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Autore: Persefone3    04/02/2015    6 recensioni
Salve a tutti, ho deciso di mettere insieme una serie di One Shot che hanno per protagonisti i Capitan Swan perché secondo me spaccano davvero e sono senz'altro la migliore coppia di tutto lo Show. Sono essenzialmente dei Missing Moments tra i due che mi sono venute in mente, rielaborando anche parte della trama. Detto questo, bando alle ciance e allo spiegone, vi auguro buona lettura e spero vi piacciano.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Carissimi, a voi un nuovo pezzetto del puzzle. Anche questa ambientazione è imprecisata. Lo ammetto gli anelli del Capitano mi sono sempre piaciuti un acco e secondo me Emma, in fondo in fondo avrebbe sempre voluto farci un giro, e chi no del resto? Come sempre grazie a tutti voi che continuate a seguire, leggere e recensire questi voli pindarici. Un bacio e buona lettura Persefone. 

 Rings, Necklace and the Jolly Roger
 
Emma è appena uscita dalla doccia e ha lasciato il posto a Killian. Sorridente, si avvicina alla toeletta della loro camera da letto. Ha i capelli raccolti in uno chignon ed è avvolta in un soffice asciugamano di bambagia.  Scioglie la sua bionda chioma e comincia a pettinarsi. Lo fa con cura e ogni tanto si guarda nello specchio. Accanto alla sua trousse del trucco, qualcosa attira la sua attenzione. Si gira per un momento verso il bagno per sincerarsi che l’acqua stia ancora scorrendo. Poggia la spazzola sul comò e torna a guardare ciò che ha acceso la sua curiosità. Entrando in doccia, Killian ha lasciato lì i suoi tre anelli e la catenina d’argento che di solito porta al collo. Da quando lo conosce, quegli oggetti l’hanno sempre incuriosita e ora ha la possibilità di vederli veramente da vicino, così come il resto delle sue cose. E non può fare a meno di ripensare al giorno in cui la loro convivenza ha avuto inizio.
Svuotare la cabina della Jolly Roger non aveva richiesto troppo tempo. Ricordava bene quella mattina. Si erano recati al porto presto. Erano giorni che Killian si fermava a dormire da lei. La prima notte si era arrangiato e poi aveva iniziato a lasciare della biancheria pulita e un cambio d’abiti: Emma lavava i vestiti che lasciava e li riponeva in un cassetto del suo armadio. Da che doveva essere una cosa sporadica, stava diventando piuttosto stabile.

- Tanto vale che vieni a stare da me definitivamente, Killian. Questa settimana non hai dormito sulla tua nave neanche una notte!

Dopo aver caricato l’ultimo scatolone sul furgoncino che David aveva loro prestato, Killian era salito un’ultima volta sulla nave, mentre Emma era rimasta a terra. Il pirata aveva percorso il ponte e poi era sceso nella sua cabina ormai vuota. Quelle quattro assi di legno erano state per molto tempo tutta la sua vita e ora erano così spoglie. Mentre si stava facendo trascinare dal fiume dei suoi ricordi, si sentì tirare un braccio.

- Ehi tutto bene?

Emma lo aveva raggiunto quando non lo aveva visto tornare.

- Sì, tutto bene.
- Sicuro? – disse Emma abbracciandolo.
- Certo, lo sai che non sono un tipo sentimentale.
- Andiamo? – disse Emma facendo finta d credere alle sue parole.

Hook aveva annuito con la testa. Erano usciti dalla nave e si erano diretti all’appartamento di Emma. Svuotare le scatole aveva richiesto tutto il resto della giornata.

- Tigre, se hai bisogno di qualcosa, domani possiamo andare a fare spese.

Emma aprì l’ultimo scatolone: dentro vi erano tutte le cose che c’erano sulla scrivania del Capitano. La cosa che colpì Emma furono il gran numero dei quaderni. Non seppe resistere e ne aprì uno. Erano tutti scritti a mano con una bellissima calligrafia d’altri tempi.

- Swan! Che stai facendo? – disse il pirata afferrando il quaderno.
- Stavo solo guardando, è tua questa calligrafia? È davvero bella.
- Va bene vivere insieme, ma questo non vuol dire che puoi ficcare il naso in tutte le mie cose! Non credo che mi permetteresti di fare lo stesso con le tue!

Emma arrossì, aveva ragione: non poteva fare così.

- Scusami, non volevo.

Killian si era immediatamente pentito di quella reazione, Emma non poteva sapere che quei quaderni rappresentavano tutto quello restava della sua vita in mare e anche prima.

- Non pensiamoci più.

Mentre Emma prende in mano quegli oggetti, ripensa a quello che era successo con i quaderni, ma è troppo attratta da quei gioielli. Il primo che prova è l’anello a fascia che di solito Killian porta al pollice. Lo infila al medio e lo guarda sulla sua mano. Le va molto grande, ma non importa. Lo sfila e passa al secondo, quello piatto con un rubino incastonato. Lo infila all’indice, esattamente dove lo porta il suo pirata. Non si era mai resa conto di quanto fossero belli e ben realizzati, fin nei minimi dettagli. Le intarsiature sono molto pregiate e ben definite. Sfila anche questo secondo anello e prende quello che Killian porta all’anulare. È molto pesante e le intarsiature sono senz’altro le più particolari dei tre. Emma si ritrova a pensare se quei tre anelli abbiano un significato particolare. Da quando lo conosce, non ne ha mai visti altri. L’ultimo anello che ha provato è quello che la incuriosisce di più ma che allo stesso tempo, dato il dito cui Killian lo porta, teme. Lo ripone con cura e rispetto. Per ultima ha lasciato la catenina con quei due ciondoli particolari: un teschio e una spada. Emma la infila al collo e si specchia. È lunga e le arriva fino sul seno. È così intenta a guardare la sua immagine che non si è minimamente accorta che l’acqua ha smesso di scorrere in doccia.

- Non ti facevo tipa da gioielli vistosi, amore.

Emma trasale e si gira. Appoggiato allo stipite della porta del bagno, Killian, con un asciugamano stretto in vita, la sta osservando curioso con le braccia conserte. Emma si sente come una bambina sorpresa con le mani nella marmellata. Ricorda bene la reazione di Killian l’ultima volta che ha frugato tra le sue cose.

- Scusami, ti prego – dice sfilandosi la catenina – non volevo davvero, non arrabbiarti.

Killian la guarda dolcemente. Aveva avuto modo di vedere tutta la scena: era così bella quando non credeva di essere vista. Si avvicina e le cinge la vita con le braccia.

- Non fa niente. – Killian riprende la collana e la rimette al collo del suo cigno – ti sta bene, mi piace soprattutto come scende qui, sul tuo seno – dice mentre con il dito tocca il metallo della collana proprio in quel punto.
- Scommetto che lo hai detto a tutte quelle che sono venute prima di me, Capitano – dice Emma con malizia ma senza cattiveria.
- Swan, non ho mai permesso a nessuna di toccare queste cose, neanche a Milah.
- Lo dici solo per lusingarmi, ma non attacca …
- Lo dico perché è vero, sei l’unica ad averlo fatto.

Emma arrossisce. Quando abbandona la sua maschera da spaccone è davvero l’uomo più dolce del mondo. E il fatto che le abbia lasciato fare qualcosa a lei sola la lusinga e la fa andare in confusione. Killian continua a stringerla e a poggiare la sua fronte su quella della donna.

- Posso farti una domanda? – dice lei circondando con le braccia il collo del capitano.

Emma sente subito che la pelle del pirata odora di doccia appena fatta, di sapone e di desiderio.

- Se fai così, puoi chiedermi tutto quello che vuoi, tesoro, lo sai. – Killian fa aderire ancora di più il suo corpo a quello della salvatrice.   
- Cosa rappresentano questi due ciondoli? – Emma indica il teschio e la sciabola.
- La Jolly Roger ovviamente.
- La tua nave?

Killian inizia a ridere.

- Cosa c’è da ridere?
- Vivi con un pirata, ma sai così poco di pirateria … Jolly Roger è il nome della tradizionale bandiera dei pirati, sai quella con il teschio e le tibie, tanto per capirci. Nome che poi ho dato alla mia nave.
- La vostra bandiera ha un nome …
- Certo tesoro, la pirateria è una cosa seria. Ce ne sono un sacco di varianti, ogni capitano che si rispetti ha la sua e solo i migliori posso vantare dei riconoscimenti. Io e la mia ciurma ci siamo rifatti a quella del pirata Calico Jack: nel suo vessillo al posto delle tibie ci sono le spade. Ecco perché ho questi due ciondoli. 

Emma allenta la stretta del Capitano sui suoi fianchi e si sfila la catenina.

- Mi starà anche bene, ma la preferisco addosso a te – dice sorridendo – e invece questi grossi anelli dove li hai presi? Anzi a quale tesoro appartengono?
- Che fai mi prendi in giro?
- Non mi permetterei mai Capitano – sorride sotto i baffi.
- Mi stai prendendo in giro eccome! Ad ogni modo, quello a fascia è l’ultima cosa che mi è rimasta di mio fratello e quello con il rubino piatto viene dalla prima scorribanda piratesca che ho portato a termine con la mia ciurma.
- E … il terzo? Insomma, quello che porti all’anulare? Il più bello di tutti … - dice Emma e la sua voce è leggermente tesa.

Killian guarda ancora con dolcezza quella donna: può impugnare una pistola, inseguire un mostro, prenderlo a cazzotti se necessario e darsi tutte le arie da dura che vuole, ma quando si tratta di sentimenti diventa nervosa e vulnerabile. E Hook adora il fatto che sia proprio lui a renderla nervosa, perché lei lo fa sentire allo stesso modo. Non ce la fa a vederla così sulle spine.

- Mi piaceva e basta.
- Ora vuoi dirmi che non ha a che fare con nessuna a cui hai rubato il cuore?
- Sono un pirata ma sono un uomo fedele, quando i miei occhi non vedo che una persona sola.
- E ora cosa vedono i tuoi occhi?
- La sola persona che possa dare un senso a tutti i miei lunghi anni. E tu cosa vedi?
- La più robusta nave che potessi sperare per affrontare il mare.

Emma lo afferra per la catenina in modo da attirarlo alle sue labbra. Si perdono in un lungo bacio.

- Ora se permetti, vorrei darti qualche lezione extra sulla pirateria.

Killian fa scivolare dolcemente l’asciugamano dal corpo di Emma, la quale fa lo stesso con quello attorno alla vita dell’uomo. Non appena il pirata la adagia sul letto, la Salvatrice è ben consapevole di una cosa: anche quella mattina non sarebbe arrivata alla Stazione di Polizia in orario per il suo turno. Poco male.
  
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