dal vento,forse erano fuggite,
mentre le due rimanenti attaccarono. Una saltò mentre l’altra scattò
frontalmente.
Hikari corse in avanti, un fendente sistemò quello a terra,
e quando fu sotto a quello in aria lo passò da parte a parte. Anche quelli
sparirono in una nuvola di fumo.
Ansimava. Pure l’altra volta, dopo aver usato quell’arma si
era sentito sfinito.
«XIEN! DOVE SEIII?» urlò il ragazzo e il vecchio,
disinvolto, uscì dal boschetto.
«Che bisogno c’è di urlare? A quanto pare hai ritrovato la
tua spada! Dove la tenevi nascosta?»
«Che cosa ci stavi facendo là?! Dei mostri hanno attaccato
il cavallo!»
Il vecchio raggiunse il ragazzo e diede uno sguardo al suo
destriero «Sembra che non si sia fatto nulla.»
Hikari si sentiva stanco, non riusciva a stare in piedi.
Xien gli si avvicinò e gli mise una mano in testa «E bravo
Hikari. Te lo avevo detto che i tuoi ricordi sono con te! Difatto, quella
spada, non è altro che un frammento di memoria, giusto?»
Il ragazzo cadde a peso morto, era svenuto. Il vecchio vide
la spada svanire in un fascio di luce.
~KH~
Il sole era già alto, e Hikari dormiva ancora e Xien portava
avanti il carro.
Ormai erano lontani dallo stagno dove avevano pernottato, e
in lontananza si poteva intravedere una grande costruzione. Mentre il carro si
muoveva, il vecchio si sporse, raccolse un sasso dal terreno e si mise di nuovo
seduto. Lanciò la pietra in mezzo al fieno, sentendo un urletto di dolore dal
ragazzo. Rise.
«Ehi Xien! Qualcosa mi ha colpito i testa...» si lamentò il
giovane.
«Davvero? Io non ho visto nulla! Ohohoh! Guarda là Hikari,
siamo arrivati!»
L’enorme castello si stava mostrando di fronte a loro: un
grande castello centrale, affiancato da quattro enormi torri, due per fianco,
grandi poco meno del castello stesso. Il
tutto era circondato da una cinta di mura, e fuori, vi erano fiumi, colline e
boschi. La cinta era in blocchi grigi, adornata con dettagli che sembravano
d’oro.
«Il posto è quello? » chiese incredulo Hikari e il vecchio
annuì.
Era un luogo sconfinato visto dalla distanza, figuriamoci
poi essere al suo centro.
I due passarono le colline fiorite, passarono sopra i ponti
che univano le sponde dei fiumi e passarono i piccoli boschi verdi.
Un alto portone si stanziava imponente a poco da loro, ma
quando vi si avvicinarono, Hikari vide che questo era aperto.
«Signor Xien! Bentornato!» Una voce femminile proveniva da
quel portone.
Il carro si fermò in prossimità del muro, Xien disse al
ragazzo che avrebbero avanzato a piedi.
Una ragazzina stava aspettando alla grande porta i due. A
prima vista Hikari pensò che forse poteva avere la sua età.
La ragazza andò verso il vecchio e lo abbracciò «Signor
Xien! Quanto tempo!»
Hikari la scrutò per bene: alta, slanciata, capelli neri
raccolti in una cosa e un ciocca, sul lato sinistro della testa, tinta di
grigio. Portava un top nero con i bordi blu senza maniche e dei pantaloncini
neri. Indossava un paio di stivali, anch’essi neri.
Che carina..,
pensò subito.
La ragazza, con voce dolce, chiese all’uomo «Ha
intenzione di fermarsi questa volta?»
«No mi dispiace.» rispose il vecchio sorridendo, «Ho ancora
molto da viaggiare, ma prometto che tornerò a farti visita ogni tanto.»
La ragazza sembrava un’ po’ dispiaciuta.
«Ah! Dimenticavo!» Esclamò Xien battendosi una mano sulla
fronte, «Hikari, questa è Hana. Per me è come una figlia, l’ho incontrata
durante i mie viaggi e l’ho condotta qua. Non ho più l’età per crescere una
figliola! Ohohoh!»
«Non dica così!» Hana lo interruppe, «Se non fosse stato per
lei io non so proprio che fine avrei fatto!» Gli occhi della ragazza si
inumidirono.
«Ohohoh! Ma senti questa..» Nonostante avesse riso, Xien era
visibilmente imbarazzato, «Senti Hana, mi hanno detto di condurlo qua e poi ha
anche lui una spada come la tua!»
La ragazza si stupì di ciò e guardò di colpo il ragazzo. Si
avvicinò e lo studiò per bene. Hikari si sentiva quasi imbarazzato.
«Hana, io penso che ripartirò, occupati te di lui.» disse
l’uomo che era già sul carro.
«Certo!» rispose lei, poi corse verso il portone, «Hikari!
Vieni!»
Il ragazzo si voltò verso di lei, però voleva salutare
propriamente il vecchio Xien.
«Xie..!» quando si girò indietro, Xien, così come il carro, erano spariti.
Come è possibile?,
pensò.
Hana, spazientita dal ragazzo che se ne stava li a fissare
il vuoto, gli andò incontro e lo prese per un braccio.
«Andiamo dai!» Gli
disse strattonandolo e sorridendo.
Gli occhi del ragazzo si incrociarono con quelli della
ragazza. Erano di un blu ghiaccio.
Hana lo trascinò dentro al portone, che si chiuse dietro di
loro.
Da li Hikari poté vedere quanto realmente fosse maestoso
quel castello. La ragazza gli si mise davanti e annunciò «Benvenuto
all’Accademia del Keyblade!».
ANGOLO AUTORE: Ecco qua il secondo capitolo! Spero vi piaccia! La storia prendera una piega diversa con l'avvento di nuovi personaggi, appena arriveranno... Ma adesso passo ai ringraziamenti:
Ringrazio kairifenicia96 e Destyno per avermi inviato i loro personaggi, e tranquilli, li vedrete presto;
Fireblade97, che mi ha inviato il suo personaggio e che si arrabbierà molto perché non l'ho ancora introdotto;
EternalSunrise, che si dimostra sempre disponibile e di cui avete appena incontrato il personaggio;
Lacrima_00, che non mi ha ancora mandato i personaggi che mi servono assolutamente;
SaxTheBest, che spero sarà contento dello sviluppo della storia.
Con questo abbiamo chiuso, vedrò quando far uscire il prossimo capitolo, magari quando avrò tutti i protagonisti disponibili!
Un saluto a tutti con affetto, il vostro DarkXemnas.