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Autore: A_GleekOfHouseStark    04/02/2015    2 recensioni
Bastò un solo sguardo a Jon Snow, adolescente di Birmingham (Alabama), per capire che la sua nuova compagna di classe, Ygritte Covington, era diversa da tutte le altre. Aveva qualcosa che lo attraeva in modo spropositato e ben presto si rese conto che avrebbe pagato per capire cosa celavano quei suoi occhi verdi che sembravano perennemente colmi di rabbia.
[Dal terzo capitolo]
“Cosa c’è da capire? Sei innamorato di quella ragazza!” disse suo fratello Robb.
“Come faccio ad esserne innamorato se neanche la neanche conosco?”
“Mai sentito parlare di colpo di fulmine? Basta una sola parola, uno sguardo ed è fatta: entri in quel circolo vizioso che la gente chiama amore.”
AU! Jygritte scritta un po' per noia, un po' grazie alle canzoni degli Skillet. Il titolo di ogni capitolo, infatti, sarà una frase presa delle loro canzoni.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Un po' tutti, Ygritte
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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When nothing is real you are my truth
 
“Ti ascolto.” Disse Jon, il quale da un lato era in fibrillazione perché finalmente avrebbe scoperto la verità sul suo passato, ma dall’altro non sapeva se fosse pronto. Probabilmente per rivelazioni del genere non si è mai sufficientemente pronti ma aspettare in eterno non sarebbe servito a niente.
“Tu sai che ho un fratello.” Cominciò suo padre.
“Sì, zio Brandon. Fa il militare in Afghanistan se non sbaglio.”
“Esattamente, ma devi sapere che avevo anche una sorella di nome Lyanna. Era bellissima, per certi aspetti era identica ad Arya e io le volevo molto bene, però quando aveva soltanto diciassette anni rimase incinta. Non ha mai voluto dirci chi fosse il padre, forse per vergogna o forse perché avevano comprato il suo silenzio, ed era fermamente convinta di voler tenere il bambino così io e tuo nonno Rickard facemmo i salti mortali per permettere ad entrambi di avere un futuro degno di questo nome.
“E il bambino ero io, non è vero?”
“Sì… Scelse di chiamarti Jon in onore di Jon Arryn, il mio padrino. Lo fece per ottenere la mia benevolenza anche se non ce ne sarebbe stato bisogno perché avrei continuato ad amarla incondizionatamente e non mi importava cosa avesse commesso in passato. Io sarei rimasto lì per aiutarla.”
“Perché Snow?” chiese il ragazzo con voce strozzata dopo alcuni istanti di silenzio. Era davvero sconvolto. “Perché Snow e non Stark?"
“Non mise Stark come cognome perché voleva che tu avessi un filo, per quanto sottile potesse essere, che ti ricollegasse al tuo padre biologico. Mi rivelò infatti che i suoi capelli erano così biondi da sembrare bianchi, bianchi come la neve.” Eddard si fermò un attimo per ricomporsi, poi riprese: “All’inizio sembrava che tutto funzionasse, ma nessuno sapeva mai cosa passasse davvero per la testa di Lyanna così a sei mesi dal parto si impiccò. Fu una tragedia perché nessuno se lo aspettava. Ovviamente la situazione era difficile, ma sembrava andasse tutto bene.”
“Perché non avete mai parlato di lei?”
“Io e tua madre la ricordiamo spesso, andiamo a visitare la sua tomba, ma volevamo che cresceste un po’ prima di raccontarvi questa storia. È troppo pesante da sopportare per un ragazzo e parlare di lei mi fa male come se tutto fosse accaduto ieri. Le volevo davvero bene Jon.”
L’uomo aveva le lacrime agli occhi. Dover parlare di Lyanna gli provocava un dolore quasi fisico perché nonostante fossero passati diciassette anni, quella ferita non si era mai rimarginata del tutto e bastava soltanto una piccola sollecitazione per farla sanguinare nuovamente, ma riprese il suo discorso da dove si era interrotto.
“Comunque, io e Catelyn non potevamo permettere che venissi dato in affidamento a chissà quale famiglia, così ti abbiamo adottato.”
“Oddio…” Jon era rimasto in una sorta di torpore indotto dallo shock ma quell’ultima frase lo fece risvegliare e mettere insieme i pezzi di un puzzle il cui peso a stento riusciva a sopportare “quindi io sarei… tuo nipote?”
“No! Sei mio figlio e voglio che tu sappia che anche se ora conosci la verità, non cambierà nulla. Te lo prometto.”
Il ragazzo era profondamente scosso perché non si aspettava una storia del genere e aveva un urgente bisogno di schiarirsi le idee. Sia chiaro, non ce l’aveva con i suoi genitori perché non gli avevano mai propriamente mentito sull’essere stato adottato, ma di certo aveva bisogno di metabolizzare ciò che gli era appena stato riferito.
“Io… io devo prendere un po’ d’aria.” Disse infine avviandosi verso la porta.
Eddard provò a fermarlo, ma Catelyn gli fece notare che aveva appena scoperto delle cose non proprio facili da digerire e non poteva pretendere che il ragazzo fosse subito pronto a parlarne.
 
 
In quel momento Jon necessitava di spazio per pensare ed elaborare, ma non riusciva a concentrarsi: sembrava che il buio della notte lo opprimesse e l’aria fosse diventata ad un tratto soffocante. Andò su una panchina nel parco accanto casa sua e provò a calmarsi, ma ottenne solo l’effetto contrario e lacrime calde scesero lungo le sue guance.
Non era arrabbiato, piuttosto si sentiva turbato. Ad un tratto si rese conto che non avrebbe potuto restare solo un minuto di più, così chiamò Ygritte.
“Ygritte? Sono io.” Disse con la voce rotta dal pianto.
“Jon? Cosa succede? Stai piangendo!”
“Ti prego ho bisogno di te, puoi venire?”
“Certo. Dove sei?” sclamò preoccupata.
“Nel parco di fronte a casa mia.”
“Non preoccuparti, sto arrivando.”
 
La ragazza ci mise un quarto d’ora a raggiungerlo e quando la vide la abbracciò forte, come se non volesse più lasciarla andare.
Poi pianse tutte le sue lacrime.
 
Quando si calmò, Ygritte disse:
“Jon mi spaventi, per favore spiegami cosa è successo.”
“So tutto. Mi hanno detto chi è mia madre e io non so come farò a conviverci.”
“Ma non era ciò che volevi? Scoprire qualcosa sui tuoi genitori naturali intendo…”
“Ygritte tutte le mie certezze sono crollate. È come se il mondo che conoscevo ad un tratto si sia ribaltato.”
“Non riesco a capire.”
“Mia madre biologica è Lyanna Strak, la sorella deceduta di mio padre.” Si fermò un momento perché le lacrime gli impedivano di parlare, ma alla fine riuscì ad aggiungere: “Non so come fare.”
“Fare cosa?”
“Ad andare avanti. Come potrò sedermi con loro a tavola senza che una voce nella mia testa mi ricordi incessantemente che non solo non sono i miei genitori ma i miei zii?”
“Jon, ascoltami: ho conosciuto Eddard e Catelyn e sono due persone meravigliose che di certo non muteranno il loro modo di porsi nei tuoi confronti. Tu sei loro figlio, non importa cosa dica la genetica. Hanno compiuto il più nobile dei gesti adottandoti, ora ricambia dimostrando di essere fiero delle tue origini. Loro ci saranno sempre per te e anche io. Non cambierà niente, ne sono sicura.”
“Non ero pronto a tutto questo.”
“Io credo di sì. Hai solo bisogno di tempo per elaborare. La verità può essere dolorosa Jon Snow, ma è sempre meglio conoscerla piuttosto che nascondersi dietro una comoda bugia.”
“Non so cosa farei senza di te Ygritte Covington.”
 
Verso le 23 Jon rientrò a casa e notò che c’era solo Arya in salotto.
“Dove sono tutti?” chiese il ragazzo.
“I Baratheon hanno saggiamente deciso di andare via quando tu sei uscito, mamma e papà stanno discutendo in camera loro e noi siamo stati mandati a letto.”
“E come mai tu sei ancora sveglia?”
“Non riesco a dormire dopo quello che ci hanno detto.”
“Allora sapete anche voi?”
“Già… Ascolta Jon, non nego di essere un po’scossa quindi non oso neanche immaginare come ti senta in questo momento, ma voglio che tu sappia che non cambierà niente. Non mi interessa se sei mio cugino, per me resterai sempre mio fratello maggiore a cui voglio bene, tanto bene.” Disse con lacrime agli occhi, poi aggiunse: “Non sarà la genetica a farmi cambiare idea.”
“Tu non hai idea di quanto ti voglia bene Arya e ti prometto che tutto rimarrà esattamente come adesso.”
 Jon non sapeva se sarebbe stato facile tenere fede a quella promessa, ma ci sperava.
Ci sperava con tutto il cuore.



Note dell'autrice :3
Hola! A dispetto della febbre e del meraviglioso periodo di fine quadrimestre sono tornata. Questa è la storia di Jon e ho deciso di inserire in questa storia un frammento del suo passato perché sono un'accanita sostenitrice della teoria R+L=J quindi mi sembrava giusto citarla. Come al solito ci tengo a ringraziare tutti coloro che stanno leggendo questa storia e ci vediamo al prossimo capitolo!
Kisses -A_GleekOfHouseStark
   
 
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