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Autore: Crystal Wright    04/02/2015    1 recensioni
Dramione che vede i due giovani maghi immersi nella realtà dopo la guerra di Hogwarts. Tante cose sono cambiate, eppure i protagonisti cercano di aggrapparsi alla realtà che li circonda per non venire inghiottiti dai ricordi. Tante cose non possono essere dimenticate, ma possono essere chiuse in un cassetto e lasciate lì, cercando di fare spazio a questa nuova vita al di fuori della grande scuola.
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Questa è la mia prima Dramione. Adoro questa coppia, adoro il modo in cui due persone tanto diverse possono incontrarsi quasi per caso dopo tanto tempo e azzerare tutto ciò che c'è stato tra loro prima di allora; è la forza dell'amore che li spinge a stare sempre vicini, a conoscersi sempre meglio e a imparare che, in fin dei conti, non sono tanto diversi l'uno dall'altra.
Genere: Azione, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Storia di un amore impossibile
Capitolo 2: Festa a casa del nemico

Dopo quasi due ore, Ginny dichiarò di aver finito ed Hermione poté finalmente riaprire gli occhi. Dovette chiuderli e aprirli più di una volta e si sentiva le palpebre stanche. “Sarò un pagliaccio” rimuginò fra sé e sé Hermione, diretta verso lo specchio per osservare il lavoro dell’amica. Ma quando si guardò, vide riflessa nello specchio non la sua immagine, bensì quella di una bellissima ragazza con i capelli sciolti e leggermente ondulati che le cadevano sulle spalle. Un velo di trucco che le metteva in risalto gli occhi scuri, un po’ di lucidalabbra color carne, un vestito bianco che le risaltava le curve e un paio di scarpe con il tacco vertiginoso.
Senza accorgersene, una lacrima le solcò il viso e Ginny apparve nello specchio, asciugandola.
-Non ti azzardare a piangere, Herm!- le urlò l’amica, sorridendo. –Non ti permetterò di vanificare due ore di duro lavoro! Dovrai farmi una statua, prima o poi.- Ginny le si avvicinò e le cinse le spalle con le braccia. -Sei bellissima, Herm.-
Hermione la guardò sorridendo e, per la prima volta nella sua vita, si sentì bella.
 
Arrivarono alla festa con mezz’ora di ritardo: Ginny aveva impiegato un sacco di tempo e di lacrime per trovare il vestito giusto. “E se poi non gli piace?” Chiese a una scocciata Hermione dopo aver provato il sedicesimo abito. Ma Hermione l’aveva rassicurata dicendole che Zabini l’avrebbe considerata bellissima anche se si fosse presentata avvolta nel turbante del professor Quirrell.
Ginny si diede una rapida controllata e bussò al campanello. Un elfo domestico aprì la porta ed Hermione storse il naso. “Chi mai avrebbe potuto tenere ancora degli elfi domestici?”. La risposta si presentò davanti alle amiche qualche secondo dopo. Dalla calca della folla uscirono Zabini e Malfoy, diretti all’ingresso per accogliere le due nuove invitate. Stavano parlando e ridendo e quando si trovarono tutti e quattro a guardarsi negli occhi, calò un silenzio imbarazzante. Tutti nella sala sapevano che Hermione e Draco non andavano d’accordo e si aspettavano di vedere la replica in diretta della battaglia di Hogwarts combattuta da Granger contro Malfoy.
Hermione e Draco portarono velocemente la mano alla bacchetta: Draco la lasciò in tasca, anche se la stringeva con fare ossessivo, mentre Hermione infilò velocemente la mano nella borsetta afferrando la propria bacchetta, in attesa che scoppiasse la guerra. Hermione aveva uno sguardo assassino, mentre Draco sfoggiava uno dei suoi sorrisi beffardi.
Zabini fu il primo a mettere fine al silenzio. Baciò Ginny su una guancia e riservò un sorriso forzato a Hermione.
-Ginny! Sei arrivata, finalmente!-
Ginny arrossì vistosamente. –Scusa Blaise, ma ho messo a punto anche Hermione e mi ci è voluto del tempo.-
Hermione liquidò la rossa all’istante, con l’intenzione di trasfigurarla in un rospo, ma lo sguardo supplichevole dell’amica le fece cambiare idea. Hermione deglutì e spostò lo sguardo sul Furetto: nell’ultimo periodo era cambiato molto e di sicuro –come dovette ammettere a se stessa controvoglia- era diventato molto più bello.
-Sei bellissima, Ginny!- dichiarò Zabini tenendo d’occhio il suo amico. Poco prima gli aveva vietato di esprimere qualunque considerazione negativa su Ginny e su chiunque l’avesse accompagnata e Draco dovette mordersi la lingua per non insultare Ginny. Stava cercando qualche difetto della Granger, ma più la guardava e più sentiva una morsa allo stomaco, una sensazione spiacevole che non aveva mai provato fino ad allora.
Ginny ringraziò del complimento assumendo in volto il colore dei suoi capelli e Zabini le fece cenno di allontanarsi dai due amici.
-Andiamo a fare una passeggiata, Ginny. Ti va?-
Ginny guardò l’amica con uno sguardo eloquente ed Hermione, seppur a malincuore, spiccicò un “Va bene, cercherò di non ucciderlo”.
Ginny ringraziò l’amica sfoderando un enorme sorriso e, appoggiandosi al braccio di Zabini, si incamminò verso il centro della sala con il suo accompagnatore.
Draco ed Hermione fissarono per un po’ i due ragazzi e poi si guardarono. Quando i loro sguardi si incrociarono, nessuno di loro era intenzionato a spostare gli occhi da un’altra parte.
-Malfoy.- esordì Hermione a denti stretti –Quale cattiva tempesta ti ha portato qui?-
-Si dà il caso, Granger, che questa sia la mia tenuta invernale. So che per una sanguesporco del tuo livello è impossibile afferrare un concetto del genere, ma è così.- dichiarò Draco gonfiando il petto.
-Dovevo immaginarmi che l’unica persona che potesse avere ancora degli elfi domestici fosse un lurido Mangiamorte.-
Draco si avvicinò a Hermione di scatto, rimanendo a pochi centimetri dal suo volto. –Ex Mangiamorte.- la corresse il biondo facendo schizzare pericolosamente gli occhi grigi su quelli di Hermione. –Il tuo amichetto, San Potter, Salvatore del Mondo Magico, Sopravvissuto, o Sfregiato, come lo vuoi chiamare, ha messo una buona parola con il Ministero e, per tua sfortuna, ora sono libero… e pentito.-
Hermione non credeva alle sue orecchie: molto probabilmente la vista di Malfoy le stava giocando brutti scherzi. “Malfoy, pentito?”. Continuando di questo passo presto avrebbe visto il Signore Oscuro risorgere e ballare un lento con un Dorsorugoso di Norvegia, avvolti in un tutù rosa.
-Harry sarà stato sicuramente sotto maledizione Imperius, per scagionare un come te.- Rispose lei, enfatizzando eccessivamente l’ultima parola.
Il viso di Draco si fece pericolosamente rilassato, anche se Hermione notò la vena sulla sua tempia pulsare senza sosta e troppo velocemente. Ora il furetto sembrava un serpente pronto all’attacco.
La ragazza non mosse ciglio e restò a contemplare quel colore chiaro così penetrante.
Draco profumava di cocco ed Hermione si perse nel suo odore così tenero e dolce. “Tenero e dolce?” Hermione parve risvegliarsi dai suoi pensieri. “In confronto, l’Ungherese Spinato del quarto anno sembra un cucciolo di Golden Retriver!”
Alla fine Draco si staccò da lei, cacciò le mani in tasca e si allontanò con passo deciso. Era invaso da diverse emozioni: era arrabbiatissimo con la Granger, perché aveva insinuato che, dopo tutto ciò che era accaduto, Draco fosse ancora un Mangiamorte, e lo aveva insultato davanti a tutti; nello stesso tempo, però si rese conto che era dovuto andare via solo perché non riusciva a tenere il peso degli occhi marroni della Granger sui suoi, come se lo mettessero in soggezione, e il suo profumo intenso che lo avvolgeva ancora. “Sa di vaniglia.” Pensò.
Sparì in cucina e ingurgitò una bottiglia di burrobirra pulendosi poi la bocca con il dorso della mano.
Intanto Hermione fissava il punto dove, fino a pochi secondi prima, Malfoy la stava guardando così intensamente da farle scordare per un momento che loro due erano stati ed erano ancora nemici.
Scrollò le spalle. Sapeva che Malfoy sarebbe rimasto per sempre un principino viziato senza ideali e si sentì una sciocca per aver pensato anche per un solo istante che Draco Malfoy potesse essere cambiato.
Si diresse verso la pista da ballo e iniziò a ballare con un ragazzo che non conosceva. Non era il massimo della bellezza, ma non era neanche così brutto. Ballò con lui tre canzoni e, quando la sua fronte si imperlò di sudore, fece cenno al ragazzo di andare a prendere qualcosa da bere. Davanti alla pista da ballo era stato improvvisato un piccolo bar e i due ragazzi presero posto sugli sgabelli.
Parlarono per qualche minuto ed Hermione notò con disgusto che il ragazzo tracannava una bottiglia di Whiskey Incendiario al minuto. Dopo circa dieci minuti e altrettante bottiglie di birra, il ragazzo prese per mano Hermione e la tirò verso una stanza buia oltre la cucina. Hermione tentò di fare resistenza e poi di farsi lasciare, ma il ragazzo le stringeva sempre di più il polso e la obbligava a camminare.
Arrivati davanti alla stanza, Hermione puntò i piedi, ma il ragazzo la aggirò e la spinse dentro, mandandola a sbattere contro il letto. Hermione infilò la mano nella borsetta per tirare fuori la bacchetta, ma notò con disappunto che il contenitore era sparito; fu invasa da un attimo di panico e cercò di opporsi con tutte le sue forze al ragazzo che si avvicinava pericolosamente fissandole la bocca. Egli tentò più volte di baciarla, ma ogni volta che il suo alito puzzolente faceva capolino su Hermione, la giovane strega si scostava con forza lasciandolo a baciare l’aria. L’ultima volta, però, per sfuggire al ragazzo, Hermione sbatté con forza la testa contro un piede del letto e rimase tramortita per qualche secondo.
-Non fare la bambina.- disse lui dopo svariati sforzi e puntandole la bacchetta alla gola –Vedrai che ti piacerà. Sono bravo con le ragazze.-
Hermione urlò con tutto il fiato che aveva in gola. –Lasciami stare! Vattene!- Ma il ragazzo si imbronciò e disse: -Se è quello che vuoi, sporca mezzosangue, è quello che ti darò.-
-Cru…- Il giovane non fece in tempo a lanciare la maledizione senza perdono che qualcuno lo colpì alle spalle. –Petrificus Totalus!- Urlò qualcuno.
Hermione chiuse gli occhi, mentre il ragazzo che l’aveva quasi violentata cadde a terra come un sasso. Un altro ragazzo lo scavalcò e si avvicinò ad Hermione, che teneva le mani sugli occhi e piangeva disperatamente. Due braccia muscolose la alzarono da terra e la portarono in braccio. Sentì un familiare profumo di cocco attraversarle il setto nasale, mentre le lacrime continuavano a scendere. Poco dopo Hermione perse i sensi e si lasciò cadere tra le braccia del ragazzo.

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Ciao a tutti, lettori! Siamo arrivati al secondo capitolo di questa Dramione e ho mescolato un po' le carte in tavola per rendere la storia più "avvincente". Hermione se l'è vista brutta e un dolcissimo nonché arrabbiatissimo ragazzo le ha salvato la vita. Chi potrà mai essere questo principe azzurro? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.
Buona lettura e a presto,
Crystal :)
  
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