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Autore: Dedenputtis    08/02/2015    2 recensioni
Questa storia è ambientata in un ipotetico periodo posteriore a DB-GT. Re Pilaf, per la seconda volta, viene in possesso delle sfere del drago. Questa volta hanno delle stellette blu ed esprime erroneamente il desiderio di far tornare Goku bambino. Solo che, questa volta, con lui c'è anche Vegeta. I due tornano immediatamente ad essere piccoli sayan, con tanto di coda che gli garantisce la possibilità di diventare ssj4 solo in alcune 'occasioni'. Solo che la trasformazione può durare, ogni volta solo per due ore, dopodiché i due tornano piccoli e non ricordano cosa succeda loro quando sono adulti.
Buona lettura!
PS: I fatti raccontati NON sono frutto dell'invenzione dell'autore.
ATTENZIONE: lettura sconsigliata a tutti coloro che desiderano sapere come sarebbe la loro vita con un bambino in età prescolare...
Io vi ho avvisato.
Genere: Avventura, Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Goku, Pan, Trunks, Vegeta | Coppie: Pan/Trunks
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno seguente, la navicella atterró su un pianeta ricco di boschi e di dolci colline. La sfera era nascosta all’interno di una grotta dietro una cascata d’acqua dello stesso strano colore dei capelli di Trunks.
Una volta recuperata, i quattro decisero di fermarsi sulla riva del piccolo torrente formato dalla cascata per gustare il pranzo che Vegeta e Goku avevano preparato per tutta la mattina, per farsi perdonare del disastro combinato la sera precedente.
Tutto sommato i bambini erano stati bravi: avevano preparato sandwich, preso della frutta e anche dei piccoli dolcetti al cioccolato per i quali andavano tutti pazzi. Dopo pranzo si misero a giocare a palla tutti assieme divertendosi tantissimo come una famiglia normale, pur sapendo che, come famiglia, di normale non aveva proprio nulla.
Poi, tanto per cambiare, Pan e Trunks si distesero sulla loro solita coperta e, dopo dieci minuti, dormivano entrambi come ghiri.
“Ecco, che novità, si sono addormentati…Cosa facciamo Kaaroth?” chiese Vegeta che era sdraiato sull’erba dello stesso colore dei capelli di sua moglie.
“Boh…possiamo rotolarci giù da questa collina fino ad arrivare qui al torrente e poi possiamo fare il bagno, cheddici, Vegeta?” rispose Goku che era sdraiato a fianco a lui ad osservare la forma delle nuvole dello stesso colore della sua tuta che viaggiavano su un cielo color limone.
“Sì, mi piace come idea, andiamo!”
I due passarono più di un’ora a rotolarsi sull’erba azzurrina, senza stancarsi mai. Poi, quando furono tutti belli sporchi di terra fucsia ed erba, decisero di spogliarsi ed andare, finalmente a farsi il bagno. L’acqua del torrente era veramente ghiacciata, ma solo dopo un primo momento di titubanza, i due bambini decisero di tuffarsi ugualmente. Rimasero a mollo per più di due ore a schizzarsi e a giocare spensieratamente, tuffandosi giù dalla cascata e poi tornando in volo sulla cima per poi riscendere come se fosse un grande scivolo.
I piccoli sayan fecero su e giù per n-mila-volte fino a quando furono richiamati dalla voce di Pan che, dalla riva, agitando la mano sopra alla testa per farsi notare, gli gridò:
“Goku, Vegeta, venite? È tardi, dobbiamo tornare!”
“Sì, arriviamo, facciamo l’ultimo, ok?”
“Ok, io e Trunks raccogliamo le cose. Sbrigatevi ad uscire”
Ora, Pan era decisamente troppo giovane e troppo inesperta per sapere che non bisogna mai e poi mai dire ad un bambino: “Ok, fai l’ultimo e poi andiamo” perché per un bambino, il concetto di “ULTIMO” quando si sta divertendo, non è comprensibile…non gli entra proprio in quella testolina che si ritrova ad avere.
Nella fattispecie, “l’ultimo” di Goku e Vegeta, durò ancora per un’altra buona mezz’ora e sarebbe proseguito ancora a lungo se Trunks non avesse deciso di andare a recuperarli alzandosi in volo e rincorrendoli ovunque mentre i due, completamente nudi, volavano sopra le urla isteriche di Pan che non osava alzare lo sguardo per non essere sepolta dall’imbarazzo.
Quando finalmente i due furono catturati e rivestiti, tornarono all’astronave per poter finalmente ripartire.
 
Quella stessa sera successe una cosa incredibile. Pan aveva a fatica preparato una splendida cenetta. Aveva sudato sette camicie perché Trunks, aveva pensato bene di dirle:
“Ti aiuto, Panny?”
Quanto mai gli aveva risposto di sì.
Erano partiti da soli due giorni e Trunks non aveva ancora smesso di tampinarla per avere le “coccoline serali”. Ad un tratto, stanca dell’ennesima provocazione, prese un mestolo e, puntandoglielo in faccia gli disse:
“Trunks Brief, vedi di finirla sai? Sto perdendo la poca pazienza che mi è rimasta!”
Non si accorse che Vegeta e Goku erano sulla porta della cucina e avevano sentito tutto. Pan sgranò gli occhi quanto Trunks, quando li vide abbassarsi a guardare sotto il tavolo, spostando le sedie, per poi alzarsi in volo e guardare dentro gli armadietti della cucina, come se stessero cercando qualcosa.
Pan abbassò la pericolosissima arma e, titubante, chiese:
“C-cosa state f-facendo?”
“Hai detto che hai perso la pazienza, sarà qui, da qualche parte, no? Non ti ricordi dove l’hai vista l’ultima volta?” chiese Goku candidamente. (Frase detta veramente da una bimba di mia conoscenza).
Pan guardò Trunks con un’aria spaesata, scosse la testa e disse solo:
“Mi prendono in giro, vero?”
“Su, su, Pan, non fare così” rispose il ragazzo sorridendole “In fondo ti stanno solo aiutando a ritrovare ciò che hai perso…dai, ceniamo ora, che poi, messi a letto i mocciosi…” concluse abbassando di dieci volte il tono di voce.
“Eh? Sì…sì…ceniamo” riuscì a dire lei che era frastornata dalla ricerca della sua ‘pazienza’ e dalla proposta di Trunks.
Quando si sedettero a tavola però, Pan capì subito che qualcosa non andava. Vegeta e Goku mangiavano piccolissimi bocconi con una lentezza disarmante.
“Cosa c’è, nonno? Non ti piace? Stai…stai bene?” chiese la corvina spaventata dal pallore sceso sul volto di suo nonno.
“Non…non ho molta fame” rispose il bambino.
“CHE COSA?” chiese Trunks scattando in piedi. Poi, vedendo che anche suo padre aveva lo stesso color mozzarella andata a male di Goku, gli disse:
“P-papà, che hai? Anche tu stai male?”
“Mhm mhm” rispose semplicemente Vegeta facendo di sì con la testa.
“Posso?” chiese Trunks allungando la mano per toccare la fronte di suo padre per vedere se aveva la febbre. Il ragazzo aveva chiesto il permesso perché sapeva delle reazioni di suo padre ogni volta che gli faceva notare, con qualche gesto d’affetto, la strana differenza d’età. Si sorprese molto nel vederlo sporgersi in avanti per farsi toccare la fronte.
Trunks appoggiò il dorso della mano sulla fronte di suo padre e Pan su quella di suo nonno. Poi la ritrassero e guardandosi dissero contemporaneamente:
“Trentanove, minimo”
Pan scosse la testa e guardandoli sconsolate gli disse, con infinita dolcezza:
“Hey, state proprio male voi due. Temo che dobbiate prendere una medicina e filare subito a letto”
“Mhm mhm” risposero assieme i bambini senza battere ciglio. Sembravano veramente più di là che di qua.
“Bene, Trunks, tesoro, vai tu a prenderla? È in bagno, nell’armadietto dei medicinali…certo qualche fagiolo magico lo potevamo prendere, prima di partire…”
“Sì, non era una cattiva idea…torno subito” rispose il ragazzo alzandosi.
Quando tornò e aprì la confezione, ciò che ne estrasse non piacque per niente ai bambini.
“Scusa, Trunks, non penserai veramente di darmi QUELLA medicina, vero?” disse Vegeta riavendosi improvvisamente.
“È…è l’unica che abbiamo…vero Pan?”
“Ehm, temo…temo di sì…”
“Perché non va bene, Vegeta?” chiese Goku che non aveva mai né visto, né tantomeno usato una qualsiasi forma di medicina in vita sua, visto che per anni era andato avanti a fagioli di Balzar.
“Sai cosa sono quelle?” chiese Vegeta scendendo a fatica dallo sgabello.
“No, ma per essere delle pastiglie hanno una forma molto strana…” rispose Goku guardandolo perplesso.
“No, Kaaroth, non sono pastiglie…le pastiglie si prendono dalla bocca” cercò di spiegare Vegeta sperando che Goku capisse.
“Eheh…e queste…da quale altra par….” Goku non finì la frase. Sgranò gli occhi e fece per scendere anche lui dallo sgabello, ma la lentezza dei suoi movimenti gli impedì di imboccare la via di fuga. Pan infatti, avendo intuito le intenzioni del nonno, gli prese un polso e lo bloccò.
“E no! dove pensi di scappare? Vedrai che non ti farà niente, è l’unico modo per abbassare questo brutto febbrone” gli disse trascinandolo verso di se per farlo sdraiare a pancia in giù sulle sue ginocchia.
Goku cominciò ad agitarsi, piangere  e gridare come un pazzo:
“NOOOOO, NOOOO, ti pregoooo, PAAAAAN, non farlo! Aiutoooo Vegetaaaa! Salvamiiiii! Mi vuole fare maleeeee, aaaahahhhahah!”
Ma Vegeta era già sparito per andare a nascondersi da qualche parte e, per non farsi trovare, azzerò pure l’aura, cosa non difficile vista la debolezza che si era abbattuta sul suo corpo a causa del repentino tentativo di fuga.
“E sta’ buono, nonno! Lo capisci che è per il tuo bene? O preferisci fare una puntura?” gli disse Pan sapendo di colpirlo nel suo punto più debole in assoluto. Udita la fatidica parola, la testa di Goku fece passare velocemente in rassegna la classifica dei suoi nemici, dal meno temibile a quello più spaventoso:
Freezer, Cell, Majin Bu, Baby, Draghi psicopatici, Chichi e…infine…la PUNTURA.
Con questa riflessione si calmò immediatamente permettendo a Pan di levargli i pantaloni della tuta e di farsi “dare” la medicina.
Subito si rese conto che la scenata che aveva fatto era servita solo a togliergli le ultime energie che gli erano rimaste. Scese dalle gambe di Pan e guardandola con due occhi stanchissimi e lucidissimi per la febbre e per le lacrime di coccodrillo che aveva versato fino a quel momento, le disse:
“Pan, mi porti a letto? Io non credo di far…
Il piccolo sayan cadde nelle braccia della nipote che lo prese e lo portò a letto. Gli diede un bacio sulla fronte e gli augurò una buona notte che non avrebbe mai potuto sentire, visto che era ormai caduto in un sonno profondo. Pan tornò in cucina e, prima che potesse entrare, si sentì dire da Trunks, che l’aveva sentita arrivare:
“Pan, per favore, puoi aspettare fuori un secondo?”
“Certo, tutto bene?”
“Sì, sì tutto bene” rispose lui da dentro.
Pochi istanti dopo, la ragazza lo vide uscire dalla cucina con Vegeta addormentato in braccio con la testolina appoggiata alla spalla di suo figlio.
“Lo porto a letto…è venuto in cucina a prendersi da solo la medicina. Ha detto che il principe dei sayan non ha bisogno di una femmina per certe cose…Torno subito…”
Poi, prima di sparire nella camera da letto dove Goku già dormiva come un sasso, si voltò e le disse sottovoce:
“Il figlio del principe invece ha proprio bisogno di una femmina…per altre cose…”
Pan era interdetta e pensò che avrebbe fatto bene a farlo contento altrimenti avrebbe dovuto tenerne a bada tre di sayan, anziché due e questo, ne era sicura, l’avrebbe distrutta in molto poco tempo…
Quando Trunks tornò in cucina, i due finirono di cenare e ripulirono tutto. Alla fine, quando Pan si sedette su uno sgabello con uno strofinaccio in mano per asciugare l’ultimo piatto, il ragazzo le si mise alle spalle per farle un dolce massaggio rilassante.
“Grazie, Trunks, sei davvero molto carino”
“No, non mi ringraziare. Lo sai che lo faccio con piacere”
Poi le si mise davanti e si accovacciò per poterla guardare negli occhi che gli sembrarono stanchissimi. Le tolse il piatto e lo strofinaccio dalle mani e gliele prese tra le sue. Le fece un sorriso e le disse:
“Andiamo a nanna, piccola?”
“Ma…ma Trunks, pensavo volessi…
“Non stasera. Vieni, Pan” la interruppe lui prendendola in braccio e portandola a letto.
   
 
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