Scoperte importanti, pioggia e sigarette
Il mattino seguente Hermione scese
in Sala Grande per la colazione (o almeno era quello che voleva far
credere agli altri), ma sulla porta trovò Blaise e Harry che
chiacchieravano ridendo come due vecchi amici.
"Ehi Potter, ma non hai paura che la gente inizi a parlarti
alle spalle vedendoti chiacchierare con un Serpeverde?"
"Veramente non me ne frega niente di quello che dice la gente.
Praticamente è da quando sono nato che parlano di me, quindi
non vedo che differenza possa fare una chiacchiera in
più o in meno. Ho ancora tanto posto nella schiena per
piantare pugnali..." disse ridendo di gusto. "E comunque qualche tempo
fa un ragazzo mi ha detto che era ora di lasciarsi tutto alle spalle e
andare avanti!" e gli fece l'occhiolino.
Anche Blaise sorrise riconoscendo le parole che gli aveva
rivolto proprio qualche giorno prima.
"E comunque signor Zabini, credo che sia il momento di passare ai nomi,
che ne dice?"
"Dico che sarebbe ora, signor Potter!". Ed entrambi scoppiarono a
ridere, ma smisero subito
non appena videro arrivare Hermione.
"Hermione! Ti senti bene? Sei pallidissima! Cosa è successo
ieri dopo me ne sono andato?" chiese Blaise preoccupatissimo,
e l'espressione di Harry non era da meno.
"Hermione, veramente, sei bianca come un lenzuolo!". Harry
allungò una mano verso quella della ragazza ma la ritrasse
di scatto. Gli sembrò come se le sue
dita avessero iniziato ad affondare nella
mano di Hermione e fossero state avvolte dal gelo. Il suo sguardo era
puramente scioccato. Nel frattempo era arrivato anche Draco, che si era
avvicinato incuriosito dall'insolito gruppetto.
"Buongiorno! Spero che voi Grifondoro abbiate passato una pessima
nottata!" disse con un ghigno, che però si spense subito
appena vide le espressioni degli altri, soprattutto di Blaise.
"Ragazzi, che sta succedendo?".
"Draco sei pallidissimo anche tu" disse Blaise, allungando la mano per
toccare quella dell'amico, ma anche lui la ritrasse subito, provando la
stessa sensazione di gelo e inconsistenza di Harry poco prima.
"Draco..." mormorò allora completamente sconvolto.
"Che c'è Blaise? Sembra che abbiate visto un morto..." disse
allarmato.
"Più
o meno... Mi è sembrato quasi di toccare un fantasma. Sei
gelido e la mia mano è affondata per un po' nella tua. Ma
che diavolo vi sta succedendo?".
"Niente che io
sappia, è tutto come al solito, vero Granger?" lei
annuì, anche se non del tutto convinta, ripensando a quanto
successo la sera prima in biblioteca. Ma Draco, volendo chiudere la
questione al più presto le afferrò una mano,
mostrandola agli altri due: "Vedete? Tutto perfettamente normale!
Nessuna sensazione di gelo - ed era vero, sentiva la mano di lei
perfettamente calda - e perfetta consistenza!".
"Questo
dimostra solo che non avete le nostre stesse percezioni, e che avete lo
stesso... problema. Ma prova ora a toccare il mio braccio e
dimmi cosa senti!".
Draco
lasciò la mano di Hermione che chissà
perché ancora non aveva lasciato andare, e toccò
il braccio su cui Blaise aveva alzato la manica porgendoglielo. E in
effetti le sue dita affondarono impercettibilmente e gli diedero un
fastidioso pizzicore, come una lieve scossa elettrica, mentre l'altro
non poté trattenere un brivido.
"Visto? E
allora Draco, non c'è niente che mi vuoi dire? Ieri quando
ti ho lasciato non eri così!".
Draco stava per
rispondere negando di nuovo, ma stavolta intervenne Hermione: "Senti
Malfoy, loro sono nostri amici e ci vogliono solo aiutare,
quindi è giusto che sappiano tutto - poi
rivolgendosi a Blaise - Ieri sera quando eravamo soli, abbiamo avuto
una nuova fitta, molto più forte delle altre, che ci ha
storditi per qualche minuto. Quando ci siamo
ripresi - tralasciò ovviamente quello che era
successo tra loro - non ci siamo accorti di nulla
perché come hai visto tra di noi sembra che non sia cambiato
niente".
"Che cosa?!? -
quasi strillò Blaise fuori di sé - Vi succede una
cosa così grave e voi non ci dite niente? Adesso filate
dritti in infermeria!".
"Ma Blaise - si
difese Hermione - abbiamo passato due interi giorni in infermeria
quando siamo stati colpiti e non è servito a niente! Credi
che cambierebbe qualcosa se stessimo ancora a letto?"
"Mi dispiace
ammetterlo, ma credo che Herm abbia ragione" intervenne allora Harry,
che fino a quel momento era rimasto in silenzio a riflettere. "Nelle
loro condizioni non credo che un soggiorno da Madama Chips cambierebbe
nulla, visto che non possono neanche dormire e quindi riposarsi. Certo,
preferirei che rimanessero sotto osservazione, ma se c'è
qualcuno che può scoprire cosa hanno sono proprio loro due
che, per quanto mi costi ammetterlo, sono i due allievi più
brillanti della scuola".
"Grazie Harry!"
Hermione fece per abbracciarlo, ma si fermò
vedendo che lui si era impietrito e ricordando la sgradevole
sensazione di prima.
"Oh... Beh... - poi riprendendosi dal momento di imbarazzo -
Credo che ora sia il caso di andare a lezione per non destare sospetti,
poi potremo continuare le ricerche in biblioteca... Mi è
venuta un'idea su cosa cercare. E quanto a te Furetto vedi di
presentarti o ti vengo a prendere per un orecchio dovunque tu sia!". E
se andò verso le aule senza lasciare a Draco la
possibilità di replicare, mentre gli altri due
sghignazzavano allegramente.
"Herm è sempre la
migliore!".
La giornata trascorse
tranquilla e
dopo cena come la sera prima, Hermione e Blaise di ritrovarono in
biblioteca; poco dopo li raggiunsero anche Harry e Draco, che
esordì con la sua solita delicatezza: "Allora Mezzosangue,
qual è la tua ultima trovata geniale?".
Hermione
ignorò volutamente la scortesia e si rivolse agli altri due:
"Veramente è stato Blaise a suggerirmi l'idea, quando ha
detto che sembravamo dei fantasmi... E se fosse veramente
così? Se ci stessimo trasformando in fantasmi? Penso che
valga la pena di cercare qualche maledizione che abbia proprio questo
come scopo".
"Mmm si, credo
proprio che sia una buona idea! - disse Blaise dopo averci pensato
qualche secondo - Bene, come ci organizziamo?"
"Io direi che
potremmo dividerci e cercare separatamente nella sezione dedicata alle
maledizioni per un po'. Poi a una certa ora voi due ve ne andrete a
dormire, visto che ne avete bisogno, e qui resteremo io e Malfoy,
sempre che non avremo già trovato qualcosa!".
"Ehi Granger,
chi ti dice che io sia disposto a passare qui con te il mio
tempo?"
"Beh, prima di
tutto potrei sempre trasformarti di nuovo in furetto. Chissà
come ci si sente ad essere il fantasma di un furetto? E poi non credo
che tu voglia rimanere così, o sbaglio? Quindi rimboccati le
maniche e datti da fare anche tu!".
Detto questo, i
quattro ragazzi più o meno volentieri si avviarono verso il
reparto maledizioni della sezione proibita. Avendo una base di ricerca
abbastanza precisa, ci volle poco perché Blaise trovasse
qualcosa e chiamasse gli altri attorno a sé per condividere
la sua scoperta.
"Ragazzi, venite subito qui!" quasi urlò in preda
all'euforia.
"Shh! Blaise
abbassa la voce! Vuoi che ci scoprano?"
"Scusa Harry,
ma penso di aver trovato qualcosa di interessante" e così
dicendo posò il tomo antico che teneva tra le braccia, sul
tavolo di lettura, in modo che anche gli altri potessero vedere il
paragrafo che aveva attirato la sua attenzione.
"La Maledizione
degli Spiriti Evanescenti?!? - chiese Hermione stupita - Non
ne ho mai sentito parlare..."
"Certo che no
Granger! E' magia oscura molto potente, non si trova normalmente sui
libri di testo!" disse Draco mettendosi a riflettere "Mmm mi sembra di
ricordare qualcosa, ma si tratta di magia antichissima, di cui non si
conoscono tutti i particolari per la scarsa documentazione che
è rimasta. In genere si preferisce non rischiare con queste
cose. E il fatto che i Mangiamorte che l'hanno lanciata siano morti ne
è la conferma".
"Beh direi che
non ci resta che leggere" disse Harry, e si posizionò
davanti al tomo ed iniziò a leggere ad alta voce:
" Maledizione degli Spiriti Evanescenti
Quando la maledizione verrà
scagliata
La vittima e
la sua nemesi ne verranno colpite insieme
Saranno unite
dal medesimo destino
Ed insieme a
poco a poco evanesceranno
A quel punto
diverranno puro spirito
E vivranno il
resto della loro vita come fantasmi.
Solo quando
il martello di ghiaccio e l'incudine di fuoco
Vibreranno
finalmente all'unisono
La
Maledizione degli Spiriti Evanescenti avrà termine
E il sole e
la luna illumineranno il cielo insieme per
l'eternità
"E
poi?" chiese Blaise un po' impaziente.
"E
poi niente, non c'è altro oltre alla formula latina per
scagliare la maledizione... - rispose un po' frustrato Harry -
questo è tutto quello che c'è scritto".
"E che
diavolo vuol dire? Insomma non dice proprio nient'altro?". Draco era
veramente sconcertato.
Blaise
prese in mano la situazione: "Dunque, ragioniamo un attimo sugli
elementi che abbiamo. Innanzitutto, se consideriamo i sintomi che Draco
ed Hermione presentano direi che abbiamo trovato la maledizione giusta.
La temperatura bassa, i loro corpi sempre meno consistenti, l'assenza
di fame e sonno... sono tutte caratteristiche dei fantasmi. Inoltre
sono stati colpiti in due. Draco e il suo contrario. Anche se questo
punto mi lascia parecchio perplesso... Avrei giurato che il contrario
di Draco fosse Harry..."
"Qui ti sbagli caro Blaise! Il
punto è che loro sono molto più simili di quanto
tu non creda e loro non vogliano ammettere. Per questo non vanno
d'accordo, perché fondamentalmente hanno lo stesso
carattere. Ci sarà pure un motivo se allo Smistamento il
Cappello Parlante voleva mandare Harry a Serpeverde".
"Ma dai non ci credo!" disse Blaise visibilmente sconcertato.
"E' vero, io sono un Grifondoro
per scelta, ma Serpeverde per smistamento. Non ti dimenticare poi che
quando Voldemort - e Blaise ebbe un sussulto - scusa... beh
quando mi ha lasciato la cicatrice, mi ha trasferito
anche una parte di sé stesso, tanto che senza saperlo pure
io ero un Horcrux..."
"E poi dai, ammettilo,-
intervenne Hermione - ora che conosci un po' meglio Harry,
puoi affermare in tutta onestà che sia poi così
diverso da Draco? A volte quando siamo insieme, mi devo concentrare
sulla voce per distinguere chi dei due stia parlando!" e
ridacchiò sonoramente.
"Mi trovo costretto a darti
ragione. Messa così è proprio come dici tu. In
effetti sei tu il suo vero opposto. A parte l'ovvio maschio/femmina, ma
siete diversi in tutto... Lui è freddo, calcolatore,
riservato, attacca per non essere ferito... Tu invece dai ascolto alle
sensazioni, manifesti i tuoi sentimenti, sei solare, aperta...."
"Insomma Blaise! Meno male che sei
mio amico! Guarda, sulla schiena ho ancora un po' di posto per un
pugnale, se ti interessa!" si lamentò Draco, scatenando le
risate degli altri tre.
"Ok, ok, non ti scaldare. Comunque
ora cerchiamo di ricavare qualche altra informazione da queste poche
righe. Allora sappiamo che con la maledizione è iniziato un
processo che vi sta trasformando in due fantasmi, che nessuno
potrà né vedere né
sentire, sarete solo voi due. E fin qui mi sembra tutto
abbastanza chiaro. Qui però dice anche che
c'è un modo per spezzare la maledizione: bisogna
battere con un martello di ghiaccio su un'incudine di
fuoco... Ma che diavolo sono questo martello e questa
incudine?"
"Potrebbero essere un martello
scolpito nel ghiaccio e un'incudine arroventata?" propose Harry, che
iniziava però ad essere abbastanza stanco.
"Mmm potrebbe essere, - rispose
Hermione - non ne ho la più pallida idea, ci dovrei
riflettere un pochino sopra, però mi sembra strano che sia
così semplice. E' una maledizione molto antica e anche molto
potente, visti gli effetti e quello che ha scatenato nella Foresta
Proibita. Comunque credo che sia ora per te e Blaise di andare a
dormire. Siete molto stanchi e, sinceramente per oggi ci avete dato un
grande aiuto. Qui ce la possiamo sbrigare io e Malfoy, vero?".
Hermione lanciò
un'occhiata molto eloquente e a Draco non rimase che darle ragione: "Si
si, andate a dormire...".
La natura fuori dava sfoggio di tutta la sua potenza.
Le gocce si infrangevano violentemente sulla finestra davanti a lei, per poi scivolare giù formando delle complicate figure simili a dita scheletriche che accarezzavano la finestra davanti al suo viso.
I fulmini con le loro forme guizzanti e spigolose illuminavano a giorno il panorama per brevi istanti, fissando nei suoi occhi l'immagine della foresta in balìa degli elementi come attraverso una serie di flash. L'effetto aveva un qualcosa di spettrale.
I tuoni scatenavano delle forti vibrazioni che scuotevano il castello fin dalle fondamenta e facevano tremare nel profondo il suo corpo, facendola sentire piccola ed insignificante di fronte a quello spettacolo.
La pioggia intanto continuava a scrosciare formando un velo opaco che rendeva i contorni delle sagome giù in giardino, illuminate a scatti dai fulmini, sfocati ed incerti come in un sogno o forse in un incubo data l'atmosfera.
Il rumore delle gocce che si infrangevano a terra ricordava quello di una cascata che urtando violentemente il fondo travolge tutto ciò che incontra e lo trascina con sé. Ed era esattamente quello che stava succedendo: l'acqua penetrava con foga nel terreno e lo disgregava senza pietà riducendolo ad una viscida poltiglia.
Intanto il vento soffiava forte. Con mani invisibili sollevava alte onde nel Lago Nero, piegava al suo volere le fronde degli alberi secolari, cercando con tutta la sua forza di sradicarli, spingeva con foga contro le mura del castello che solide resistevano a quell'attacco, ma non potevano impedire che qualche spiffero si insinuasse subdolamente tra i mattoni producendo sinistri ululati.
Hermione con una mano poggiata al gelido vetro della finestra riusciva a percepire dentro di sé tutta la forza e la potenza con cui la furia della natura si stava scatenando davanti ai suoi occhi. Vedeva la scena attraverso il suo riflesso. Il vetro liscio e lucido le restituiva l'immagine della sua figura sbiadita ma estremamente nitida. E lei sentiva nel profondo che in tutto questo c'era qualcosa che stonava, qualcosa di diverso che le faceva apparire il tutto come "sbagliato", anche se non riusciva a capire cosa fosse.
Ma all'improvviso capì: il vetro, vicino al suo viso, non si appannava, nonostante fuori facesse freddo e l'aria fosse molto umida. Provò più volte ad espirare ma la superficie rimase sempre lucida e liscia, perfettamente asciutta. Non una singola gocciolina di vapore si era depositata su quel freddo vetro.
"Ma ti ha dato di volta il
cervello Mezzosangue?"
"...non si appanna..." continuava
Hermione, senza realmente accorgersi che Draco la stava seguendo,
sempre dirigendosi verso l'uscita. Una volta arrivata alla statua della
strega orba, scomparve nella nicchia che ospitava la statua, lasciando
per un attimo sconcertato Draco, che però una volta
avvicinatosi riuscì a vedere il cunicolo di un passaggio
segreto.
"Mezzosangue, si può
sapere dove stai andando?" Non ottenne ancora nessuna
risposta. Hermione sembrava in trance, come se fosse sotto effetto
dell'Imperius. La curiosità però era
tanta e continuò a seguirla, finché
davanti a sé non sentì un forte scroscio d'acqua
e l'odore acre del terreno bagnato dalla pioggia. Si avvicinò
alla fine del tunnel, che dava direttamente sul giardino. Davanti a lui
stava Hermione, in piedi immobile sotto le gocce d'acqua che le cadevano addosso, con il viso rivolto verso
l'alto e le braccia distese, come a raccogliere quanta più
pioggia possibile.
Draco scosse la testa, si
calò il cappuccio del mantello sugli occhi e
sussurrò tra sé: "Devo essere completamente
impazzito...".
Si avvicinò ad Hermione sotto la pioggia che cadeva sempre
più fitta, tanto che era difficile distinguere le forme
delle cose che li circondavano.
"Mezzosangue, si può sapere che ti è preso? Che
stai facendo?"
A quel punto Hermione prese
finalmente coscienza della presenza del ragazzo accanto a lei e con una
profonda tristezza nella voce ed una nota di sconforto nello sguardo
gli rispose: "Prima mentre ero affacciata
alla finestra ho notato che il vetro non si appannava per il mio
respiro come dovrebbe succedere normalmente. Ma i fantasmi
sono incorporei ed è esattamente quello che sta succedendo a
noi, stiamo diventando dei fantasmi, privi del nostro corpo,
fatti di puro spirito, come dice anche il libro che abbiamo
trovato. Se non dovessimo riuscire a spezzare la maledizione e
dovessimo diventare dei fantasmi, voglio almeno ricordare la sensazione
della pioggia sulla pelle".
Draco rimase molto colpito dalle
parole della ragazza e dopo qualche secondo lentamente si tolse il
cappuccio dalla testa ed anche lui alzò il viso,
concentrandosi su quelle stille fredde che gli carezzavano il viso. La
sensazione era di una cascata di gelidi aghi che gi scorrevano sul
viso, grattando la sua pelle morbida senza realmente graffiarlo. Preso
dalle sue sensazioni non
si accorse che accanto a lui sulle guance di Hermione, le gocce di
pioggia si mescolavano alle tante lacrime che scendevano dai suoi
occhi, finché non vide che era caduta in ginocchio ed
aveva iniziato a singhiozzare. La guardò per qualche secondo
indeciso sul da farsi, poi la aiutò a rialzarsi, si tolse il
mantello e lo passò sulle spalle della ragazza, e
infine lentamente la riportò al coperto, all'imbocco del
tunnel che li aveva condotti in giardino. Una volta dentro, le
passò delicatamente un braccio attorno alle spalle e la
condusse nuovamente in biblioteca dove accese con un colpo di bacchetta
il camino della sala di lettura e la fece sedere su una soffice
poltroncina di velluto.
Durante il tragitto Hermione si
era calmata e aveva ripreso il controllo almeno in parte. "Grazie..."
disse quasi in un sussurro dopo qualche minuto.
"Di niente, ma direi di fare
qualcosa per asciugarci" disse Draco con tono deciso sedendosi su una
poltroncina lì accanto. E con un colpo di bacchetta
asciugò i loro vestiti. Poi trasfigurò la sua
divisa in un'ampia tuta e si sistemò più
comodamente godendosi il calore emanato dal fuoco scoppiettante del
camino davanti a loro. Anche Hermione trasfigurò la sua
divisa in una salopette di felpa e si tirò le ginocchia al
petto, iniziando a fissare le fiamme che danzavano davanti ai suoi
occhi. Entrambi rimasero a lungo assorti nei loro pensieri.
Draco tirò fuori dalla
tasca una sigaretta e con un colpo di bacchetta la accese. Hermione
sembrò ridestarsi, sentendo l'odore acre del tabacco bruciato, e
seguendo con lo sguardo le volute di fumo, ed interruppe il silenzio
che fino a quel momento li aveva avvolti chiedendo: " Perché
hai cominciato?"
Si prese qualche secondo per
rispondere: "Per dispetto a mio padre". Non sapeva neanche lui
perché stava rispondendo così sinceramente e poi proprio alla Granger, ma
sentiva che aveva veramente bisogno di sfogarsi e forse quella era
l'occasione giusta. In fondo avrebbe passato da solo con lei il resto
della sua vita se non fossero riusciti a trovare un modo per spezzare
la maledizione...
"Volevo fare qualcosa che non mi
avesse ordinato lui e che anzi andasse contro il suo volere. Lui non
voleva che fumassi perché era una cosa prettamente babbana.
All'inizio era quasi un gioco. Una sigaretta ogni tanto. Poi ho
scoperto che mi rilassava profondamente. Fumare mi concede quei
cinque minuti in cui sono da solo nel mio mondo, senza preoccupazioni,
senza nessun'altro all'infuori di me, senza di Lui. E ho continuato a
fumare anche quando Lui ha smesso di rimproverarmi e non ci ha
più fatto caso. E continuo anche ora che Lui non fa
più parte della mia vita e non sa neanche che cosa
stia facendo..." e si perse nuovamente nei suoi pensieri.
"Credo però che presto
sarò costretto a smettere, non credo che i fantasmi
fumino..." disse lanciando il mozzicone in mezzo alle fiamme con un sorriso amaro.
"Non dire così! Ce la
faremo! Troveremo l'incudine e il martello e torneremo come prima!"
"Certo Mezzosangue... E' sempre
bello credere alle favole... La verità è che
stiamo scomparendo e non abbiamo la più pallida idea di cosa
fare".
"Non so come e cosa fare per
risolvere questa situazione, ma sono sicura che perdere la speranza non
ci sarà di nessun aiuto". Si diresse verso il tavolo e prese
alcuni libri che stava consultando, li rimpicciolì e li
infilò in una tasca della salopette. Poi si
avvicinò a Draco e gli diede un lieve bacio sulla guancia,
sussurrando: "Grazie.. per tutto..." ed infilandosi il mantello
dell'invisibilità tornò verso il suo dormitorio.
"Di niente..." sussurrò
Draco ormai rimasto solo, sfiorandosi lievemente la guancia con le
dita. Ripresosi dalla sorpresa del gesto di Hermione, spense il fuoco
del caminetto, ripose i libri che avevano consultato quella sera e poi
tornò al dormitorio, attento a non essere scoperto da
nessuno.
Spazio autore : Bene, ecco a voi il sesto capitolo, dove finalmente scoprono quale maledizione ha colpito Draco ed Hermione. Ma cosa saranno il martello di ghiaccio e l'incudine di fuoco? Qui vediamo un Draco più riflessivo, che si rassegna (forse un po' troppo presto) ad essere un fantasma per il resto della sua vita e questo lo sconvolge al punto da dimenticare di trattare male Hermione per un po'. Ma vedrete che si riprenderà presto!
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo:
Emily Doyle: Hai ragione, forse ho aspettato un po' troppo per iniziare con la storia vera a propria, ma ci tenevo veramente tanto a sviluppare un po' di più i personaggi ed i loro rapporti interpersonali. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo dove trovano almeno la maledizione in questione. Certo all'opzione Nick-Quasi-Testa non avevo pensato... XD E poi Harry&Co. ci hanno messo un intero libro a scoprire chi era Nicholas Flamel, che hai contro Draco che non ci può mettere più di due capitoli? XDXDXD Ovviamente scherzo! Spero che continuerai a farmi sapere cosa ne pensi, le critiche sono molto importanti per me. Infatti dopo il tuo commento ho già provveduto a modificare un po' il seguito della storia per renderla più "veloce". Ciao ciao.
sakura_87: Ti
ringrazio per i complimenti, anche se penso che siano veramente
immeritati! Comunque devo ammettere che si, hai azzeccato la citazione
occulta! Non mi stupisce che ti ricordi qualcosa... XDXDXD! Eh si
qui il povero Draco soffre un po' di doppia personalità, un po'
combattuto tra la sua maschera ed il suo cuore.
Sinceramente non credo che arriverò mai ai tuoi livelli per
quanto riguarda i personaggi, certo è che però ce la sto
mettendo tutta, cercando di avvicinarmi al mio modello (saku non fare
finta di niente!). Spero che continuerai a seguire la storia, visto che
da qui in avanti inizia l'avventura vera e propria.
kri87: Ti ringrazio tantissimo per i tuoi consigli. Ti assicuro che per me sono veramente preziosi, visto che è per avere i vostri pareri che sto pubblicando questa storia. Se così non fosse rimarrebbe dimenticata nel mio pc (NdTutti: Ecco, questa si che è una buona idea!). Quindi ti prego di continuare a seguire la storia e darmi suggerimenti su come migliorarla. Adoro mettere descrizioni, ma ho paura di appesantire troppo la storia, che finora è stata già abbastanza lenta. Trovo sinceramente un po' difficile trovare un buon equilibrio tra la narrazione e le descrizioni, ma ce la sto mettendo tutta, cercando nel frattempo di gestire al meglio i personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia. Ti ringrazio del suggerimento sul linguaggio di Hagrid, ed ho provveduto a modificare il capitolo precedente, sperando che così vada un po' meglio. E poi neanche a farlo apposta, ecco qui un bel temporale come quello che avevi accennato nella recensione! Aspetto altri tuoi consigli. Grazie per aver letto e commentato.
Ringrazio le 34 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti ed anche chi ha semplicemente letto, anche se ci terrei ad avere l'opinione un po' di tutti.
Grazie anche al mio Gryffindor Prince che continua ad insistere per betare questa storia... Eh eh...
Al prossimo capitolo, madamina