Ralph osservò l'Alato:-E' una cosa stupida, Calhoun!- protestò.
-Io non credo.-rispose calma la Mondosotto.-Se sostieni di saperti controllare, non dovresti aver paura.-
Merida, sopra Topolino e con Vanellope accanto disse:-Sono d'accordo con il tizio.-
Ralph alzò la spada al cielo:-Ma che ti ho fatto??? Perchè ce l'hai tanto con me? E poi ho un nome!-
Merida fece una smorfia:-Si, sì, come ti pare.-
Calhoun fece un paio di passi indietro:-Mmmmkay. Vai!-
Topolino roteò a testa in giù, volò fino a uscire dal Colosseo, si tuffò velocissimo in picchiata; Vanellope scivolò giù.
Ralph sentì di nuovo quella sensazione: le ossa gli tremavano e iniziava a vedere tutto nero. Ma vedeva. Non era possibile, ma non vedeva e vedeva. In contemporanea. Lanciò la spada di lato e spiccò un balzo incredibile, afferrò la sorellina e ricadde a terra in piedi. Si lanciò e afferrò la spada, si rialzò in pochi secondi e iniziò a voltare freneticamente la testa. Merida gli piombò davanti con la spada, stretta e lunga, perfetta per le sue acrobazie:-Vediamo che sai fare, Guerriero.-  la voce di Merida era più tagliente alla parola "Guerriero".
Ralph le si buttò contro. Iniziarono a lottare e le spade che si scontravano erano l'unico rumore udibile.
-Visto? Come previsto, Ralph sa controllare la Furia.- affermò convinta Vanellope a Tamora. La bionda scosse la testa e rimbeccò la bambina:-Io non lo direi così presto.-
Merida indietreggiava ad ogni colpo dell'avversario, anche se non voleva e non l'avrebbe mai ammesso, Ralph era veramente forte. Anche troppo per uno che sapeva a malapena cos'era una spada. Anche troppo per un esperto. Merida continuava a parare i colpi, quasi non ce la faceva più. Ralph continuava a essere nel suo stato di Furia. Adesso sentiva anche i rumori un po' ovattati, come avere la testa piena d'ovatta. Sembrava che il suo cervello fosse bloccato, e il suo corpo agiva da solo. Sentiva anche i rumori più fiebili, e agiva.  
Un ultimo colpo, e la spada di Merida volò di lato. La rossa continuò ad indietreggiare, senza fiato.
-Ehm...puoi fermarti.- disse.
Un ghigno si formò sul volto di Ralph; non disse nulla, mirò solo al fianco della principessa che scivolò di lato, salvandosi per miracolo.
-Perfetto.- sbuffò Calhoun -Non sa controllarsi.-
Afferrò una spada e corse davanti al ragazzo e iniziò a duellare con lui. Erano allo stesso livello, potevano continuare per ore, senza un vincitore. 
Merida corse verso Ralph e gli diede una gomitata sulla schiena:-Forza tizio.-
Lui si voltò e con un calcio laterale alle gambe la fece cadere a terra. Lei tossicchiò, cercando di scacciare la polvere dalla gola.
Calhoun imprecò a bassa voce e sibilò:-Tu e il tuo orgoglio; Rossa!-


Vanellope rimase senza viato; immobile a un lato dell'arena. Ralph non era mai stato un ragazzo violento, l'unica volta che lo aveva visto fare a botte era quando la mamma viveva con loro: Ralph aveva preso a pugni un ragazzino che aveva infastidito Vanellope. La bambina ancora ricordava il fratello che tornava a casa reggendosi il naso che perdeva sangue, il livido viola che sotto l'occhio rimase per una settimana. 
Tremava fissando Ralph. -Smettila!-gridò.
Ralph sembrò esitare un momento mentre lottava con Calhoun e Merida.
-Ralph!-Vanellope corse verso il fratello e si mise fra lui e le ragazze -Smettila! Ti prego!-
Calhoun, con un rapido movimento del braccio (da furia) se la mise dietro. 
-NO!- Vanellope si rimise davanti -Ti prego, Ralphy!-
Lui sollevò la spada, tremò e la lasciò cadere:-V-Vanel-Lope?- balbettò.
-Sì, sì. Sono IO.-
Ralph cadde a terra:-Mi dispiace, ho ...perso il controllo...io...-
Vanellope gli si buttò al collo:-Mi hai un po' spaventato, sai?-
-Scusa.-

Calhoun osservò i fratelli abbracciati e sentì una fitta al cuore, un ricordo orribile le passò per la mente:-Andiamo, di sicuro Elinor vorrà degli aggiornamenti; e spero che lei ne abbia riguardo agli Eroi della profezia.-
Vanellope alzò il viso dalla spalla del fratello e annuì.