“Ti
rendi
conto che Sandra aspetta tuo figlio?” mi chiede Armando.
Siamo nel suo ufficio
alla New Tech. Abbiamo pranzato qui velocemente e cerco di aggiornarlo
delle
ultime novità.
“Si. Lo so!”
gli rispondo.
“E non pensi
che dovresti mettere la testa a posto?”
“Io non sono
fatto per avere la testa a posto! Non riesco a lasciare Camila, forse
perché
significherebbe dover accettare di cambiare vita!”
“Mario…. Sei
davvero una porcheria! Lasciatelo dire da me che sono il tuo migliore
amico!
Non lasci mia sorella, ma non sopporti se Sandra esce con
…” dice lui non
ricordandosi il nome.
“Adam
Carter! Insegnante, anni quarantacinque. Americano di Boston ma sua
madre era
di origini irlandesi. Divorziato. Senza figli, appassionato di storia e
di
golf!” gli dico.
“Calderon!!
Ma sei fuori di testa! Dove hai preso tutte queste
informazioni?” mi chiede.
“Secondo te
dovevo stare con le mani in mano e non scoprire che tipo frequenta
Sandra?
Quell’uomo ha pensato per cinque minuti di essere il padre di
mio figlio!”
“Sandra è
libera di frequentare chi vuole!” mi ricorda “E a
quanto pare non è nemmeno una
cattiva persona!” aggiunge.
“Ma il padre
del bambino sono io!!”
“… E tu hai
una relazione con Camila!” mi dice. “Io non avrei
mai e poi mai accettato che
Betty avesse una relazione con un altro uomo mentre aspettava i miei
figli!”
“Infatti sei
andato come un pazzo a Lima! Ma la situazione è diversa. Tu
e Betty siete
sposati!”
“Quindi mi
stai dicendo che se Sandra andasse a letto con quell’uomo per
te non farebbe
differenza??”
“Ci deve
solo provare! Lo prendo a pugni!” dico arrabbiato.
“Però tu
continui ad avere una storia di sesso con Camila! Davvero adulto come
comportamento! Tu puoi avere una relazione e Sandra no!!”
“Armando… ti
prego… non infierire anche tu. Sai cosa faccio? Me ne torno
all’Ecomoda! Prima
che tua moglie mi licenzi per assenteismo!!” gli dico e lo
lascio nel suo
ufficio.
Quando
arrivo nel piano degli uffici, trovo Sandra che sta per rimettersi al
lavoro.
“Come stai?”
le chiedo.
“Bene!” mi
risponde. “Come devo stare?”
“Puoi venire
nel mio ufficio un attimo?” le chiedo. Lei mi segue.
“Cosa devi
dirmi Mario?”
“Volevo
scusarmi per il comportamento che ho avuto la scorsa settimana. Non
volevo
seguirti, solo che avevo la sensazione che non mi avresti mai detto del
bambino!”
“Come puoi
pensare una cosa del genere? Certo che te l’avrei
detto!!!”
“Vorrei che
sapessi che potrai sempre contare su di me per tutto quello che
riguarda il
bambino. Io sono suo padre e non intendo lavarmene le mani.”
“Certo che
sei davvero stronzo!” mi dice lei. Ma cosa ho detto di
male??? “Posso contare
su di te per quanto riguarda il bambino? E cosa gli dirò
quando non sari al suo
fianco il primo giorno di scuola?”
“Certo che
ci sarò!” le rispondo.
“Mi stai
dicendo che vuoi essere una figura di riferimento per lui? Che vuoi
fargli da
padre? Ne sei davvero sicuro? Non ti permetterò di fare al
bambino quello che
hai fatto a me negli ultimi dodici anni. Quindi pensaci bene
perché non voglio
dare false speranze a mio figlio su un uomo che, anche se è
il suo padre
biologico, entra ed esce dalla sua vita lasciandolo devastato. Posso
trovare di
meglio!” mi dice.
Mi fa proprio
imbestialire! “Di meglio? E chi Adam Carter?” le
dico. “Ricordati che tuo figlio
è anche mio figlio! Non è solo tuo. Anche io ho
partecipato al suo concepimento!
Non puoi dimenticartene.”
“Infatti non lo dimentico” mi risponde.
“Ma se non vuoi essere presente per
davvero nella sua vita, preferisco che tu ti limiti ad essere colui che
accidentalmente è stato il fornitore di sperma!!”
mi dice. Non l’ho mai vista
così arrabbiata!
“Quindi vuoi
dire che per te, fare un figlio con me o farlo con quell’Adam
lì non fa nessuna
differenza? Com’è che hai detto? Ah si, purtroppo
sono io il padre del bambino!”
“Adam non c’entra
niente! Lo conosco da poco tempo!”
“Ma questo
non ti ha impedito di andare a letto con lui!” le dico.
“E adesso mi
fai pure una scenata di gelosia? Non sapevo di essere incinta quando
l’ho
fatto. E poi la mia vita non è più affar
tuo!”
“Vorrei
sperare che adesso che sai di essere incinta, tu non abbia
più rapporti con
lui!” le dico. Ha ragione Armando. Non posso accettare che
lei abbia rapporti
sessuali con un altro uomo! Per dio, aspetta mio figlio!!!
“Non riesco
a credere alle mie orecchie! Ma chi ti credi di essere? È
vero sei il padre del
bambino, ma non possiedi me. Non sei il proprietario della mia vita. Lo
sei
stato per tutto questo tempo, ma trovarti su quella dannata scrivania
mi ha
aperto gli occhi. Il mio corpo è MIO. Hai capito? Faccio
quello che voglio!”
“Ma adesso
stai ospitando nostro figlio!! Non puoi essere avventata!” le
dico cercando di
farla ragionare.
“Non posso
credere alle mie orecchie! Tu pensi che io metterei in pericolo il
bambino?
Probabilmente è l’unico figlio che avrò
nella mia vita, visto che ho perso
dodici anni dietro a te, che non meritavi più di cinque
minuti! Aveva ragione
Betty, quando mi ha detto che non avrei potuto incontrare qualcuno
peggio di
te!” mi dice accalorandosi.
“Non arrabbiarti!”
le dico. “Non voglio farti arrabbiare! È che tutta
questa storia mi sconvolge!”
“Ti
sconvolge? Ma non al punto di interrompere la tua storia con Camila!
Così io
non posso avere una relazione con un altro mentre sono incinta e tu si?
Dimenticatelo. Se voglio avere una relazione con Adam o con chiunque
altro io
la avrò!” mi dice ed esce.
Faccio per
seguirla! Non può pensare che io accetti che lei abbia una
storia con qualsiasi
altro uomo mentre sta aspettando mio figlio!? E nemmeno dopo veramente.
Se
vuole avere una relazione può averla con me! Con me? Ma che
sto dicendo? Oddio,
sono confuso!! Io ho una relazione con Camila!
***
Tre
settimane dopo
Questa
sera
io e Camila avevamo la nostra serata. Abbiamo questa specie di
relazione ormai
da tre mesi. Stasera i suoi figli sono con il loro padre. Siamo andati
a cena
fuori e poi siamo venuti qui a casa mia. Solo una settimana fa saremmo
già a
letto a fare sesso selvaggio ma stasera c’è
qualcosa che non va.
Io sono
nervoso perché ho sentito Sandra che prendeva un
appuntamento con Adam per
uscire e Camila è nervosa perché ieri, alla
presentazione della New Tech ha
scoperto che Alberto si frequenta con Marcela Valencia. Cosa che
l’ha fatta
imbestialire.
Siamo a casa
mia ma con la testa siamo proprio altrove. Le verso un bicchiere di
whisky e
uno lo prendo per me.
“Mario” mi
dice lei “ma che stiamo facendo da tre mesi a questa
parte?”
“Sesso
fantastico?” le dico io.
“Si, senza
alcuna ombra di dubbio! Ne avevo bisogno. Ma… non mi basta
più!”mi risponde
lei.
“Cosa vuol
dire questo? Vuoi avere una storia …seria?” dico
allarmato!
“No … non
offenderti” mi dice lei quasi ridendo alla mia espressione
terrorizzata. “Non
voglio avere una storia seria con te! Io … sono
così confusa… ma credo che
voglio … mio marito!” mi dice.
La capisco!
Eccome se la capisco! Mi sembra assurdo ma la capisco.
“Non preoccuparti
Camila!” le dico abbracciandola. “Siamo entrambi
adulti. Sapevamo di non essere
innamorati l’uno dell’altra. Io non mi innamoro mai
di nessuna!”
“Ne sei
davvero sicuro Mario?” mi chiede.
“Perché ti vedo piuttosto nervoso
stasera!”
mi dice.
“Lo sono in
realtà. Questa sera Sandra esce con quell’Adam e
io non riesco ad accettarlo!”
“Oohh!
Finalmente una reazione da uomo!”
“E questo
che vuol dire?” le chiedo.
“Mario,
guardaci! Da quando ho visto mio marito con Marcela non faccio altro
che
pensare a quanto siamo stupidi e soli. Fare gli amici di letto
è stato bello,
ma io ho un marito con il quale sono sposata da diciotto anni e che ho
bellamente tradito per un impulso di un attimo e poi mi sono ostinata
nel voler
avere ragione. Tu, hai una relazione con questa donna…. Da
quanto tempo dodici
anni? E ora lei è incinta! Aspetta tuo figlio che diamine!
So per esperienza che
una donna, soprattutto quando è incinta vuole avere accanto
il suo compagno,
non vuole affrontare tutto da sola. Ma sappi che una donna, messa alle
strette
è capace di affrontare qualsiasi cosa da sola, anche una
gravidanza!” mi dice.
“E cosa
significa?”
“Significa
che… guardaci, non siamo davvero due esemplari da seguire,
ma Mario… non
penserai che davvero il tuo posto è qui accanto a me? Per
cosa poi? Un po’ di
sesso? In fondo lo sai pure tu che dovresti essere al suo
fianco…”
“Non lo so
Camila. Non so se sono davvero pronto a cambiare vita. Tu pensi che io
sia in
grado di fare il padre? Di cambiare? Di smettere di avere continuamente
relazioni con donne diverse?”
“Questo
Mario non posso essere io a dirtelo. Devi essere tu a decidere. Per
quanto mi riguarda,
io me ne torno a casa!” mi dice. Mi saluta.
“E’ stato bello Mario, finchè
è
durato è stato bello, ma io… !”
“ … Vuoi tuo
marito!” le dico. Lei non mi risponde nemmeno va solo via.
Mentre a me non
rimane che pensare alle sue parole.
Mi squilla
il telefono. È Sandra.
Che cos’ha un
sesto senso?
Le rispondo
e mi dice che domani ha un appuntamento dal medico. Se voglio posso
accompagnarla. Così mi dimostra che lei è una
madre responsabile!
***
Un
mese dopo
Siamo
stati
di nuovo dal medico per fare tutti gli accertamenti necessari. Sandra
era
terrorizzata perché non sentiva il bambino muoversi, anzi
dice di non averlo
mai sentito. Il medico l’ha rassicurata, dopo aver fatto
tutti gli esami del
caso. Ci ha chiesto se volevamo sapere il sesso e … ed
è una femmina! Non posso
crederci! Io Mario Calderon sarò padre di una bambina!
Il medico ha
detto a Sandra che va tutto bene e che non la sente perché
probabilmente passa
tutto il tempo a dormire, ma da adesso dovrebbe iniziare a non avere
pace! Sandra
è di cinque mesi ma non è molto ingrassata.
Sarà che data la sua altezza la
gravidanza si nota appena.
Siamo di
ritorno dal ginecologo. Passiamo in caffetteria all’Ecomoda
perché lei ha molta
fame. So che le sue amiche della banda e Betty la stanno aspettando per
avere
notizie!
I nostri
rapporti sono davvero molto strani. Nonostante io le abbia detto che
non ho più
una relazione con Camila, lei ha sollevato le spalle e ha continuato a
vedersi
con quell’Adam!
“Vieni nel
mio ufficio?” le dico.
“E di cosa
dobbiamo parlare? Devo andare dalle mie amiche!” mi risponde.
“Ti prego
vieni nel mio ufficio!” le dico.
Prende un’altra
brioche e mi segue.
“Mario… cosa
c’è? Ho da fare, del lavoro da sbrigare! Il mio
capo è un negriero!”
“Ok… hai
ragione, dirò a me stesso di essere più
buono!”
“Cosa vuoi?”mi
domanda.
“Vorrei che
cercassimo di andare d’accordo anche quando usciamo dalla
stanza del medico! Non
sopporto più che tu mi ignori sempre e comunque! Mi
com’è possibile che
nonostante tu sia incinta di mia figlia non mi degni di uno sguardo o
di una
parola. Come è possibile che mi parli solo di
lavoro??”
“E cosa dovrei dirti? Io cerco di stare calma, per la
bambina. Non devo
innervosirmi. L’hai sentito il dottore no?! Ho deciso che ti
avrei evitato il
più possibile. Per tutti questi anni tu hai giocato con i
miei sentimenti, ma
ora devo proteggere lei” dice toccandosi la pancia
“ e se necessario la
proteggerò anche da te!”
“Ma non puoi
dire sul serio! Non sono mica un mostro?!” le dico. Ogni
nostra discussione si
conclude con lei che mi accusa di non essere la persona giusta per
crescere un
figlio.
“Ah no? E
dimmi, CHI ha progettato quell’orribile gioco con Betty? CHI
ha scritto quella
dannata lettera di istruzioni? CHI possiede un archivio di donne per
ogni
evenienza, CHI si è preso gioco del suo migliore amico,
prendendolo sempre in
giro perché si era innamorato o perché voleva
essere fedele alla sua famiglia?
CHI ha una storia con due donne in contemporanea? Chi si prende gioco
dei
sentimenti altrui senza tenerne conto? CHI dichiara di essere un single
fondamentalista e di voler scappare da qualsiasi forma di legame? CHI
non è
ancora cresciuto?E Mario dimmi, CHI?”
E’ un fiume
in piena!
“E tu pensi
che io possa mettere nelle tue mani la vita di mia figlia, anche se
è tua
figlia? No che non lo farò!”
“E’ vero non
sono una brava persona. Ho un codice di condotta tutto mio, ma non
sarei mai
capace di fare del male a mia figlia!!”
“Mario, ma
cosa vuoi da me? Pensi che io possa continuare a starti accanto fino a
che tu
non trovi la tua prossima fiamma? Dimenticatelo! Io ho la mia vita e tu
la tua!
Stop!”
“Ma nella tua pancia
stai crescendo mia figlia!” le urlo quasi.
“E allora
dovrei accettare di stare con te perché sei il padre di mia
figlia? Lo sei
purtroppo! Ti ho detto che ti lascerò fare parte della sua
vita, ma dalla mia
devi starne fuori!” mi
dice.
“Non puoi
chiedermi una cosa del genere, sei la madre di mia figli anche tu farai
sempre
parte della mia vita!”
“Mario ma
sei ottuso? Noi non siamo una coppia, non lo siamo mai stati a tutti
gli
effetti. Poteva anche andarmi bene prima! Ma ora non più! Ho
quarantatre anni!
Non ne ho più venti. Senza contare di tutte le volte che mi
hai tradita!!! Devo
essere lucida e forte. Devo pensare a lei prima che a me!” mi
dice ed esce.
***
Oggi
è il
giorno del matrimonio di Nicolas e siamo qui tutti in chiesa ad
aspettare la
sposa. Vedo Sandra arrivare con quell’Adam lì. Non
è servito a niente parlarne
tra giorni fa. È irremovibile sul fatto che non vuole che io
abbia a che fare
con lei. Potrò avere a che fare con mia figlia quando
sarà nata ma non con lei.
Vedo Armando
e gli vado incontro. Lui il
testimone di
Nicolas assieme a Betty.
“Mario … che
faccia stravolta!” mi dice.
“Si … ormai
non riesco a dormire bene!”
“Vedo che
Sandra è arrivata con il suo nuovo
accompagnatore!” mi dice facendo un impercettibile
gesto della testa verso di loro.
“Non me ne
parlare ti prego. Non sono riuscito in alcun modo a darmi una
possibilità!”
“Non ti potevi
aspettare nulla di diverso dopo quello che le hai combinato con mia
sorella.
Betty dice lei è molto determinata a non avere a che fare
con te!”
“Ma ti
sembra possibile? È la madre di mia figlia! Come
potrà non avere mai a che fare
con me?” gli chiedo.
“E’ una voce
scoraggiata quella che sento o mi sto sbagliando!? E chi
l’avrebbe mai detto
che batte un cuore in quel petto?” mi dice Armando.
“Non sai
cosa mi ha detto, che io mi sono sempre preso gioco di tutto e di
tutti,
compreso di te e che perciò non sono attendibile, non vuole
avere a che fare
con me!” gli dico.
“Finalmente
qualcuno che ti rimette al tuo posto!! Devo andare a complimentarmi con
lei
allora!”
“Armando, ti
prego, non scherzare! Lo sai cosa significa per me vederla oggi qui con
quell’uomo?”
“Mario, ti
faccio una domanda seriamente adesso e tu devi rispondere altrettanto
seriamente.
Dimentica per un attimo che lei sta aspettando tua figlia, tu vorresti
avere
una relazione con lei? Se la riposta è si allora devi fare
di tutto per
riconquistarla. Ma se la risposta è no, come penso che sia,
devi accettare le
sue condizioni!” mi dice e mi lascia solo perché
Betty lo sta chiamando.
La
cerimonia
è stata… una normale cerimonia di matrimonio.
Dalla quale
fuggire a gambe levate. Adesso siamo in questo locale per
una piccola festa e poi gli sposi partiranno.
Vedo che
Sandra è seduta ad un tavolo con Adam. Nn saprei dire in che
rapporti siano.
Non so se hanno una storia nonostante lei sia incinta di mia figlia.
Non gliel’ho
mai chiesto, ma dannazione la risposta deve essere NO!
Li guardo di
sottecchi.
“E’ inutile
che li guardi Mario, non riuscirai a separarli” mi dice una
voce facendomi
sobbalzare.
“Betty” dico
io, voltandomi verso di lei.
“E così, per
una volta nella sua vita ha fatto la cosa giusta… finire la
sua relazione con
Camila, dico!”
“Si, io e
Camila ci siamo resi conto che la nostra non era una vera e propria
storia, quanto
piuttosto una… passione”.
“Le voglio
dire una cosa Mario. Non so a che gioco sta giocando con Sandra, ma se
torna a
farle del male, le giuro che non so come, ma questa volta gliela faccio
pagare!”
mi dice e va via.
E’ davvero
assurdo che con chiunque parli, non ricevo che minacce. Come se non
avessi
combinato mai nulla di buono nella mia vita! Forse è davvero
così.
Riconcentro
la mia attenzione su Sandra. È molto affascinante. Indossa
un tubino blu scuro
e la sua pancia è lievemente accennata. Vedo che Adam le
prende la mano e se la
porta alla bocca per posarle un bacio. Non riesco a credere che
amoreggino qui
davanti a me e davanti a tutti gli altri!”
“Respira
Mario, respira!” mi dice Camila. “Lo sta facendo
apposta. Vuole farti innervosire!”
“E ci riesce
benissimo perché sono davvero gelosissimo!”
Incapace di
fermarmi, vado verso il loro tavolo.
“Adam” mi
rivolgo a lui con un cenno della testa .”Sandra, posso
parlarti?” le dico
“Mario” mi
dice “cosa c’è? Cosa vuoi dirmi di
nuovo?”
“Ti prego”
le dico. “Devo parlarti!”
“Vai pure”
le dice Adam.
Lei si alza
e mi segue, mentre vedo che le ragazze della banda si adoperano per non
lasciare solo il professore.
“Cosa
dannazione stai facendo con quell’uomo qui?” la
aggredisco immediatamente.
“Era questo
che volevi dirmi? Perché ti ho già detto che la
mia vita non ti riguarda!” mi
risponde freddamente.
Mi riguarda
eccome invece. Ma questa volta, invece di risponderle e iniziare una
interminabile discussione la bacio. Lei si stacca e mi da uno schiaffo.
Ma io
prontamente la bacio di nuovo. Nella mia testa si formula solo un
pensiero. Si,
la vorrei comunque. Anche se non fosse incinta. Non so quando ho
maturato
questa decisione, ma forse era da questo che stavo scappando quando ho
iniziato
la mia storia con Camila.