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Autore: EsseTi    30/11/2008    1 recensioni
Avrebbe potuto andarsene in qualunque momento, il suo agente glielo aveva detto: e a dir la verità ci aveva anche pensato più di una volta. Ma adesso c'è un motivo che lo trattiene: e quel motivo ha morbidi capelli biondo scuro, profondi occhi castani e una risata contagiosa.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Daniel Radcliffe, Emma Watson
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Questa fan fiction è interamente frutto della mia fantasia, i fatti narrati non sono realmente accaduti nè posso sapere se il carattere dei personaggi corisponda al vero.


Se ne stava solo seduto nel suo camerino, durante una pausa nelle riprese. Durante una delle sue pause: forse lavorava troppo. Accettare il ruolo di protagonista in Twilight era stata un'ottima decisione: il suo personaggio era tenebroso così come lui. almeno quella volta aveva scelto un personaggio che gli somigliava. A differenza di qualche anno prima.

Pensandoci bene non sapeva neanche lui bene il perchè avesse accettato quel ruolo marginale in Harry Potter: Cedric Diggory, un personaggio che non gli si avvicinava minimamente. Avrebbe potuto andarsene in qualunque momento, il suo agente glielo aveva detto: e a dir la verità ci aveva anche pensato più di una volta. Ma adesso c'è un motivo che lo trattiene: e quel motivo ha morbidi capelli biondo scuro, profondi occhi castani e una risata contagiosa. Ma perchè proprio lei? Non le aveva mai detto nulla. come avrebbe potuto? Ormai tutti speravano in una unione tra Daniel Radcliffe e Emma, il mondo intero. Forse anche un pò la Rowling. E pi, diciamocelo: chi avrebbe mai preferito l'insulso Robert Pattinson al grande e bellissimo Dan Rad? Si forse un cieco. Ma non lei: lei che avrebbe potuto avere di più. Si scompiglia con una mano i capelli esageratamente ordinati: odia doverli portare in quel modo. Non sono da lui: niente in quel personaggio è da lui.
Si distrae quando qualcuno bussa alla porta:
< Si? > risponde. Chi poteva essere in quel momento?
< Rob, sono Dan! > risponde la voce da dietro la porta. Robert sbuffa, ma non è infastidito. In fondo forse, Daniel era l'unica persona del set che caratterialmente gli si avvicinava un minimo.
< Entra pure... > dice con voce flebile.
Daniel apre la porta ed entra. Si è cambiato anche lui, indossa un paio di jeans e una maglia nera, i capelli scompigliati dal gel. In quel momento Robert ha la sensazione di trovarsi davanti una copia migliorata di se stesso: stesso stile strafottente, stessi capelli scompigliati, stesso abbigliamento. Daniel cammina e si siede sul divano davanti la sedia sulla quale è seduto Robert.
 < Hey Pat...tutto solo? > chiede il biondo, con noncuranza.
< Ogni tanto mi serve un pò di rilassamento Rad..sai che Cedric non è esattamente in personaggio che preferisco interpretare.. > ri sponde facendo spallucce.
< Beh lo sai che potresti andartene in qualsiasi momento, non è il lavoro che ti manca > risponde il moro ridendo, poi il suo tono si fa serio < ...perchè resti? >.
< Tu perchè resti? Il lavoro non mancherebbe anche a te, lo sai...non adesso per lo meno... > risponde Robert. Non avrebbe saputo cosa rispondere: il miglior modo per rispondere a una domanda alla quale non si sa cosa rispondere, è farlo con un'altra domanda. E poi, avrebbe scoperto se Emma c'entrava qualcosa con Dan..almeno quanto c'entrava con lui.
< Non lascio mai a metà una cosa iniziata..Harry potter non sarebbe più lo stesso senza di me...e poi ormai siamo a metà dell'opera >  risponde il moro alzandosi. Si sistema i pantaloni e si dirige verso la porta. < Andiamo in un pub stasera...vuoi venire? > lo guarda speranzoso: in fondo anche Rob è l'unica èersona del set con cui abbia qualcosa in comune.
< Ok..aspettami fuori, ti do un passaggio con la mia auto... > risponde facendo spallucce e voltandosi verso lo specchio, in cerca del gel per capelli.
< ok Pat...a dopo >. Il moro va via chiudendosi al porta alle spalle.
Robert cerca di darsi una sistemata per somigliare il meno possibile a quel santo noioso che è il suo personaggio: il suo peggior timore è quello di essere ricordato per sempre come Cedric Diggory. sa che questo è il maggio rischio che corre un attore: essere idealizzato in base al carattere del personaggio che interpreta, ed è una cosa che non si può evitare, in fondo. E la cosa lo infastidisce non poco: si scomlpiglia i capelli con più forza, solo per smaltire la rabbia. ma la sua irritazione cresce quando bussano alla porta. odia essere disturbato in quei momenti.
< Si? >. la sua voce tradisce una nota di irritazione. Dall'altra parte della porta c'è un attimo di silenzio: spera che il misterioso visitaotre abbia cambiato idea. o per lo meno spera che non sia la Leung. da quando sono iniziate le riprese gli sta eccessivamente appiccicata e questo non contribuisce affatto a far sbolire la sua rabbia. ma il visitatore non si è affatto arreso.
< Robert....sono Emma.. > risponde da dietro al porta, con voce debole e intimidita. il barattolo di gel gli cade dalle mani, si guarda freneticamente allo specchio, gli occhi sgranati.
< oh Emma! Vieni entra!>. Forse a sua voce tradisce un pò troppo entusiasmo, ma non gli importa. deve farsi perdonare per il suo cattivo benvenuto.
La porta si apre immediatamente  e lei sguscia dentro chiudendosi rapidamente la porta alle spalle. Rimane poi in piedi, davanti a Robert: lui non sa che fare, rimane impalato a fissarla. Solo una aprola gli viene in mente: splendida. Indossa un paio di jeans scuri, stivali neri, una camicia bianca con un corpetto nero e un impermeabile nero. Si scuote e con un cenno la invita a sedersi: apre la bocca per articolre qualche suono, ma rinuncia. Lei ha capito e si siede. Non riesce a sostenere il suo sguardo, riprende il gel fingendo di sistemarsi i capelli.
< Non credi che siano già abbastanza bagnati quei capelli Rob? >, chiede la biondina ridendo. Rob avrebbe trovato la risata di chiunque altro irritante in quel momento, ma non la sua: anzi, sembra riscaldare l'ambiente. Lui le sorride dallo specchio e chiude il barattolo, poggiandolo sul ripiano antistante. poi si volta cercando il giubotto.
< Esci con il cast stasera? >.chiede di nuovo, vedendoloa ferrare il giubotto e infilarselo.
< Si, Rad mi ha invitato...>, risponde lui. Lei è già pronta, sarebbe venuta: in cuoro suo spera che fosse venuta per chiedergli un passaggio. Avrebbe mollato Rad per strada pur di portarla con se in macchina. Lei sorride.
< Sempre il solito Dan... >. Lo dice con troppa dolcezza per i gusti di Robert: ma se fosse successo qualcosa rad glielo avrebbe detto. Cerca di capire il significato di quell'affermazione, guardandola interrogativo. improvvisamente gli viene voglia di baciarla, di farle vedere  quello che si stava perdendo, trattandolo solo come un amico; le si avvicina, ha deciso. l'avrebbe baciata, colta di sorpresa...l'avrebbe avuta. E al resto avrebbe pensato dopo. Lei ride, mostrando la sua dentatura bianchissima e i suoi denti si accendono.
< Mi raccomando, controllalo tu...e non fargli fare tardi..! >, lo dice ridendo, ma per Robert è una pugnalata. Lei non ci sarebbe stata.
< Tranquilla, ci penso io.... > cerca di mantenere il tono più indifferente possibile < ...tu non vieni? >, adesso al sua voce ha tradito una certa delusione. lei sembra non accorgersene: o forse finge.
< No, non oggi...è venuto a trovarmi il mio ragazzo, Vincent...resta in città pochi giorni, vogliamo apssare un pò di tempo insieme >. queta volta il pugnale entra tra le costole ancora più in profondità, il dolore arriva vivido fino a cervello. Perchè non ci aveva pensato prima che una bella ragazza come lei non avesse un ragazzo?

Una voce lo distoglie dai suoi pensieri, una piccola mano lo sta scuotendo delicatamente.
< Robert? Robert? Hey la regista ci aspetta, dobbiamo girare la prossima scena! >dice la voce femminile un pò preoccupata. robert alza la testa e la mette a fuoco: è solo Kristen. Scute i capelli e li mette a posto, alzandosi e trovandosela davanti, piccola e minuta. Per un attimo ha l'impressione di avere davanti l'esile figura di Emma, come anni prima, ma poi si trova i suoi occhi di ghiaccio fissi nei propri. Le sorride forzato.
< Grazie Kris..dille che arrivo immediatamente, giusto il tempo di mettere le lenti a contatto..>, risponde carezzandole una guancia. La vede sorridergli e allonanarsi con eleganza, a diferenza di come avrebbe fatto il suo personaggio, imbranato all'ennesima potenza. Si mette le lenti a contatto e si guarda gli occhi dorati e ardenti ritornando ai pensieri dai quali Kristen l'aveva allontanato: in un solo attimo si pente amaramente di non averla baciata, Emma, in quel momento. Avrebbe portato quel ricordo nella tomba. Sbatte le palbebre e trova di nuovo i propri occhi ardenti: si allontana dallo specchio, esce dal camrino e respira la fresca aria di Portland, individuando le figure di Kris e Nikki.
Sorride, perchè almeno quella volta ha avuto il buonsenso di non innamorarsi delle sue colleghe.

Eccomi di ritorno con un'altra fan fiction: ripeto che sono fatti e pensieri nati esclusivamente dalla mia fantasia, spero che vi piacciano. Ne approfitto per ringraziare le persone che hanno aggiunto la mia altra ff nei preferiti, e spero che anche questa vi piaccia!
Grazie a tutti!!bacii da sele!


   
 
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