Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Vanel    09/02/2015    2 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A





Influenzata... di te



Molte settimane dopo...



A dispetto di come potevo pensare inizialmente, i primi mesi di scuola passarono velocemente, forse anche un po' troppo.
La mia nuova classe era perfetta, nessuno conosceva la ragazza insicura ed emarginata che ero, sapevano solo che ero amica della famiglia Grandi, e quello bastò a farmi guadagnare amicizie.
Sapevo che comunque, non sarebbero state paragonabili a quelle di Ilaria e Fabiola che avevano accettato tutto di me.
Michele era sempre così enigmatico, e mi sentivo male a dover ammettere, aimé, che mi attirava davvero tanto.
I suoi modi di fare... ad esempio quando suonava la chitarra tutto spariva, quando ti guardava, la terra smetteva di girare.
Ambra invece, come già previsto da Michele, faceva dei tira e molla col povero Giovanni, talvolta litigavano per le cavolate più assurde: Ad esempio, Ambra si era arrabbiata con lui perchè era andato sabato sera al Bar con dei suoi amici senza dirle niente.
"Quando ti fidanzerai, smetterai di ridere e criticarmi!"-Mi diceva Ambra lasciandomi sospirare.

Quella mattina non potevo stare peggio, Giada mi aveva più volte consigliato di restare a casa, ma io non potevo saltare l'interrogazione programmata di Psicologia.
"Ah, il senso di responsabilità di questa ragazza!"-Diceva orgoglioso Carlo mentre si faceva un espresso.
"Io fossi in te resterei a casa!"-Commentò Ambra.
"Cara ma sei sicura?"-Mi ripeteva nuovamente Giada.
Michele restava a guardare la scena divertito.
Eravamo seduti vicini, forse se non avessi avuto quell'aspetto, mi sarei divertita anche io.
"Sembro uno zombie..."-Commentai
"Ecco! Resta a casa"-Borbottò Ambra.
"In realtà stai bene, la tua ostinazione è ammirevole"-Mi disse Michele copiando la voce del padre.
Giada ed Ambra risero, io feci una smorfia ripassando sugli appunti.
"Anziché prendere il bus al ritorno, può riportarti Michele, vero?"-Disse Giada.
"Beh, sempre se ti fidi della mia guida"
"Va bene, così mi risparmi il viaggio in pullman"
"Ed io? A me non ci pensa mai nessuno!"
"Stai benissimo e inoltre, esci anche prima tu"-Rispose Michele.
Ambra sospirò:"Beh, vado a mettermi il lucidalabbra, tra poco passa il nostro bus, sbrigati Stasia"
"Vai Ana, non vorrai farla aspettare?"-Mormorò Michele.
Ahh quanto adoravo essere chiamata così!

"Ciao a tutti!"-Dissi  decisamente di buonumore.

L'interrogazione andò come previsto, e neanche le mie precarie condizioni di salute potevano fermarmi.
La prof si complimentò con me per il miglioramento, io non l'ascoltavo più, guardavo il display del cellulare per verificare l'ora, mancavano ancora venti minuti!

Ventitrè minuti più tardi c'era una fantastica auto, e all'interno di questa auto c'era un ragazzo altrettanto fantastico.
Ed intorno c'erano tante ragazze che lo guardavano.
A cuor mio mi sentii gelosa.
Michele era fortunato, perfetto. O perlomeno, era così che lo definivano le mie compagne di classe.
Era ricco sfondato, bello, talentuoso, uno dei pochi ragazzi ad avere una macchina propria a pochi mesi dalla patente, insomma, un buon partito a detta loro.
Ridevo tra me e me pensando invece, a quanto fosse enigmatico quel ragazzo, nonostante le apparenze, lui non era né la macchina di lusso, né la bella casa.
Michele era lui e la sua musica, nient'altro di più nobile.
"Andata bene l'interrogazione, Ana?"-Mi chiese dal finestrino
"Nove più! Non ci avrei mai pensato"
"Secchiona"-Scherzò mentre mi sedevo nel sedile del passeggeri.
Gli feci una smorfia:"E la tua giornata, invece?"
"Quattro a Latino e sette a Storia"
"E' l'ultimo anno, impegnati e vedi che spacchi!"
"Io voglio suonare, Ana, non mi interessano questi voti, né gli incontri scuola famiglia, né i professori che continuano a paragonarmi a mio padre. Io voglio viaggiare per il mondo con la mia chitarra, e basta, andare ovunque basta che non ci sia qualcuno subito pronto a criticarmi per i soldi oppure adularmi per ricevere le attenzioni"
Iniziai a ragionare su quanto fosse stata bizzarra la sorte: Io che fino ad un anno fa ero la ragazza più invisibile della scuola, ma continuamente messa allo scoperto dai bulletti; lui invece, voleva essere invisibile, ma la sua fama lo rendeva sempre più importante.
"Ti va se ci prendiamo qualcosa al Bar?"-Mi chiese con nonchalance
"Ehm okay"
"Ti senti bene? Perché sennò possiamo tornare a casa eh"
"Sisi, mi sento molto meglio"
"Allora andiamo"
Lungo il tragitto nessuno parlò, accesi la radio e notai che c'era già un CD.
"Track 1" C'era scritto.
Il CD iniziò a girare.
Una voce a cantare, una chitarra a suonare.
Potevo confonderla con qualcuno?
"Mio Dio, è bellissima"-Commentai.
"Grazie... siamo arrivati"-Mi avvisò.

Eravamo in un parco poco affollato, vi era un Bar nelle vicinanze, adesso capivo perchè Michele mi avesse portato qui.
"Scommetto che ti senti a tuo agio qui"
"Oh si, d'estate venivo qui per trovare ispirazione"
"E' bello, anche se fa un po' freddo"
"Speriamo nevichi, anche se è ancora novembre..."
"Non mi sorprenderei troppo, ha nevicato a marzo"
Michele mi sorrise e lo seguii verso il Bar.
Ad un certo punto iniziai ad avvertire delle vertigini e a vederci doppio.
Lui arrivò subito in mio sostegno, tempo dieci secondi e mi ritrovai stretta tra le sue braccia.
Profumava di dopo barba.
Chiusi gli occhi stringendomi a lui.
"Ana, tutto bene?"
"S-si, sono un po'..."
"Scotti"-Mi disse sconsolato lui poggiando la sua mano sulla fronte, sempre tenendomi tra le braccia.
"Oh no..."
"Ti porto a casa, torneremo qui un'altra volta"
"Grazie"
"Ce la fai a camminare?"
Annuii, chiedendomi cosa sarebbe successo se avessi risposto di no...
Mi avrebbe presa in braccio?

Mi allungai leggermente il sedile per stare più comoda,Michele accese l'aria condizionata da prima fredda, come sempre, poi diventò calda ed io mi addormentai completamente.

Quando riaprii gli occhi non ero più in macchina con Michele, ma dentro la mia stanza.
Avevo due borse calde al mio fianco, Giada sapeva essere proprio premurosa.
Quanto tempo avevo dormito?
E come ci ero arrivata lì?
Qualcuno aprì la porta, era Michele.
"Oh ma come... dovresti dormire"-Mi disse sorpreso.
"Ho dormito tanto?"
"Sei qui da neanche dieci minuti"-Mi rispose sconsolato Michele avvicinandosi.
Fu così vicino che iniziai a chiedermi se fosse davvero la febbre la causa dei 39°.
Mi toccò la fronte.
"Adesso riposa, sennò come fai? Devi stare bene"-Mi disse
"Okay, provo a dormire"
"Io resto qui finché non dormi"
Allora di sicuro non riuscirò a dormire. Pensai.
Forse la stanchezza mi aveva giocato un brutto scherzo, o forse stavo già sognando.
Ma ebbi la sensazione di sentire Michele sussurrarmi:"Rimettiti, ho bisogno di te."








Ehi ragazze!
I capitoli a venire sono già stati scritti (durante le vacanze di Natale!) perciò è solo questione di pubblicarli! 
Mi sono stupita di me stessa nella stesura di questo capitolo... ma quanto è dolce?
Volevo far emergere il vero Michele che è stato all'oscuro per troppo tempo... infatti molte di voi dicono di preferire Luca, il che sarebbe raginevole vista la frigidità del caro Michele che invece...
A proposito:
Vedremo Michele parecchio nei prossimi capitoli.
Per Luca bisognerà aspettare un po', ma vi assicuro che non è tanto, saranno anche bei capitoli concentrati su di lui.
Ana o Stasia (?) vi saluta alla prossima!
Vanel.-
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Vanel