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Autore: Mach 01    20/02/2015    0 recensioni
Mentre la pace ha rilassato l'eroico duo da tempo, un vecchio nemico si fà avanti per riportare agli albori una razza quasi estinta con il solo scopo di vendicarsi e dichiarare guerra. Intanto Clank, turbato da una vecchia tecnologia Lombax, cerca di far ragionare Ratchet.
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NOTA: per leggere questa fanfiction occorre sapere cos'è successo alla fine del fumetto, nei videogiochi "Armi di Distruzione" e "Into the Nexus".
Genere: Drammatico, Guerra, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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«Allora, cos'abbiamo qui?»

«Gli addestramenti stanno andando bene, tutto và per il meglio. Potremmo decidere di invadere il pianeta anche prima del previsto.» Una tavola rotonda, una sala ben illuminata, rettangolare. Alle porte sugli usci c'erano delle guardie con dei Combustori di livello quattro alle mani. Un Terachnoide stava mostrando dei dati sui fogli ad un Cragmite. Quest'ultimo parve contento.«Oh, bene.. Il cap- ehm, ai piani alti saranno felici.» Il Terachnoide nervosissimo lasciò i fogli e la sala, a metà strada il Cragmite lo interruppe. «Vedi di non fare cavolate, Jern. Un solo passo falso.» Il Terachnoide nervossisimo si sistemò gli occhiali con alcune gocce di sudore che gli scendevano dalle ciglia folte. «T-tranquillo signore, andrà tutto bene.»

 

Intanto, una navicella di classe C si stava avvicinando nel settore Praxus. La cricca di Zogg. «Aaaaaah,quanto ci vuole ancora?» Sikk, fratellone di Mr. Klink gli rispose con tono rilassato. «Qualche oretta..» Zogg si irritò. «Ma come un'oretta?! E' da ORE che siamo in viaggio, non può questa astronave viaggiare un po' più veloce?!» Mr. Klink intervenne stufato. «Zogg, inanzitutto non può nemmeno chiamarla 'astronave' dal momento che è una comunissima navetta di classe C a cui è stato improvvisamente montato un dispositivo di salto gravitazionale.» Zogg lo penetrò con uno sguardo pieno d'odio. «Vieni nella cabina principale, Mr. Klink.» I due se ne andarono dalla cabina di pilotaggio lasciando da solo Sikk a pilotare la navicella, tranquillo, rilassato. Gli è sempre piaciuto guidare le navi, e finalmente ne aveva avuta l'opportunità.

 

«Sai che in teoria dovrei giustiziarti, vero?» Zogg gli parlò pieno di altezzosità, e come se mancasse la goccia per far traboccare il vaso pieno di ira. «Lo so, lo so benissimo.» Mr. Klink era stranamente sicuro di sé. «Allora vedi di non lasciarti scappare l'ennesima occasione per redimerti. Quel che ti feci scappare era prezioso e punibile con un esecuzione dolcemente fredda.» Zogg lo guardò e percepì la sua sicurezza. «Cosa c'è?» Continuò a guardarlo dall'alto in basso. «Zogg, ti assicuro che non la passerai liscia.» Mr. Klink sentiva che il suo fratellastro, o meglio fratellone come piace a lui definirlo,lo avrebbe protetto. Entrambi sapevano che geneticamente Zogg è più vicino a Sikk, ma non per questo potevano perdonare le azioni di Zogg nei loro confronti. Zogg ha tentato di giustiziare Mr. Klink e ovviamente a Sikk non andava giù. «Lo vedremo, Charlie.» Entrambi restarono qualche secondo a sedere al tavolino di plastica grigio, poi Zogg si alzò e se ne andò nella cabina di pilotaggio. Charlie restò lì a pensare. Appoggiò la testa sul palmo della mano e pensò. Se mai avesse avuto la forza di ribellarsi? Andiamo, Zogg è grassoccio, intelligente, furbo ma grassoccio. Goffo com'è nei movimenti basta un coltello piazzato alla gola quando meno se lo aspetta per ucciderlo. Ma Charlie non è mai stato quel tipo di persona. Nonostante lo odiasse a morte, mai si permetterebbe di uccidere qualcuno. Non alle spalle, almeno. Charlie spostò lo sguardo che aveva fisso nel vuoto al fratellone che guidava la nave, sereno. Magari fosse stato grosso e muscoloso quanto il suo fratellone, magari riusciva a starsene così calmo come faceva il suo fratellone. Charlie vedeva Sikk anche come una sorta di angelo custode, sempre pronto a difenderlo in caso di necessità; perciò si sentiva così sicuro quando stava parlando di una possibile minaccia di fronte a Zogg.

 

Il flusso di pensieri di Charlie venne interrotto da un'espressione di Sikk. «Eccola!» Sikk gridò puntando il ditone tutto allegro, alzandosi dal sedile tenendo il braccio ben saldo al volante, verso una nebulosa purpurea. «Praxus. Finalmente.» Zogg era malignamente felice quando lo dichiarò. Sikk chiese come se niente fosse. «Ora che ci penso, perché scegliere proprio Praxus? E' in culo alla galassia..» Zogg fieramente gli rispose. «Perchè Praxus è 'simbolicamente' legato ad una specie a noi amica» Mr.Klink lo osservò camminare avanti e indietro nella cabina principale. «e nemica ad un'altra specie di cui noi ci siamo già occupati» Zogg si fermò al centro della cabina, guardando i due fratellastri e strinse i pugni. «e di cui ci stiamo occupando, e ce ne occuperemo.» Mr. Klink sentì nell'aria un mix di stress e odio, guardò Zogg di sfuggita poi notò Sikk. Sikk non sembrò fare caso all'atmosfera. «Quanto diavolo manca all'arrivo?» Zogg piombò sul sedile del guidatore. Sikk gli rispose come se Zogg fosse l'ultimo dei suoi problemi. «Poco.. Un'oretta ormai.. Dai,sù, Charlie, trovatevi qualcosa da fare nel frattempo.» Mr. Klink tirò fuori da un cassetto una vecchia console da gioco. Lo Zintendo sessantaquattromila con ancora una cartuccia di 'La leggenda di Welda: Maschera del Mago'. Compiaciuto di averla trovata, tentò di collegarlo alla Olotv di ultima generazione che avevano preso “in prestito” al mercato nero. «Ah, cavolo, mi ero dimenticato che.. Dove trovo i fili per collegare una console come questa ad un Olotv del genere? Pensa Charlie, pensa..» Mr. Klink si ricordò di avere nel ripostiglio alcuni cavi datati. Andò di corsa a prenderli, e insieme ad un involucro di plastica riuscì a costruire dal nulla un adattatore. Collegò quindi fili della console all'adattatore e l'adattatore all'Olotv. Si vedeva totalmente sgranato, ma meglio di nulla. Mr. Klink passò il tempo a giocare sul pavimento a gambe incrociate dimenticando i rancori e i cattivi sentimenti. Zogg finì per osservarlo giocare seduto al tavolo di plastica, quasi addormentandosi.

 

«Qui base operativa Zoggyon, identificatevi.» Una voce Terachnoide si sentì dall'alto parlante dalla strumentazione della cabina di pilotaggio. Sikk nervosetto rispose. «S-sì, qui nave di classe C 6-12-19, richiediamo il permesso d'atterraggio.» Ci fù qualche secondo di silenzio nel quale Zogg appena sveglio, osservò attentamente con occhi socchiusi fuori dai finestrini della cabina di pilotaggio la quale si poteva vedere la loro base, con tanto del classico sfondo porporeo della nebulosa di Praxus. Charlie stava ancora giocando. «Permesso accordato.» Sikk rimise quindi in moto la navicella e si avviarono al gigantesco hangar che quella stazione ospitava. Più si avvicinarono al porto, più si poteva chiaramente vedere la barriera blu che divideva vuoto e atmosfera respirabile, Sikk atterrò la navicella. Spense la strumentazione, e uscì dalla cabina di pilotaggio andando verso il salottino, dove c'era ancora Charlie che giocava e Zogg ad aspettare. «Che aspetti ad uscire?» Zogg rispose seccato. «Questo è un modello vecchio di classe C,navicelle come queste hanno bisogno del comando da remoto dalla strumentazione per aprire il portellone.» Sikk sprofondò in un rossissimo imbarazzo e corse verso la strumentazione accendendola. Il portellone si aprì allo stesso tempo con cui Charlie spense la console, e uscirono tutti e tre dalla navicella. Ad aspettarli subito fuori c'era Tachyon, insieme a due guardie. «Ben ritornati..» Zogg restò stupito dalle due guardie. «Perchè sei accompagnato da due guardie?» Tachyon rispose con altezzosità. «La prudenza non è mai troppa» Charlie si guardò intorno, la base è molto più organizzata di quanto ricordasse. «Ma cosa sta-» Tachyon lo interruppe. «Piuttosto, andiamo su, abbiamo molto di cui discutere.» Fece cenno di seguirlo, e andarono verso l'ascensore. «Ci hai messo molto a prendere questi due e portarli qui, Zogg.» Zogg rispose impassibile. «Potevano benissimo farcela da soli, Sikk è forte.» Sikk si agitò. «Ehy! E' tutto merito di Charlie se siamo usciti da quella prigione, tu dov'eri quando eravamo evasi? Dov'eri quando era malato?!» Tachyon intervenne. «Calmatevi, calmatevi. Zogg era impegnato a cercare altre reclute, è andato da voi solo perché era di passaggio, la Nebulosa Maktar era vicina ad un covo di potenziali reclute.» Sikk pian piano si calmò, ma il rancore cresceva. Erano arrivati al salone principale, c'erano squadre composte da varie razze che lavoravano a navi e armi, cè chi si addestrava con l'aiuto dell'esercito. Zogg assistendo al “belvedere” dichiarò. «Direi che siamo più che pronti.» Tachyon dovette correggerlo. «No, non ancora,voglio proporti qualcosa di veramente ambizioso. Ti spiegherò più tardi nella sala conferenze» Zogg lo guardò con curiosità maligna, poi il compagno continuò. «piuttosto, che fine ha fatto Vorn?» A sentire quel nome, Charlie bombardò entrambi di domande. «Vorn?! Avete sue notizie?!» Zogg alzò gli occhi al cielo. «Non ho idea di che fine abbia fatto quel buono a nulla, e non me ne interessa.» Charlie abbassò lo sguardo deluso.

Arrivarono alla sala delle conferenze e chiusero le porte. Tachyon si rivolse alle guardie sugli usci. «Lasciateci soli.» Tachyon aspettò che le guardie uscissero perché potessero parlare. «Allora, veniamo a noi. Abbiamo più uomini di quanto ci aspettassimo, numeri spropositati. Parliamo di miliardi. Invadere un pianeta sarà uno scherzo, una galassia, ci vuole una strategia» Zogg annuiva orgoglioso. «la stazione è piena di risorse, possiamo farne una seconda casa, dobbiamo installare soltanto un sistema di occultamento, potrebbero trovarci facilmente.» Zogg si spazientì. «Sì, sì, và dritto al punto.» Tachyon sembrava in difficoltà. «I-iil Dimensionatore ce l'abbiamo, e lo useremo quando sarà necessario.» Zogg urlò. «Il punto!» Tachyon rispose all'urlo con un'altro urlo. «Ratchet e Clank sono scappati dalla stazione! E per questo volev--» Zogg lo interruppe sbattendo talmente tanto il pugno destro sulla tavola rotonda, da farla tremare come se l'enorme stazione avesse urtato qualcosa nello spazio. Da fuori la stanza, le guardie sull'uscio potevano sentire ogni cosa come fosse chiuso in una teca di vetro. Charlie intervenne. «Se posso permettermi, una coppia del genere non si farebbe catturare così facilmente. Non mi sembra sorprendente che siano scappati.» Zogg dalla rabbia tirò fuori dal mantello un Combustore e senza pensarci due volte sparò un colpo verso Charlie Klink.

 

Oh, cavolo, doppia settimana. Sono solito a pubblicare un capitolo a settimana, questa volta ne sono passate due. Un motivo a dire il vero cè, ho avuto una "crisi", non sapevo cosa scrivere. Non sò se leggendo il testo ci se ne accorge, sarei grato se me lo si venisse a dire in caso :).

   
 
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