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Autore: _Teartheheart    09/02/2015    1 recensioni
«Sì libera Satine, lasciati andare» era facile per lui, non doveva far altro che sorridere che il mondo era totalmente suo «Satine, innamorati ... fai nuove amicizie non pensare solamente a me, alla nostra amicizia» il mio cuore si spezzò, in quello stesso istante che quelle parole fuoriuscirono dalle sue labbra come lame mirate al mio stomaco, sono innamorata di te, idiota, ma tu non lo hai mai capito, e adesso sei qui dinanzi ai miei occhi che mi guardi quasi disgustato, e mi chiedo: Perché sono ancora tua amica?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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3° Capitolo.
Amici - Nemici
Ciò che gli occhi hanno visto, il cuor non di mentica.


Non avevo mai parlato a Louis a quel modo, ma in quel momento, tutto mi uscì spontaneamente, sfogai tutto il mio malessere, e Dio mio stavo per dire che lo amavo, ma per fortuna il mio buon senso mi ha fermata, lui mi guarda con aria interrogativa, non mi aveva mai vista in quello stato, non avevo mai alzato la voce, io ero sempre quella che ''incollava'' tutto ad ogni litigio, ed è proprio quello che avevo sbagliato per dieci anni, dieci lunghi anni, ma adesso basta.
«Non ti sapevo così infelice Satine» dice lui solamente, senza aggiungere altro - ovviamente - scuotendo il capo, sorrido ironicamente «Ma certo» finisco andando verso l'ingresso di casa «Satine» mi chiama ancora, ma io non rispondo, vado via lasciandolo li, senza interessarmi di lui, come ogni giorno fa lui con me.



IL MATTINO SEGUENTE ...

«Ieri hai litigato con Louis?» domanda Ashley, mia sorella di ventuno anni, lei è la figlia ''perfetta'', tutto ciò che i miei genitori hanno sempre desiderato, di certo lei è quella che ha più attenzioni, io e lei siamo stati sempre rivali, per colpa della attenzioni mancate a me dai miei genitori, ho sempre cercato di essere migliore, ma ahimè non ci sono mai riuscita, adesso eccomi qui e mi chiedo il perché l'abbia fatto, ho avuto un comportamento infantile, e si, mi fa male che i miei stessi genitori non diano conto a ciò che provo, a ciò che voglio e che le attenzioni siano rivolte solo a lei, ma io sono così e nessuno potrà cambiarmi, devo accettarmi e devono accettarmi per quello che sono, come fece Elsa con i suoi poteri.
Oh quanto vorrei avere i genitori di Rosie Dune, come la amano, anche con i suoi errori commessi.
«Non credo ti riguardi la cosa» rispondo sedendomi sul bancone «Come vuoi» mi risponde beffeggiando «Comunque, mamma e papà sono partiti stamani, dovevano andare in un convegno di ... qualcosa»
SCUSAMI COSA? Partono e non mi dicono niente?  «Perché io non ne sapevo niente?» domando arrabbiata, lei alza le spalle sorseggiando il suo thè, la guardo e non posso non pensare a quanto sia bella, si, perché era così bella, i suoi capelli castani risplendevano sul volto bianco, le sue lentiggini facevano spiccare le iridi blu notte ereditate dalla mia adorata nonna materna - colei, che riesce a capirmi - il suo corpo perfettamente proporzionato, il suo sorriso.
I ragazzi le andavano sempre dietro, aveva avuto un bel po di ragazzi, storie tutte andate male, mi chiedo quando troverà quello giusto.
Suonano alla porta, lei non si alza, la guardo aspettando che lo faccia, ma niente «Grazie, vado io e vado anche a scuola, semmai ti mando ''l'ospite qui''»
Prendo la borsa posata sul pavimento ed esco dalla stanza, vado verso la porta ed aprendola mi ritrovo Louis dinanzi a me che sorride «Ciao» dice, lo guardo «Ciao» rispondo.
«Facciamo pace?» chiede, ancora, sbuffando lo guardo «Perché tutta questa morbosità? Di certo non sei tu che quando litighiamo prendi l'iniziativa» dico, alzando le spalle mi guarda «Non è vero ... o forse si ... senti il punto è che devo dirti una cosa, e poi ho bisogno di te» mette il broncio, perché fa così? Perché vuole distruggermi ... cedo.
«Okay, sputa il rospo» chiudo la porta uscendo di casa «Quindi mi hai perdonato?»
Alzo gli occhi in cielo «Si, ma adesso andiamo che si fa tardi»
Iniziamo a camminare verso scuola, sento il cuore battere ogni volta che gli sto accanto, ahhhh quanto vorrei sparire, quanto vorrei provare solo amicizia «Sto uscendo con qualcuno» mormora, dopo avermi raccontato delle solite uscite con gli amici, deglutisco sentendo un tuffo al cuore «Ah» riesco semplicemente a dire «Sento che è quella giusta Satine, ma non chiedermi chi è, te lo dirò stasera, io e te mentre guardiamo un film che ne dici?» domanda, ma io ancora ero ferma al ''sento che è quella giusta'' li stavo per crollare, non aveva mai detto quelle parole, per nessuna delle ragazze che aveva conosciuto, e sentirle, fa male. È ufficiale, non prova niente per me.
«Va bene» rispondo, senza accennare alcun sentimento di felicità, annusce continuando a camminarmi accanto, senza dire niente, forse capendo che non bisognava dire altro.

Sto camminando tra i corridoi, già allontanata da Louis, mi chiedo chi possa essere ''la fortunata'', guardo ogni singola ragazza che mi passa sotto gli occhi, ma non ho nessun presentimento per nessuno, non capisco chi possa essere, questa domanda mi tormenterà per l'intera giornata.
Aprò l'armadietto ormai rassegnata, poso i libri, mi vibra il cellulare così prendendolo aprò il messaggio, è Emma:


Da: Emma

Oggi a casa, mal di testa.
Ashtag #PERDONAMI


A: Emma

Cosa? Ti odio, proprio oggi che avevo bisogno di te. Devo dirti tante cose.
Ashtag #Cheamica



Da: Emma

Cosaaa? PARLA, ADESSO SATINE.


A: EMMA

Ashtag #nonlofaròmai  buon riposo.



Da: Emma

Ti odio.



«Ciao, Giuletta» sussulto e quasi il cellulare mi cade sul pavimento, girandomi vedo Liam il ragazzo che ha recitato con me «Romeo» lo saluto io stando al gioco «Ti ho spaventata?» chiede sorridendo.
Lo guardo «No, ho solo smesso di respirare» rispondo, facendolo nuovemente sorridere, e non me ne pento, che sorriso, tra la sua dentiera, e i suoi occhi arricciati, non so cosa sia più bello.
«Allora, mi chiedevo, saremo Rosie e Alex, che ne dici se ci scambiassimo i numeri?» domanda, lo guardo con un espressione interrogativa «Okay era un modo patetico, di chiederti il numero ... »
Sorrido «Potevi chiedermelo e basta no?»
«Sai è difficile, provarci con te» dice sconsolato «Ci stavi provando con me?» domando perplessa, perché non l'avevo capito?
«Stai scherzando vero?» sperando che sia così, ma rimane deluso quando non rispondo come vorrebbe «Non stai scherzando»
Lo guardo «Scusami, è che non sono abituata a ricevere attenzioni dai ragazzi, ed io sono una frana, perdonami» rispondo imbarazzata, lui sorride, sospirando lo guardo «Comunque, si. Scambiamoci i  numeri» Dico io.
Lui sorride «Va bene, dammi il tuo cellulare, che scrivo il mio numero» ci scambiamo i cellulari, mi soffermo sul suo sfondo, è lui con la sua famiglia, sembrano così uniti, è così bello vedere tutto ciò.
Sospirò digitando il mio numero, lo salvo sulla rubrica, stavo per scrivere: Satine, ma poi ripensandoci cancellai quel nome, cambiandolo con: ''Giulietta''
Mi tornò il cellulare, guardandomi disse: «Okay allora ... io» fece per continuare ma la campanella suonò, e le regole della scuola sono ben rigide, quindi ci siamo dovuti ''salutare'' senza aggiungere altro.
Chiudo l'armadietto, andando verso l'aula di storia, mi vibra il cellulare.


Da: Romeo.
Ciao, Giulietta.


Anche lui aveva avuto la mia idea, e li mi scappò un sorriso.

A: Romeo.

Ciao, Romeo.


Da: Romeo

Sento già che potremmo essere una bella coppia.


A: Romeo.

Non essere frettoloso Romeo, il mio cuore prima deve lasciare andare qualcuno.

Da: Romeo.

Ahi! Mi hai avvelenato, be sappi che io combatto per ciò che voglio.


A quel messaggio sorrido, per poi riporre il cellulare dentro la borsa, aspettando che la lezione inziasse.


Sono le cinque del pomeriggio, le lezioni sono finite ed io sto tornando a casa, voglio correre, voglio sapere chi sia la ''lei'' di cui Louis mi ha parlato, ma ho anche paura.
È un pomeriggio molto freddo, sento che a momenti avrei perduto la sensibilità delle gambe, non nevica, non ancora almeno, ma sicuramente sarebbe accaduto da un momento all'altro.
Dopo dieci minuti arrivo finalmente a casa, vedo la macchina di Louis, quindi è già da me, sospiro entrando verso casa, lascio cadere la borsa sul pavimento.
Mi reco in soggiorno dove sicuramente Louis mi stava attendendo «Lou...» mi blocco quando davanti a me, vedo una scena che mi disgusta, mi sento pugnalata, oltragiata, tradita.
Sento di non aver mai visto scena peggiore, nemmeno quando Elena vuol dimenticare di amare Damon per il dolore avuto dalla sua morte, guardo Louis avvinghiato a lei, le sue labbra stampate su quelle di lei, il mio cuore esplode.
Louis e Ashley, che si baciono.
Ashtag #checazzostasuccedendo?




 
________________________________________________________
Ashtag #UccidiamoAshley
ASHTAG #fuckLouis, con la sua peggior nemica.
Ashtag #sposiamociROMEO.
Cosa ne pensate fino ad adesso?
LASCIATE TANTI COMMENTINI.


E PASSATE NELL'ALTRA MIA STORIA.

TEARS, DEDICATA A ZAYN.
   
 
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