Romeo
La prima luce del giorno
spuntava, ad est.
Ma a lui non importava...
Di cosa avrebbe dovuto
importargli, ora?
Ora che era lontano dal
mondo, e vagava per le strade come le nuvole in cielo, senza fermarsi e senza
riposo.
La gente lo osservava,
incuriosita.
Perché quel giovane sporco
e lacero non nascondeva il volto d’un mendicante, ma quello di un giovane
signore.
Svoltò un angolino,
immettendosi in un vicolo stretto e buio.
Si sedette per terra, lo
sguardo rivolto su, verso il cielo, oltre i tetti delle alte case.
Non gli sembrava di
vivere…
Piuttosto, la considerava
una sorta di sopravvivenza.
Chiuso nel dolore della
sua resa, senza più la forza di combattere per qualcosa e peggio, senza più la
forza per credere in qualcosa.
Si rialzò e percorse quel
vicolo lentamente.
Ormai gli sembrava che i
minuti fossero giorni interi, e che i giorni fossero anni.
Udì uno sciabordio
cristallino, il rumore dell’acqua d’un piccolo canale.
Se lo trovò davanti alla
fine del vicolo.
Il sole si rifletteva
sulle sue acque, formando splendidi riflessi.
Indugiò un attimo, ancora
perso nel suo dolore.
In fondo se quella non era
una vita forse avrebbe dovuto…
Guardò verso oriente e un
sorrisetto sorse sulle sue labbra, ad un pensiero che maturò nella sua mente…
Mise un piede nell’acqua
E sparì…