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Autore: miriel67    30/11/2008    3 recensioni
Avete mai pensato come sarebbero gli elfi se ancora vagassero su questa terra...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Aniron8 Rintoccarono le ore sulla vecchia pendola. Laurel si accorse di scivolare lentamente nel sonno.
Non era molto che aveva imparato a dormire, una delle cose che la vicinanza con l’umanità le aveva insegnato. Chiudere gli occhi e lasciarsi andare, lasciarsi andare veramente.

Il Grande Salone del Fuoco a Gran Burrone, illuminato dalla luce delle candele, era addobbato con corone di edera intrecciata insieme a delle bacche rosse. Cesti ripieni delle prime mele autunnali spandevano nell’aria la loro fragranza.
Il grande camino centrale riscaldava la grande stanza, diffondendo una luce morbida e calda. Intorno poltrone, panche e meravigliosi grandi cuscini posati a terra, sul pavimento di lucido legno scuro. Un chiacchiericcio diffuso e volti sorridenti e sereni.
Laurel si stava guardando intorno, era la prima volta che metteva piede ad Imladris.
Non si era mai allontanata dalla corte di Galadriel e Celeborn e dai boschi dai tronchi argentati.
Musica e canti nella dolcezza della sera appena scesa.
-Cosa ne pensi mia cara?-
Galadriel era appena giunta alle sue spalle, nel viso un’ombra di tristezza appena celata negli occhi.
Laurel incontrò gli occhi grigi della sua signora.
-Avete visto Dama Celebrian? Le avete parlato?-
-Si ma non ne parliamo. Vuole partire. Spezzerà il cuore ai suoi figli con questa decisione. Il ricordo dell’Ombra è in lei e percepisce che l’Ombra ancora verrà. Si preparano tempi duri Laurel Verdemare, ma non stasera, il salone del fuoco è fatto per l’ascolto e per il lieto conversare.
Un canto di una dolcezza struggente si era alzato dal centro della sala, un canto che Laurel non aveva mai udito prima.
Galadriel le fece cenno di sedersi vicino a sé, e in silenzio si misero ad ascoltare quella voce e quelle parole che parlavano del Grande Mare e di Tirìon la bella, splendente come una perla lucente fra le onde, di come Eärendil vi fosse giunto guidato dalla luce e dal suo cuore.

Laurel ascoltava rapita, socchiudendo gli occhi e lasciando vagare la mente verso Aman e verso i lidi beati all’ombra del Taniquetil.

Il canto si concluse e con lui la magia creata da quella voce e dalla melodia.
Dama Galadriel si alzò e si avvicinò al cantore.
-Sei molto migliorato nipote mio-
Elladan alzò gli occhi verso sua nonna, con un sorriso.
-Un complimento da chi ha udito i canti in Aman stessa è un raro privilegio-.
Laurel si avvicinò, era del tutto uguale a quel giovane che le aveva dato la mano per scendere da cavallo.
Uguale ma vi era qualcosa di diverso.
Quel pensiero la turbò, ma non lo diede a vedere, mentre il giovane si inchinava leggermente.
-io sono Elladan d’Imladris, oggi pomeriggio avete conosciuto mio fratello Elrohir. -.
-il mio nome è Laurel Earwenya, vengo da Lorien-.
-Nelle vostre vene scorre sangue vanyarin, i vostri occhi vi tradiscono-.
-Si, mia madre era lontana parente di Indis, colei che andò in sposa a Finwe-.
Occhi. Erano come acciaio fuso nel quale per magia od incantesimo vi fosse stata disciolta della polvere di smeraldo.
Gli occhi dei figli di Elrond non erano uguali.
-Signora?!-
-Oh scusate, guardavo i vostri occhi. Non sono identici a quelli di vostro fratello-.
-Acuta osservazione, mia cara-
Galadriel intervenì giusto in tempo per toglierla dal leggero imbarazzo nel quale si era messa con le sue stesse mani.


-Laurel, Nonna!-
Elrohir sopraggiunse proprio in quel momento prendendo Dama Galadriel sottobraccio.
-Mio padre ci attende per la cena e per avere notizie, spera ancora che nostra madre esca dalle sue stanze e ci allieti con la sua presenza. Arwen ci attende e il giovane Estel è appena arrivato con un gruppo di Numenoreani da Ered Mitrhin-

Galadriel sospirò non sentita
-Estel ai Elessar-
Elrohir sorrise a Laurel
- Sapete danzare vero? Un gruppo di suonatori è giunto ieri dalle Montagne Nebbiose-
- Se vi farà piacere danzerò, Signore-
Elladan li seguì silenziosamente, mentre osservava lo sguardo di sua nonna e percepiva l’emozione di suo fratello nel prendere sottobraccio Laurel.

§


La lettera di Daniel le scivolò lentamente dalle mani, mentre nel sonno Laurel sussurrava le ultime parole lette.

Aníron tiro, Laurel, Girithron anglenna, Earwenya
Aníron mabi fair, neri no elin.*


*Desidero vederti Laurel, Dicembre si avvicina,Verdemare.
Desidero prenderti la mano e correre sotto le stelle.

Con affetto dedicata a BlackVirgo
:)



   
 
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