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Autore: Hayhey    08/02/2015    5 recensioni
«Rosie!»
«Sco’!» urlò Rose correndo verso un ragazzo biondo platino con un sorriso enorme sul volto, specchio di quello dell’altro. Ebbene sì, Scorpius Malfoy e Rose Weasley erano migliori amici da un giorno non ben definito di undici anni fa. [...]Scorpius era –come diceva Rose- un distributore di abbracci: ne avevi bisogno e bastava chiedere per essere stretti in una morsa forte e rassicurante.
I due ragazzi si strinsero come se non si vedessero da una vita e infatti per tutta l’estate non erano riusciti a vedersi, a causa delle vacanze di entrambi, prima una poi l’altro. [...]
Sentirono un fischio acuto e si fiondarono tutti verso il treno per non perderlo e per trovare i posti vuoti e vicini. Quando furono nel vagone si sporsero e salutarono i rispettivi genitori e parenti, Ron e Draco si guardavano un po’ schifati pensando all’assurdo motivo per cui i loro figli fossero migliori amici [...].

Dal capitolo 2
Speciale 1- James e Selene
Speciale 2- Lysander e Arya
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 4 – Libri e inviti
 
Erano ormai passate due settimane e mezzo dall’inizio delle lezioni, gli studenti si erano riabituati al ritmo –sveglia presto, colazione, lezioni, pranzo, compiti, lezioni, compiti e cena- sebbene, come sempre, qualcuno ancora se ne lamentasse. Lys, Arya e Al continuavano il loro lavoro di prefetti, James continuava  ad allenare la sua squadra per l’imminente partita di fine Ottobre, Selene continuava ad arrossire vedendolo, Scorpius e Rose continuavano ad studiare insieme e a fare i migliori amici. Come stavano facendo esattamente in quel momento, in un angolo della Biblioteca abbastanza nascosto ma caldo e confortevole.
Erano vicino ad una finestra che mostrava il meraviglioso e tipico tempo britannico –pioggia, nebbia, nuvole, pioggia- e che dava sul lato del parco da cui si vedeva la Foresta Proibita, quel giorno più inquietante del solito.
Sotto questa finestra, nella parte che dava all’interno dell’edificio, c’era una nicchia con vari cuscini, unico angolo adatto a riposarsi leggendo un bel romanzo di tutta la stanza, che era immensa. I due amici erano proprio in quell’angolo, dato che avevano appena finito il tema di trenta centimetri che aveva dato il professor Wishwand il giorno prima.
Scorpius era da un lato, appoggiato all’angolo, e dall’altro c’era Rose, nella medesima posizione, entrambi con un bel libro in mano. Ogni tanto il Serpeverde lanciava occhiate alla Corvonero e sorrideva vedendola aggrottare la fronte e fare una smorfia col nasino e la bocca quando non le piaceva un passaggio del libro, come la morte di un personaggio o una cruenta battaglia. Sbirciando il titolo aveva visto che era Le cronache di Narnia e, a giudicare dalla faccia doveva essere in atto una battaglia.
 Sorrise ancora e tornò al suo di libro, perdendosi fra le parole intrecciate fra loro che avevano scritto mani fatate in grado di mettere su carta sentimenti, emozioni, magia, cercando di entrare loro stesse dentro queste avventure, creando mondi e vivendoli. Si chiedeva sempre come delle semplici persone –non magiche tra l’altro- potessero scrivere cose così magnifiche e ringraziò ancora una volta, mentalmente, la sua amica per avergli fatto conoscere quei nuovi mondi fantastici, stufo dei trattati magici che aveva in casa.
La guardò, perdendosi nelle ciglia chiare della ragazza, nei ricci scomposti e fiammeggianti, nella moltitudine di lentiggini che parevano stelle sullo sfondo bianco della sua pelle, poi si riscosse “È solo un’amica, non posso pensare a lei come... come fidanzata”.
«Ehi Sco’, tutto a posto? Sembri sconvolto» Rose lo guardava, gli occhi pieni di preoccupazione per il suo migliore amico, le sopracciglia agrottate.
«Eh? Ah, sì sì, non ti preoccupare Rosie, è la storia...» sussultò dalla sorpresa e disse la prima cosa che gli era venuta in mente.
«Ma stai leggendo delle poesie, Sco’» ora era poco convinta, il biondo sembrava molto imbarazzato e non la guardava negli occhi, cosa che non accadeva mai.
«Ehm... è perchè stavo pensando al tema mentre leggevo, ho paura che possa aver scritto qualcosa di sbagliato...» disse incerto.
«Ma lo abbiamo controllato quattro volte Sco’! Sei sicuro che sia tutto a pos-»
«Rose!» disse una voce interrompendo la ragazza.
«Che c’è?» sbottò lei voltandosi verso il malcapitato. Era Michael Gilbert, il portiere della squadra di Grifondoro; era un ragazzo abbastanza alto, spalle larghe, capelli scuri e occhi verde bottiglia, il tutto decorato dal sorriso enorme che rivolgeva a tutti.
«Ciao Rose, ciao Scorpius. Rose ti sto cercando da un po’, volevo chiederti una cosa» disse baldanzoso come sempre, senza un minimo di imbarazzo.
«Dimmi pure Michael» sorrise gentile la rossa.
«Sabato prossimo, l’ultimo di Settembre, inizieranno già le uscite ad Hogsmeade, ti andrebbe di venirci con me?»
«Come amici?» chiese incerta; Scorpius nel frattempo aveva uno sguardo allucinato, fissava Gilbert senza vederlo, preso dai suoi pensieri confusi.
«Oh, no! Un appuntamento, nel vero senso della parola!» continuò il Grifondoro, per nulla scoraggiato dallo sguardo sorpreso e un po’ diffidente della ragazza davanti a lui.
«E perchè?»
«Beh, perchè sei una bellissima ragazza –qui Scorpius si riscosse pensando “Oh, lo so bene”- e mi piacerebbe uscire con te, sei anche molto simpatica e intelligente e vorrei trovare qualcuno con cui parlare al posto delle solite ochette starnazzanti. Voglio provare una nuova strada.» disse convinto.
Rose ci pensò un po’ su e poi decise che in fondo una possibilità poteva dargliela.
«E va bene Michael, mi hai convinto... Sabato alle nove davanti al portone va bene?»
«Certo che va bene Rose, grazie mille, ci vediamo» il ragazzò si abbassò per lasciare un bacio sulla guancia della Corva che divenne rossa come i suoi capelli per l’imbarazzo e lo salutò con voce flebile.
Scorpius spostava lo sguardo da Michael a Rose e viceversa, non riuscendo a credere a quello che aveva appena visto coi suoi occhi e quando il Grifondoro se ne andò, puntò gli occhi sulla sua migliore amica, ancora più sconvolto di prima. Rose lo guardò e scoppiò a ridere a causa della faccia buffa che aveva il suo amico, per poi mettersi una mano davanti alla bocca a causa dell’occhiataccia dell’ormai decrepita Madama Pince.
«Sco’» iniziò tra una risata trattenuta e l’altra «tutto a posto? Ora sì che hai un’espressione sconvolta!»
«Ma... ma.. tu... Hai accettato di uscire con quel damerino?» mormorò, non credendo alle sue stesse parole.
«Sì, Sco’ –iniziò Rose- , sono una ragazza e come tale mi sono sentita lusingata da quei complimenti, inoltre ha esposto una teoria motivata e perciò ho accettato» concluse, soddisfatta del suo perfetto ragionamento da Corvonero.
«Ma-»
«Su, Sco’, andiamo che è ora di cena.» Rose prese il ragazzo per un braccio e se lo tirò dietro, mentre quest’ultimo metteva su un’espressione avvilita adorabile, accompagnata da un musetto ancora più adorabile, al che, la ragazza si addolcì e gli posò un bacio sulla guancia. Scorpius la abbracciò contento e insieme andarono a cena, ridendo e scherzando.
 
La cena era finita da un pezzo, ma Rose e le sue amiche erano ancora nel loro angolino della Sala Comune dei Corvonero, in uno dei loro momenti di lettura.
La Sala era molto grande, aveva una moquette blu e il soffitto era blu scuro, puntellato di piccole stelline, per dare l’effetto cielo notturno che adoravano tutti gli appartenenti alla casa dei Corvi. La statua di Priscilla le osservava austera dall’ingresso, ma ormai erano tutti abituati al suo sguardo intelligente e fiero –tranne i primini che avevano ancora un po’ di paura-.
Nella stanza c’erano ormai pochi studenti, molti dei quali erano lì solo per finire i compiti –della settimana seguente ovviamente- o per cercare Nargilli, come stava facendo Lorcan che allo stesso tempo cercava di  convincere Louis della loro esistenza, sotto il suo sguardo scettico e divertito; Lysander era già a letto, circondato da Gorgosprizzi, come aveva annunciato prima di salire le scale del dormitorio.
Le ragazze erano nell’angolo di fianco al caminetto acceso, su delle poltrone ormai diventate di loro propietà. Avevano come al solito un libro ciascuno, Rose con Le cronache di Narnia, Selene con L’evoluzione di Calpurnia e Arya con una raccolta sui miti greci, di cui era appassionata.
Ad un certo punto Rose, che non riusciva più a leggere, iniziò a parlare.
«Ragazze devo dirvi una cosa.»
«Mh? Tutto a posto Rosie?» Selene aveva alzato lo sguardo perplessa.
«Beh... oggi, mentre ero in biblioteca a leggere con Sco’ è venuto Michael Glibert e-»
«Michael Gilbert?! Wow, Rosie! Che ti ha detto?» era saltata su Arya.
«Beh, ecco... mi ha invitata ad Hogsmeade e-»
«Hai accettato vero?» esclamò ancora la castana.
«Se la lasciassi parlare Arya, ce lo direbbe.»
«Oh, vero» ridacchiò «scusa, continua.»
«Sì sì ho accettato, mi ha detto tante cose carine» e raccontò loro dei complimenti che le aveva fatto, ma anche della faccia sconvolta di Scorpius, che non capiva a cosa fosse dovuta.
Arya e Selene la ascoltarono fino alla fine e provarono  a cercare una motivazione al comportamento di Scorpius. Selene aveva una mezza idea, ma non voleva spaventare la sua amica con possibili –e non certi- sentimenti che potevano allontanarla da un amico come lui, perciò si scambiò un’occhiata d’intesa con Arya e lasciò parlare lei.
«Mah, non sappiamo Rosie... forse è solo spaventato dal tuo possibile allontanamento che potrebbe essere causato da Michael, potrebbe essere una gelosia fraterna ecco...»
«Esatto Rosie, non ti preoccupare e domani vi scambierete uno dei vostri abbracci mozzafiato!» la rassicurò ancora Selene.
«Okay... grazie ragazze, come farei senza di voi?» sorrise addolcita e poi si abbracciarono.
«Beh... Com’è questo Gilbert?» chiese maliziosa Sel, facendo ridere tutte «Guarda che sono seria! Vogliamo sapere tutto! Vero Arya?» disse seriosissima guardando Arya che annuì prima di scoppiare a ridere ancora, trascinando nel divertimento anche le altre due.
La statua di Priscilla le vide ridere e scherzare nella sua Sala Comune e andare finalmente a letto, ridendo ancora come sceme.


MY CORNER^^
Eccomi qua anche oggi:)
Spero che vi piaccia questo capitolo, grazie alle mie fidate recensitrici (se ce ne sono altre, ben vengano XD)
Dedicato come sempre ad Arya <3
hayhey che fa schifo nelle note ^^
   
 
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