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Autore: Soly_D    07/02/2015    5 recensioni
#09. «Sakura-chan è mia... è finalmente mia~♥».
«Oh, non credo proprio!», dichiarò Sakura, ergendosi minacciosa sulla figura di Naruto steso al suolo.
«Sappi che dopo questa scenata dovrai faticare enormemente per riconquistarmi».
Ma Naruto non la ascoltava, immerso nel suo alone di cuori e arcobaleni.
[Raccolta NaruSaku]
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Naruto/Sakura
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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The Bridge between Heaven and Earth


#06. [Don’t] call it “date”!

«Sakura-chaaaan!».
Sakura non potè fare a meno di sorridere.
C’era solo una persona che la chiamava in quel modo e negli ultimi tempi il suo nome pronunciato da quella voce suonava più dolce.
Non c’era stato un momento preciso in cui si fosse accorta di Naruto. Era passato un anno da quando Sasuke era partito per il suo viaggio di redenzione e, nonostante continuasse a provare dei sentimenti per lui, non poteva dimenticare come Naruto avesse mantenuto la promessa che le aveva fatto da bambino: le aveva riportato Sasuke sano e salvo e lo aveva fatto tornare quello di un tempo. Poco importava che fosse ripartito − Sakura era certa che prima o poi sarebbe tornato − e per ora le bastava sapere che il team 7 si era riunito, anche solo interiormente.
Intanto Naruto, in quei due anni, si era guadagnato un posto importante nel suo cuore. Le faceva dimenticare i momenti tristi del passato, la faceva stare bene, con lui si sentiva amata. Sakura si voltò: Naruto le stava correndo incontro sventolando un braccio.
Era bello con i capelli più corti, il viso più maturo e le spalle più larghe, e avrebbe davvero voluto accoglierlo con lo stesso sorriso che le era spuntato sul volto sentendo la sua voce, ora più profonda, ma rimaneva pur sempre il solito bambinone distratto e ritardatario.
«NARUBAKA!», urlò con quanta forza aveva in gola, appena lui l’ebbe raggiunta, e lo tramortì con un pugno sulla testa. «Mi hai fatta aspettare per un’ora! UN’ORA, ti rendi conto?!».
«Sakura-chan, fammi spiegare», mugolò lui, alzandosi da terra e strofinandosi il bernoccolo dolorante. «Stavo venendo da te quando ho incontrato Kakashi-sensei che mi ha trattenuto perché...».
«Non voglio sentire scuse! Questo è il primo e ultimo appuntamento che ti concedo!».
Sakura notò con grande sorpresa che il volto di Naruto, invece di incupirsi, si era improvvisamente illuminato.
«Era... un appuntamento?», chiese, con gli occhi baluginanti di speranza. «Tu... mi avevi detto... che andavamo solo a mangiare all’Ichiraku Ramen!». Sakura arrossì. Aveva davvero pronunciato la parola “appuntamento”?
Non voleva che Naruto si facesse strane
idee: non avrebbero mangiato a lume di candela, non si sarebbero dichiarati e baciati con passione, non si sarebbero messi insieme o cose così. Era solo un’occasione per passare un po’ di tempo insieme e capire se Naruto, per lei, si stesse realmente trasformando in qualcosa di più di un semplice amico.
«“Appuntamento”? Io non ho affatto detto “appuntamento”», rispose, incrociando le braccia al petto e fingendosi indignata.
«Oh sì che l’hai detto!», replicò Naruto, parandosi davanti a lei con un bellissimo sorriso stampato sul volto.
Sakura pensò che quegli occhi azzurri erano decisamente troppo vicini. Indietreggiò imbarazzata.
«Non mettermi in bocca parole che non ho pronunciato!».
Naruto non la ascoltò. Le afferrò una mano e la trascinò con sé verso l’Ichiraku Ramen, urlando «Io e Sakura-chan abbiamo un appuntamento!» ogni cinque passi. Sakura ringraziò il fatto che fosse sera e che a quell’ora non girasse nessuno per le vie di Konoha. Avrebbe voluto picchiare Naruto di santa ragione e lo avrebbe di sicuro fatto se solo la mano del compagno − che stringeva la sua − non fosse stata così grande e calda.


«Teuchi, prepara due scodelle di ramen belle abbondanti! Naruto Uzumaki e Sakura Haruno hanno un appuntamento!».
Naruto sorrideva entusiasta stringendo la mano di un’imbarazzatissima Sakura, la cui vena pulsante sulla tempia non preannunciava nulla di buono. Quella sera mangiarono, parlarono, risero; Naruto parlò più volte con la bocca piena e altrettante volte fu rimproverato da Sakura con un pugno sulla testa. In effetti l’Uzumaki, a tavola, non era mai stato la persona più elegante ed educata del mondo ma, quando insistette per pagarle la cena, Sakura rimase piacevolmente stupita. Ricordava come negli anni precedenti, ogni volta che andassero a mangiare insieme, Naruto dimenticava addirittura i soldi per se stesso e toccava a lei pagare il conto per entrambi.
«Ti accompagno a casa, Sakura-chan?».
Naruto glielo chiedeva ogni volta che uscivano insieme, ma Sakura gli aveva sempre risposto di no per paura di farlo sperare in qualcosa che poi non sarebbe accaduto. Ma quella sera sentì che farsi accompagnare a casa era la cosa giusta da fare.
Non rispose subito alla domanda di Naruto: uscì dall’Ichiraku e imboccò la strada di casa.
Naruto, immobile, la seguì con lo sguardo, deluso per il fatto che lei non lo avesse degnato nemmeno di una risposta.
«Naruto, muoviti prima che cambi idea!».
E lui, con un sorriso raggiante spuntato improvvisamente sul volto, non se lo fece ripetere due volte.
Camminarono verso casa Haruno parlando del più e del meno. Ogni tanto calava il silenzio, non uno di quei silenzi imbarazzanti, ma un silenzio piacevole. Le loro mani si sfioravano involontariamente, o forse no, e i loro occhi si incontravano imbarazzati.
Naruto sorrideva e Sakura si mordeva le labbra, incapace anche lei di incurvare gli angoli della bocca all’insù.
Arrivati di fronte casa, la ragazza aprì la porta e si voltò a guardare il compagno, fermo a un passo da lei.
«Sono stata bene stasera», ammise non senza imbarazzo.
Naruto sorrise fin troppo emozionato. «Anch’io sono stato benissimo, Sakura-chan, e anche se non era un vero appuntament−».
«Era un vero appuntamento», ribatté lei di getto.
Naruto la guardò con tenerezza. «Non devi sentirti in dovere di chiamarlo con quel nome. Anche se ti ho trascinata per Konoha urlando che avevamo un appuntamento, in fondo sapevo che non lo sarebbe stato davvero».
Sakura indurì lo sguardo. «Ti ho detto che era un appuntamento!», si impuntò.
«Sakura-chan, non sarà mai un vero appuntamento finché tu continui a vedermi solo come il tuo migliore amico».
Sakura abbassò lo sguardo. Da qualche mese a quella parte Naruto non era più solo un amico per lei, se ne rendeva conto solo in quel momento, ma non sapeva proprio come definire ciò che le stava nascendo nel cuore, lentamente, giorno dopo giorno. Era qualcosa di nuovo, che la destabilizzava, che non le faceva pensare a Sasuke-kun, com’era successo quella sera.
Naruto continuò. «Ed è proprio perché non provi ancora nulla per me oltre la semplice amicizia che io voglio provare a...».
Sakura sentì il cuore battere più velocemente e le guance arrossarsi. Stava per fare quello che credeva?
«Naruto, non credo che sia la cosa più giusta da fare», disse, sventolando le mani come a volerlo allontanare.

«Tranquilla, Sakura-chan, non farei mai qualcosa senza il tuo permesso».
Okay, aveva messo fine ai suoi dubbi: non voleva baciarla. E allora cosa...?
«Io ti amo». Naruto lo disse tutto d’un fiato, senza giri di parole, quasi avesse paura di essere interrotto. «E non ho mai smesso». Sakura notò come i suoi occhi brillassero e fossero ancora più azzurri, più belli.
«Lo so che lo sai», spiegò Naruto serio, «ma volevo solo dirtelo una volta per tutte, farti capire che la mia non è più una cottarella. E so anche che ami ancora Sasuke, ma non voglio perdere la speranza. Non ci riesco. E quindi, Sakura-chan, se un giorno dovessi cominciare a provare qualcosa anche per me, che sia domani o tra un mese o anche tra dieci anni, non esitare a dirmelo perché non potrei mai, mai dimenticarmi di te».
Sakura trattenne a stento le lacrime. Gli gettò le braccia al collo, stringendolo forte a sé. Avrebbe dovuto dirglielo in quel momento, che già provava qualcosa per lui, ma aveva paura che quel qualcosa potesse svanire con il ritorno di Sasuke. Non voleva illuderlo.
«Grazie, Naruto», sussurrò al suo orecchio, e lui la abbracciò più forte.
Quando si staccarono, si sorrisero a vicenda, un po’ imbarazzati.
«Non ti prometto niente, ma tu continua a ricordarmelo, che mi ami, e magari un giorno... Chissà».
Naruto sorrise emozionato. «È più di quanto mi aspettassi».
A quel punto Sakura si rese davvero conto di quanto Naruto tenesse a lei. Nonostante Sasuke, nonostante i rifiuti e i pugni, nonostante tutto.
«Buonanotte», disse, stampandogli un bacio sulla guancia.
Naruto arrossì. «’Notte», rispose allontanandosi e, per tutto il tragitto verso casa, continuò a strofinarsi la guancia con aria sognante.


Sakura si infilò nel letto, chiudendo gli occhi. Nemmeno in quel momento riusciva a smettere di sorridere.
Non le erano ancora ben chiari i propri sentimenti, ma di una cosa era certa:
Naruto le aveva scaldato il cuore, ancora, e di quel calore Sakura non avrebbe mai potuto fare a meno.















Note dell'autrice:
Non so bene cosa dire su questa one shot, forse perchè parla da sé: non mi arrenderò mai con questa coppia e continuerò a sostenerla anche se dovesse presentarsi Kishimoto in persona a casa mia e dirmi "Il NaruHina e il SasuSaku sono canon, fattene una ragione!". Spero che il capitolo vi sia piaciuto e che mi farete sapere la vostra opinione. RINGRAZIO INFINITAMENTE chi legge/commenta questa raccolta alla quale tengo moltissimo! ♥

Soly Dea
  
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