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Autore: lapoetastra    04/02/2015    2 recensioni
Un vampiro.
Un passato da dimenticare.
Un presente da vivere.
Una promessa da mantenere.
Genere: Drammatico, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Joseph camminava per strada.
Il borgo era deserto, completamente ammantato dalle lunghe ombre che la luce della luna produceva sui muri delle case addormentate.
Non c’era anima viva, in giro, e lui aveva fame.
Tanta fame.
Sapeva che se avesse voluto continuare a vivere si sarebbe dovuto nutrire, ma intorno non si vedeva nessuno.
Continuava ad avanzare, con il passo felpato che quasi non si percepiva, a contatto con il duro asfalto, ed i capelli neri spettinati dal fresco vento settembrino.
Un suono attirò la sua attenzione, facendolo voltare di scatto come un predatore che ha appena fiutato la sua preda.
C’era qualcuno che si muoveva, nell’oscurità.
Un uomo non particolarmente giovane, a giudicare dal suo respiro pesante e dal suo passo altalenante.
Joseph scrutò nel buio notturno con i suoi occhi che erano in grado di percepire ciò che sfuggiva allo sguardo dei comuni mortali, e lo individuò.
Come aveva immaginato, si trattava di un anziano pescatore, che passeggiava intirizzito di fronte alla porta della sua misera baracca.
Joseph lo osservò da lontano, cercando di capire cosa ci facesse un uomo di quell’età fuori ad un’ora così tarda.
Quando non resistette più agli impulsi della fame, gli si avvicinò silenziosamente, senza produrre il più piccolo rumore, tant’è che l’anziano non si accorse di nulla.
Gli arrivò alle spalle e, nonostante il buio, Joseph si accorse di come il suo viso apparisse tirato e stanco, con un fitto reticolo di rughe intorno agli occhi e la bocca corrucciata come se fossero stati anni che non avesse visto l’ombra di un sorriso.
Joseph, che nella sua lunga vita aveva visto migliaia di persone, si rese conto che la maschera sul volto dell’uomo non era causata dalla stanchezza o dal semplice sonno, bensì dal dolore e dalla preoccupazione cocente.
Forse era gravemente malato, forse aveva paura della morte.
Non era in grado di dirlo con certezza.
Comunque, qualunque fosse stato il dilemma che così terribilmente affliggeva l’uomo, esso sarebbe terminato presto, insieme a tutte le sue sofferenze.
Joseph, ancora invisibile nell’ombra, si preparò ad attaccare, agile come una lince e silenzioso come un gatto.
< Papà? Papà! >
Quel grido lo distolse dal proprio intento.
< Georgie… che cosa ci fai qui fuori a quest’ora di notte? >, lo rimproverò il pescatore, con voce stanca.
Ma il bambino non lo ascoltava.
Il suo sguardo, dolce e luccicante a causa dell’elevata temperatura, era fisso su qualcosa alle spalle del padre.
Joseph, per conto suo, non riusciva a staccare gli occhi da quelli penetranti del fanciullo, puntati dentro ai suoi.
I ricordi affiorarono involontari nella sua mente.
 
Rickon sta male.
Ha la febbre alta.
Vomita, non riesce a mangiare.
Ed è sempre più debole.
Il padre lo veglia preoccupato giorno e notte, a malapena dorme, e quando lo fa i suoi sogni sono dominati da incubi sulla morte del bambino.
Rimane lì, al suo capezzale, a guardare il suo viso farsi sempre più pallido e scavato, a stringere la sua piccola mano sempre più fredda.
< Joseph… vieni via >, gli sussurra moglie, cercando di tirarlo per un braccio.
Ma Joseph è una roccia, e non accenna a muoversi.
Deve essere lì quando…
Ma la donna non capisce, e se ne va sfastidiata.
Non le importa nulla di lui, e benché meno di Rickon.
Non è suo figlio, del resto.
La vera madre del piccolo è morta di parto, ed ora Joseph è sempre più convinto che la sua nuova sposa abbia tanto insistito per unirsi a lui in matrimonio più per i suoi soldi che per il suo amore.
La lascerà, un giorno.
Ma non è questo il suo problema principale, adesso.
Rickon, il suo adorato fanciullo, sta morendo di febbre gialla, la peggiore malattia che si possa contrarre, di cui non esiste cura.
Bisogna solo aspettare, e pregare che l’infezione regredisca da sola.
Nessuno ci spera molto.
Ed ora anche Joseph sa che non c’è più niente da fare per Rickon, nonostante ciò sia difficile da accettare.
C’è solo un’ultima, singola speranza.
E Joseph vuole investire in essa tutte le sue ultime forze.
Una mattina si decide, e parte.
   
 
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