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Autore: BettyLovegood    04/02/2015    11 recensioni
Alice è una semidea.
Il suo migliore amico Lucas è un satiro.
Ha un fratellastro gemello che non ha mai conosciuto.
Suo padre è un dio.
La morte di sua madre non è stata casuale.
Dal capitolo 5:
Alice si era definitivamente stancata. –Mi sapete dire chi diamine è questo Percy?- urlò improvvisamente.
 Ma la ragazza non dovette aspettare una risposta. Qualcuno uscì dalla porta.
 Era un ragazzo alto con i capelli neri scompigliati e gli occhi verde mare. Era la copia esatta di Alice.
La ragazza lo studiò: il modo in cui curvava le spalle, il viso, i lineamenti , tutto era così simile a lei.
Era come vedere se stessa in versione maschile.
Dal capitolo 14:
-Alice, domani posso dire a tutti di essere andato a letto con te?- Mi ha chiesto improvvisamente.
 Ho alzato la testa per guardarlo e lui é scoppiato a ridere.
 -Sto scherzando!- ha detto.
 Ho riso insieme a lui. Se c'é una cosa che Leo sa fare é farmi ridere nei momenti più tristi e io lo adoro per questo.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: I sette della Profezia, Mostri, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dal vocabolario.
Ridere: manifestare un senso di allegrezza spontanea, viva e per lo più improvvisa.
Sorridere: increspare lievemente le labbra in segno di compiacimento.




 
Corro per il bosco senza fermarmi, senza badare alle ombre scure che creano gli alberi né agli strani rumori che sembrano provenire un pó dappertutto.
Cavoli di sera questo posto fa davvero paura.
Arrivo davanti alla porta del Bunker 9 senza fiato e con i muscoli delle gambe che stanno implorando di sedermi. Osservo per un attimo la grande porta di legno, senza fare niente.
Cosa posso dire a Leo? Sono innamorata di te, scusa se ti ho ignorato tutto questo tempo?
Una strana sensazione mi stringe lo stomaco. Prendo un grande respiro e cerco di bussare, ma non ci riesco.
Insomma, non é tanto facile fare una cosa del genere.
Mi allontano un pó dalla porta e mi appoggio ad un albero  vicino ad osservare il Bunker 9.
-Alice va dentro e di tutto a Leo, non puoi permetterti di sprecare un'occasione simile- mi sussurra una vocina nella testa, che stranamente somiglia a quella di Nico.
Sospiro, ok, posso farcela.
Cavoli, riesco ad evocare magia dal nulla, ma non posso fare questo?
Proprio quando mi sono decisa ad andare a bussare la porta si apre.
-Grazie Leo, sei il migliore.- dice la voce di una ragazza.
Scruto le due figure sulla porta.
Una ragazza sta abbracciando Leo con molta, anzi troppa per i miei gusti, foga.
Leo sorride e si stacca dalla ragazza.
-Di niente Katie.- le dice. -Vuoi che ti accompagno? Sai é piuttosto buia la strada.-
Nessuno dei due si é ancora accorto di me, ferma nell’ombra a pochi passi da loro.
Vorrei correre via in questo momento. O anche vorrei tirare un pugno a Leo e poi correre via.
-Non preoccuparti.- gli dice la ragazza scrutando la strada buia. -Le ninfe mi aiuteranno.-
-Ok.- dice Leo, voltandosi verso la strada. I suoi occhi scrutano il sentiero buio e poi si incrociano nei miei.
-Alice?- chiede avvicinandosi. -Cosa ci fai qui?-.
-Io.. ero venuta a parlarti, ma non fa niente. Non volevo interrompervi.- gli dico senza guardarlo.
-Oh, no Leo stava solo...- dice Katie.
-Non ho bisogno di spiegazioni, me ne vado.- la interrompo io.
Da vicino riesco finalmente a vedere il suo viso. Ha gli occhi castani e una lunga treccia, ricoperta di fiori, color caramello che le scende sul lato destro del corpo. É davvero una bella ragazza.
Mi volto verso il bosco e faccio per andarmene, ma Leo mi afferra la mano.
-Tu non vai da nessuna parte.- mi dice scrutandomi.
-Io faccio quello che voglio.- replico, tentando di staccare la sua mano dalla mia.
-Ehm, io tolgo il disturbo.- dice Katie. -A domani.
Leo fa giusto un cenno con la testa, continuando a guardarmi e lei sparisce nel bosco.
-Vieni dentro.- mi dice, facendo scivolare la sua mano nella mia.
Questo gesto mi fa sentire stranamente bene.
-No, voglio andarmene.- dico decisa, lasciando la sua mano.
-Dei, Alice, si puó sapere cosa ho fatto di sbagliato?- sbotta lui.
-Prima mi baci, poi mi ignori e quando finalmente vieni a parlarmi te ne vai?-
Alzo lo sguardo su di lui, incrociando i suoi occhi color nocciola.
-Non ho piú bisogno di parlarti.- gli dico.
Lui rimane un attimo in silenzio ad osservarmi.
-É per Katie?- mi chiede infine lui. -Lei é venuta solo per..-
-Non mi importa.- lo interrompo io.
Lui sbuffa, mi afferra la mano e mi trascina dentro.
-Sai cos'é questa?- mi chiede indicandomi un'armatura dorata infilata su un manichino.
-Un'armatura.- dico io, senza capire dove vuole andare a parare.
-E sai di chi é?- domanda nuovamente lui, con un sorriso divertito.
-Che domande sono?- gli chiedo io alzando gli occhi al cielo.
Lui sorride ancora. -É del fidanzato di Katie. Domani é il suo compleanno e lei mi ha chiesto di riparargli l'armatura.- mi spiega osservandomi.
-Oh.- é l'unica cosa che riesco a dire.
-Allora?- mi chiede lui guardandomi. Rimango un attimo in silenzio, senza dire niente, poi mi ricordo perchè ero venuta lì.
-Sei un idiota.- gli dico tirandogli un pugno sul petto, senza peró guardarlo. -Uno stupido, grosso idiota.- continuo a prendergli a pugni il petto. Lui fa per dire qualcosa, ma alzo una mano per interromperlo.
-E io... - prendo un grande respiro e alzo gli occhi su di lui. -Sono innamorata di te.- gli dico arrossendo leggermente.
Lui rimane fermo e zitto a guardarmi, con gli occhi spalancati.
Non sopporto questo silenzio, cosí inizio a parlare, camminando avanti e indietro.
-Si, insomma avrei dovuto capirlo da molto tempo. Con te sono sempre stata bene, mi fai ridere e...-
-Alice scusa puoi ripetere?- mi interrompe lui, fermando la mia camminata nervosa.
 -Dei, Valdez, non puoi interrompere una ragazza nel bel mezzo della sua dichiarazione d'amore!-  gli dico alzando gli occhi al cielo.
-Era la dichiarazione d'amore piú brutta che io abbia mai sentito.- mi dice lui con un sorriso, facendo un passo verso di me.
-Oh, sta zitto.- replico io dandogli uno schiaffo sul braccio.
Lui scoppia a ridere e mi afferra per la vita, cosi da trovarci a pochi centimetri l'uno dall'altra.
-Tu sei innamorata di me.- mi sussurra, guardandomi negli occhi.
Mi perdo un attimo nelle sue iridi color nocciola e poi sorrido.
-Non potevo non innamorarmi del super sexy Leo Valdez, no?- gli dico io e lui scoppia a ridere.
Quanto amo il suono della sua risata.
- Davvero la mia dichiarazione d'amore era cosí brutta?- chiedo, osservando il suo bel volto.
Lui alza le spalle e sorride. - Era brutta, ma non ho detto non mi piaceva.-
Sorrido a mia volta e lui si china verso di me per baciarmi.
É un bacio dolce e caldo, ed é il miglior bacio che io abbia mai ricevuto.
Credo che il mio cuore in questo momento stia rischiando un infarto, sta battendo decisamente troppo veloce.
Mi sento stranamente leggera, come se tutte le preoccupazioni siano volate via quando le sue labbra si sono posate sulle mie.
- Sapevo che prima o poi ti saresti innamorata di me.- mi dice guardandomi negli occhi.
-Potresti prendere il posto di Rachel come Oracolo.- lo prendo in giro io.
Lui  sorride. -Leo Valdez l'Oracolo piú figo del pianeta.- dice lui aprendo le mani. -Suona bene.-
Scoppio a ridere, scuotendo la testa.
Lui si stende sul piccolo letto che sta dietro di lui e mi guarda.
-Perché per te non sono abbastanza figo?- mi chiede alzando un sopracciglio.
Mi avvicino e gli do un bacio sulle labbra. -Sei fin troppo figo.- gli dico facendogli l'occhiolino.
Lui sorride e mi stendo al suo fianco. Porta un suo braccio dietro le mie spalle e io poggio la testa sulla sua spalla.
Rimaniamo cosí fermi, uno vicino all'altro, senza dire niente.
-Leo sai che domani dovremmo combattere?- gli chiedo improvvisamente.
Lui sospira. -Si, lo so.-
-E sai che io...-
-Si, lo so.- mi interrompe lui, voltando il viso verso di me per guardarmi. -So che dovrai combattere, e so che sconfiggerai tutti i mostri che avrai davanti, perché sei abbastanza forte da farlo.-
Alzo la testa per guardarlo e sorrido.
So che mi sta chiedendo scusa per aver dubitato di me precedentemente.
-E se qualcuno prova ad ucciderti, dovrá vedersela con il potente Leo Valdez.- aggiunge poi, alzando il braccio destro, mostrando i muscoli.
Scoppio a ridere e gli do un bacio.
-Grazie.- gli dico.
Lui alza le spalle. -Questo ed altro per il mio raggio di sole.- mi dice lui, poggiando la testa sul cuscino.
Mi lascio cadere al suo fianco, poggiando la testa sul suo torace caldo e lui mi passa un braccio attorno alle spalle.
Ci addormentiamo così, in questa specie di abbraccio caldo e dolce, che fa volare qualsiasi pensiero via dalla mia testa.
O almeno così credevo.



 
***



 
Sto osservando me stessa, seduta al fianco di Percy. Stiamo mangiando i suoi biscotti blu e chiacchieriamo tranquillamente seduti sulla spiaggia.
All’improvviso Percy mi afferra la mano e mi trascina verso l’acqua. Seguo le due figure, ma appena tocco l’acqua la scena cambia.
Mi ritrovo in mensa, con affianco Annabeth, Piper e Hazel. La me stessa della visione sta raccontando qualcosa che suscita le risate di tutte le altre.
Mi siedo al fianco di Annabeth, cercando di afferrare qualche briciolo di conversazione, ma non si sente niente. E’ come guardare un programma in televisione senza l’audio.
Le quattro ragazze si alzando e escono dalla mensa, ma quando le seguo la scena cambia ancora.
Sono seduta nel giardino della Capanna di Ecate a leggere un libro dalla copertina gialla.
Alla mia destra è disteso Jake, sta leggendo anche lui. I raggi del sole fanno diventare i suoi capelli ancora più chiari del solito.
Improvvisamente arriva Ellie e inizia a chiacchierare con me. Jake si alza e sbuffa, dicendo qualcosa. Perfino senza sentirlo riesco a capire che sta sgridando la sorella per aver disturbato il suo momento tranquillo. Ellie lo ignora, e continua a parlare con me, facendo muovere avanti e indietro la coda di capelli blu.
La scena cambia ancora, mi trovo fuori dalla Capanna di Ade con Frank e Nico, stiamo giocando a Mitomagia.
Io e Frank siamo alleati contro il figlio di Ade, che ce la sta mettendo tutta per batterci.
Siamo piuttosto forti insieme io e Frank, ma Nico vince lo stesso, e fa un grande sorriso, di quelli che fa raramente. Sia alza in piedi e dice qualcosa, che riesco a capire benissimo, anche senza sentirlo.
-Siete due perdenti, volete la rivincita?-
Ricominciamo a giocare e stavolta io e Frank vinciamo, ci scambiamo il cinque e prendiamo in giro Nico, che sbuffa contrariato.
Il figlio di Ade rimette a posto le carte e se ne va, mentre io e Frank gli corriamo dietro urlandogli qualcosa.
Seguo le due figure, ma la scena cambia per l’ennesima volta.
Stavolta sono al Bunker 9, Leo sta lavorando su Festus, io me ne sto stesa sul letto, a far finta di leggere un libro. In realtà sto osservando Leo lavorare, usando il libro come scusa per non farmi scoprire da lui.
Osservo Leo, chinato sul suo drago di bronzo: ha una macchia d’olio sulla fronte, le mani, anch’esse sporche si muovono velocemente tra i cavi della testa di Festus, la maglietta, come sempre è bruciacchiata in diversi punti e ha la sua fedele cintura degli attrezzi legata in vita.
Perfino così riesco a trovarlo bello.
Lui all’improvviso alza lo sguardo e incrocia gli occhi con i miei. Mi dice qualcosa e io arrossisco leggermente mentre sbuffo. Si avvicina a me e mi sfiora una guancia, sporcandomi di nero.
Lo allontano, con una piccola spinta, lui ride e mi da un bacio, che ricambio volentieri.
Leo si siede al mio fianco e inizia a parlare di qualcosa, mentre io sorrido.
Anche se non sento niente, riesco lo stesso a sentirmi bene. Basta la sua presenza per farmi stare bene.
La scena, purtroppo, cambia nuovamente.
Stavolta mi ritrovo nella stradina di ciottoli, quella dei miei scorsi incubi, da sola.
Inizio a camminare fino a quando non arrivo di fronte ad una parete rossa, alta una decina di metri.
Giro verso destra e cerco di andare da quella parte ma la solita parete invisibile mi impedisce di continuare. La stessa cosa succede quando vado verso sinistra.
Sbuffo e mi volto nuovamente verso la grande parete che ho davanti.
-Cosa vuoi stavolta Gea?- urlo.
In risposta un turbinio di sabbia si alza da terra e ricopre la parete, quando si abbassa compaiono delle immagini sfocate.
Pian piano si schiariscono: sono le immagini che ho visto prima.
Io con Percy, con Annabeth, Piper e Hazel, con Nico e Frank e infine io con Leo.
Le immagini si fanno più chiare, e pian piano si iniziano a sentire brandelli di conversazioni.
-Perché mi mostri questo?- chiedo, continuando ad osservare le visioni.
Gea compare davanti a me e mi sorride in modo malvagio.
Passa una mano sulla parete e le immagini prendono fuoco. E’ una cosa strana, anche le persone delle immagini sembrano sentire il fuoco.
Sento le urla, mie e dei miei amici. Perfino Leo, immune come al solito, sembra sentire il fuoco caldo.
-Smettila!- urlo alla donna.
Le grida si fanno ancora più forti, fino a penetrarmi la pelle ed arrivarmi al cuore.
Le immagini sulla parete vengono sostituite da quelle del Campo Mezzosangue che va a fuoco, i semidei corrono in preda al panico urlando.
-Perché mi fai questo?- chiedo alla donna, con le lacrime agli occhi.
Gea continua a sorridere in quel modo malvagio, senza rispondermi.
-Smettila!- ripeto ancora, sentendo le grida farsi più forti intorno a me.
All’improvviso Gea schiocca le dita e sia le urla, sia le immagini scompaiono.
-E’ questo che vuoi?- mi chiede, girando il suo volto addormentato verso di me.
Non rispondo, evoco una palla di magia e la lancio contro la donna.
La magia l’attraversa, senza farle niente.
-Tu non vuoi la fine del tuo amato Campo, vero?- mi chiede lei. –Non vuoi far soffrire i tuoi amici. Io so essere buona, ma ho bisogno di qualcosa in cambio. Aiutami e tutto questo non succederà.-
-Io non ti aiuterò mai.- le ringhio contro. –Io e i miei amici ti distruggeremo.-
Lei fa una risata. –Tu mi aiuterai.- dice avvicinandosi alla parete. –O tutto verrà distrutto.-
Le immagini ripartono, le urla ricominciano e io mi sento nuovamente come se tutto proviene da dentro di me.
Mi copro le orecchie, inutilmente. Evoco una palla di magia e la scaglio contro la parete, ma questo serve solo a far aumentare le urla.
Improvvisamente sento la testa esplodere, come se si fosse riempita della urla dei miei amici.
-BASTA!- urlo forte, ma non succede niente.
Cado in ginocchio, sui ciottoli, una figura si avvicina.
E’ Leo. Si mette in ginocchio al mio fianco e mi circonda in un abbraccio.
Mi aggrappo a lui, iniziando a piangere. Lui mi stringe e per un momento sembra che stia passando tutto. Poi una figura scura tira Leo, facendolo cadere sui ciottoli.
-Leo!- urlo, cercando di avvicinarmi, ma un’altra figura scura compare alle mie spalle e mi trattiene.
Leo è ancora a terra e la figura oscura al suo fianco lo pugnala.
-NO!- urlo, forte. –NO, NO, NO!-
Il mio corpo si ricopre di magia, facendo scomparire l’ombra che mi trattiene.
Cado in ginocchio al fianco di Leo, lo scuoto per una spalla, ma lui non si muove.
-Leo, ti prego, apri gli occhi. Ti prego.- gli sussurro, senza che però lui si muova.
-Hai sbagliato scelta Alice.- mi dice una voce, che riconosco come quella di Gea.
-Segui me, e tutto ciò non succederà.-
-VA VIA!- urlo forte alla donna. L’ultima cosa che sento è la sua risata, poi mi risveglio in un bagno di sudore.
Ho il fiatone, come se ho appena corso per diversi chilometri. Mi metto a sedere, cercando di tranquillizzarmi.
Era solo uno stupido incubo.
Una mano si posa sulla mia spalla, e per la sorpresa caccio un urlo.
-Ehi Alice sono io.- mi rassicura Leo.
Mi volto verso di lui e lo abbraccio, cercando di non pensare alla sua figura distesa a terra nel mio incubo.
Leo mi accarezza la testa. –Incubi?- chiede.
Annuisco, senza parlare. Lui sbuffa. –Ancora faccia di terra?- chiede.
Mi stacco da lui e poggio la testa sul cuscino, senza rispondere. Lui si porta al mio fianco e io poggio la testa sul suo torace.
-Si.- mormoro, stringendomi a lui.
Mi da un bacio sulla testa e inizia ad accarezzarmi un braccio. Questo gesto così semplice mi provoca una sensazione di calore che mi fa sentire stranamente bene.
-Dovrò fare un discorsetto a faccia di terra, non appena ritornerà nei miei incubi.- mi dice lui con un sorriso. –Le dirò: smettila di importunare la mia ragazza.-
Alzo il volto per guardarlo e scuoto la testa, con un sorriso.
-Sei un idiota.- gli dico, dandogli però un bacio.
Lui sorride, a pochi centimetri dal mio volto, e non riesco a non imitarlo. E’ così contagioso.
-Sarò anche un idiota.- mi dice, poggiando una sua mano sulla mia schiena. –Ma tu sei lo stesso innamorata di me.-
Gli do un leggero pugno sul braccio, facendo una smorfia e lui scoppia a ridere.
Quanto vorrei che non smettesse mai di ridere, mi farebbe stare bene per sempre.
Non so perché ora, non so perché proprio in questo momento, ma improvvisamente mi ritorna in mente il mio incubo.
‘Segui me e tutto ciò non succederà’ aveva detto Gea.
Guardo nuovamente il volto sorridente di Leo e il mio sorriso di spegne.
Non posso permettere alla dea di portarmi via Leo, non posso permetterle di portarmi via Percy, Annabeth, Nico, Piper, Hazel, Frank e tutto il Campo.  Non posso permetterle di distruggere la mia nuova vita.
Do le spalle a Leo, che mi abbraccia da dietro, poggiando il suo mento sulla mia spalla.
-Cosa c’è raggio di sole?- mi chiede un po’ preoccupato.
-Mi fai una promessa Leo?- gli chiedo io, ignorando quello che mi ha domandato.
-Io amo le promesse.- mi dice lui, con un leggero sorriso.
-Promettimi che qualsiasi cosa succedrà in questi giorni, tu non smetterai mai di sorridere.- gli dico, voltandomi leggermente verso di lui.
-Alice sai che non succederà niente.- replica lui, mentre gioca con una ciocca dei miei capelli. –Non posso permetterlo.-
-Promettimelo Leo.- insisto io.
Lui sbuffa. –Non succederà niente.- dice deciso lui, lasciando andare i miei capelli e concentrandosi sul mio viso.
Sospiro. –Leo ho bisogno di questa promessa.- gli spiego incrociando i suoi occhi.
Lui rimane zitto per un momento, e sono sicurissima che ha capito che c’è qualcosa che non va, però non insiste. Sa che non posso dirgli niente.
-Perché non dovrei mai smettere di sorridere?- chiede infine.
Abbozzo un sorriso. – Perché il tuo sorriso è la cosa più bella che io abbia mai visto.- gli dico, arrossendo leggermente. –E non voglio che si spenga per nessun motivo al mondo.-
Lui rimane in silenzio ad osservarmi, poi sorride.
-Te lo prometto.- mi sussurra all’orecchio.
Mi volto verso di lui e gli do un bacio sulle labbra, ancora piegate in quel sorriso. –Grazie.- mormoro.
Mi volto nuovamente, dandogli le spalle e lui mi abbraccia.
-Non finisci mai di stupirmi, Garden.- dice prima di darmi un bacio sul collo.
Sorrido e chiudo gli occhi cercando di dormire, sperando che davvero non succederà niente.


 
***

 

Qualcuno sta ripetutamente bussando alla porta. Sbuffo forte, affondando la faccia nel cuscino.
-Stramaledetto Leo – mormoro, senza però aprire gli occhi.
-Ehi, io sono qui- protesta lui, dandomi un leggero schiaffo sul braccio.
Alzo la faccia dal cuscino e osservo il figlio di Efesto con un sorriso.
-Scusa, è l’abitudine.-
Lui ride, poi si volta verso la porta.
-Un attimo! Sto arrivando!- urla.
Si precipita verso la soglia e la apre.
-Dimmi che Alice è qui.- dice la voce di Percy.
-Certo che è qui- replica Leo.
Mi alzo dal letto con uno sbadiglio, appena in tempo per vedere mio fratello farsi strada tra gli attrezzi di Leo.
-Sei un'irresponsabile!- mi dice gettandomi un’occhiataccia.
-Sai che me l’hai già detto?- gli dico io mettendomi a sedere.
Lui sbuffa. – Non potesti avvertire quando esci la mattina?-
-Oh, smettila Perce!- sbotta Annabeth, entrando anche lei nella piccola stanzetta di Leo.
-In realtà ha dormito qui- dice Leo improvvisamente.
-Come?- dice Percy guardando prima me e poi Leo con aria furiosa.
Getto un’occhiataccia a Leo, ma lui ovviamente non le da importanza.
-Oh, e dai, non è stata mica la prima volta!- sbuffa.
-Leo, non sei affatto di aiuto.- gli dico io, dandogli un leggero buffo dietro la testa.
-Alice tu hai dormito con Leo?- Percy sbatte più volte le palpebre, come per assicurarsi di aver capito bene.
-Ero venuta ieri sera per parlare con Leo e dato che era tardi ho dormito qui. Cosa c’è di strano?- chiedo.
-Mi stai chiedendo cosa c’è di strano Al?- mi chiede lui, stringendo i pugni. –Hai passato la notte con un ragazzo e mi chiedi cosa c’è di strano?-
Non so perché si preoccupa tanto, ho solo dormito con Leo, non è che è successo chissà che.
Poi improvvisamente capisco perché se la sta prendendo così tanto.
-Perce!- urlo, arrossendo leggermente. –Non puoi pensare una cosa del genere di me, ho solo quindici anni!-
Annabeth, tira un pugno a Percy sul braccio, scuotendo la testa. –Sei proprio una Testa d’Alghe.-  gli dice divertita.
Percy sbuffa, e si volta verso la ragazza. –Che c’è? Mi stavo solo preoccupando per mia sorella.- dice alzando le spalle.
-Amico, se la cosa ti consola, non ci ho neanche pensato.- dice Leo, poggiando una mano sulla spalla di Percy.
Il più grande fa un sorriso e molla un pugno al più piccolo. –E spero non ti venga mai in mente, almeno per i prossimi dieci anni.-
Leo sgrana gli occhi, sta per dire qualcosa ma lo interrompo, prima che possa causare qualche altro problema.
-Allora, siamo pronti per l’attacco? – chiedo a Percy.
Il suo volto diventa serio e sospira. – Abbastanza, le difese dovrebbero reggere almeno per la mattinata.- dice.
Annabeth si volta verso Leo. –I tuoi fratelli ti stanno aspettando alla Collina Mezzosangue, hanno bisogno di te.-
Leo fa un grande sorriso. –Super Leo a rapporto.- dice legandosi la sua cintura degli attrezzi alla vita, poi si volta verso di me e  mi da un leggero bacio sulla guancia, facendomi arrossire.
-A dopo raggio di sole.- mi dice facendomi l’occhiolino. Scuoto la testa e lo osservo mentre si allontana.
-Perce, tu non avevi quella specie di incontro con Jason?- chiede Annabeth, osservando però me.
-Ah, già.- dice Percy grattandosi leggermente la nuca.-Prima però devo ammazzare Valdez.- aggiunge poi, facendomi un piccolo sorriso.
-Lascialo in pace, Perce.- gli dico io dandogli un pugno sul braccio.
-E va bene.- mi dice lui in tono tutt’altro che convincente.
SI china verso Annabeth, le da un bacio e poi sparisce.
-Caro raggio di sole io e te dobbiamo parlare un po’.- mi dice Annabeth passandomi un braccio intorno alle spalle.
Sbuffo. –Non ho niente da dirti.- le dico mentre usciamo dal Bunker 9 e chiudo la porta.
-Oh, tu hai molto da dirmi cara – mi dice lei. –E credo che Piper sarà molto contenta della tua nuova relazione.-
-No, Piper no.!.- dico io, pregandola di non dire niente alla figlia di Afrodite.- Impazzirà dalla gioia. –
-Allora è vero!- esclama Annabeth fermandosi per guardarmi.
Non rispondo, mi limito a sorridere. La figlia di Atena si lascia sfuggire un piccolo gridolino.
-Era ora!- esclama prima di trascinarmi in una corsa verso la mensa.







L'angolo dell'autrice :3
Ehilà, come vi va la vita? :D
Sono tornata con un nuovo capitoletto, che spero vi piaccia :33
Finalemnte abbiamo Leo e Alice insime. YEEEE :D
Visto che non sono poi così cattiva? xD
Vabbè, lascio a voi i commenti ;D
Ringrazio come sempre: Scorpion550, Percabeth7897, porporaassenzio, il mio cuoricino Angy, la mia cara icedisland (che credo che in questo momento stia fangirlando per tutta la casa xD), MakeThatChange_MJ, la mia dolce rosalalla, il mio carissimo Oracolo Ledna_ e piccolina_11 per aver recensito.
PER LE MUTANDE DI MERLINO, SIETE NOVE *--------*
Ma quanto via amo? :3 <3 Siete sempre la mia gioia <3
Ringrazio anche chiunque legge la mia storia in silenzio, amo anche voi xD <3
Ora vi lascio, with love BettyLovegood <3

 
   
 
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