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Autore: Mach 01    08/02/2015    0 recensioni
Mentre la pace ha rilassato l'eroico duo da tempo, un vecchio nemico si fà avanti per riportare agli albori una razza quasi estinta con il solo scopo di vendicarsi e dichiarare guerra. Intanto Clank, turbato da una vecchia tecnologia Lombax, cerca di far ragionare Ratchet.
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NOTA: per leggere questa fanfiction occorre sapere cos'è successo alla fine del fumetto, nei videogiochi "Armi di Distruzione" e "Into the Nexus".
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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«Presto ci sarà una guerra.» Confermò Clank davanti l’amico ancora con i raggi elettrici che lo tenevano segregato. Ratchet lo guardò con occhi spalancati, espressione ammutolita. «Come ne sei sicuro? Io.. Non ho potuto vedere niente. Cosa cè in questo spazio?» Clank cercò le parole giuste, nemmeno lui sapeva al momento cosa dire, cosa pensare, anche se apparentemente la situazione era chiara. «Mentre cercavo di raggiungerti tramite le condutture, ho visto cose assurde. Blargiani che si sono alleati con Pirati e Tirannoidi, ci credi? Tirannoidi e Blargiani che collaboravano sotto gli ordini di Terachnoidi costruendo armi, caccia, navi cargo, Pirati che si esercitavano nelle spade, e ancora Tirannoidi che si allenavano con le armi sotto ordini di Cragmiti! Ho visto persino Protopet che venivano addestrati!» Ratchet non poteva credere a quelle parole. Nemmeno Clank. La pace era durata forse troppo a lungo? «Ok, ok, pensiamo prima ad un modo per uscire di qui, ne riparleremo arrivati a Fastoon.» Clank era d’accordo. «Fammi vedere come potrei spegnere quel coso che ti tiene imprigionato.» Non aveva ancora avuto modo di studiare quel marchingegno che teneva Ratchet inchiodato. Gli diede una breve occhiata. Strizzò quei sue due occhioni verdi. «Trovato!» Azionò un raggio che emanò la sua sferetta di Raritanio in testa, e forò un punto ben preciso nel computer che supportava la corrente della macchina. Ratchet cadde a terra in piedi, da che era in ginocchio si rialzò guardando fieramente Clank. «Vediamo di uscire di qui.»

Dall’altra parte della stanza c’era un armadietto, Clank lo indicò. «Là penso ci sia qualcosa che ti appartiene.» Ratchet corse subito verso l’armadietto di metallo, con piccole rientranze sugli sportelli. Aprì le ante. «L’Onnichiave!» Esclamò con euforia prendendola dalle pinze che la tenevano sulla schiena dell’armadietto. «Adesso riesco a pensare meglio.» Continuò scherzosamente. Si diressero verso la porta, ma nell’espressione di Clank c’era qualcosa di perplesso. «Ratchet, non pensi sia meglio passare per le condutture d’areazione?» Ratchet evidenziò l’Onnichiave oscillandola a destra e sinistra. «Abbiamo questa, che paura cè adesso?» Clank lo guardò con uno sguardo d’intesa, alla fine si arrese. «Hah, si ritorna all’azione, allora. Come ai vecchi tempi.» Ratchet sbircio nella fessura a chiave. “Sono antiquati questi tizi, utilizzano ancora queste serrature?” pensò Clank. «Perché, quanto tempo è passato dall’ultima volta?» Disse continuando a sbirciare l’esterno. Scherzosamente Clank si rivolse a Ratchet, cercando anche lui di sbirciare nella fessura. «Sai, pare strano detto da me, ma penso che non ne avremo mai abbastanza.» Ratchet ridacchiò. «Abitudine dici? A dir la verità cominciava a piacermi la vita su Fastoon a sistemare navi. Guarda che sistema abbiamo creato laggiù.» Clank aveva l’aria di volerlo sfidare a colpi di battute. «Ti sei rammollito?» Ratchet rispose scoppiando in una sonora risata. «Ma sentilo!» Poi si guardò intorno, realizzando di non essere su Fastoon, ma in un territorio nemico, e poteva aver attirato qualcuno. Continuò a sbirciare nella serratura, e ciò che vide non era buono. «Diamine, quanto tempo ci avranno messo a radunare tutti quei soldati?» Clank gli rispose cercando di far capire entrambi. «La vera domanda è: A che scopo? A che scopo radunarne così tanti? Ma soprattutto perché scegliere proprio questo spazio?» Clank sapeva di avere visto Cragmiti complottare con un Terachnoide in una sala con proiettore e diversi Blargiani e Tirannoidi a sedere a mò di aula, o ancora un Blargiano che spiegava qualche piano d'attacco a dei Tirannoidi. “Questi Cragmiti nonostante li avessimo sconfitti tempo fa, e i Lombax ancor prima di noi, non sono ancora scomparsi. Ce ne sono, ma si contano sulle dita di una mano.” Pensò Ratchet. «Troppe razze con diversi precedenti con noi, non mi piace.» sussurrò Ratchet al compagno robotico. Clank acconsentì con un mugolio. «Io, esco.» All’improvviso Ratchet aprì la porta forzandola con delle forcine e uscì, senza fare caso alla marea di gente che si accorse di lui e di Clank ancora dentro la stanza.

«Oops.. Heheh.. Ehilà?» Ratchet col sorrisino che comparve sul muso, salutò muovendo lentamente a sinistra e destra la mano libera praticamente tutti quelli che nel salone lo guardavano, uccidevano con gli occhi. Il Cragmite che da lì a poco, era seduto su una sedia malandata nelle vicinanze, lo guardò con sguardo penetrante. Lentamente si alzò, e rimase sul posto, davanti la sedia. «Prendeteli.» Un solo ed unico ordine freddo quanto una tempesta di neve che si abbatte sul suolo già bagnato da giorni. Ratchet scappò con la coda tra le gambe portandosi via Clank col braccio facendolo volare per aria. «Claaaank, dimmi dov'è lo l’hangar!» Al robottino gli ci volle qualche secondo per scansionare l’area e riorganizzare la mappa virtuale che si era fatto in testa. «Ahem.. Gira a sinistra!» Ratchet nel corridoio prese così la prima a sinistra, con delle insegne scritte una sopra l’altra in successione. “Entrata blu: Cafè.”, “Entrata gialla: Sala macchine.”, “Entrata arancione: Sala manutenzione.”, “Ascensore: Hangar.” «Perfetto!» Esclamò Ratchet. Mentre correva si sentivano spari provenire da dietro. «Cavolo, hanno le armi e ci spareranno!» Avvertì Clank della situazione mentre si guardava dietro. «Eccoli!» Esclamarono i soldati ad una ventina di metri da loro.

«Vedi se nella mia cintura riesci a trovare la Pistola Ghiaccio-scudo!» Clank si mise subito alla ricerca nella cintura di Ratchet tra tutte le tasche che aveva intorno. Altri spari. «Aaah, muoviti..!» Clank tirò fuori dal taschino di sinistra tra i molti una pistola uber-minuscola. «Ghiaccio-scudo FX12? Hahah, hai ritrovato questa bellezza?» «Claaaank!» Il tono di Ratchet si faceva sempre più ansioso, Clank puntando la pistola verso la truppa in avvicinamento con armi alle braccia, attivò immediatamente il Ghiaccio-scudo premendo il grilletto. Dalla bocca della pistola uber-minuscola uscirono fuori particelle subatomiche di gelo che pian piano andarono a formare uno scudo solido, semi-trasparente. Altra raffica di fuoco, i proiettili stavolta colpendo lo scudo finiscono per cadere in terra deformati dall'impatto, lasciando una scia di fumo svolazzante. «Hah, bene così!» Continuava a correre, ma Clank non era tanto convinto. «Ratchet, non so quanto a lungo possa durare lo scudo e non ho idea di quanto sia carica la pistola.» Una voce stridula venne trasmessa nelle casse della stazione, facendo sentire tutto a tutti. «Smettetela di sparare! Li voglio vivi!» Ratchet rassicurò Clank. «Tranquillo amico, all’ascensore manca poco.» Un'altra voce venne trasmessa, stavolta era rauca. «No! Uccideteli! Li voglio morti!» La voce stridula rispose a quella rauca, ancora una volta vennero trasmesse. «Zitto! Non devono morire, voglio torturarli di persona!» Entrambe le voci si misero a litigare lasciando i soldati interdetti, quindi si fermarono. Ratchet mentre correva si voltò. «Ma cosa cavolo..» I compagni arrivarono all'ascensore, Ratchet lasciò a terra Clank e premette il pulsante per aprire l'ascensore. Entrarono. Ratchet aveva il fiatone, Clank si mise le braccia consette, pensando disse. «Quelle voci.. Credo di riconoscerle.» Ratchet era ancora col fiatone, mani sulle ginocchia appoggiato con la schiena alla parete metallica dell'ascensore. Finita la discesa dell'ascensore, si aprì e davanti ai due compagni si presentarono delle guardie pronte a far fuoco. «Clank tieniti forte!» Ratchet istantaneamente mise Clank dietro la sua schiena agganciandolo accuratamente sul magnete, Clank attivò un Oloscudo di scorta che teneva da parte, circondò entrambi formando un uovo celestino, mentre i soldati iniziarono a sparare. Si misero dietro un riparo di cemento. «Oh, ragazzi..» Ratchet era esausto, ma Clank non si perse d'animo. «Ratchet! Ci sono un paio di navicelle! Possiamo farcela, il lancia Oloscudo è ancora operativo e funzionerà per i prossimi cinque minuti, giusto il tempo di raggiungerne una.» Ratchet lentamente mosse la testa dalla copertura per guardare in giro. Osservò il portellone dell'hangar aperto, con la soglia che divideva il vuoto e ossigeno chiaramente visibile, un paio di navi nei dintorni parcheggiate. Arrivarono altri proiettili sparati dai soldati e si rimise subito giù. «Ok, si è fattibile. Quando ti senti pronto, andiamo.» Clank ancora attaccato al magnete dietro la schiena, girò la testolina di metallo verso Ratchet. Entrambi si scambiarono sguardi d'intesa, annuirono. Ratchet si mosse facendo capriole e saltando con acrobazie evitando i proiettili sparati dai soldati. Si mosse con tale maestria e precisione che i proiettili sembravano andare a rallentatore, si vedeva il fuoco uscire dalle canne dei loro combustori di livello due, si poteva vedere la goccia di sudore che scendeva sui visi squamosi del Blargiano e del Tirannoide, si poteva sentire il ronzio che faceva il generatore che teneva attivo lo scudo dell'hangar permettendo la respirazione dell'ossigeno. Ratchet si ritrovò davanti il portellone della navicella -di un grigio chiaro- all'indietro, Clank con il braccino metallico, presa ben salda al manico, fece aprire il portellone. La forza di slancio con cui lo fece era tale da far rigirare Ratchet verso l'entrata e quindi salirono a bordo.

Ai loro posti dentro la cabina di pilotaggio, Ratchet accese la nave, ma qualcosa non quadra. «Cosa non funziona ora?» Clank osservò la strumentazione. «Oh, ma possiedono ancora questo tipo di modelli? Oh, Orvus, se volete invadere qualcuno per lo meno fatelo con i giusti strumenti! Mhmhmhmahah.» Ratchet era perplesso. «Cosa, cosa manca?» Clank rise. «L'impianto di accensione robotico.» Ratchet ricambiò la risata. «Hah, proprio come ai vecchi tempi.» Risero entrambi, poi Clank dalla sfera di Raritanio tirò fuori un'asta che andò a collegare alla strumentazione tramite un ingresso. «Clank.. Fà veloce però, okay?» Ratchet dalla cabina poteva vedere attraverso i vetri, i soldati che si stavano avvicinando continuando a fare fuoco. Qualche proiettile finì sul parabrezza e venne leggermente danneggiato da piccole crepe a causa del calore magmatico. «Claaank!» La strumentazione si avviò, le luci si accesero e lo schermo di navigazione si avviò. Sullo schermo con sfondo verde scuro e caratteri neri, fece la sua comparsa la scritta “Gadgetron” «Gadgetron?!» Esclamarono entrambi. Gadgetron non produceva mai navi, o almeno questo è quel che pensavano. Gadgetron fallì tempo addietro a causa della concorrenza spietata di Megacorp. «Va bene lo stesso, avviala, andremo da qualunque parte, per ora devo esser sicuro che non ci inseguiranno.» Il Lombax tirò a sé il volante e si avviarono subito nel vuoto spaziale, osservando la stazione dove erano stati fino ad ora. «E' immensa, chissà quali altri piani non abbiamo esplorato.» Constatò Clank. La nave aveva una forma rettangolare piuttosto ampia. Postbruciatori grandi quanto ottanta caccia Terachnoidi, ali ampie, e un grigio da far impallidire anche l'Agoriano più bruto. «Già, davvero immensa» Clank voleva tirare le somme. «ma Ratchet, dobbiamo andare immediatamente su Fastoon e informare gli altri ciò che abbiamo visto.. E sentito. Quelle voci, credo di riconoscerle..»

«Sono tanto curioso di sapere come abbia fatto a riprendersi dopo lo schianto causato dall'Alpha Disruptor. Quell'arma Lombax era potente, sorprendentemente potente, un'onda d'urto del genere lo avrebbe alla meglio scaraventato chissà dove e alla peggio disintegrato. Tachyon.. Ci rincontreremo presto. »



 
Questo d'ora in poi sarà il mio angolo dove scrivere delle note personali.. Sempre se ne avrò.
Ed in questo caso, è la prima volta che mi capita di dover scegliere due finali differenti con cui far finire il capitolo. Questo qui presente non è l'originale, ma.. Come dire.. Diciamo che se avessi inserito il finale originale sarebbe nato anche un capitolo filler. Non cambia nulla il finale in sè, soltanto il modo con cui finisce. Al prossimo capitolo!
   
 
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