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Autore: MaggieMary    04/02/2015    2 recensioni
× Quando sei solo un'unità ×
Una grandezza è una quantità che può essere misurata con strumenti di misura.
Non è quindi possibile misurare la bontà, la felicità, l’amore o perfino la bellezza di una persona.
“Ciao, mi presento. Mi chiamo Lee Sungjong e ho una bellezza pari a 5,5 unità di bellezza.”
[MyungJong] ~ [ + Possibili future nuove OTP /? ]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: L/Kim Myungsoo, Lee Sungjong
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Una nuova mattinata stava per cominciare anche in quella periferia di città quando Myungsoo si mise a sedere e si stropicciò gli occhi.

Seduto su quel materasso basso e coperto da un piumone dalle tinte colorate, il 9,9 stava apprezzando quell'inusuale mattinata.

Era sempre stato solito alzarsi comodamente dal suo letto con la colazione già ad attenderlo, eppure quel lunedì era diverso.

Quel lunedì Kim Myungsoo si stava svegliando con il mal di schiena per aver dormito praticamente sdraiato sul pavimento.

 

Il giovane dové impiegare una manciata di secondi per comprendere come mai si trovasse lì e non invece nella sua camera del lussuoso Palazzo Bianco.

Impiegò una manciata di secondo, anche a causa del sonno che ancora gli impastava gli occhi, ma poi la sua mano calda gli fece tornare in mente tutto.

Myungsoo si era svegliato e si era messo a sedere, eppure la sua mano ancora teneva stretta quella di un addormentato Sungjong.

Il 4,5 se ne stava sdraiato nel suo letto ad una spanna, con il braccio che penzolava ancora nel vuoto.

 

Myungsoo era più che certo che l'arto di Sungjong si fosse addormentato a furia di starsene a pendolare ed era anche certo che appena sveglio gli avrebbe doluto.

Eppure la mano di Sungjong ancora era strettamente intrecciata con quella di Myungsoo e sembrava non avere nessuna intenzione di staccarsi per nessun motivo al mondo.

 

Non era la prima volta che il 9,9 si svegliava in compagnia del più giovane, ma era sì la prima volta in cui non aveva fretta di impacchettare tutto e andarsene velocemente via di lì, per paura di essere visto da qualcuno.

Lì, lontano dal centro caotico e in quell'umile casa di periferia, Kim Myungsoo si sentiva più protetto che nel suo "lussuoso palazzo" nel quale giornalmente viveva.

 

La protezione che infatti intendeva in quel momento era diversa.

Non si traduceva in strutture protette e comodi letti, ma in una mano caldo che stringeva forte la sua ed il volto di quel bel ragazzo vicino a lui.

In quel momento la protezione per Myungsoo era semplicemente poter stringere tranquillamente la mano di Sungjong senza doversi nascondere da niente e nessuno.

Ed era la protezione che avrebbe voluto avere per sempre al suo fianco se ciò significa poter trascorrere il resto della sua vita con quel giovane.

 

Myungsoo accarezzò il palmo della mano di Sungjong con il suo pollice, dolcemente.

Poi lasciò andare quell'intreccio e si alzò da terra.

Mise il braccio di Sungjong sotto le coperte e gli rimboccò il piumone. Gli spostò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio e gli baciò delicato la fronte assonnata.

Nel sonno, il 4,5 mugugnò qualcosa aggrottando le sopracciglia, prima di tornarsene sereno nel mondo onirico.

Myungsoo sorrise di fronte a quella tenera scena che gli stava venendo gratuitamente offerta quella mattina, prima di decidersi ad uscire da quella stanza.

 

Non conosceva quella casa, né sapeva come muoversi in essa, eppure semplicemente camminava per quei corridoi, quasi li avesse percorsi quotidianamente per tutti i suoi 20 anni e poco più.

Ed era una sensazione che al ragazzo piaceva molto.

 

Non sapeva che ore fossero; forse il mondo ancora dormiva e lui era l'unico sveglio.

Ma una volta giunto in cucina intuì che fosse quasi l'ora del risveglio per tutti, non solamente per lui.

In piedi davanti ai fornelli se ne stavano infatti i due coniugi Lee che in silenzio stavano cominciando ad organizzare la giornata.

Myungsoo si ricordò che era lunedì e che sicuramente di lì a poco il giovane Seonkyu si sarebbe dovuto alzare per dirigersi a scuola.

Il 9,9 intuì anche che i due genitori gli stessero preparando la colazione ed il pranzo per il resto della giornata, e lo intuì solamente, perché dopotutto quella scena gli era estranea.

Così estranea che quasi gli fece paura.

 

Quelle azioni, che si stavano svolgendo indisturbate davanti a lui, erano normali. Eppure rappresentavano una quotidianità che lui non aveva mai davvero vissuto.

 

In che razza di mondo sono cresciuto fino ad adesso?

 

La sua mente non poté farsi che una serie di domande al riguardo. Ennesime domande senza risposta.

 

Perché ho creduto in un'anormale normalità?

Perché era quella la realtà in cui avrebbe voluto vivere ed accorgersene solo in quel momento lo faceva stare male, terribilmente male.

Perché lui non poteva appartenere a quel mondo.

 

Dopotutto lui sarebbe rimasto un quasi 10 per il resto della sua vita, no?

 

Eppure quel superiore continuava ad invidiare la vita di quella famiglia di insufficienti, non desiderando nient'altro che essere nato in quel luogo.

 

Immerso nei suoi pensieri, Myungsoo non si accorse di come i coniugi Lee notarono la sua presenza e di come la donna giunse presto di fronte a lui.

Se ne accorse solo quando gli vennero riferite delle dolci e inusuali parole.

 

"Myungsoo, buongiorno! Sei già sveglio?? Avresti potuto dormire di più, qui siamo ancora in alto mare con la colazione... Ohh, caro, ma stai piangendo?"

 

Come non si era inizialmente accorto di aver attirato l'attenzione dei presenti, il ragazzo non si era nemmeno accorto che dai suoi occhi erano cominciati a scendere grossi goccioloni di acqua salata.

Non se ne accorse ed infatti, quando si toccò le guance, sgranò gli occhi sentendo quanto fossero umide con sua grande sorpresa.

 

"Giovanotto, non stai per caso bene? Hai bisogno di qualcosa?" - la voce del Signor Lee giunse insieme alla figura dell'uomo, ora di fianco a quella della moglie.

Moglie che, da mamma, aveva intuito a cosa fosse dovuto quel suo malessere.

Moglie che pensava ormai di aver capito che quel superiore non fosse come tanti altri.

E così con la manica del suo maglione chiaro asciugò le lacrime di Myungsoo.

 

"Non c'è alcun bisogno di piangere. Non sprecare lacrime nuove per vecchi dolori*."

 

 

Myungsoo fu costretto a spalancare nuovamente gli occhi.

Come poteva? Come poteva quella donna aver così abilmente compreso la causa del suo malessere?

 

Il ragazzo non lo sapeva. Forse era magia, forse era solamente una naturalità sensibilità materna.

 

"Coraggio" - tornò a farsi sentire la voce femminile con un sorriso - "Siediti tranquillo e aspetta che la colazione sia pronta."

 

Myungsoo tirò appena su col naso, fregandosene completamente di come poteva star apparendo di fronte agli occhi dei due coniugi Lee.

Perchè a dire il vero non gli importava per niente.

Forse Kim Myungsoo non si era mai dimostrato tanto umano come in quella situazione.

E le stesse parole che uscirono dalla sua bocca furono così normali da apparirgli anormali alle sue orecchie.

 

"Io a dire il vero... Vorrei poter aiutare."

 


 

Mezz'ora dopo il risveglio di Myungsoo, fu anche il turno di Sungjong di aprire finalmente gli occhi.

E per quella mattinata il suo risveglio fu caratterizzato da una serie di rumori che provenivano dalla cucina.

 

Il 4,5 si passò una mano sugli occhi e sbadigliò appena, mentre un davvero timido raggio di sole gli illuminava il volto.

La sveglia appoggiata al comodino indicava le 7 del mattino e Sungjong aveva solamente voglia di tornare a sprofondare sotto il suo piumone.

Ed era anche quello che avrebbe fatto se una serie di risate provenienti dal piano di sotto non avessero attirato la sua attenzione.

 

Quasi improvvisamente sveglio e conscio di tutto, Sungjong spostò lo sguardo alla sua destra dove si ricordava fosse stato sdraiato Myungsoo.

Ma del ragazzo in quel momento no ce n'era nemmeno la traccia.

 

Dov'era scomparso di punto in bianco?

Il 4,5 non lo sapeva ma ecco che l'ennesima risata conosciuta lo fece sobbalzare e scendere dal letto.

Sungjong non credeva davvero possibile una simile situazione eppure, una volta giunto in cucina, dové ammettere che le sue intuizione era state giuste.

 

In quella stanza c'erano infatti i suoi genitori, Seonkyu e Myungsoo che sorridevano felici mentre preparavano la colazione ed apparecchiavano.

 

Sungjong si ritrovò disorientato di fronte a quella scenetta che gli stava venendo offerta davanti ai suoi occhi.

 

Cos'era possibile tutto ciò? Da quando in qua Myungsoo sembrava essere diventato pappa e ciccia con la sua famiglia?

 

Il 4,5 sbatté un paio di volte gli occhi di fronte  a sé.

Seonkyu insieme alla madre stava apparecchiando la tavola di legno chiaro, mentre suo padre stava insegnando una qualche ricetta ad un attento Myungsoo che sembrava star memorizzando attentamente tutto in ogni singolo dettaglio.

 

Sungjong era così disorientato che in un primo momento cercò di andarsene via di lì, non comprendendo nulla di quella troppo strana e insolita quotidianità.

Ma la voce di Seonkyu arrivò prima e lo fermò prima che potesse scappare via.

 

"Fratellone, buongiorno!!" - gli augurò con un sorriso, attirando l'attenzione di tutti i presenti che si voltarono verso un Sungjong dal volto sempre più confuso.

 

Senza nemmeno riflettere, Myungsoo prese presto tra le mani una ciotola facendo inevitabilmente cadere a terra un mestolo sporco.

Il Signor Lee scosse la testa con un sorriso, quasi ormai rassegnato dall'imbranataggine che quel superiore riusciva sempre a dimostrare in alcune situazioni.

 

"Sungjong, guardaaaaa!!" - gli cantilenò un fin troppo solare Myungsoo.

 

"Cosa?" - gli domandò apatico e assonnato Sungjong.

 

"Qui, qui!" - rispose l'altro intimandogli a guardare nella ciotola che teneva stretto in mano.

 

"Una zuppa?"

 

"Una zuppa!"

 

"... e allora?"

 

Myungsoo piegò il labbro inferiore all'ingiù fingendosi offeso da quella mancanza di entusiasmo da parte di Sungjong.

Ma forse ero lo stesso 9,9 che quella mattina ne stava dimostrando troppo.

Eccessivamente troppo per un ancora addormentato Sungjong, già fin troppo confuso per quella caotica situazione di familiarità.

 

"L'ho cucinata io, ci credi!?" - continuò a parlare Myungsoo - "Tuo padre mi ha insegnato a cucinare, non è fantastico??"

 

Il 4,5 sbatté gli occhi di fronte al giovane e al suo sorriso abbagliante.

 

"Myungsoo hai bevuto?" - gli domandò un serio Sungjong - "O hai la febbre..." - chiese dubbioso, appoggiandogli la mano sulla fronte - "Uhmm, eppure non sembri essere caldo... In questo caso, il fatto che tu ti sia completamente rincitrullito penso possa essere l'unica causa plausibile per il tuo eccessivo entusiasmo."

 

L'ironia da parte di Sungjong, che in verità non era mai stato più serio in vita sua, provocò nuove risate da parte dei genitori e del fratello, e un espressione dalle sopracciglia corrugate da parte di Myungsoo.

 

"Lascialo stare, lascialo stare" - intimò allora il Signor Lee al 9,9 - "E' sempre stato particolarmente scorbutico fin da piccolo di prima mattina. Lasciagli ancora un paio di minuti in modo che possa completamente svegliarsi."

 

La beffa da parte del padre non sfuggì a Sungjong che però, non sapendo come ribattere, si accontentò semplicemente di sedersi a quella tavola apparecchiata.

 

Quella era davvero una strana mattina.

Eppure, era forse la sua più bella che quella casa avesse mai custodito.

 


 

Avendo concordato sul fatto che sarebbe stato meglio se fossero tornati nei loro rispettivi dormitori ad orari diversi, Myungsoo uscì di casa per primo, poco dopo la colazione.

Non potendo fare altrimenti, il 9,9 si trovava ad ammettere di essere dispiaciuto di dover lasciare quella casa.

 

Non sapeva perché ma una fitta al ventre si faceva presto sentire quando fissava la struttura a mattoni a cui ora dava le spalle. Quando fissava quella casa che lo aveva accolto così facilmente a braccia aperte, semplicemente accettandolo per chi era e non per come doveva apparire.

 

Felice di ciò, Myungsoo non aveva potuto trattenere il suo entusiasmo e si era mostrato tanto solare come non mai, tanto da spaventare lo stesso Sungjong che non aveva ritrovato in lui nessuna traccia del suo fidanzato, o quasi.

Eppure il 9,9 non si pentiva. Non trovava davvero nessuna buona ragione per cui pentirsi del comportamento che aveva assunto quella mattina.

Era felice, era stato felice. E ciò bastava a giustificarlo.

 

Così quella mattina Myungsoo non poteva non dispiacersi nel dover salutare quella casa.

 

Il giorno precedente il suo arrivo era stato caotico, ma più tranquilla era invece la sua dipartita, quasi inosservata. O così aveva pensato.

Nemmeno giunto in strada, il 9,9 udì infatti un lieve cigolio provenire da dietro di sé e poco dopo, da dietro la porta casa di Lee, comparve il giovane Seonkyu pronto ad uscire con la sua divisa scolastica addosso.

Myungsoo sorrise di fronte a quella che non era altro che una più giovane e infantile versione di Sungjong.

 

Volle augurargli una buona giornata, ma non lo fece perché Seonkyu parlò per primo.

 

"Tu..." - cominciò a dirgli prima di velocemente correggersi - "Lei... non lo farà soffrire vero? È la prima volta che lo vedo così felice.."

 

Myungsoo impiegò una manciata di secondi per comprendere a chi fosse riferita quella frase.

Ma impiegò molto meno per sorridere di fronte a quell'amore fraterno.

Un affetto che gli ricordava tanto quello che condividevano lui e suo fratello Moonsoo.

Perché, nonostante tutto, Myungsoo e suo fratello alla fine si erano ritrovati e nulla li aveva davvero separati.

Ed erano semplicemente finiti per sostenersi l'un l'altro per quella strada difficile che entrambi avevano deciso di intraprendere.

Avevano deciso di supportarsi durante ogni difficoltà perché nulla li avrebbe fatti tornare indietro.

 

La meta di quella strada era troppo importante per rinunciare.

La meta era una vita da passare con la persona amata.

Una meta a cui non avrebbero mai rinunciato, ora più che mai.

 

"Non ti preoccupare" - si decise a rispondergli dolcemente - "Non lo farò mai soffrire. Lo proteggerò per sempre affinché possa sorridere per il resto della sua vita."

 

Quelle semplici parole sembrarono essere più che sufficienti per calmare l'animo di Seonkyu che poté finalmente sorridergli sinceramente, prima che Myungsoo tornasse a parlare.

 

"E non parlarmi così formalmente! Chiamami semplicemente hyung."

 

 


 

5 giorni passarono. E sempre da 5 giorni la vita di Lee Sungjong era tornata ad una normale quotidianità.

Da quando se n'era ritornato in quel campus, non c'era stato nessun cambiamento in particolare.

Nessuno sembrava essersi accorto della caotica confusione in cui avevano vissuto Sungjong e Myungsoo nei giorni precedenti.

E nessuno sembrava essersi nemmeno accorto che un superiore aveva dormito e mangiato nella casa di una famiglia di insufficienti.

 

Tutto ciò era semplicemente passato inosservato agli occhi di tutti.

 

Dopo l'inconveniente con la Signora Song, Sungjong doveva ammettere che sulle prime si era davvero spaventato.

Nonostante alla fin fine fosse tutto finito nel migliore dei modi possibili, il 4,5 aveva ricominciato a tenere una certa distanza con Myungsoo, proprio come aveva fatto nei mesi precedenti al loro incontro.

Proprio come aveva fatto quando era diventato un insufficiente.

E questo voler mantenere a tutti costi una distanza lo avevano portato anche ad andarsene via di lì.

 

Eppure, dopo 5 giorni di tranquillità, Sungjong aveva tirato un sospiro di sollievo e aveva scrollato le spalle.

Forse, dopotutto, non c'era poi nulla di cui preoccuparsi seriamente. Forse, dopotutto, sarebbe finito tutto lì.

La miriade di problemi a cui aveva pensato magari non sarebbe mai davvero giunta.

Colto da quel nuovo punto di vista, Sungjong si era finalmente rilassato.

E si era convinto che nulla più sarebbe successo.

 

E proprio per questo suo cambiamento di prospettiva, dopo 5 giorni Sungjong si trovava in quel viale alberato in compagnia di Dongwoo e Howon.

 

I due 8,8 avevano notato quel cambiamento nel ragazzo già da un paio di tempo.

I due 8,8 si erano resi conto che doveva essere per forza successo qualcosa di significativo nella vita del loro amico.

Ed il fatto che in quel momento stesse parlando tranquillo con loro ne era una prova certa.

 

I due ragazzi non potevano che sentirsi estraniati però e cercavano in Sungjong alcuni aspetti del loro amico che non ritrovavano più in lui.

 

Perché parla con noi tranquillamente? Perché non è schivo e non ha paura di essere visto da qualcuno come ha sempre fatto?

 

Mille domande frullavano nella loro testa, ma vennero presto interrotte dalle parole del 4,5.

 

"Hyung, volete venire a pranzo da me domani?"

 

Dongwoo e Howon sgranarono gli occhi nello stesso istante, pietrificandosi sulla panchina di legno su cui erano seduti.

E sempre pietrificati si domandarono se fossero impazziti o invece fosse colpa del loro udito che cominciava a fare cilecca.

 

Dongwoo e Howon conoscevano Sungjong da molto tempo, ma da un certo periodo avevano cominciato a non comprendere più cosa frullasse per la mente del giovane.

E non avevano più compreso molto della vita del 4,5.

A partire appunto dalla sua unità improvvisamente e inaspettatamente cambiata.

 

I due 8,8 non avevano fatto domande. Non gli avevano domandato come mai fosse successo ciò.

Sapevano che prima o poi sarebbe stato lo stesso Sungjong a raccontargli tutto. Lo sapevano, anzi ne erano certi.

Come erano sempre stati certi che sarebbe giunto il momento in cui il ragazzo avrebbe presentato loro quella persona.

Perché ormai erano giunti a pensare che l'unica ragionevole causa del suo cambiamento fosse dovuto a qualcuno.

 

Così, si ritrovarono a domandargli spontaneamente: "Sungjong, c'è un motivo per cui proprio ora vuoi che pranziamo con te? Per di più nel tuo dormitorio..."

 

E proprio come avevano intuito, il 4,5 distese le labbra in un sorriso e socchiuse appena gli occhi a mezzaluna, arrendendosi all'evidenza di non poter nascondere niente più ai suoi hyung.

 

"In effetti, ci sarebbe una persona che vorrei presentarvi..."

 

 

 

I 3 ragazzi camminavano per i corridoi di quel dormitorio e, mentre Howon e Dongwoo stavano silenziosamente sulle punte, Sungjong attraversava le stanze a grandi passi, senza alcun segno di preoccupazione.

 

"Hyung, rilassatevi.. non stiamo mica compiendo una rapina!" - li beffeggiò.

 

E questo suo modo di fare sorprese i due 8,8 che ritrovavano in lui sempre meno tracce del loro veterano amico.

O meglio, non ritrovavano più l'amico di pochi mesi prima.

Sungjong non era più titubante e spaventato, sembrava aver acquisito quella sicurezza in sé stesso che gli era stata sbriciolata più di anno fa, quando aveva iniziato a portare quella targhetta da insufficiente.

 

Dongwoo e Howon potevano dirsi in parte felici ed in parte tristi di fronte a quel cambiamento.

 

Non potevano che essere sollevati nel vedere come il loro amico non si facesse più le stesse pare di un tempo e di come tranquillamente stesse parlando con loro.

Sungjong era sempre stato attento e sostenuto nei loro incontri, continuamente guardandosi intorno alla ricerca della presenza di qualcuno di sospetto.

Sungjong aveva sempre avuto paura che quella sua amicizia con due 8,8 presto o tardi avrebbe portati guai a tutti e 3, ed inutili erano state le parole dei due hyung per smuoverlo dalla sua posizione.

 

Ed invece in quel momento li aveva addirittura invitati nel suo dormitorio, come mai prima aveva fatto.

 

Nel 4,5 c'era stato un profondo cambiamento, non solo dell'unità.

E riflettendoci i due 8,8 si trovavano a intristirsi.

Perché loro non erano gli artefici di quel cambiamento.

 

Dongwoo e Howon avevano sempre trattato Sungjong come un fratello minore e lo avevano custodito in modo protettivo dalle brutture di quel mondo.

Eppure in quel momento il ragazzo non rideva grazie a loro.

Non era grazie a loro che era tornato a sorridere.

O così erano certi.

 

Perché, se avessero espresso apertamente i loro pensieri, Sungjong avrebbe di sicuro ricordato loro delle straordinarie cose che avevano fatto per lui.

A cominciare dall'essergli rimasto amico quando tanti, troppi, non lo avevano fatto.

 

Sungjong di questo era loro infinitamente grato, ma Dongwoo e Howon non ne erano pienamente consoni.

 

"E a proposito di rapina..." - tornò a farsi sentire la voce del 4,5 - "Non erano necessario che svuotaste l'intero frigorifero! Vi avevo detto che sarebbe stato un modesto pranzo a base di ramen."

 

I due 8,8 non gli risposero, continuando invece a camminare per quei corridoi a loro sconosciuti.

 

Dongwoo e Howon era tristi per non essere riusciti a far tornare a sorridere Sungjong, ma allo stesso tempo erano grati a quella persona. Quella persona che aveva fatto ciò che non erano riusciti a fare loro.

 

E quale modo migliore se non ringraziarla con un'infinita quantità di cibo?

 

 

 

 

La quarta persona invitata a quel modesto pranzo nel dormitorio degli insufficienti non era ancora arrivata.

La quarta persona aveva avvertito i presenti che avrebbe tardato un poco a causa di un improvviso impegno che davvero non poteva rimandare.

E Dongwoo e Howon aspettavano con ansia quella quarta persona.

 

I 3 ragazzi, giunti nella camera del 4,5 senza alcun problema di nessun tipo, avevano già apparecchiato quel piccolo tavolo al centro della stanza, che sembrava essere stato messo lì apposta per l'occasione.

E proprio per l'occasione Sungjong aveva portato un fornello da campeggio sul quale stava già una pentola piena d'acqua, ansiosa di scaldare il ramen.

 

La grande quantità di cibo che avevano portato Dongwoo e Howon era ben disposta tra il pavimento e la tavola e, arrendendosi alle loro pance brontolanti, erano finiti per aprire qualche snack.

 

E proprio tra una patatina e l'altra, i due 8,8 avevano l'opportunità di immaginarsi quella quarta persona, a cui nemmeno riuscivano a dare un sesso ben preciso.

Per questa incapacità alla fine decisero di rinunciare e smisero di pensare a lei.

 

Dopotutto, si dissero, arriverà fra poco. Dopotutto, alla fin fine, non importa il suo aspetto, no? Le saremo grati in tutti i casi.

 

E così concordando, la pentola d'acqua cominciò a bollire e in quell'istante esatto si udirono anche un paio di rintocchi provenire dalla porta della stanza.

 

Dongwoo e Howon sobbalzarono, ingoiando velocemente quegli ultimi snack che avevano ancora in bocca e poi concentrandosi completamente sulla la porta che Sungjong stava andando ad aprire.

 

Il 4,5 riservò loro un sorriso, notando come i suoi amici si fossero fatti improvvisamente più attenti.

E sorrise per nascondere quell'ansia che non poteva non avere.

 

Nei minuti precedenti, Sungjong aveva cercato di apparire il più rilassato possibile e aveva semplicemente parlato del più e del meno con i suoi due hyung.

Ma giunto a quel momento non poteva che avere paura.

 

Il 4,5 sapeva che i suoi amici fossero delle persone dall'animo estremamente buono, ma allo stesso tempo non sapeva come avrebbero reagito di fronte a quella persona.

 

E così, sospirando appena, Sungjong aprì quella porta mentre sussurrava silenziosamente nella sua mente:

 

Dongwoo, Howon-hyung... per favore non arrabbiatevi troppo.

 

"Scusate il ritardo!! Sono tanto in ritardo??? Mi dispiace tanto, pensavo di metterci di meno e invece ho impiegato più tempo del dovuto! Ohh, ma avete già apparecchiato? Mi fate sentire ancora più in colpa così!! Io ho portato dei dolci! Spero vi piacciano.. Non sapendo che gusti piacessero a tutti, ne ho presi di vari tipi... Uhm, ma forse ho un po' esagerato--"

 

Quella furia di parole sputate velocemente fuori dalla quarta persona fecero venire voglia a Sungjong di sbattergli la porta in faccia e lasciarlo fuori.

Ma optò per la scelta migliore e gli strinse solamente la faccia tra le sue mani, bloccando così quel flusso infinito di frasi.

 

"Myungsoo, respira." - lo ammonì quasi fosse un bambino - "Non c'è nulla di cui preoccuparsi." - lo rassicurò, forse in parte rassicurando più sé stesso che il 9,9.

 

Sungjong nei giorni precedenti aveva scoperto che Myungsoo sapeva diventare estremamente logorroico e imbranato quando si trattata di importanti momenti.

E quello era l'ennesimo importante momento dopo il suo incontro con la famiglia Lee.

 

Da quel che gli aveva raccontato il 4,5, Dongwoo e Howon erano due suoi importanti amici con cui era praticamente nato e cresciuto assieme.

Quindi come poteva starsene tranquillo?

 

Anche lui considerava la situazione che avevano creato. Anche lui sapeva che forse non lo avrebbero accettato volentieri.

 

I due 8,8 se ne erano stati per tutto il tempo seduti e in silenzio.

Dopo aver appurato il fatto che quella persona fosse un lui, e dopo non essersi nemmeno sorpresi più di tanto, Howon e Dongwoo aveva cercato inutilmente di allungare il collo da tutte le parti in modo da sbirciare da dietro la schiena di Sungjong che ancora copriva il nuovo arrivato.

Erano ansiosi e curiosi di vedere il volto di quella persona a cui erano tanto riconoscenti.

 

Eppure, quando finalmente Myungsoo si mostrò davanti a loro, l'entusiasmo dei due 8,8 svanì di colpo.

Spalancarono invece gli occhi osservando il volto di quel bel ragazzo.

Perché quel ragazzo era, oggettivamente parlando, davvero molto bello.                  

 

Per qualche istante, i due ragazzi vollero pensare che quel ragazzo fosse una semplice eccezione.

Che fosse semplicemente un bel insufficiente, proprio come era anche Sungjong che loro avevano sempre reputato di bell'aspetto.

Ma sapevano che quel loro pensiero era estremamente forzato e non stava in piedi.

 

E quando i loro incontrarono quella targhetta da 9,9 quasi non si sorpresero nemmeno.

 

Howon e Dongwoo spostarono ancora un paio di volte i loro sguardi, scannerizzando quel ragazzo da testa a piedi.

Sungjong e Myungsoo non poterono che irrigidirsi di fronte a quegli sguardi tanto seri che stavano riservando i due al nuovo arrivato.

Ed entrambi sapevano anche che era giunto il momento di parlare e smetterla di stare zitti.

 

Ma le fredde parole di Howon giunsero prima delle loro.

 

"Cos'è... ? Uno scherzo?"

 

Quell'apatico tono fece nuovamente rabbrividire i due fidanzati.

 

"N-No, hyung... Lui è quella persona che volevo farvi conoscere..."

 

"Sungjong, cosa significa tutto ciò?" - la voce di Dongwoo su unì al freddo coro di Howon, mentre entrambi si alzavano in piedi per fissare gli altri due dritti negli occhi.

 

"Hyung... io pensavo che sareste stati felici..."

 

"Di cosa, Sungjong? DI COSA? È un superiore quello, lo capisci anche tu?"

 

"Come puoi davvero pensare che saremmo stati felici?! È un eccellente, ti avrà di sicuro preso in giro!"

 

"Come puoi attribuire a lui la tua felicità! Non lo posso... non lo possiamo accettare!!"

 

Dongwoo e Howon pronunciarono quelle dure parole velocemente, troppo velocemente, senza dare nemmeno il tempo di Sungjong di ribattere.

Anche se, a dire il vero, non sapeva nemmeno lui come ribattere.

 

I suoi hyung erano arrabbiati e non poteva non dargli ragione.

Erano all'oscuro di tutto, a cominciare dal suo incontro con Myungsoo.

 

Come dargli torto?

 

Lui stesso era stato schivo quando la prima volta aveva incontrato il 9,9.

Lui stesso avrebbe reagito a quel modo in altre situazioni.

In altre situazioni però.

 

Perché Sungjong ormai conosceva Myungsoo come le sue tasche, se non di più, e ormai sapeva quanto fosse diverso da un comune superiore.

 

Ma come farlo capire anche a Dongwoo e Howon?

Cosa avrebbe dovuto dire per far comprendere loro come stavano davvero le cose?

 

Sungjong in quel momento non sapeva davvero che parole usare o da dove iniziare, e questa sua impossibilità lo faceva arrabbiare.

 

Perché non sono in grado di proteggere Myungsoo?

 

I due 8,8 se ne stavano ancora in piedi davanti a loro, con solo quel tavolino basso a separarli in quella davvero piccola stanza.

I loro pugni erano stretti lungo i fianchi e i loro volti erano corrugati in un espressione arrabbiata, che solo poche volte aveva visto Sungjong.

Attendevano solo una risposta da qualcuno. Una risposta che facesse chiarezza nelle loro menti confuse.

 

E quella risposta arrivò in modo inaspettato.

 

Sungjong era in procinto di aprire bocca, ancora indeciso su cosa dire in realtà, ma Myungsoo fu più veloce.

Myungsoo fu più veloce e, in men che non si dica, si mosse, finendo per inchinarsi di fronte ai due hyung che sobbalzarono sorpresi e confusi di fronte a lui.

 

Cosa stava succedendo? Un 9,9 si stava davvero inchinando fin troppo rispettosamente di fronte a due 8,8?

 

I due ragazzi e Sungjong non capivano a cosa fosse dovuto quel suo comportamento e non sapevano nemmeno dove volesse andare a parare.

Ma lo capirono presto quando l'alta voce di Myungsoo si fece sentire.

 

"Piacere di conoscervi. Mi chiamo Kim Myungsoo. Sono nato il 13 Marzo in questa capitale e il giorno del mio Coming Of Age mi è stata data questa targhetta da 9,9. Sono cresciuto in una famiglia di superiori e proprio per questo spesso sono ottuso e altezzoso. Frequento il secondo anno in questa università e vivo al terzo piano del Palazzo Bianco, stanza n° 77. Sono appassionato di musica ma soprattutto di fotografia, ed è infatti la carriera che vorrei intraprendere una volta diventato adulto. Oltre al mio essere ottuso, ho altri mille mila difetti, tra cui il fatto di apparire costantemente imbranato e logorroico quando sono agitato... Come anche in questo caso del resto. Spero possiate passare sopra a tutti queste mie imperfezioni, perché si... sono un superiore imperfetto. Ma è proprio grazie al mio essere imperfetto che sono stato così fortunato... così fortunato e onorato di diventare il fidanzato di Lee Sungjong. Per favore, ... prendetevi cura di me."

 

Colti da un'improvvisa ondata di parole e informazioni, per lo più inutili e senza un fine preciso, Dongwoo e Howon si trovarono atterriti di fronte a quel comportamento.

I due 8,8 erano spaesati e avrebbero voluto rimproverare Myungsoo.

 

Sei un superiore!, avrebbero voluto dirgli, Perché allora non ti comporti come tale? Perché non vanti la tua superiorità? Perché addirittura ammetti di non essere perfetto!?

 

Nella loro condizione di 8,8, Dongwoo e Howon avevano incontrato diversi superiori e sapevano come erano fatti.

Sapevano come si comportavano e chi vantavano di essere.

I due ragazzi avevano un'alta unità, eppure si ritrovava sempre inorriditi di fronte al comportamento dei superiori.

 

Eppure, chi avevano di fronte in quel momento, non sembrava in nulla e per nulla un superiore.

 

Avevano di fronte una persona che si era inchinata rispettosamente di fronte a loro, neanche fossero stati importanti cariche delle stato.

Avevano di fronte una persona che, se non avesse indossato quella brillante targhetta, mai avrebbero scambiato per un superiore.

 

Poteva davvero esistere un eccezione tra i superiori?

Possibile che non fossero tutti uguali?

Si sarebbero davvero potuti fidare di lui?

Avrebbero davvero potuto fidarsi e affidare a lui Sungjong?

 

Quasi ricoprendo la carica di genitori, Dongwoo e Howon continuavano a riflettere dubbiosi, mentre anche Sungjong aveva finito per inchinarsi davanti a loro.

 

Questi due devono essere davvero impazziti, si dicevano le menti dei due 8,8.

 

E forse era vero, forse erano davvero pazzi ma a nessuno dei due sembrava dispiacere particolarmente.

Così, Dongwoo e Howon non poterono che sospirare, portando i due fidanzati ad alzare i volti verso di loro.

 

Sono impazziti.. ma siamo impazziti anche noi due, concordarono mentalmente i due 8.

 

"Su, tiratevi su!" - li ammonì Howon.

 

"L'acqua sta bollendo, sarà meglio che ci buttiamo il ramen." - continuò Dongwoo.

 

Myungsoo e Sungjong non poterono che scambiarsi uno sguardo prima di sorridere felici e annuire.

 

Dongwoo e Howon non sapevano ancora bene come i due ragazzi si fossero conosciuti e nemmeno se stessero facendo la cosa giusta fidandosi di quel 9,9.

Eppure semplicemente avevano accettato Myungsoo, proprio come aveva fatto anche la famiglia Lee.

 

Accettandolo, solamente fidandosi del suo lato umano.

 

 

 

Sungjong non sapeva come. Non sapeva né come né quando ma, da lì a un po' il clima in quella stanzaera cambiato.

Non si percepiva più quel clima di tensione come quando Myungsoo era entrato in quella stanza, un'aura amicale e rilassata faceva ora da padrone, rinchiusa tra le quattro mura di quella stanza.

Sungjong non sapeva come, ma il clima era notevolmente migliorato e di ciò non poteva che essere felice.

 

Il 4,5 non sapeva perché, ma aveva provato un incredibile voglia di far conoscere Myungsoo a qualcun altro. Qualcun altro che gli era caro quanto la sua famiglia.

Forse era stato proprio il ben riuscito incontro con la sua famiglia ad averlo convinto del tutto, o forse finalmente si era rilassato completamente.

Forse aveva finalmente compreso di non doversi preoccupare di nulla.

 

Sungjong aveva sempre saputo che né Dongwoo né Howon avrebbero fatto i salti di gioia una volta scoperto cosa aveva nascosto per quei mesi.

Ma sapeva anche che in un qualche modo se la sarebbe cavata.

Ed infatti così era stato.

 

Erano le 5 del pomeriggio quando l'orologio ticchettò e Sungjong si alzò per andare a chiudere quella finestra che aveva lasciato socchiusa.

Ed erano sempre le 5 quando nessuno degli altri 3 ragazzi considerò le sue mosse.

 

Il 4,5 passò totalmente inosservato dagli occhi di tutti i presenti, troppo occupati a continuare a chiacchierare di una qualche band che il più piccolo non conosceva.

 

Va bene che siete diventati amici, parlottò nella sua mente, Ma ignorarmi completamente non è affatto carino!

 

Sungjong fece per risedersi a terra a quel tavolo ormai vuoto di cibo ma, quasi stessero andando volontariamente controcorrente, Dongwoo e Howon si alzarono seguiti subito da Myungsoo.

 

"Sarà meglio che andiamo!" - esclamò Dongwoo mettendosi il cappotto e avviandosi verso la porta.

 

Sungjong, lasciato indietro, si alzò faticosamente da terra e raggiunse i due amici che se ne stava andando via.

 

"Già già, fra poco sarà buio." - fece gli onori di casa Myungsoo, quasi quella fosse la sua camera.

 

"Grazie per il pranzo! Dovremmo fare simili pranzi più smesso." - commentò Howon aprendo la porta della camera e poi uscendo da lì.

 

"HYUNG!" - li richiamò l'alta voce di Sungjong, che ancora una volta avevano completamente ignorato.

 

Gli 8,8 risero di fronte a quella gelosia, in tutto e per tutto simili a quella di un bambino, che stava mostrando il loro amico, prima di stringerlo forte in un abbraccio.

Con un ultimo saluto e un promemoria per Myungsoo, riguardo un qualche cd che avrebbe dovuto prestargli, Dongwoo e Howon fecero la loro uscita di scena.

 

E non passò nemmeno un minuto prima che il 9,9 cominciasse a beffeggiare Sungjong.

 

"Jongie-ah, cos'è quella faccia scontenta?" - lo prese in giro, punzecchiandogli appena una guancia con l'indice.

 

Il 4,5 di tutta risposta si scansò velocemente via da lui, con le braccia strette al petto e il volto altrove.

 

"La mia faccia è normalissima." - ribatté tutto d'un fiato, continuando a fare il finto sostenuto.

 

Myungsoo non poté che trovarlo terribilmente adorabile e aveva solamente voglia di stringerlo forte in un abbraccio.

Ma si trattene perché, dopotutto, era mille volte meglio prendersi gioco di un infastidito Sungjong.

 

"Non vorrai mica dirmi che.. sei geloso?"

 

Il 4,5 strabuzzò gli occhi di fronte a quelle vere parole, mentre le guance si facevano improvvisamente paonazze.

 

"M-Ma non dire scemenze! Perché mai dovrei essere geloso!?" - replicò, nuovamente allontanandosi da Myungsoo e facendosi sempre più vicino al cassettone della stanza.

 

Sungjong non lo avrebbe mai ammesso. Non avrebbe mai ammesso di essersi infastidito perché nessuno lo aveva più considerato, troppo occupati a parlare felicemente tra di loro.

Il ragazzo era contento che alla fine fossero, in un qualche modo, diventati amici. Non avrebbe potuto chiedere nulla di meglio.

Forse, al massimo, solo un po' di considerazione.

 

Ma Sungjong era troppo orgoglioso e mai lo avrebbe ammesso.

 

Inventandosi un disinteresse inesistente, il 4,5 si fingeva distaccato e per nulla offeso, cercando di sembrare il più convinto possibile.

Ma così facendo non faceva altro che apparire terribilmente dolce.

 

E sempre così facendo non si rese conto di essere diventato una "preda" perfetta per Myungsoo.

Quando se ne rese conto, era ormai troppo tardi.

 

Il 9,9 approfittò infatti del finto disinteresse di Sungjong per potersi avvicinare di soppiatto a lui e depositargli un delicato bacio sul suo collo scoperto.

Il 4,5 scattò in aria, rabbrividendo, totalmente spaventato da quel gesto inaspettato e diventando paonazzo da testa ai piedi.

 

"Che accidenti fai!?" - gli urlò contro, appoggiando una mano dove le labbra di Myungsoo si erano appena depositate.

Urlando e reagendo a quel modo, il 9,9 fu semplicemente sollecitato a proseguire ciò che aveva iniziato.

 

Così, senza nemmeno rispondergli ma solamente sorridendogli sornione, il ragazzo si avvicinò nuovamente a lui, questa volta baciandogli una guancia arrossata.

Ed in quel modo incominciò quella serie di gesti causa-effetto da parte di quei due giovani innamorati, fin quando Sungjong non si scontrò dolorosamente contro il basso cassettone di quella camera.

 

Digrignò i denti, pronto a mandare a quel paese Myungsoo ed i suoi baci che lo avevano fatto sbattere sonoramente contro il mobile, ma non fece in tempo.

E non fece in tempo perché il 9,9 lo tirò su di peso e lo fece sedere su quel cassettone.

 

Sungjong borbottò qualcosa, inutilmente lamentandosi. Infatti, poco dopo, il maggiore aveva già ripreso di mira il collo dell'altro ragazzo, ora riuscendo ad arrivarci più facilmente e comodamente di prima.

Il 4,5 si disse che fare il sostenuto non sarebbe servito a nulla e si lasciò semplicemente andare ai gesti di Myungsoo, aprendo le gambe in modo che il 9,9 potesse avvicinarsi maggiormente a lui, e circondandogli il colo con le sue braccia.

 

"Quanto ancora hai intenzione di stare attaccato al mio collo?" - gli riuscì a domandare, rosso in volto - "Sei diventato un vampiro o cosa?"

 

Myungsoo borbottò qualcosa di confuso e totalmente incomprensibile, con ancora le labbra premute su quel collo che stava continuando a torturare e che stava diventando sempre più rosso ad ogni secondo.

Si staccò poi da esso, appoggiando i palmi della mani sul cassettone, vicino ai fianchi di Sungjong.

Senza più dire o fare nulla, il 9,9 si limitò a fissare il volto del più giovane, quasi nuovamente prendendosi gioco di lui.

Ma ci volle poco prima che questa volta il 4,5 si scocciasse di aspettare e si fiondasse lui stesso sulle labbra di un sorpreso e felice Myungsoo.

E ci volle molto meno prima di l'altro ragazzo cominciasse a ricambiare quel dolce contatto che stava togliendo il fiato ad entrambi.

 

Appiccicati l'uno all'altro, ci sarebbe voluto molto di più di una spintarella per farli separare.

Eppure bastò semplicemente il rumore di qualcosa che cadeva a terra per farli fermare quella volta.

 

Myungsoo aveva già cominciato a leccare le calde labbra di Sungjong, come alla ricerca di un invito, e il 4,5 aveva già stretto i fianchi dell'altro con le sue gambe, quando qualcosa uscì dalla tasca posteriore dei jeans del 9,9.

Fu una caduta leggera, di un oggetto che sarebbe potuto facilmente passare inosservato vista la situazione in cui si trovavano, eppure quella volta attirò l'attenzione di entrambi.

Staccandosi l'uno dall'altro, entrambi osservarono quel portafoglio caduto a terra.

Portafoglio che Sungjong ignorò e già era pronto a tornare a baciare Myungsoo.

 

Ma quest'ultimo aveva altro in servo.

 

Così Sungjong si ritrovò a baciare l'aria e per poco non cadde a terra, quando Myungsoo si piegò a terra per raccogliere il portafoglio.

 

Il 4,5 volle mandarlo nuovamente a quel paese per averlo fatto quasi schiantare sul pavimento da quella modesta altezza. Ma nemmeno questa volta fece in tempo.

 

"Mi ero quasi dimenticato!" - pronunciò Myungsoo, prendendo il portafoglio tra le mani e cominciando a guardarci dentro.

 

"Uh?"

 

"Non ti arrabbiare però, ok?"

 

"Myungsoo, non so nemmeno di cosa tu stia parlando! Come posso arrabbiarmi!?"

 

Il 9,9 scrollò le spalle, prima di spalancare gli occhi di fronte al portafoglio di cui, senza mezzi termini, cominciò a rovesciarne l'intero contenuto.

 

"Come.. Non è possibile.."

 

"Myungsoo? C'è qualcosa che non va?" - gli domandò Sungjong scendendo dal cassettone e arrivando al suo fianco.

 

"Myungsoo?"

 

"È sparita."

 


 


 

*Euripide


 

 

Note dell'autrice

Se tutto fosse andato come avevo previsto, giunti a quest'oggi avrei come minimo 3 capitoli già pronti. Ma invece la mia chiavetta USB è passata improvvisamente a miglior vita, ormai una settimana fa. Bestemmie ed espressioni colorite a parte, in un modo o nell'altro sono riuscita a recuperare il contenuto della chiavetta.. o quasi. Perché indovinate un po' proprio cosa non sono riuscita a recuperare? Esatto (?) proprio i nuovi capitoli che avevo scritto in anticipo (per una buona volta) e l'intera scaletta di questa ff, yee c: La crisi isterica (?) l'ho già avuta, quindi proseguiamo, anche perché alla fine è bene che sia andata così, almeno ho potuto dare una sistemata alla scaletta che era diventata un casotto incredibile. Fatto sta che sono qui♡ Questo capitolo non ha senso ma parliamoci chiaro, ho mai scritto qualcosa con del senso? No, bene, quindi nulla di cui preoccuparsi. È lunghissimo perché davvero non potevo dividerlo D: Spero solo che non sia anche altrettanto pieno di errori e noioso ; ;

La nuova scaletta (sempre che io riesca a rispettarla) mi dice che per la fine mancano 6/7 capitoli, che sono relativamente anche tanti visto che se, avessi seguito la scaletta che ormai non esiste più (AISH) sarebbero solo mancati 3 capitoli .____.

Spero di concluderla al più presto e che la fine non vi deluda♡

Grazie a chi ha letto e recensito, siete meravigliosi as always♡

Alla prossima;

 

Love you♡♡♡

Maggie

 

PS.  YOH! Qualcuno di voi va al concerto dei Block B? ç u ç So di un sacco di gente che ci sarà ( e io sclero già perché incontrerò un sacco di meravigliosa gente e piangerò tanto, lo so ; w ; ) ma nel caso ci foste anche voi e io non lo sapessi, fatemelo sapereA vostro rischio e pericolo, perché io non sono una persona coccolosa ma voi siete così meravigliosi che non posso non soffocarvi in mille abbracci ç u ç ♡

   
 
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