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Autore: Mentos E CocaCola    06/02/2015    1 recensioni
Benvenuti nella cucina di Mentos E CocaCola Parodi, oggi faremo una nuova ricetta.
Ingredienti:
-150g di IMPREVISTI;
-50g di SORPRESA;
-3 cucchiai di INCOMPRENSIONI;
-RISATA in abbondanza;
-5 pizzichi di AMORE;
Mescolate tutti gli ingredienti e fateli cuocere a fuoco lento, otterrete così l'ESTATE PERFETTA!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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P.O.V. MARGHERITA
 
Appena entrai nella limousine con gli altri, sentii un rombo di tuono che proveniva da qualche parte all’interno del mio corpo. Pregai ardentemente che non fosse qualcosa che dovesse fuoriuscire dal reparto “paesi bassi”, fortunatamente era solo il mio stomaco che mi stava praticamente urlando di riempirlo di buonissimo cibo.
-Liam?-
Lui si voltò subito verso di me sorridendomi.
-Che c’è cucciola?-
-Vieni più vicino, ti devo dire un segreto-
Avvicinò l’orecchio alla mia bocca.
-HO FAME!- urlai disperata dritto dritto nel suo timpano, facendolo diventare uno dei più accaniti clienti di amplifon .
Si mise un dito nell’orecchio, mentre dondolava sul sedile, evidentemente stordito dal mio urlo supersonico.
Louis ridacchiò, mentre mia sorella scuoteva disperata la testa. Non poteva capire il mio stato attuale.
Gli doveva essere esploso il cervello dopo quell’ondata di decibel che aveva inondato l’orecchio sinistro.
Liam si voltò molto lentamente verso di me, mentre gli occhi gli giravano ancora dentro le orbite.
-Purtroppo non ho niente, tesoro-
-Neanche il peluche di Dora? Ho talmente fame che potrei mangiarmi quello alla più brutta-
Lui urlò abbracciando il suo peluche di quella bambina molto anormale.
-Mai, è la cosa più importante che ho!-
Lo guardai molto minacciosa, infilandomi i guanti di Cacca Puzzolente.
-Come scusa?! Non ho capito bene qual è la cosa più importante che hai-
Ero pronta a tirargli un pungo sul naso, io ero unica e irripetibile, non potevo certo essere sostituita con un peluche di una perfetta imbecille.
-Allora te lo ripeto: questo peluche è la cosa più importante che ho…-
-Allora avevo capito bene, preparati ad essere picchiato a sangue…-
-…Ma ho fretta di aggiungere che tu sei la persona più importante che ho-
-Uhm, ripensandoci potrei anche risparmiarti per stavolta , sempre se sopravvivrò ai crampi per la fame-
L’autista ci guardò dallo specchietto retrovisore.
-C’è un McDrive tra due chilometri, mi devo fermare?-
Margherita calmati, cerca di reprimere la rabbia per favore, non comportarti sempre come una disastrata mentale, ormai hai quasi quindici anni.
-Certo che ci fermiamo, brutto idiota, vuoi che crepi qui come un pupazzo di neve in mezzo al deserto?-
Liamino mi guardò preoccupato.
-Nel senso che ti stai per sciogliere?-
-Cosa vai a pensare Liamino?! Io mi sciolgo solo per te!-
 
P.O.V. MARIA
 
-Io e Maria ci fermiamo in un altro ristorante, sinceramente il McDrive è un po’ triste!-
Lo guardai malissimo.
-E quando avrei deciso questa cosa?-
Lui mi fece l’occhiolino per poi prendermi la mano e trascinarmi fuori dalla macchina, e quando dico “trascinare” intendo proprio l’atto di trascinare, dato che ero anche inciampata.
Salutò gli altri con la mano, mentre la macchina ripartiva ed io cercavo di rimanere in piedi, cercando di non cadergli addosso e non dover sopportare i suoi “dolci” commentini sulla mia carnagione rosso fuoco.
Ma naturalmente grazie alla mia solita fortuna e al mio equilibrio precario di una balena su una corda, accadde quel che più temevo: persi l’equilibrio e gli caddi addosso, ritrovandomi i suoi occhi ad un millimetro dai miei.
Il cuore cominciò a battermi all’impazzata, notando che il suo sorriso si allargava.
-Non per vantarmi, ma è da mezz’ora che ti sto tenendo per i fianchi per non vedere il tuo bel faccino spiaccicato sul marciapiede-
Lo guardai scettica.
-Non penso che la tua presa faccia tanto…-
-Ok-
E subito sciolse le braccia che mi tenevano i fianchi e su cui io stavo scaricando tutto il mio peso in quel momento molto instabile e caddi dritta dritta con il sedere a terra, frantumandomi l’osso sacro.
Lo fulminai con lo sguardo mentre mi massaggiavo il di dietro.
-Sei un idiota!-
Niente, non mi rispondeva e non mi aiutava neanche ad alzarmi!
Rideva solo, come un imbecille!
Mi alzai da sola e mi lisciai le pieghe del vestito.
Ah, perché dimenticavo di dirvi che non ero in comodi pantaloncini, ma in un vestito bellissimo, ma sempre un vestito e un paio di zeppe, che non aiutava affatto il mio equilibri precario.
L’imbecille si asciugò una lacrima che gli era scesa dal ridere per poi avvicinarmisi.
-Scusa, ti sei fatta tanto male? Potrei farti un massaggio- disse facendo ballare le sopracciglia.
Lo guardai malissimo tanto da farlo nascondere dentro ad una cabina telefonica.
-Grrrrrrrrazie, ma posso fare benissimo da sola!-
Lui annuì più volte, si inginocchiò e mi baciò i piedi.
-Ehm Louis, ci stanno guardando tutti.
Lui si alzò e mi fece l’occhiolino per poi prendermi per mano.
-Sto morendo di fame- mi disse.
-Anch’io, ma prima ti devo chiedere una cosa: che cosa è successo con Nate?-
-Ehm, ha scoperto che stiamo insieme-
Bene! Le cose andavano di bene in meglio!
-E come l’ha presa?-
-È contento che tu sia felice-
Annuii.
Si fermò per poi abbracciarmi.
-Sei sconvolta-
Cercai di negarlo in tutti i modi possibili, ma Louis mi guardò negli occhi.
-Sei sconvolta- ripeté.
-Non riesco a capire come possa tenere ancora così tanto a me. L’ho distrutto in tutti i modi, Louis. Dichiarandomi, illudendo le sue speranze, l’ho trasformato in qualcosa che non è più lui… e lui prova ancora affetto per me!-
Louis abbassò lo sguardo.
-E tu?-
-Io cosa?-
-Provi ancora qualcosa per lui, non è vero?-
-Louis!-
-Lo so, te lo si legge dallo sguardo quando si parla di lui, se stai con me solo per dimenticarlo, sappi che io ti amo davvero!- disse tutto questo a occhi bassi.
Di cosa aveva paura? Di vedere quello sguardo di cui parlava?
-Lou, ascoltami bene. Stappati quelle orecchie foderate di prosciutto che ti ritrovi, per favore, perché non lo ripeterò-
Presi il suo viso tra le mie mani, ma il suo sguardo era ancora a terra.
-Nathan per me è come un fratello, questo e nient’altro, è naturale che gli voglia un bene dell’anima. Ma tu Louis, sei qualcosa di indescrivibile. Sei dolce, disponibile, originale… e io ti amo, hai capito? Amo te e non Nathan o qualunque altra persona. Solo te-
Lui alzò lentamente lo sguardo su di me, per poi guardarmi come mai nessuno aveva mai fatto prima.
Arrossii di botto: non ero mai stata molto espansiva, soprattutto con i ragazzi e soprattutto su queste cose!
-Sul serio?- mi chiese, portando una ciocca dietro al mio orecchio.
Io annuii abbastanza imbarazzata, facendolo sorridere.
Mi accarezzò lentamente una guancia con il dorso della mano. Poi si avvicinò lentamente e mi sussurrò un “ti amo” sulle mie labbra per poi baciarle.
Lo abbraccia mentre lui approfondiva il bacio. Il suo profumo mi stordiva e il mio cuore tamburellava talmente forte nel petto he non avevo dubbi che lo potesse sentire anche lui.
Si staccò molto lentamente.
-Sei tutta rossa!-
-Tomlinson, se non te la smetti di fare il coglione ti spedisco in Siberia, hai capito?-
E poi gli pestai un piede, uccidendoglielo dato che portavo i tacchi. Lui si piegò in due cercando di baciarselo, ma sembrava più una tartaruga rovesciata che un cantante di fama mondiale.
-Se smetti di fare lo scemo potremmo anche andare a mangiare-
 
P.O.V. Louis
 
-Grazie per la cena ma non dovevi-
Sorrisi mettendole un braccio intorno alle spalle per poi avvicinarla a me.
-Sei la mia ragazza, se non ti posso offrire una cena sarebbe piuttosto grave non ti pare?-
Lei scrollò le spalle.
-Per me non ci sarebbe nessun prob…-
Le squillò il cellulare.
Ma possibile che ci dovevano disturbare proprio adesso? Voglio dire, non potevano aspettare un’oretta?
Guardò lo schermo del cellulare corrugando la fronte per poi lanciarmi un’occhiata che non presagiva nulla di buono.
-Pronto Nate-
O merda!
Mi passai preoccupato una mano tra i capelli e mi aggiustai la camicia che avevo fregato ad Harry e che mi lasciava gran parte del petto scoperto.
-Non sapevo come dirtelo, avevo paura della tua reazione…lo so che non mi avresti fatto nulla, ma…no no, ti prego non dire così, ti voglio bene, lo sai-
Eccome se gli voleva bene!
La guardai mentre incrociava un piede davanti l’altro e si mordicchiava il labbro inferiore. Era stupenda anche da sconvolta.
L’abbracciai mentre stava al telefono per farle capire che io ero lì con lei, anche in quel momento difficile non l’avevo abbandonata.
Lei mi strinse forte la camicia all’altezza della spalla e mi guardò smarrita negli occhi.
Non sapevo cosa fare!
-Sei veramente felice che io stia con Louis?...ok, grazie Nate, ti voglio tanto bene anch’io, buonanotte-
Restai per un attimo in silenzio, guardandola mentre rimetteva il cellulare nella borsa.
-Che ha detto?-
-Non riesco quasi a crederlo- mi disse con gli occhi quasi fuori dalle orbite- ha detto che sei un ragazzo in gamba-
-Perché avevi qualche dubbio su questo?- le chiesi aggiustandomi di nuovo il colletto della camicia in modo che lasciasse scoperta gran parte dei pettorali.
-Che idiota che sei!- rise lei dandomi un pugno sulla pelle scoperta.
La guardai malizioso.
-Che c’è?-
-Dì la verità, l’hai fatto apposta-
-A fare che?- mi chiese come se stesse parlando con un pazzo.
-A darmi un pungo sui pettorali, l’hai già detto che con questa camicia ti provoco-
Lei alzò gli occhi al cielo.
-Evidentemente mi sono scordata di aggiungere la parola “vomito”-
-Certo- le dissi scettico.
-Lo ammetto, ti sta bene-
Le feci l’occhiolino per poi darle un piccolo bacio sulle labbra. Le presi la mano e cominciammo a camminare verso casa.
 
P.O.V. Elena
 
Finalmente ero in camera mia spaparanzata nel mio bellissimo letto, pronta per andare in letargo, quando quei deficienti di Harry e Niall entrarono in camera mia cominciando a saltellare intorno a me-
-Si può sapere che stai facendo, amore mio?- gli chiesi.
-La danza della buonanotte –
Le mie sinapsi in quel momento erano molto lente, quindi mi ci vollero tipo cinque minuti prima di rendermi conto che non esisteva nessuna danza della buonanotte. Lo dissi a Harry, cercando di sembrare intelligente.
-Ce la siamo inventata giù in salotto in cinque minuti- disse mentre ancora saltellava come un canguro.
-Non mi sembra molto difficile-
-Perché non hai ancora visto tutto, tra poco si fa più complicata…Niall adesso-
 E tirarono su le braccia e cominciarono a saltare con le braccia alzate, tanto che sembravano due spaghetti impazziti.
Li guardai malissimo quando cominciarono anche a cantare qualcosa come una ninna nanna mixata.
-Ninna nanna (oh!)
Ninna(oh!)
Questo bimbo (oh oh!)
A chi lo do? (yeah!)- e intanto Niall  faceva anche gli effetti con la bocca.
Da pazzi!
-Ragazzi?-
Niente, continuavano a cantare come scemi, Niall cominciava anche ad imitare un dj sulle note di qualcosa di “tutz tutz”.
-Amore, Niall- urlai come una sclerata.
-Sì?-
-Se non uscite immediatamente vi uccidoooooo (oh!)-


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CIAO A TUTTI ECCO UN ALTRO CAPITOLO, DEVO COMUNICARVI CHE FRA POCO QUESTA STORIA FINIRA' MA NON VI PREOCCUPATE CE N'è SUBITO UN'ALTRA CHE VI ASPETTA!

 
  
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