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Autore: 24maggio2011    09/02/2015    3 recensioni
"La storia di un amore" nasce da un video e da due menti. La mia e quella di Tallutina. L'idea è sua ed è nata dopo aver visto un video su youtube. Lei è la mente ed io il braccio (O meglio, la scrittrice). I personaggi saranno stravolti. Completamente OOC (fuori personaggio). I protagonisti principali saranno Stiles e Scott e una strega di nome Marnie, sconvolgerà per sempre le loro vite.
(Pietà per questa terribile introduzione) Spero di avervi incuriosita e 24maggio2011 assieme a Tallutina vi attengono numerosi! Buona lettura.
*Ho messo crossover solo per la strega! E' la stessa presente il True Blood. Per il resto, la storia è a parte.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: AU, Nonsense, OOC | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
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- Un nuovo amico.
 
Sono passate due settimane da quando Fufi è scappato e non è più tornato. Ben, tra i due è il più triste. Passa tutto il tempo davanti alla porta con i sensi bene in allerta e in attesa del suo più grande amico ma di lui, nemmeno l'ombra. Stiles e Scott hanno anche smesso di cercarlo ormai, ovunque quel gatto sia, non è più con loro. Sono le undici di mattina in casa McCall-Stilinski e Scott sta preparando il pranzo. Ben e Syd ancora dormono e lui può godersi il silenzio fino a quando intorno alle undici e mezza Ben scende le scale e con gli occhi lucidi dal pianto gli abbraccia le gambe ciucciando con forza il suo ciuccio. Scott lo prende in braccio, lo riempe di baci e gli chiede cosa c'è che non va. Seppure sapesse già la risposta, ci rimase male comunque. Odiava vedere suo figlio soffrire in quel modo.
- Mi manca Fufi. 
- Ben, per favore! Ne abbiamo già parlato. E' un gatto amore, è uno spirito per così dire libero. Scappano sempre! Alcune volte ritornano, altre volte no. - Spiega dolcemente, Scott.
- Andiamo a cercarlo, papà? - Chiede con gli occhi più tristi che abbia mai avuto. Scott ha il cuore in gola.
- E dove andiamo amore? Io e papà lo abbiamo già cercato ovunque. Non c'è! Vieni con me.
- Dove mi porti?
- Qui. Siamo fuori, in giardino. Usa il tuo nasino e dimmi tutto quello che senti.
- Sento l'odore del caffè che sta preparando il nonno. 
- Si, anche io! Senti altro?
- No.
- Nemmeno io.
- Cosa centra questo con Fufi?
- Centra perchè se Fufi avrebbe fatto ritorno a casa anche solo per un minuto, noi l'avremo sentito.
- Fufi non tornerà mai più a casa vero papà? - Chiede in un filo di voce Ben versando l'ennesima lacrima che prontamente è asciugata dalle caldi e forti mani di Scott.
- Non lo so se mai ritornerà amore mio ma sappi che se lo farà, tu sarai in grado di sentirlo. Mi vieni ad aiutare a preparare le polpette? - Chiede Scott.
- Ok.
- Si ma leva quel musone. Fammi un bel sorriso, dammi un bacio e andiamo a sporcarci le mani con il sugo, le uova ma evitiamo la farina. Io non pulisco mica poi.. pulisci tu?
- Ahah no.. pulirà papà!
- Shhhh! Non si dice. Menomale che è ancora al lavoro che sennò avrebbe sentito e ci avrebbe fatto pulire sotto uno dei suoi ordini Alpha! - Scherza Scott fingendo un po' paura.

Ben scoppia a ridere di gusto e rientrano in casa mettendosi ai fornelli. 

- Allora, ti ricordi come si fa dopo aver preparato l'impasto? 
- No papà.
- Nemmeno io! Quindi tentiamo la sorte, ok?
- E se chiedessi a papà?
- Sei matto?! Lo conosci. Si arrabbia quando sbagliamo qualcosa in cucina.
- Che cavolo Scott, sei un vero e proprio tonto! Il sugo l'hai preparato? - Chiede Melissa da casa sua.
- Si mamma si.
- Hai messo aglio, olio e cipolla?
- Ovvio.
- Hai fatto bollire il tutto presumo e hai anche aggiunto del basilico.
- Si.
- Perfetto! Ora modella le polpette con le mani e una volta fatte, mettile nel sugo. Falle cuocere per circa 20 minuti e buon appetito!
- Woow! Sei la donna della mia vita, dopo mia figlia! Giuro.
- Scemo!
- Ciao nonna!
- Ciao vita. Controlla che papà faccia tutto bene, ok? 
- Si nonna.
- Bene, se avete bisogno sono qui. Vi amo!
- Ok! Ci mettiamo all'opera, lupacchiotto? Ben! Ben ma che fai?! - Chiede tra le risate Scott.

Ben ha preso la sua manina e l'ha riempita dell'impasto che Scott aveva preparato e incapace di girarlo tra le mani come aveva detto sua nonna, visto che aveva un buon onore se l'è mangiato sporcandosi la faccia.
- E' buono. - Farfuglia con la bocca piena Ben aprendosi in un sorriso enorme mostrando i suoi pochi denti.
- Si ma non si mangia ancora scemino! E poi ti devi lavare le manine, lo sai. Su! Forza. - Lo incita Scott e mentre si distrae per chinarsi su se stesso e aprire un cassetto in basso per prendere una padella, quando si rialza, è prossimo ad un infarto. Ben è inginocchiato sul lavello e tenta di raggiungere il rubinetto per aprire l'acqua.
- Oh mamma mia Ben! Sei un pericolo nato. - Lo riprende Scott.
- Mani! Acqua.
- Ho capito Ben, mani, acqua intanto sei salito sul lavello come nulla fosse. Sei proprio figlio di tuo padre! Dai. Lava le manine e rimettiti in piedi nella sedia.
- E il musino non si lava? - Chiede pochi secondi dopo. Ben, di tutta risposta pulisce il muso sulla faccia di suo padre riempiendolo di baci.
- Ahahah Bennn! Basta amore.

Quando Scott e Ben ricominciano a cucinare, Syd si sveglia con un odore invitante a solleticargli il naso e decide che è decisamente arrivata l'ora di sbadigliare sonoramente e scendere al piano di sotto.
- Papà?! - Lo chiama Syd allungando le braccia verso il suo viso. Scott sorride, si pulisce le mani con uno strofinaccio e la prende in braccio. La riempe di baci e 
gli da il buongiorno.
- Heii! Ben alzata principessa. Dormito bene?
- Chi è stato? - Chiede con lo stesso sguardo indagatore di Stiles.
- Chi è stato chi, Syd?
- Una donna ti ha baciato e non ero io e nemmeno la nonna. Sei sporco di rossetto!
- Ahahahah no no vita mia, no. Non è rossetto! E' sugo ed è Ben che mi ha baciato. E poi, anche se fosse stata una donna a farlo dove sarebbe stato il problema?
- Non ero io la tua principessa? - Chiede con la vocina triste, Syd.
- E lo sarai per sempre. Le polpette sono quasi pronte e papà sta arrivando. Chi mi aiuta a preparare la tavola?
- IO! - Strillano all'unisono i due fratelli finendo poi per farsi le linguacce a vicenda e facendo a gara per chi doveva prendere una cosa, chi l'altra.
- No, li prendo io i coltelli! - Strilla Syd.
- No, tu sei piccola. - Strilla Ben.
- Ma se ho la tua stessa età, idiota!
- Ohhh! E allora? Cos'è sto linguaggio signorina? - La riprende, Scott.
- Me l'ha insegnata lui. - Dice Syd indicando Ben.
- Bennn! Non vi voglio mai più sentire dire una sola parolaccia, a tutti e due! Ci siamo capiti?
- Scusa papà. - Farfuglia Syd abbracciandogli le gambe. Scott ridacchia e gli accarezza i capelli rassicurandola.

Quando Ben stava per chiedersi dove cavolo sia finito suo padre, proprio questo apre la porta ed entra in casa salutando con affetto i grandi amori della sua vita.

- Heiiii! Ciao. Ciao lupacchiotti! Papà è a casa. - Li saluta Stiles lasciandosi assalire le guance e ricambiando gli abbracci dei suoi bambini.
- Mi sei mancato tanto, papà. - Dice Syd.
- Anche tu amore mio, anche tu. 
- E io no?  - Chiede Ben.
- Certo che si amore mio. Lo sapete che non vivo senza di voi!
- Tz. Ogni volta è sempre la stessa storia. Arrivi a casa dopo quattro ore di lavoro e capisco che tu voglia pensare ai tuoi figli ma esisto anche io, sai? - Si lagna Scott.
- LUI E' MIO. - Strilla Syd mordendo il naso di Stiles.
- Questo l'hai preso da tuo padre.. - Dice Stiles. Tale e quale a Scott!
- Veramente.. lui è mio, comunqueeee! 
- Scott, quando ti ci metti sei peggio di loro due! Vieni qui, dammi un bacio. 
- Sii! - Esulta Scott aprendosi in un sorriso enorme e baciando suo marito.
- Te ne ho chiesto uno, mica di più. - Ridacchia Stiles. Di tutta risposta, Scott gli ringhia contro cosa che fece ridere ancora di più a Stiles.

A tavola, tra i bambini che non volevano mangiare e tra Stiles e Scott che passavano il tempo ad imboccarli, venne il pomeriggio e Scott dovette andare a lavoro. 
Intorno alle quattro, fuori c'è una bella giornata di sole e Stiles decide di passarla all'aria aperta con i suoi figli.
- Lupacchiottiiiii! - Li chiama Stiles.
- Che c'è papà? - Chiede dal piano di sopra, Ben.
- Scendi un attimo. Anche tu, Syd!
- BUUU! - Strilla Syd spuntando alle spalle di Stiles che finge di essersi spaventato. In realtà sapeva che era dietro la porta e che aveva voglia di giocare.
- Fiuu! Amore, mi hai fatto spaventare. 
- Ahahhaahah! Devo dirlo a papà così ti sgrida. Che Alpha sei?
- Hei! 
- Braccio papà! - Ordina Ben allungando le braccia verso Stiles.
- Vieni qui vita mia. - Dice Stiles riempiendolo di baci e prendendolo in braccio mentre abbraccia anche a Syd.
- Cosa volevi papà? - Chiede Syd.
- E' una bella giornata. Vi va se andiamo al parco giochi? 
- SIII!
- Ma mi dovete promettere una cosa. Sopratutto tu, Ben!
- Cosa, papà?
- Mi devi promettere che mi darai sempre la mano e che prima di spostarti, me lo dici. Me lo prometti?
- Promesso.
- Bene, bravo il mio lupacchiotto! Tu Syd, me lo prometti?
- Promesso, papà.
- Ok! Mettiamo le giacchettine però che ora inizia a fare freddino!
- Papà ma quando andiamo all'asilo? 
- Beh Syd, oggi è Venerdì e voi iniziate Lunedì, quindi tra tre giorni. - Dice Stiles chiudendogli la giacchettina con la cerniera e coprendola per bene. Subito dopo fa lo stesso anche con Ben.
- Ciuccio! - Gli ricorda Ben.
- Ben, prima o poi te lo levo sto vizio del ciuccio! Sei grande ormai.. Ad ogni modo, lo prendo lo stesso! Syd lo vuoi anche tu?
- Si.
- Ok! Presi. Chiavi della macchina anche, le chiavi di casa pure.. direi che possiamo andare! Forza, uscite ma statemi vicino. - Raccomanda Stiles mentre chiude a chiave la casa.

Una volta chiusa, salgono in macchina e si mettono in marcia. Il parco giochi, da casa dista si e no dieci minuti quindi lo raggiungono in tempi record. Neanche il tempo di chiudere la macchina che Ben e Syd sono già pronti a correre in direzione dell'altalena.
- Hei! Aspettatemi. - Ordina Stiles.
- Altalena, papà. - Dice felice Syd.
- Ho capito amore, adesso andiamo. Datemi la mano!

Stiles, Ben e Syd, mano nella mano si avviano all'altalena dove Stiles si ritrovò costretto a dividersi tra lo spingere un po' a Ben e un po' a Syd che ridevano come matti ed erano felici. Qualche saluto qua e là a qualche genitore e il tempo trascorse sereno fino alle cinque del pomeriggio quando Ben stava scendendo dallo scivolo e vede un gatto uguale identico al suo Fufì.

 

Gli occhi gli si inumidirono di felicità e gli corse dietro consapevole che suo padre l'avrebbe rincorso e sgridato come mai prima d'ora ma al momento, quella è l'ultima cosa di cui gli importa. Vuole solo avere il suo amico tra le braccia un altra volta.
- Fufiiii! - Singhiozza Ben. 
- Oh mio Dio! Syd, vieni! - Dice frettolosamente Stiles prendendola in braccio e correndo dietro a Ben.
- Bennn!
- Ben fermati immediatamente! 

Ben si ferma, ma non perchè gli e l'ha ordinato suo padre. Si ferma perchè ha preso il gatto e ha provato a farlo girare verso di se, riuscendoci ma non come lui sperava. Quel gatto non era il suo Fufi. Il suo Fufi non gli avrebbe mai ringhiato contro in quel modo e non l'avrebbe graffiato con i suoi artigli. Quando vide questo, Stiles rallentò la sua corsa consapevole che a correre adesso sarebbe stato Ben. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che suo figlio è già da lui ad abbracciargli le gambe e a riempire i pantaloni del suo papà con le sue lacrime.
- Ben cosa ti avevo detto a casa? - Prova a riprenderlo, Stiles ma il suo tono è fin troppo dolce.
- Di darti sempre la mano e di dirti se mi allontanavo. - Risponde singhiozzando, Ben.
- Ecco e tu..
- Non è il mio Fufi, papà. - Lo interrompe Ben guardandolo negli occhi. Stiles asciuga le lacrime di Syd, si inginocchia su se stesso, asciuga quelle di Ben e li riempe di baci.

'Scott.. così non possiamo più andare avanti!'
'Fufi?'
'Si. Siamo al parco e Ben ha preso un gatto per Fufì.. l'ha rincorso ma il gatto giustamente s'è girato male e adesso i nostri figli stanno piangendo tra le mie braccia. Non hai un cavolo di gatto da adottare li in clinica?'
'No. E poi io gatti non ne voglio più in casa mia. Non mi piacciono e nemmeno a te. Al massimo gli prendiamo un cane. L'ho detto a Deaton! Mi manda a casa.. ci vediamo al solito bar. Prendi una cioccolata anche per me! Sto arrivando.'


- Hei! Basta cuccioli. Andiamo a prenderci una bella cioccolata calda.
- Papà ma perchè Fufi è arrabbiato con noi? - Chiede Syd.
- Non è arrabbiato con noi amore... solo, aveva bisogno di cambiare aria. Non è colpa vostra, ok?

Al bar ordinarono quattro cioccolate e le mandarono giù in tempi record visto che Scott era arrivato al bar nell'esatto momento del resto della famiglia. Dopo essersi riempiti lo stomaco, insieme, andarono allo studio veterinario.
- Perchè siamo qui? - Chiede Ben.
- Stiamo per scegliere un nuovo amico, amore. - Risponde Scott.
- Li vedete tutti questi cani? Stanno cercando casa e voi cercate un amico. Li vogliamo aiutare? - Chiede Stiles.

Ben e Syd si aprirono in un sorriso enorme e dopo un accurata scelta ed una lunga discussione..

- VOGLIO LUI! - Esclamarono in coro indicando un cucciolo di labrador bellissimo.
- E ha già un nome? - Chiede curioso Deaton.
- GUSS! 
- Beh.. Guss, adesso hai trovato una casa.

- Che nome del cavolo è Guss? - Chiede confuso Scott nel tragitto dalla clinica veterinaria a casa.
- Ma che ne so Scott. - Risponde ridacchiando Stiles osservando dallo specchietto retrovisore i suoi figli ridere felici mentre giocano con il loro nuovo amico.
- Benvenuto a casa Guss! - Dicono all'unisono l'intera famiglia mentre Guss, è già salito sul divano e inizia ad esplorare la sua nuova casa.

 
 
- Hei! Guss.. no!! Quella è la mia camicia. - Brontola Scott. Guss l'ha già mordicchiata tutta.
- Volevi un cane, Scott? Ora ti arrangi. 
- Ma era la mia preferita.
- Beh.. posso sempre lavartela!
- Ma che schifo. Dammi un bacio!
- Idiota. - Ridacchia Stiles baciandolo con dolcezza e iniziando a preparare la cena aiutato dal muso lungo di suo marito.

Cavolo! Quella era davvero la sua camicia preferita.
 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui, gente. Nuovo capitolo.. ancora due e questa storia finisce qui.

ATTENZIONE: LE IMMAGINI SONO STATE PRESE DA GOOGLE ED IO OVVIAMENTE NON CI GUADAGNO NULLA.
RICORDO INOLTRE CHE I PERSONAGGI NON MI APPARTENGONO MA SONO DI PROPRIETA' DI JEFF DAVIS E CHE QUESTA STORIA E'
STATA SCRITTA SENZA ALCUN SCOPO DI LUCRO.


Grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci alla prossima. 
  
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