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Autore: madamina    01/12/2008    8 recensioni
Una nuova avventura attende gli studenti di Hogwarts al ritorno a scuola, dopo che durante l'estate Harry ha sconfitto Voldemort.
Il principe di Serpeverde viene colpito da un'antica maledizione e per spezzarla avrà bisogno dell'aiuto di una studentessa di Grifondoro che odia con tutto sé stesso.
La nascita di nuovi legami e vecchie amicizie che vanno in frantumi fanno da sfondo a questa storia al confine del mito e della leggenda.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 6

Scoperte importanti, pioggia e sigarette

Il mattino seguente Hermione scese in Sala Grande per la colazione (o almeno era quello che voleva far credere agli altri), ma sulla porta trovò Blaise e Harry che chiacchieravano ridendo come due vecchi amici.
"Ehi Potter, ma non hai paura che la gente inizi a parlarti alle spalle vedendoti chiacchierare con un Serpeverde?"
"Veramente non me ne frega niente di quello che dice la gente. Praticamente è da quando sono nato che parlano di me, quindi non vedo che differenza possa fare una chiacchiera in più o in meno. Ho ancora tanto posto nella schiena per piantare pugnali..." disse ridendo di gusto. "E comunque qualche tempo fa un ragazzo mi ha detto che era ora di lasciarsi tutto alle spalle e andare avanti!" e gli fece l'occhiolino. Anche Blaise sorrise riconoscendo le parole che gli aveva rivolto proprio qualche giorno prima.
"E comunque signor Zabini, credo che sia il momento di passare ai nomi, che ne dice?"
"Dico che sarebbe ora, signor Potter!". Ed entrambi scoppiarono a ridere, ma smisero subito non appena videro arrivare Hermione.
"Hermione! Ti senti bene? Sei pallidissima! Cosa è successo ieri dopo me ne sono andato?" chiese Blaise preoccupatissimo, e l'espressione di Harry non era da meno.
"Hermione, veramente, sei bianca come un lenzuolo!". Harry allungò una mano verso quella della ragazza ma la ritrasse di scatto. Gli sembrò come se le sue dita avessero iniziato ad affondare nella mano di Hermione e fossero state avvolte dal gelo. Il suo sguardo era puramente scioccato. Nel frattempo era arrivato anche Draco, che si era avvicinato incuriosito dall'insolito gruppetto.
"Buongiorno! Spero che voi Grifondoro abbiate passato una pessima nottata!" disse con un ghigno, che però si spense subito appena vide le espressioni degli altri, soprattutto di Blaise. "Ragazzi, che sta succedendo?".
"Draco sei pallidissimo anche tu" disse Blaise, allungando la mano per toccare quella dell'amico, ma anche lui la ritrasse subito, provando la stessa sensazione di gelo e inconsistenza di Harry poco prima. "Draco..." mormorò allora completamente sconvolto.
"Che c'è Blaise? Sembra che abbiate visto un morto..." disse allarmato.
"Più o meno... Mi è sembrato quasi di toccare un fantasma. Sei gelido e la mia mano è affondata per un po' nella tua. Ma che diavolo vi sta succedendo?".
"Niente che io sappia, è tutto come al solito, vero Granger?" lei annuì, anche se non del tutto convinta, ripensando a quanto successo la sera prima in biblioteca. Ma Draco, volendo chiudere la questione al più presto le afferrò una mano, mostrandola agli altri due: "Vedete? Tutto perfettamente normale! Nessuna sensazione di gelo - ed era vero, sentiva la mano di lei perfettamente calda - e perfetta consistenza!".
"Questo dimostra solo che non avete le nostre stesse percezioni, e che avete lo stesso... problema. Ma prova ora a toccare il mio braccio e dimmi cosa senti!".
Draco lasciò la mano di Hermione che chissà perché ancora non aveva lasciato andare, e toccò il braccio su cui Blaise aveva alzato la manica porgendoglielo. E in effetti le sue dita affondarono impercettibilmente e gli diedero un fastidioso pizzicore, come una lieve scossa elettrica, mentre l'altro non poté trattenere un brivido.
"Visto? E allora Draco, non c'è niente che mi vuoi dire? Ieri quando ti ho lasciato non eri così!".
Draco stava per rispondere negando di nuovo, ma stavolta intervenne Hermione: "Senti Malfoy, loro sono nostri amici e ci vogliono solo aiutare, quindi è giusto che sappiano tutto - poi rivolgendosi a Blaise - Ieri sera quando eravamo soli, abbiamo avuto una nuova fitta, molto più forte delle altre, che ci ha storditi per qualche minuto.  Quando ci siamo ripresi - tralasciò ovviamente quello che era successo tra loro - non ci siamo accorti di nulla perché come hai visto tra di noi sembra che non sia cambiato niente".
"Che cosa?!? - quasi strillò Blaise fuori di sé - Vi succede una cosa così grave e voi non ci dite niente? Adesso filate dritti in infermeria!".
"Ma Blaise - si difese Hermione - abbiamo passato due interi giorni in infermeria quando siamo stati colpiti e non è servito a niente! Credi che cambierebbe qualcosa se stessimo ancora a letto?"
"Mi dispiace ammetterlo, ma credo che Herm abbia ragione" intervenne allora Harry, che fino a quel momento era rimasto in silenzio a riflettere. "Nelle loro condizioni non credo che un soggiorno da Madama Chips cambierebbe nulla, visto che non possono neanche dormire e quindi riposarsi. Certo, preferirei che rimanessero sotto osservazione, ma se c'è qualcuno che può scoprire cosa hanno sono proprio loro due che, per quanto mi costi ammetterlo, sono i due allievi più brillanti della scuola".
"Grazie Harry!" Hermione fece per abbracciarlo, ma si fermò vedendo che lui si era impietrito e ricordando la sgradevole sensazione di prima.
"Oh... Beh... - poi riprendendosi dal momento di imbarazzo - Credo che ora sia il caso di andare a lezione per non destare sospetti, poi potremo continuare le ricerche in biblioteca... Mi è venuta un'idea su cosa cercare. E quanto a te Furetto vedi di presentarti o ti vengo a prendere per un orecchio dovunque tu sia!". E se andò verso le aule senza lasciare a Draco la possibilità di replicare, mentre gli altri due sghignazzavano allegramente.
"Herm è sempre la migliore!".

La giornata trascorse tranquilla e dopo cena come la sera prima, Hermione e Blaise di ritrovarono in biblioteca; poco dopo  li raggiunsero anche Harry e Draco, che esordì con la sua solita delicatezza: "Allora Mezzosangue, qual è la tua ultima trovata geniale?".
Hermione ignorò volutamente la scortesia e si rivolse agli altri due: "Veramente è stato Blaise a suggerirmi l'idea, quando ha detto che sembravamo dei fantasmi... E se fosse veramente così? Se ci stessimo trasformando in fantasmi? Penso che valga la pena di cercare qualche maledizione che abbia proprio questo come scopo".
"Mmm si, credo proprio che sia una buona idea! - disse Blaise dopo averci pensato qualche secondo - Bene, come ci organizziamo?"
"Io direi che potremmo dividerci e cercare separatamente nella sezione dedicata alle maledizioni per un po'. Poi a una certa ora voi due ve ne andrete a dormire, visto che ne avete bisogno, e qui resteremo io e Malfoy, sempre che non avremo già trovato qualcosa!".
"Ehi Granger, chi ti dice che io sia disposto a passare qui con te il mio tempo?"
"Beh, prima di tutto potrei sempre trasformarti di nuovo in furetto. Chissà come ci si sente ad essere il fantasma di un furetto? E poi non credo che tu voglia rimanere così, o sbaglio? Quindi rimboccati le maniche e datti da fare anche tu!".
Detto questo, i quattro ragazzi più o meno volentieri si avviarono verso il reparto maledizioni della sezione proibita. Avendo una base di ricerca abbastanza precisa, ci volle poco perché Blaise trovasse qualcosa e chiamasse gli altri attorno a sé per condividere la sua scoperta.
"Ragazzi, venite subito qui!" quasi urlò in preda all'euforia.
"Shh! Blaise abbassa la voce! Vuoi che ci scoprano?"
"Scusa Harry, ma penso di aver trovato qualcosa di interessante" e così dicendo posò il tomo antico che teneva tra le braccia, sul tavolo di lettura, in modo che anche gli altri potessero vedere il paragrafo che aveva attirato la sua attenzione.
"La Maledizione degli Spiriti Evanescenti?!? - chiese Hermione stupita - Non ne ho mai sentito parlare..."
"Certo che no Granger! E' magia oscura molto potente, non si trova normalmente sui libri di testo!" disse Draco mettendosi a riflettere "Mmm mi sembra di ricordare qualcosa, ma si tratta di magia antichissima, di cui non si conoscono tutti i particolari per la scarsa documentazione che è rimasta. In genere si preferisce non rischiare con queste cose. E il fatto che i Mangiamorte che l'hanno lanciata siano morti ne è la conferma".
"Beh direi che non ci resta che leggere" disse Harry, e si posizionò davanti al tomo ed iniziò a leggere ad alta voce:

Maledizione degli Spiriti Evanescenti

 Quando la maledizione verrà scagliata

 La vittima e la sua nemesi ne verranno colpite insieme

 Saranno unite dal medesimo destino

 Ed insieme a poco a poco evanesceranno

 A quel punto diverranno puro spirito

 E vivranno il resto della loro vita come fantasmi.

 Solo quando il martello di ghiaccio e l'incudine di fuoco

 Vibreranno finalmente all'unisono

 La Maledizione degli Spiriti Evanescenti avrà termine

 E il sole e la luna illumineranno il cielo insieme per l'eternità "

 

"E poi?" chiese Blaise un po' impaziente.
"E poi niente, non c'è altro oltre alla formula latina per scagliare la maledizione... - rispose un po' frustrato Harry - questo è tutto quello che c'è scritto".
"E che diavolo vuol dire? Insomma non dice proprio nient'altro?". Draco era veramente sconcertato.
Blaise prese in mano la situazione: "Dunque, ragioniamo un attimo sugli elementi che abbiamo. Innanzitutto, se consideriamo i sintomi che Draco ed Hermione presentano direi che abbiamo trovato la maledizione giusta. La temperatura bassa, i loro corpi sempre meno consistenti, l'assenza di fame e sonno... sono tutte caratteristiche dei fantasmi. Inoltre sono stati colpiti in due. Draco e il suo contrario. Anche se questo punto mi lascia parecchio perplesso... Avrei giurato che il contrario di Draco fosse Harry..."
"Qui ti sbagli caro Blaise! Il punto è che loro sono molto più simili di quanto tu non creda e loro non vogliano ammettere. Per questo non vanno d'accordo, perché fondamentalmente hanno lo stesso carattere. Ci sarà pure un motivo se allo Smistamento il Cappello Parlante voleva mandare Harry a Serpeverde".
"Ma dai non ci credo!" disse Blaise visibilmente sconcertato.
"E' vero, io sono un Grifondoro per scelta, ma Serpeverde per smistamento. Non ti dimenticare poi che quando Voldemort - e Blaise ebbe un sussulto - scusa... beh quando mi ha lasciato la cicatrice, mi ha trasferito anche una parte di sé stesso, tanto che senza saperlo pure io ero un Horcrux..."
"E poi dai, ammettilo,- intervenne Hermione - ora che conosci un po' meglio Harry, puoi affermare in tutta onestà che sia poi così diverso da Draco? A volte quando siamo insieme, mi devo concentrare sulla voce per distinguere chi dei due stia parlando!" e ridacchiò sonoramente.
"Mi trovo costretto a darti ragione. Messa così è proprio come dici tu. In effetti sei tu il suo vero opposto. A parte l'ovvio maschio/femmina, ma siete diversi in tutto... Lui è freddo, calcolatore, riservato, attacca per non essere ferito... Tu invece dai ascolto alle sensazioni, manifesti i tuoi sentimenti, sei solare, aperta...."
"Insomma Blaise! Meno male che sei mio amico! Guarda, sulla schiena ho ancora un po' di posto per un pugnale, se ti interessa!" si lamentò Draco, scatenando le risate degli altri tre.
"Ok, ok, non ti scaldare. Comunque ora cerchiamo di ricavare qualche altra informazione da queste poche righe. Allora sappiamo che con la maledizione è iniziato un processo che vi sta trasformando in due fantasmi, che nessuno potrà né vedere né sentire, sarete solo voi due. E fin qui mi sembra tutto abbastanza chiaro. Qui però dice anche che c'è un modo per spezzare la maledizione: bisogna battere con un martello di ghiaccio su un'incudine di fuoco... Ma che diavolo sono questo martello e questa incudine?"
"Potrebbero essere un martello scolpito nel ghiaccio e un'incudine arroventata?" propose Harry, che iniziava però ad essere abbastanza stanco.
"Mmm potrebbe essere, - rispose Hermione - non ne ho la più pallida idea, ci dovrei riflettere un pochino sopra, però mi sembra strano che sia così semplice. E' una maledizione molto antica e anche molto potente, visti gli effetti e quello che ha scatenato nella Foresta Proibita. Comunque credo che sia ora per te e Blaise di andare a dormire. Siete molto stanchi e, sinceramente per oggi ci avete dato un grande aiuto. Qui ce la possiamo sbrigare io e Malfoy, vero?".
Hermione lanciò un'occhiata molto eloquente e a Draco non rimase che darle ragione: "Si si, andate a dormire...".

Draco ed Hermione rimasero così da soli in biblioteca, riflettendo sul significato delle parole della profezia e su cosa potessero essere il martello di ghiaccio e l'incudine di fuoco. Hermione seduta su di una poltroncina con il pesante libro in grembo, faceva scorrere delicatamente le sue dita sulla pagina rugosa ed ingiallita, finemente miniata da una mano esperta e paziente chissà quanto tempo prima. Era completamente assorta nei suoi pensieri quando fuori scoppiò un violento temporale. Si alzò lentamente poggiando con attenzione il libro su di un tavolo, per non rovinare la rilegatura in cuoio del tomo e si avvicinò alla finestra.
La natura fuori dava sfoggio di tutta la sua potenza.

Le gocce si infrangevano violentemente sulla finestra davanti a lei, per poi scivolare giù formando delle complicate figure simili a dita scheletriche che accarezzavano la finestra davanti al suo viso.
I fulmini con le loro forme guizzanti e spigolose illuminavano a giorno il panorama per brevi istanti, fissando nei suoi occhi l'immagine della foresta in balìa degli elementi come attraverso una serie di flash. L'effetto aveva un qualcosa di spettrale.
I tuoni scatenavano delle forti vibrazioni che scuotevano il castello fin dalle fondamenta e facevano tremare nel profondo il suo corpo, facendola sentire piccola ed insignificante di fronte a quello spettacolo.
La pioggia intanto continuava a scrosciare formando un velo opaco che rendeva i contorni delle sagome giù in giardino,
illuminate a scatti dai fulmini, sfocati ed incerti come in un sogno o forse in un incubo data l'atmosfera.
Il rumore delle gocce che si infrangevano a terra ricordava quello di una cascata che urtando violentemente il fondo travolge tutto ciò che incontra e lo trascina con sé. Ed era esattamente quello che stava succedendo: l'acqua penetrava con foga nel terreno e lo disgregava senza pietà riducendolo ad una viscida poltiglia.
Intanto il vento soffiava forte. Con mani invisibili sollevava alte onde nel Lago Nero,
piegava al suo volere le fronde degli alberi secolari, cercando con tutta la sua forza di sradicarli, spingeva con foga contro le mura del castello che solide resistevano a quell'attacco, ma non potevano impedire che qualche spiffero si insinuasse subdolamente tra i mattoni producendo sinistri ululati.
Hermione con una mano poggiata al gelido vetro della finestra riusciva a percepire dentro di sé tutta la forza e la potenza con cui la furia della natura si stava scatenando davanti ai suoi occhi. Vedeva la scena attraverso il suo riflesso. Il vetro liscio e lucido le restituiva l'immagine della sua figura sbiadita ma estremamente nitida. E lei sentiva nel profondo che i
n tutto questo c'era qualcosa che stonava, qualcosa di diverso che le faceva apparire il tutto come "sbagliato", anche se non riusciva a capire cosa fosse.
Ma all'improvviso capì: il vetro, vicino al suo viso, non si appannava, nonostante fuori facesse freddo e l'aria fosse molto umida. Provò più volte ad espirare ma la superficie rimase sempre lucida e liscia, perfettamente asciutta. Non una singola gocciolina di vapore si era depositata su quel freddo vetro.
Si voltò e senza dire nulla a passo lento uscì dalla biblioteca e scese giù per le scale, diretta al portone d'ingresso. Sembrava come in trance. Draco la guardò sconcertato per quel comportamento strano e improvviso. "Granger, dove vai?" ma non ottenne risposta. "Granger, ti ho chiesto dove stai andando!" ma tutto quello che ottenne fu un sussurro "Non si appanna...".

"Ma ti ha dato di volta il cervello Mezzosangue?"
"...non si appanna..." continuava Hermione, senza realmente accorgersi che Draco la stava seguendo, sempre dirigendosi verso l'uscita. Una volta arrivata alla statua della strega orba, scomparve nella nicchia che ospitava la statua, lasciando per un attimo sconcertato Draco, che però una volta avvicinatosi riuscì a vedere il cunicolo di un passaggio segreto.
"Mezzosangue, si può sapere dove stai andando?" Non ottenne ancora nessuna risposta. Hermione sembrava in trance, come se fosse sotto effetto dell'Imperius. La curiosità però era tanta  e continuò a seguirla, finché davanti a sé non sentì un forte scroscio d'acqua e l'odore acre del terreno bagnato dalla pioggia. Si avvicinò alla fine del tunnel, che dava direttamente sul giardino. Davanti a lui stava Hermione, in piedi immobile sotto le gocce d'acqua che le cadevano addosso, con il viso rivolto verso l'alto e le braccia distese, come a raccogliere quanta più pioggia possibile.
Draco scosse la testa, si calò il cappuccio del mantello sugli occhi e sussurrò tra sé: "Devo essere completamente impazzito...".
Si avvicinò ad Hermione sotto la pioggia che cadeva sempre più fitta, tanto che era difficile distinguere le forme delle cose che li circondavano.
"Mezzosangue, si può sapere che ti è preso? Che stai facendo?"
A quel punto Hermione prese finalmente coscienza della presenza del ragazzo accanto a lei e con una profonda tristezza nella voce ed una nota di sconforto nello sguardo gli rispose: "Prima mentre ero affacciata alla finestra ho notato che il vetro non si appannava per il mio respiro come dovrebbe succedere normalmente. Ma i fantasmi sono incorporei ed è esattamente quello che sta succedendo a noi, stiamo diventando dei fantasmi, privi del nostro corpo, fatti di puro spirito, come dice anche il libro che abbiamo trovato. Se non dovessimo riuscire a spezzare la maledizione e dovessimo diventare dei fantasmi, voglio almeno ricordare la sensazione della pioggia sulla pelle".
Draco rimase molto colpito dalle parole della ragazza e dopo qualche secondo lentamente si tolse il cappuccio dalla testa ed anche lui alzò il viso, concentrandosi su quelle stille fredde che gli carezzavano il viso. La sensazione era di una cascata di gelidi aghi che gi scorrevano sul viso, grattando la sua pelle morbida senza realmente graffiarlo. Preso dalle sue sensazioni non si accorse che accanto a lui sulle guance di Hermione, le gocce di pioggia si mescolavano alle tante lacrime che scendevano dai suoi occhi, finché non vide che era caduta in ginocchio ed aveva iniziato a singhiozzare. La guardò per qualche secondo indeciso sul da farsi, poi la aiutò a rialzarsi, si tolse il mantello e lo passò sulle spalle della ragazza, e infine lentamente la riportò al coperto, all'imbocco del tunnel che li aveva condotti in giardino. Una volta dentro, le passò delicatamente un braccio attorno alle spalle e la condusse nuovamente in biblioteca dove accese con un colpo di bacchetta il camino della sala di lettura e la fece sedere su una soffice poltroncina di velluto.
Durante il tragitto Hermione si era calmata e aveva ripreso il controllo almeno in parte. "Grazie..." disse quasi in un sussurro dopo qualche minuto.
"Di niente, ma direi di fare qualcosa per asciugarci" disse Draco con tono deciso sedendosi su una poltroncina lì accanto. E con un colpo di bacchetta asciugò i loro vestiti. Poi trasfigurò la sua divisa in un'ampia tuta e si sistemò più comodamente godendosi il calore emanato dal fuoco scoppiettante del camino davanti a loro. Anche Hermione trasfigurò la sua divisa in una salopette di felpa e si tirò le ginocchia al petto, iniziando a fissare le fiamme che danzavano davanti ai suoi occhi. Entrambi rimasero a lungo assorti nei loro pensieri.
Draco tirò fuori dalla tasca una sigaretta e con un colpo di bacchetta la accese. Hermione sembrò ridestarsi, sentendo l'odore acre del tabacco bruciato, e seguendo con lo sguardo le volute di fumo, ed interruppe il silenzio che fino a quel momento li aveva avvolti chiedendo: " Perché hai cominciato?"
Si prese qualche secondo per rispondere: "Per dispetto a mio padre". Non sapeva neanche lui perché stava rispondendo così sinceramente e poi proprio alla Granger, ma sentiva che aveva veramente bisogno di sfogarsi e forse quella era l'occasione giusta. In fondo avrebbe passato da solo con lei il resto della sua vita se non fossero riusciti a trovare un modo per spezzare la maledizione...
"Volevo fare qualcosa che non mi avesse ordinato lui e che anzi andasse contro il suo volere. Lui non voleva che fumassi perché era una cosa prettamente babbana. All'inizio era quasi un gioco. Una sigaretta ogni tanto. Poi ho scoperto che mi rilassava profondamente. Fumare mi concede quei cinque minuti in cui sono da solo nel mio mondo, senza preoccupazioni, senza nessun'altro all'infuori di me, senza di Lui. E ho continuato a fumare anche quando Lui ha smesso di rimproverarmi e non ci ha più fatto caso. E continuo anche ora che Lui non fa più parte della mia vita e non sa neanche che cosa stia facendo..." e si perse nuovamente nei suoi pensieri.
"Credo però che presto sarò costretto a smettere, non credo che i fantasmi fumino..." disse lanciando il mozzicone in mezzo alle fiamme con un sorriso amaro.
"Non dire così! Ce la faremo! Troveremo l'incudine e il martello e torneremo come prima!"
"Certo Mezzosangue... E' sempre bello credere alle favole... La verità è che stiamo scomparendo e non abbiamo la più pallida idea di cosa fare".
"Non so come e cosa fare per risolvere questa situazione, ma sono sicura che perdere la speranza non ci sarà di nessun aiuto". Si diresse verso il tavolo e prese alcuni libri che stava consultando, li rimpicciolì e li infilò in una tasca della salopette. Poi si avvicinò a Draco e gli diede un lieve bacio sulla guancia, sussurrando: "Grazie.. per tutto..." ed infilandosi il mantello dell'invisibilità tornò verso il suo dormitorio.
"Di niente..." sussurrò Draco ormai rimasto solo, sfiorandosi lievemente la guancia con le dita. Ripresosi dalla sorpresa del gesto di Hermione, spense il fuoco del caminetto, ripose i libri che avevano consultato quella sera e poi tornò al dormitorio, attento a non essere scoperto da nessuno.

Spazio autore : Bene, ecco a voi il sesto capitolo, dove finalmente scoprono quale maledizione ha colpito Draco ed Hermione. Ma cosa saranno il martello di ghiaccio e l'incudine di fuoco? Qui vediamo un Draco più riflessivo, che si rassegna (forse un po' troppo presto) ad essere un fantasma per il resto della sua vita e questo lo sconvolge al punto da dimenticare di trattare male Hermione per un po'. Ma vedrete che si riprenderà presto!

Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo: 

Emily Doyle: Hai ragione, forse ho aspettato un po' troppo per iniziare con la storia vera a propria, ma ci tenevo veramente tanto a sviluppare un po' di più i personaggi ed i loro rapporti interpersonali. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo dove trovano almeno la maledizione in questione. Certo all'opzione Nick-Quasi-Testa non avevo pensato... XD E poi Harry&Co. ci hanno messo un intero libro a scoprire chi era Nicholas Flamel, che hai contro Draco che non ci può mettere più di due capitoli? XDXDXD Ovviamente scherzo! Spero che continuerai a farmi sapere cosa ne pensi, le critiche sono molto importanti per me. Infatti dopo il tuo commento ho già provveduto a modificare un po' il seguito della storia per renderla più "veloce".  Ciao ciao.

sakura_87: Ti ringrazio per i complimenti, anche se penso che siano veramente immeritati! Comunque devo ammettere che si, hai azzeccato la citazione occulta! Non mi stupisce che ti ricordi qualcosa... XDXDXD! Eh si qui il povero Draco soffre un po' di doppia personalità, un po' combattuto tra la sua maschera ed il suo cuore.
Sinceramente non credo che arriverò mai ai tuoi livelli per quanto riguarda i personaggi, certo è che però ce la sto mettendo tutta, cercando di avvicinarmi al mio modello (saku non fare finta di niente!). Spero che continuerai a seguire la storia, visto che da qui in avanti inizia l'avventura vera e propria. 

kri87: Ti ringrazio tantissimo per i tuoi consigli. Ti assicuro che per me sono veramente preziosi, visto che è per avere i vostri pareri che sto pubblicando questa storia. Se così non fosse rimarrebbe dimenticata nel mio pc (NdTutti: Ecco, questa si che è una buona idea!). Quindi ti prego di continuare a seguire la storia e darmi suggerimenti su come migliorarla. Adoro mettere descrizioni, ma ho paura di appesantire troppo la storia, che finora è stata già abbastanza lenta. Trovo sinceramente un po' difficile trovare un buon equilibrio tra la narrazione e le descrizioni, ma ce la sto mettendo tutta, cercando nel frattempo di gestire al meglio i personaggi e la loro evoluzione nel corso della storia. Ti ringrazio del suggerimento sul linguaggio di Hagrid, ed ho provveduto a modificare il capitolo precedente, sperando che così vada un po' meglio. E poi neanche a farlo apposta, ecco qui un bel temporale come quello che avevi accennato nella recensione! Aspetto altri tuoi consigli. Grazie per aver letto e commentato.


Ringrazio le 34 persone che hanno inserito la storia tra i preferiti ed anche chi ha semplicemente letto, anche se ci terrei ad avere l'opinione un po' di tutti.

Grazie anche al mio Gryffindor Prince che continua ad insistere per betare questa storia...  Eh eh...

Al prossimo capitolo, madamina

  
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