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Autore: ValeDowney    06/02/2015    3 recensioni
"Storybrooke sembra una cittadina come tutte le altre, se non fosse per il fatto che non è sulle carte, nessuno sa della sua esistenza e i cittadini sembrano nascondere qualcosa. Rose, una bambina dolce ma curiosa e sempre in cerca di guai, scoprirà, insieme al suo amico Henry, che qualcosa di magico si aggira per quella città"
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Rose of true Love

 
 
 
Capitolo VII: Operazione Coccodrillo - Seconda Parte

 
Poco dopo, Gold si trovava a casa. Stava pulendo un po’ di oggetti posti in una vetrinetta in salotto quando il campanello suonò. Excalibur, che si trovava in salotto con lui acciambellata in una cesta di vimini posta accanto a una delle poltrone, alzò lo sguardo drizzando le orecchie. Gold la guardò dicendole: “Sai cosa fare.” E mentre la volpe correva nel retro della casa, prese il bastone che aveva momentaneamente appoggiato contro un tavolino e camminò verso l’entrata. Aprì la porta per trovarsi davanti Regina, Graham e altre due persone. Rispettivamente un uomo e una donna.
“Sindaco, a cosa devo questa sua lieta visita? E’ da lei venire senza avvisare, ma stranamente questa volta è in dolce compagnia” disse Gold e guardò sorridendo Graham, il quale disse: “Siamo qua per un’ispezione.”
“Se avessi saputo che mi avreste fatto visita, avrei iniziato prima le mie pulizie di primavera” disse Gold.
“E’ inverno” disse Graham.
“Meglio sempre farle con largo anticipo, o se no non si riesce mai a finirle” disse Gold.
“Poche chiacchiere, Gold, e facci entrare!” replicò Regina. Gold sperava di aver preso molto tempo da permettere a Excalibur di agire il più possibile. Quindi si fece da parte, così che i quattro potessero entrare. Poi chiuse la porta, rivolgendosi a loro: “Allora, con chi ho il piacere di parlare?”
“Loro sono i Signori Grace. È strano che non ti ricordi di loro, visto che la loro casa è di tua proprietà” rispose Regina. Gold li guardò dicendo: “Sì, mi ricordo perfettamente di loro due. L’ultima volta che sono venuto a riscuotere l’affitto non avevate rinchiuso vostra figlia dentro al ripostiglio delle scope?”
“Come osa?! Non ci permetteremo mai di fare una cosa del genere a nostra figlia!” replicò la madre.
“Dico solo ciò che vedo” disse sorridendo Gold. Regina si schiarì la gola portando l’attenzione su di lei, per poi dire: “Siamo qua perché i genitori di Paige hanno visto la loro figlia parlare con la sua”
“Se Rose parla con la loro figlia, non è detto che le sia diventata amica. Parla anche con il Sindaco, ma non gli sta simpatico” disse Gold e Regina lo guardò malamente.
“Credono che la figlia si nasconda qua” disse Graham.
“Casa mia non è un rifugio per bambini dal mancato affetto genitoriale” disse Gold.
“Sceriffo, inizi subito con l’ispezione” disse Regina, ma appena Graham fece un passo avanti, Gold lo bloccò mettendogli davanti il bastone. Lo guardò e gli disse: “Se fossi in lei non lo farei”. I due si guardarono con sguardo come di sfida. Poi indietreggiò. Gold riguardò gli altri tre dicendo: “Se volete fare la vostra ispezione, non dovrete toccare nulla e seguire sempre me. In questa casa ci sono preziosi oggetti che odierei vedere rotti. Quindi vi pregherei di non astenervi da queste regole, oppure quella è la porta.” E indicò la porta d’ingresso con il bastone.
“Ma allora non sarà più un’ispezione se non possiamo toccare nulla” disse Graham.
“C’è ispezione e ispezione, Sceriffo, e visto che vi trovate in casa mia farete ciò che vi ho detto, anche se dubito troverete ciò che state cercando” disse Gold.
“Questo lo dici tu” disse Regina. Poi guardò Graham aggiungendo: “Cerchiamo quella bambina. Devo andare a prendere Henry dal Dottor Hopper”. Gold sapeva benissimo che Henry non si trovava dal Dottor Hopper, ma molto probabilmente sulla spiaggia dove, in quel momento, c’era anche sua figlia. Non poteva permetterle di andare là.
“Molto bene, Sindaco. Questo è il salotto e come ben vedete non c’è nessuna bambina nascosta” disse Gold.
“Avete qualche cane o gatto?” domandò il Signor Grace.
“Perché mi fa questa domanda?” chiese Gold guardandolo.
“Be', perché qua c’è una cesta in vimini” rispose il Signor Grace indicando la cesta accanto a una delle due poltrone.
“Ci metto semplicemente dei gomitoli di lana, e poi non vedo come questo possa avere a che fare con vostra figlia. Ora vi prego di seguirmi in cucina” disse Gold e si incamminò verso la cucina, ma venne bloccato da Graham che disse: “O magari è una cuccia per una volpe”. Gold si fermò. Voltò lo sguardo dicendo: “Non tengo nessuna volpe, e poi le volpi vivono da sole nelle foreste e non in case lussuose.”
“Non si sa mai. Dopotutto lei è un uomo molto misterioso” disse Graham.
“E ancora ho tante cose nascoste che voi non sapete. Ma ora proseguiamo con la visita” disse Gold ed entrò in cucina, seguito dagli altri. Mentre si guardavano intorno, Gold diede un’occhiata veloce dalla finestra – che dava sul retro – per vedere se Excalibur avesse fatto progressi. Non vedendo nessun movimento si rivoltò verso gli altri e disse: “Come vedete, la bambina non si nasconde nemmeno qua. Volete quindi seguirmi al piano superiore? Ma vi avverto che oggi la gamba mi fa più male del solito” e si diresse verso le scale.
“Signor Gold, visto che ci troviamo ancora al piano inferiore, non sarebbe meglio approfittare ed andare nel giardino del retro? Così non perderemo tempo inutilmente ad andare al piano superiore” disse Regina. Gold si fermò e si voltò dicendogli: “Siete venuti senza avvisare e mi incolpate di nascondere una bambina che a malapena conosco. Questa è casa mia e si fa come dico io. Se non siete d’accordo potete anche uscire e lasciarmi alle mie faccende”. Vi fu silenzio. Poi Regina disse: “Molto bene, Gold. Ci mostri il piano superiore” e Gold incominciò a salire su per le scale, seguìto dagli altri. Una volta al piano superiore, guardarono in tutte le camere, ovviamente non trovando chi stavano cercando. Ma a Regina non sfuggì il coniglietto di peluche posto sul letto di Rose. Guardò Gold dicendogli: “Credevo che a tua figlia non comprassi della roba di così basso valore.”
“E’ importante per chi cercate? Credo di no” disse Gold. Regina sorrise e, passandogli accanto, lo guardò come per fargli capire qualcosa, per poi uscire dalla stanza dirigendosi verso le scale. Gold li seguì e, appena ritornarono al piano inferiore, Graham si diresse verso la porta che dava sul retro. Gld, però, con passo piuttosto veloce per uno che zoppica, lo superò, mettendosi tra lui e la porta.
“Gold, si sposti” disse Regina.
“Non troverete nulla sul retro se non solo vecchie cianfrusaglie e un giardino che è uguale identico a quello davanti” disse Gold.
“Normalmente i giardini sono i luoghi ideali dove si nascondono i bambini” disse Graham.
“Non l’avete trovata in casa. Figuriamoci proprio nel giardino sul retro” disse Gold.
“Gold, sta cercando di prendere tempo per qualcuno?” domandò Regina come se sospettasse qualcosa.
“Non me lo permetterei mai. Soprattutto non nei suoi confronti, Sindaco” rispose sorridendo Gold. Regina andò di fronte a lui dicendo: “Qualcuno potrebbe ricevere ben presto in regalo una deliziosa torta di mele.”
“E io l’accetterei, solo che ho insegnato a mia figlia a odiare le mele, soprattutto quelle rosse” disse Gold.
“Ma potrebbe esserci qualcun altro a cui piacciono le mele. Come per esempio a un certo animale con la pelliccia rossa” disse sorridendo maliziosamente Regina.
“Mi dispiace deluderla, Sindaco, ma come ho detto prima, non ci sono volpi in questa casa” disse Gold.
“Ma io sono sicura che prima o poi salterà fuori e se davvero è così, so che lei ci condurrà subito ad ispezionare il retro, se non vuole che faccia una brutta fine” disse Regina. Gold la guardò in silenzio per poi mettere la mano sinistra sul pomello della porta e aprirla. Uscì seguito dai quattro. Camminarono per il sontuoso giardino e Gold si guardò a destra e a sinistra. Arrivarono all’edificio.
“A questo punto spero che Paige si trovi qua dentro” disse la Signora Grace.
“Spera male, Signora” disse a bassa voce Gold, ma la Signora Grace lo sentì. Quindi gli chiese: “Cosa ha detto?”
“Che fa bene a sperare, anche se dubito che la sua amata figlioletta si trovi qua dentro” rispose Gold guardandola e facendo un finto sorriso. Poi riguardò avanti aprendo la porta. I cinque guardarono dentro e….
Regina e gli altri guardarono Gold: “Spero tu stia scherzando” replicò Regina.
“E voi spero abbiate già pronte le scuse per me” disse Gold. All’interno dell’edificio avevano trovato tanta vecchia roba. Un grosso cumulo coperto da un telo non più bianco sopra al quale vi erano sacchi di patate e… quella che sembrava una volpe. Mentre Graham entrava, Regina guardò Gold, il quale disse: “Ma allora una volpe c’è. Peccato che sia impagliata.”
“Ora lo vedremo se è impagliata oppure no” disse Regina ed entrambi riguardarono avanti, quando Graham si abbassò proprio di fronte alla volpe. La guardò. La toccò. Avvicinò il viso per guardarla meglio. Le strofinò un dito sotto il naso. Ma la volpe rimase immobile. Voltò lo sguardo all’indietro dicendo: “E’ proprio impagliata” e, rialzandosi, tornò dagli altri che uscirono dall’edificio. Gold diede un’occhiata di sfuggita alla volpe e poi uscì, dicendo: “Ora vi renderete veramente conto che quella bambina non si nasconde qua e che mi dobbiate delle scuse.”
“Va bene, Gold, avrà le sue scuse, ma io continuo a pensare che sua figlia sia in combutta con quella bambina” disse Regina, quando d'un tratto sentirono starnutire.
“Che cosa è stato?”  domandò il Signor Grace.
“A me è sembrato uno starnuto” disse Regina e si sentì nuovamente starnutire, solo che stavolta anche Gold starnutì. Gli altri lo guardarono. Lui li guardò a sua volta dicendo: “Sono allergico a chi non mi fa le scuse.”
“E va bene, Gold, ci siamo sbagliati. Quella bambina non si trova qua” disse Regina.
“Cosa odono le mie orecchie. Il Sindaco che ammette di essersi sbagliato” disse Gold. Regina gli lanciò un’occhiataccia. Poi guardò gli altri tre dicendo: “La cercheremo da un’altra parte. Storybrooke non è una grande cittadina e vostra figlia non può uscire dalla città.”
“E’ molto brava a leggere nella mente di un bambino. Infatti suo figlio è andato e ritornato da Boston come se niente fosse” disse Gold. Regina lo guardò dicendogli: “L’ho solo perso di vista per un po’.”
“Chissà se lo avesse perso di vista per un’ora che cosa sarebbe successo” disse Gold. Regina lo guardò malamente per poi spostare lo sguardo su Graham dicendogli: “So un altro posto dove potrebbe trovarsi” e rientrò  nella villa seguita da Graham. I Signori Grace stavano per seguirli, quando Gold, camminando accanto a loro disse: “Una parola in privato con voi” e superandoli entrò nella villa. Regina e Graham, nel frattempo, erano già usciti, aspettando la coppia accanto alla macchina dello Sceriffo. Gold si fermò accanto alla tavola, sui cui c'erano degli strani fogli. I Signori Grace si fermarono dal lato opposto del tavolo e notarono anche loro i fogli che prima non c'erano.
“Quanto volete bene a vostra figlia? Siate sinceri almeno su questo” chiese Gold.
“Come sarebbe a dire “almeno su questo”?! Noi vogliamo veramente ritrovarla” replicò la Signora Grace.
“Certo, ma non perché le volete bene. Voi non l’avete adottata perché volevate darle una famiglia. L’avete adottata perché pensavate di pagare meno l’affitto. Forse poteva funzionare con un’altra persona, ma non di certo con me. In questi anni avete usato quella bambina solo per vivere come dei re e spendere meno, senza accorgervi di ciò che le stavate causando. Avete cercato di passare per dei bravi genitori agli occhi dei cittadini, ma non a tutti. Mia figlia è diventata amica con la vostra e si è subito resa conto di quanto voi non l’amiate” spiegò Gold.
“Ma lei prima aveva detto…” iniziò a dire la Signora Grace, ma Gold la interruppe: “So benissimo quello che avevo detto prima, ho mentito. Mia figlia conosce la vostra. Ci ha parlato. Ci è diventata amica e ha cercato di aiutarla ascoltandola, cosa che invece voi non avete mai fatto. Non sta a me giudicare la vostra situazione familiare, ma ho una soluzione che può mettere d’accordo tutti” e mostrò i fogli. I Signori Grace abbassarono lo sguardo su di essi. Poi riguardarono Gold e il Signor Grace domandò: “Che cosa sono?”
“Il vostro lasciapassare per un futuro migliore. In queste carte c’è un accordo da rispettare. Se voi promettete di diventare dei bravi genitori fino al ritorno del genitore biologico, io non vi caccerò da casa vostra come avevo intenzione di fare inizialmente” spiegò Gold.
“Come mai voleva cacciarci da casa?” domandò la Signora Grace.
“Nell’ultimo affitto non ho ricevuto la giusta somma e voi sapete benissimo cosa succede a chi non mi paga in modo adeguato, giusto? Se voi accetterete i termini dell’accordo, chiuderò un occhio sullo scorso pagamento” rispose Gold. I Signori Grace si guardarono. Poi riguardarono Gold e il Signor Grace disse: “Va bene. Accettiamo”. Gold sorrise e mentre estraeva una biro dalla tasca della giacca disse: “Molto bene” e consegnò la biro al Signor Grace che firmò le carte. Poi diede l’oggetto alla moglie che fece altrettanto. Infine la ridiede a Gold che disse: “E’ stato un piacere fare affare con voi, ma mi raccomando di rispettare tutti i termini dell’accordo. Se non lo farete, vi caccerò da casa vostra.”
“E che ne sarà di Paige?” chiese la Signora Grace.
“La affiderò ai Servizi Sociali finché non le troveranno un’adeguata famiglia. E ora, se volete scusarmi, ho le mie pulizie da proseguire. Quindi fuori di qua” rispose Gold. I Signori Grace lo guardarono per poi uscire dalla villa, raggiungendo gli altri due, chiudendo la porta dietro di loro. Dopo essersi assicurato che se ne fossero andati, Gold se ne andò nel retro della casa, fermandosi di fronte all’edificio. Mise entrambe le mani sul pomello dorato del bastone e disse: “Ora potete anche uscire. I cattivi se ne sono andati.”
La prima a uscire fu Excalibur che si andò a sedere accanto al padrone. Gold la guardò dicendo: “Non credere che sia contento di quello che hai fatto, ma ho cercato di rimediare” e riguardò avanti mentre Excalibur abbassò tristemente le orecchie. Vedendo che nessuno usciva aggiunse: “Ti stiamo aspettando… Paige.” Dapprima non uscì nessuno, poi Paige uscì timidamente dall’edificio, guardando Gold, il quale le sorrise.
Intanto Rose aveva raggiunto Henry che, come aveva predetto, si trovava nel castello sulla spiaggia: “Sicura che tuo padre non venga?” domandò Henry.
“Per la centesima volta, no. Non verrà. E poi perché ti preoccupi così? Non è di lui che devi aver paura, ma di tua madre. È lei che, se dovesse scoprire che non sei alla tua seduta giornaliera con il Dottor Hopper, ti rinchiuderà a vita in camera tua” rispose Rose.
“E’ che non voglio più andarci da Archie. Lo reputo un buon amico ma non vuole credermi” disse Henry.
“Io invece ti credo” disse Rose. Henry la guardò incredulo. Stupito, le chiese: “Dici davvero?”
“Certo. Devo dire che la tua teoria sugli abitanti di Storybrooke che provengono dalla Foresta Incantata potrebbe anche essere vera” rispose Rose guardandolo.
“Cosa ti ha fatto cambiare idea? Fino a ieri non mi credevi” domandò Henry.
“Non ha importanza cosa mi abbia fatto cambiare idea. Voglio aiutarti con l’Operazione Cobra. Dopotutto, da solo non potrai mai farcela, visto che la tua madre biologica sembra ancora vivere nel suo mondo dove i personaggi delle fiabe sono solo frutto della nostra fantasia” spiegò Rose.
“Pensavo non ti importasse nulla di lei” disse Henry guardando avanti a se.
“Cosa te lo fa credere?” chiese Rose.
“I dispetti che le facevi in macchina e il modo in cui la guardavi mentre stava qua con noi” rispose Henry.
“Per un buon amico posso anche chiudere un occhio. Emma non sarà la persona più simpatica che ci sia ma almeno è più simpatica di tua madre e di quell’antipatica di Lucy. Oh, e anche di Lady Tremaine e delle sue orribili figlie” spiegò Rose ridendo e anche Henry rise. Entrambi smisero e guardando avanti Henry disse: “L’orologio funziona. Questo significa che il tempo ha ripreso a scorrere.”
“E questo suppongo grazie all’arrivo di Emma?” domandò Rose.
“Sì. Dopotutto, come ti ho detto, sarà lei a salvare tutti” rispose Henry.
“Lo sai che il merito non sarà tutto suo. Ci sei anche tu di mezzo. Cioè… volevo dire noi… ci saremo anche noi di mezzo” disse Rose. Henry la guardò chiedendole: “Allora vuoi proprio fare parte dell’Operazione Cobra?”
“Come te lo devo far capire che sì, voglio entrarci anche io? Quando prima non ti credevo, eri triste. Ora che ti credo, sei triste lo stesso. Io proprio non ti capisco, Henry” rispose Rose guardandolo.
“E’ che ancora non mi sembra vero che tu mi creda” disse Henry.
“Sono la tua migliore amica. È mio preciso diritto e dovere crederti e sostenerti per far sì che la tua madre biologica salvi tutti dalla maledizione scagliata dalla Regina Cattiva ventotto anni fa” disse Rose.
“Allora benvenuta nell’Operazione Cobra” disse Henry e i due si strinsero la mano. Poi Henry aggiunse: “Ma mi raccomando. Tuo padre non dovrà sapere nulla di tutto ciò.”
“Tranquillo. Terrò la bocca chiusa” disse sorridendo Rose.
Venne sera, e a Villa Gold….
“Non dovevi. Non era previsto” disse Rose mentre si trovavano in cucina. Insieme a padre e figlia, c'erano anche Paige e Excalibur.
“Cosa non era previsto?” domandò Paige.
“Che ti dessi questi biscotti” rispose sorridendo Gold, mettendole davanti un piatto con sopra dei biscotti. Paige ne prese uno mangiandolo.
“Ti avevo detto che solo Excalibur doveva sapere della sua esistenza. Invece hai fatto di testa tua” disse Rose.
“Ho dovuto agire diversamente. Le cose sono cambiate all’improvviso” disse Gold.
“Di' la verità. Tu già sapevi cosa sarebbe accaduto. Avevi pianificato tutto già dall’inizio. Se no non si spiegherebbero quelle carte sulla tavola che ho trovato quando sono ritornata” disse Rose.
“Possono essere per qualunque cosa” disse Gold.
“Ho letto le firme. So a chi si riferiscono e un contratto non si prepara in pochi minuti. Ma considerando che sei tu ci può stare” disse Rose.
“Allora non ci pensare più. Ho già sistemato le cose” disse Gold.
“Non direi, visto che Paige si trova qua. A proposito… perché si trova qua? L’hai rapita dai suoi genitori?” chiese Rose.
“Non mi permetterai mai di fare una cosa del genere. Non rubo i bambini. Rimarrà qua finché non avrà cenato. Dopo cena la riaccompagnerò a casa” rispose Gold.
“Suppongo che i suoi genitori siano d’accordo” disse Rose.
“Se proveranno ancora ad alzare un dito su di lei, li sbatterò fuori di casa” disse Gold mettendo altri piatti sulla tavola.
“Credevo che aumentassi loro l’affitto” disse Rose.
“Tra aumentargli l’affitto e buttarli fuori casa, c’è differenza” disse Gold abbassandosi e mettendo la ciotola davanti a Excalibur. La volpe annusò il contenuto e con una zampina spostò la ciotola da una parte. Gli avanzi del giorno prima la disgustavano. Girò per la cucina cercando altro.
“Da quando sei diventato così buono nei confronti degli altri cittadini? Credevo che non ti importasse nulla di loro” disse Rose.
“Quando li minacci possono diventare molto convincenti e collaborativi” disse sorridendo Gold. Rose inarcò un sopracciglio per poi dire: “ Ritornando alla nostra operazione... è tutto filato liscio.”
“Scusa, ma quale operazione?” domandò Paige. Rose la guardò non sapendo inizialmente come rispondere. Poi titubante disse: “Ehm… quella… quella di matematica che stavamo facendo insieme.”
“Operazione di matematica?! Voi due mi state nascondendo qualcosa, vero?” disse Paige guardando entrambi poco convinta.
“Come mai dovremmo nasconderti qualcosa? Da ora in poi i tuoi genitori ti tratteranno meglio, così non dovrai più scappare in chissà quale posto lontano” disse Rose.
“Secondo me c’è sotto altro. Il vero motivo è che mi state usando. Tu mi sei diventata amica solo per spiarmi” replicò Paige alzandosi in piedi.
“Che cosa ti fa credere ciò?” chiese Rose.
“Ti ho vista quanto stai con Henry. Voi due siete inseparabili e l’ho anche sentito parlare di una certa Operazione Cobra. In che cosa consiste? Perché non vuole rivelarla a nessuno?” replicò Paige guardandola.
“Ecco… l’Operazione Cobra è… un modo per scoprire se gli abitanti di Storybrooke provengano dal mondo delle fiabe” spiegò Rose.
“Quindi avevo ragione. Mi sei diventata amica apposta solo per spiarmi! E magari tuo padre era pure d’accordo” replicò Paige.
“Noi ti vogliamo solo aiutare. Ho fatto quell’accordo con i tuoi genitori solo perché non ti trattassero più male” disse Gold.
Mentre i tre parlavano, Excalibur saltò sul lavello trovando una bistecca avvolta in una carta trasparente. Con una zampina alzò la carta e con la bocca prese la bistecca, trascinandosela con sé mentre indietreggiava. Successivamente si voltò. Saltò su uno sgabello, atterrò sul pavimento e, avvicinandosi alla sua ciotola, ci mise dentro la bistecca.
“Voi siete esattamente come loro. Nessuno mi vuole bene. Avrei fatto bene ad andarmene” replicò Paige e corse fuori. Rose la seguì fermandosi sulla soglia della porta e gridando: “Paige! Paige, torna indietro! Non è come sembra”. Anche Gold raggiunse la figlia ed entrambi guardarono la bambina correre per le strade deserte della città.
 




Note dell'autrice: Eccoci qua con la fine del nuovo capitolo. Le cose si stanno facendo interessanti. Scusatemi se mi sto scostando un pò dalla trama ma non preoccupatevi che Emma continua le sue giornate a Storybrooke così come Regina sta ancora architettando di mandarla via. Ma volevo analizzare meglio il personaggio di Paige (visto che nella serie nn c'è per niente per dire) e farla entrare nel magnifico trio (henry, rose e paige. ma sì mettiamoci anche excalibur anche se lei fa più coppia con Gold). Più avanti (forse già nel prossimo capitolo ma nn vi svelo nulla) si scoprirà che Grace/Paige diventa come amica (parolona da usare nel mio caso) di qualcuno di nostra conoscenza nella foresta incantata( capirete chi) per via di una certa volpe molto dispettosa. Attenzione al prossimo episodio ed al prossimo personaggio: la Disney lo ha usato in alcuni suoi film ma nella serie nn è comparso. E' in un libro e avrà qualche connessione con una certa ragazza che ama molto il rosso. Ok fine SPOILER

Con questo passiamo ai ringraziamenti. Ringrazio tutti coloro che seguono la storia (anche in silenzio) . Che le recensiscono. Inoltre volevo ringraziare la mia beta reader Lucia e scusatemi per l'assenza ma dalle mie parti è venuta un sacco di neve che ha fatto saltare la connessione più volte. Con questo concludo dandovi una serena e calda nottata e ricordandovi che manca sempre meno alla seconda parte della questa stagione.
 
 
 
 
 
 
 

 

  
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