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Autore: Ferula_91    30/11/2008    8 recensioni
Saaaaalve!!! Eccomi pronta con una nuova ficcy...Un'idea che mi è arrivata improvvisa l'altra mattina...Naturalmente i personaggi principali saranno Sakura e Sasuke, ma qui li vedrete un po’ diversi… Non la solita Sakura che sbava dietro al bel moro tenebroso, ma una Sakura e un Sasuke… MIGLIORI AMICI!!!!!Se vi ho almeno un po' incuriositi, non mi resta che dirvi leggete la storia e magari commentate, che non fa mai male a nessuno! Baci8 da Ferula_91
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scese le scale con una lentezza incredibile, ponderando scalino dopo scalino sulle parole dell’altra. Come poteva andare da Kiba e parlargli come se nulla fosse? Dirgli che avrebbero troncato lì ogni rapporto perché lei amava Naruto… No no, non poteva confessarglielo: l’avrebbe fatto solo soffrire, l’avrebbe odiata con tutto il suore, e lei non voleva: una parte di lei aveva bisogno dell’affetto di Kiba!

- Hinata ma che stai facendo? -la voce del ragazzo che occupava in quel momento i suoi pensieri fermò la ragazza a metà scale. Dietro di lui passò Naruto che la fissò, mentre la corvina evitava in tutti i modi quegli occhi.

- Forza vieni con me… -la prese per mano Kiba avviandosi verso la porta.

Quando Hinata passò accanto al biondo chiuse gli occhi abbassando la testa, mentre l’altro manteneva lo sguardo avanti.

- Io non rinuncio… -le sussurrò veloce in quel frangente in cui si fiancheggiarono.

Si voltò a guardarlo, mentre lui accennava un sorriso, velato però da continua confusione.

 

- Sakura siamo quasi arrivati, ce la fai a resistere per 2 minuti? -le domandò Sasuke coprendola il più che poteva col cappotto.

La rosa annuì con la testa emettendo un leggero “mh”, mentre sentiva le gambe riacquistare lentamente sensibilità.

Avrebbe voluto dire tante cose in quel momento, Sakura, tante parole che giravano alla rinfusa nella sua testa ma che non trovavano lo sbocco per uscire.

- Certo che mi hai fatto prendere un bello spavento… Come sempre del rest… -si fermò rendendosi conto di star facendo riaffiorare un brutto ricordo.

- Lo so, Sas’ke… -ammise a fatica- Io ti causo sempre tanti problemi, eppure tu sei così paziente con me…

Il moro si ritrovò ad arrossire, tossicchiando per smorzare la situazione imbarazzante- Bhè d’altronde sono il tuo migliore amico…

- Sei molto… di più…

L’Uchiha si fermò, perplesso da ciò che le sue orecchie avevano appena sentito… Cosa intendeva con quest'improvvisa uscita?

- Cioè? -chiese cercando di apparire il più indifferente possibile, anche se dentro moriva dalla voglia di sentire la risposta.

- Sai Sas’ke, ripenso spesso a quella sera… -disse nascondendo il volto dietro la frangia.

- Quale sera?

Un attimo di silenzio- Quella in cui mi hai baciato…

Se non fosse stato per il suo auto-controllo avrebbe sicuramente fatto cadere Sakura a terra, ma si limitò -esternamente- a schiarirsi nuovamente la voce.

- Mi spiace per come sono andate le cose… Il capitolo di Deidara era appena chiuso e io non avevo proprio la mente lucida, non credevo più a nulla e soprattutto a nessuno; per questo ho reagito in quel modo… -Sasuke sentiva perfettamente la mano di lei tremare, mentre stringeva la sua felpa.

- E’ buffo come in questi anni abbia scacciato dagli occhi la cosa più ovvia che sentivo… Di come nascondevo questo sentimento camuffandolo come semplice amicizia; davvero crudele… -farfugliò colpevole.

Sasuke la guardò senza riuscire ad arrivare al punto di quel rigirio di parole- Di cosa stai parlando Sakura?

- Sono innamorata di te, Sasuke…

 

- Kiba per favore non correre così forte, mi fa male il braccio! -si lamentò Hinata mentre l'altro continuava a girellare senza sosta per il supermarket, ignorandola.

Improvvisamente si fermò, liberandosi dalla presa e facendo finalmente voltare il ragazzo che la guardò non capendo.

- Voglio parlarti… -disse semplicemente con un insolito tono di chi non ammette “no” come risposta. Kiba si trovò costretto ad annuire.

- Bene ti aspetto fuori… -concluse avviandosi verso l’uscita.

Dopo una decina di minuti l'Inuzuka apparve dietro ad una folla di gente carica di buste e pacchetti.

- Bene, possiamo andare…

Si incamminarono così, riprendendo la strada fatta per venire.

- Di cosa vuoi parlarmi, Hinata? -chiese subito serio.

La corvina scrutò con indifferente interesse il contenuto della borsa che portava tra le mani- Di noi due… -disse e Kiba la guardò sorpreso.

- Spero che tu ti riferisca a te e Naruto con quel “noi due”… -si morse subito il labbro inferiore: forse era stato un po' troppo duro e diretto.

Si voltò verso Hinata che aveva abbassato la testa: aveva intuito la difficoltà della Hyuga in quel momento però doveva proprio sfogarsi in qualche modo.

- Allora hai capito... -disse in un flebile sussurro.

- Bhè non ci vuole un genio per constatare che nella tua testa c'è spazio solo per Naruto... -ancora più acido e pungente: non riusciva proprio a regolarsi tant'era la rabbia.

- Questo non è vero! -cercò di discolparsi ma vedendo Kiba che scuoteva la testa si zittì: ma chi voleva prendere in giro? Kiba aveva ragione su tutti i fronti, era inutile cercare di nascondere l'ovvia verità.

- Io... io ti chiedo scusa Kiba... Non sono stata sincera con te come tu lo sei stato nei miei confronti... Non ti biasimerei se decidessi di non rivolgermi più la parola...

Kiba stette in silenzio poi scoppiò in una fragorosa risata- Ahahah! Hinata ma come ti vengono in mente simili cose? Non ti dovrei parlare solo perchè non ricambi i miei sentimenti? Andiamo non è certo la fine del mondo...

Il labbro della corvina tremò, leggendo nelle parole dell'altro un incredibile tentativo di farsi coraggio, il coraggio che a lei mancava però... Tirò su col naso evitando di scoppiare a piangergli davanti, diventando così ancor più patetica.

- Io... io vi faccio soffrire tutti... -disse fermandosi improvvisamente- Desidero sempre più di ciò che ho, senza apprezzare quello che già possiedo... Tu, Sasame e Naruto state soffrendo per causa mia... Eppure nessuno di voi si arrabbia o mi dice qualcosa: questo mi fa ancora più innervosire... Pensate che sia un'incapace, una debole, che si sconvolga per un rimprovero?

Stringeva talmente forte le mani contro la busta che le unghie forarono la busta che conteneva la spesa, andando così a premere contro le mani infreddolite.

- Anzi, addirittura mi difendete e capite il mio comportamento! Perchè fate così?! Perchè dannazione?!

Kiba l'osservò, la scrutò dentro apparentemente indifferente, e poi sorrise.

- Hinata a volte sei così sciocca...

La Hyuga alzò lo sguardo verso l'Inuzuka, sorpresa.

- Ti impegni tanto per raggiungere ciò che ti prefissi, fai sacrifici, compi gesti impossibili, e appena hai fra le mani quello per cui hai lottato con tanto accanimento, lo getti via facendoti assalire dai sensi di colpa... -tirò un calcio ad un sasso che spuntava fuori tra la neve fresca- Dove pensi di arrivare con tale comportamento?

- Si ma io...

Kiba sospirò- Ogni nostra azione provoca conseguenze, non sempre positive purtroppo... E tu non puoi farci nulla! E' inutile piangere sul latte versato, direbbe mia madre...

- Quindi che dovrei fare, secondo te? -chiese quasi supplichevole di conoscere quella risposta che lei non riusciva ad afferrare, tanto le sembrava lontana.

- E lo chiedi a me? Scruta qui -si toccò il petto- e la risposta ti arriverà subito...

Con un lento gesto la mano di Hinata si alzò sfiorando il giubbotto, e premette all'altezza del cuore; chiuse gli occhi e in un attimo le fu davanti, la risposta, chiara e luminosa.

Li riaprì sorridendo all'Inuzuka e avvicinandosi gli diede un bacio, iniziando poi a correre verso lo chalet.

Aveva il fiatone e le facevano male le gambe, ma non le importava: la sua meta non poteva aspettare!

Quando oramai era a pochi passi dalla porta, e l'emozione che oltrepassava le stelle, la corvina si fermò incuriosita da una persona che, davanti all'ingresso, teneva il dito sul campanello senza però premerlo.

Si avvicinò cercando di capire chi fisse, ma nulla...

- Scusi? -lo chiamò quando oramai era dietro di lui- Ha bisogno di qualche cosa?

La figura sobbalzò sbiascicando un'imprecazione per la situazione imbarazzante; Hinata si ritrovò così davanti un ragazzo infagottato nel suo giubbotto verde militare e con una buffa coda simile ad un ciuffo d'ananas che sbucava da sopra la testa. Il giovane arrossì...

- Ehm abita qui? Io... forse ho sbagliato chalet: cercavo una certa Ino Yamanaka... -disse accendendosi una sigaretta indifferente.

- Ah Ino! Abita qua si; io sono sua ospite: Hinata Hyuga, piacere- si presentò porgendogli la mano.

Il ragazzo si affrettò a riporre la sigaretta fra le labbra ricambiando così il gesto.

- Shikamaru Nara, un amico di...

- SHIKAAA!! Finalmente sei arrivato... -Ino appoggiata al davanzale della finestra salutava muovendo animatamente il braccio, i capelli raccolti in due lunghe trecce che ondeggiavano a destra e sinistra.

- Quante volte t'ho detto di non fumare!! -lo riprese storcendo il naso- Buttala o te ne resti fuori!

- Agli ordini, Seccatura... -il ragazzo buttò a malincuore la sigaretta appena iniziata e si affrettò a rintanarsi in casa.

- Tu Hinata non entri? -domandò la bionda vedendo la corvina ancora ferma.

- Eh? Ah, dov'è Naruto? -chiese nascondendo la bocca tra l'enorme sciarpa di lana.

Ino scrollò le spalle- E' andato ad accompagnare Sasame alla stazione dell'autobus: ha detto che se ne voleva andare perchè non si sentiva bene...

Hinata spalancò gli occhi incredula: Sasame se n'era andata? Tutto per colpa sua... Naturalmente...

Dove pensi di arrivare con tale comportamento?

Le parole di Kiba le risalirono alla mente come d'istinto... Aveva ragione: non poteva pretendere d riuscire a far del bene a tutti! Se amava Naruto non poteva essere colpa, e se questo ricambiava i suoi sentimenti, lei non c'entrava niente!

Con questa determinazione, nuova per lei ma sorprendentemente piacevole e ben accolta, la corvina corse dentro la chalet ad aspettare Naruto.

 

Dopo quell'affermazione quasi soffocata dal tono della rosa, Sasuke e Sakura avevano fatto ritorno a casa, senza però rivolgersi parola: Sasuke non si capacitava ancora di quello che le sue orecchie avevano sentito mentre Sakura cercava di interpretare il perchè di quel silenzio, ma più che ci pensava più che le venivano in mente significati negativi.

- Siamo arrivati... -disse il moro salendo le scale del portico e aprendo con cautela la porta- Ehi c'è qualcuno?

La prima ad spuntar fuori fu Hinata che sorrise pensando al rientro di Naruto, ma sul suo volto si dipinse una leggere sfumatura di delusione non appena vide i due.

Notando poi l'amica che continuava a tremare e a gocciolare come un panno bagnato, si affrettò a chiamare Shikamaru e Kiba, che aveva da poco fatto ritorno.

- Datemi una mano a portarla in camera e chiamate un dottore. -sbuffò Sasuke distendendosi stancamente sul divano, mentre Ino gli porgeva una tazza di tè sedendoglisi davanti.

- Spero che la vostra fuga sia servita a qualcosa... -si affrettò a dire Ino distaccata sorseggiando la sua bevanda.

In risposta Sasuke alzò le spalle rigirandosi la tazza calda fra le mani infreddolite, sperando con quel calore di percepire un inutile ma bisognoso calore.

- Rinuncio... -una parola detta velocemente, come liberata e lasciata libera al vento, che colse l'attenzione del moro che la guardò non capendo.

Lei lo fissò a sua volta, perdendosi in quelle iridi oscure e lontane, ma distolse subito dopo le sue.

- Sei libero, non ti... vi ostacolerò più. -si alzò con un improvviso movimento e si avviò verso la cucina lottando contro se stessa per voltarsi e cambiare idea, come le suggeriva il cuore.

  
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