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Autore: Dragneel_Natsu    06/02/2015    1 recensioni
Una storia ambientata in un mondo completamente fantastico in cui nevica in continuazione. I due protagonisti, Frebi e Ful, si troveranno stranamente assieme a vivere una breve ma significativa avventura che cambierà le loro vite.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco a voi il sesto capitolo XD Spero vi possa piacere. Grazie mille a tutti quelli che leggono questo scempio che ho scritto XD Tra poco sarà finita ^^ Grazie anche a chi a commentato, ricevere opinioni e critche costruttive fa sempre piacere ^^
Ora vi lascio al capitolo, buona lettura ^^






COME LA NEVE CHE CADE DAL CIELO
cap 6: la luce genera altre ombre
"Perché non piangi? Non ti va di farlo?" 
Stavamo camminando uno di fianco all'altro, dopo essercene andati dal luogo che una volta rappresentava la mia casa.
Io, essendo solo in boxer e non avendo vestiti, avevo usato il lenzuolo che portava Ful per farmi una specie di gonnellino, mentre lui... tremava come una foglia.
Aveva strappato il lenzuolo ed usatene due pezzi per impedire alla neve di congelargli i piedi (insomma, delle scarpe di stoffa... poco utili direi).
"Per cosa dovrei piangere?" Mi guardò sorpreso... mentre il suo corpo continuava a tremare ed i suoi denti a battere. Scena alquanto comica.
"Io non li considero realmente morti, la loro vita passerà nel corpo di qualcun'altro, e loro continueranno ad esistere, anche se non avranno più i loro vecchi ricordi. Forse tu vedi questo posto come un luogo maledetto, ma io no. Nel tuo mondo quando la gente muore, muore davvero, qui invece non accade lo stesso. In un futuro ci riincontreremo, ne sono sicuro" gli dissi con uno dei miei più stupendi sorrisi. Divenne rosso e distolse lo sguardo.
Il mio sorriso lo aveva fatto emozionare? Per questa volta decisi di non dire niente ed evitare di farlo imbarazzare ulteriormente.
Comunque... Lo sapevo! Di qui a poco sarà mio!
"Vorrei tanto poter vedere questo posto come lo vedi tu... almeno non mi sentirei un mostro e non sarei così maliconico..."
Aveva chinato il capo e sembrava in procinto di mettersi a piangere. 
Per lui doveva sicuramente essere molto doloroso, inoltre non era forte come me. Perché tra tutte le creature che dovevano capitare nel nostro mondo è toccato proprio a lui? Non è fatto per questo posto.
Risollevò la testa rimanendo basito ed immobile, con gli occhi sgranati (dal quale già sfuggiva qualche lacrima) e la bocca spalancata, quando mi lanciai verso di lui stringendolo a me con tutta la forza che avevo.
Dopo pochi istanti, anche se un po' titubante e con le braccia tremanti, ricambiò il mio abbraccio. Ritornò anche a sorridere.
"Se continui a stringermi così forte sicuramente mi ammazzi" 
Lo lasciai solare e raggiante, facendolo di nuovo arrossire.
"Perché ti imbarazzi? Ti piace vedermi sorridere?" Gli feci un leggero ghigno.
Divenne l'esatto ritratto dell'imbarazzo, iniziando a bofonchiare per poi gridare un: "Non è vero!!!" ottenendo come risultato solo il diventare più rosso.
"Ti ringrazio per cercare di farmi stare meglio" Sussurrò per poi correre poco più avanti.
Sospirai scuotendo la testa. "E' inutile che fai così, tanto sappiamo già come andrà a finire" lo schernii ridendo.
Fece finta di non aver sentito.
Forse mi stavo facendo condizionare da questo ragazzo... non ero solito essere così gentile.
Scossi nuovamente la testa smettendo di pensarci.

"Siamo arrivati, è l'edificio lì davanti a te" 
Vidi il suo viso deformato dallo stupore fissare meravigliato l'enorme struttura sotto ai nostri occhi.
"Non ho mai visto nula di così bello! Ma... che ci facciamo qui?"
Forse era giunto il momento di informarlo...
"L'edificio che vedi è una specie di laboratorio di ricerca. Ci vive e lavora uno dei miei migliori amici"
Miro... da quanto tempo non lo vedo... da quando... successe tutto quel casino ed a me fu vietato d'uscire da solo.
Spero davver che ci dia una casa ed un riparo per un po'... in nome del nostro vecchio legame.
Varcammo entrambi la soglia e mentre io cercavo con lo sguardo qualche viso famigliare, Ful lo spostava esuberantemente in giro. Sembrava parecchio estasiato.
Tutti ci fissavano... beh dato il nostro abbigliamento davamo parecchio nell'occhio.
Sentii una voce fredda e roca chiamare il mio nome. Mi girai nella direzione di quel suono.
"Cosa vuoi?" mi chiese imbassibile come suo solito. 
In questi anni non era cambiato né di aspetto né tantomeno di carattere.
"Devo chiederti due favori in privato, ho delle cose di cui parlare con te" mi scrutò serio per poi guardare Ful.
"Sei cambiato in questi quattro anni. Lui chi è?"
"Si chiama Ful..." Non mi fece nemmeno finire la spiegazione che riincominciò a parlare.
"C'è uno che viene dal suo stesso mondo di là, dato che non può seguirci andrà con lui. Ora muoviti"
Iniziò a camminare senza aspettare che io facessi o dicessi qualcosa, anzi, senza nemmeno aspettare che lo seguissi.
Arrivati in un'altra stanza, chiuse la porta dietro di noi. Iniziò poi a parlare andandosi a sedere.
"Per prima cosa: dietro di te c'è un armadio, mettiti qualcosa addosso.
Per seconda cosa: cosa volevi chiedermi?"
Mi girai avviandomi almeno a prendere un paio di pantaloni, iniziando ad esporre le mie richieste.
"Ci servirebbe un riparo..." mi interruppe bruscamente
"Accesso negato. Qui vige una dure legge che impedisce a chiunque estraneo al nostro lavoro di vivere qui"
Perfetto... ed ora? Dovrò inventarmi qualcos'altro per trovare una sistemazione.
"Poi mi servirebbe sapere qualcosa di più sul vostro lavoro... come vanno i vostri studi sul pianeta..." un'altra interruzione
"Accesso negato. Le nostre ricerche sono topsecret" 
Sarà anche un mio amico, avrò condiviso molto con lui... ma in quel momento l'avrei davvero ucciso.
"E' fondamentale per me saperlo" Mi misi i pantaloni e li legai con la sottospecie di "cintura" che mi ero portato dietro.
"Accesso negato" Stava iniziando a diventare odioso.
"Mi serve perché sto cercando una cosa" "Accesso negato" Mi infuriai.
Tirai un calcio all'antina dell'armadio per poi avvicinarmi al mio amico di vecchia data e sbattere i palmi delle mani sul tavolino davanti a lui.
"Cos'è adesso questo comportamento? Non hai mai fatto cose del genere con me"
"Tu non c'eri" fu la sua immediata risposta
"Non c'ero?" Che io non capii.
"Dov'eri finito in questi quattro anni? Dopo quel giorno del disastro in città tu scomparvi senza dire niente. Ti aspetti davvero che ora io mi comporti come sempre?" sospirai riportandomi in posizione eretta ed incrociando le braccia. Quindi era questo il problema?
"Almeno non metterti ad imitare un robot. Già basta la tua mente che lavori come una macchina ed il tuo cuore d'acciaio, non ci aggiungere anche frasi meccaniche. E comunque... mi stai dicendo che mi hai aspettato per tutti questi anni? Insomma..." "Accesso negato" Se solo mi dovesse interrompere un'altra volta...
"Avresti dovuto immaginarti che non sarei più potuto venire a trovarti dopo quel giorno..."
"Accesso negato. Eri sparito nel nulla" Mi ha interrotto ancora...
Lo presi per il colletto sollevandolo da terra fin sopra la mia testa e fissando con occhi adirati i suoi.
Non fece una piega né mutò la sua espressione.
"Mi fu impedito di uscire ancora da solo e di venire da te, come avrei potuto fare?!?" 
"Accesso negato. Non mi sembri uno che rispetta le regole impostegli. Perché non sei venuto?"
(ps: L'epiteto "Accesso negato" lo utiliza quando considera una richiesta o una frase sbagliati)
"Io... non potevo..." "Accesso negato" Stavo riincominciando ad infuriarmi
"Tu che ne sai?" "Accesso negato. Ti stai innervosendo perché non vuoi ammettere nemmeno a te stesso quale sia la realtà" Riiniziai a gridare.
"Taci! Questo non è vero! Io so cosa è successo..." Indugiò un istante prima di rispondere.
"Frebi... Ti è così difficile ammettere di aver avuto paura?" Sgranai gli occhi a quell'affermazione... E finalmente un tono un po' più umano.

Parlammo. Parlammo per molto tempo del passato. Cose sepolte e trascorse che non volevo ricordare. Infine si decise a dirmi quello che volevo sapere.
"I fenomeni naturali sono peggiorati. Di questo passo mezzo mondo sarà sommerso nelle tenebre e tutta la terra che abbiamo ora scomparirà nel nulla. A cosa ti serve sapere questo?"
"C'è un oggetto che devo trovare... Diciamo che è un regalo importante che devo fare a qualcuno. So che attorno a quest'oggetto non si può verificare alcun evento atmosferico"
"Ti consiglio di provare ad andare a Kana, ma attento, la foresta Krass per cui dovrete per forza passare è completamente caduta nell'oscurità" riflettei sul da farsi. Non sarebbe stato facile... Ma avrei dovuto farlo.










Beh... So che non è molto decente questo capitolo XD ma quando li scrissi li pubblicai MOLTO di fretta ^^''''' Buona serata a tutti >.<
  
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