Storie originali > Generale
Segui la storia  |       
Autore: fearlessrainbow    09/02/2015    0 recensioni
Shannon, una diciassettenne ordinaria, coltiva la sua passione per la danza fin da quando era bambina. Tra specchi e pece, pianoforte e chignon, la sua vita a un certo punto sembra scorrerle a fianco, escludendola, proprio a causa della sua passione, dalle esperienze che i suoi coetanei vivono quotidianamente. Cosa sceglierà fra la danza e la vita reale?
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non ero mai stata prima al Rewind, ma so che è molto frequentato dai giovani della zona. E infatti, ci mettiamo un’eternità ad entrare, proprio perché ci sono talmente tanti ragazzi che devo farmi strada a spintoni, pestando involontariamente qualche piede e scusandomi.
Una volta dentro, sono colpita da quanto sia buio, fatta eccezione per una luce violacea soffusa che crea un’atmosfera non proprio piacevole. Non mi trovo assolutamente a mio agio in questo posto. Il bar è affollatissimo, vedo girare bicchieri con liquidi di tutti i colori e mi chiedo cosa contengano. Sui divanetti ai lati della sala, noto diverse coppie che ridono o si baciano. Contraggo involontariamente il viso in una smorfia. Questo non è decisamente il posto per me.
“Sentite, non è che possiamo andare da qualche altra parte a mangiarci un gelato?” chiedo, voltandomi verso Reb, Chelsea e Jade. Un momento, dove sono finite? Il cuore comincia a battere più forte, come quando da bambina mi sono persa al supermercato e ho girato da sola per le corsie in cerca della mamma. Da quella volta sono terrorizzata al pensiero di perdermi o restare da sola, nonostante abbia diciassette anni e un cellulare dotato di gps. Comincio a guardarmi intorno nervosa, in cerca di almeno una delle mie amiche. Non le vedo da nessuna parte. Perché mi hanno lasciata lì senza dire nulla? Mi stupisco di Jade, di solito facciamo tutto assieme, insomma, almeno lei avrebbe dovuto dove era diretta, se proprio era necessario abbandonarmi lì da sola. Mi faccio un appunto mentale per ricordarmi di dirgliene quattro, non appena la trovo.
“Cerchi qualcuno?” la voce mi è nuova, si sente che appartiene ad uno straniero perché ha uno strano accento. Mi giro e mi ritrovo faccia a faccia con Marco. Oh, Dio. Perfetto.
“Sì, le mie amiche che mi hanno piantata in asso.”
“Anche io cerco qualcuno, ma a quanto pare non si è presentata all’appuntamento.”
Ci metto qualche istante a capire che teoricamente sarei io a ragazza con cui ha un appuntamento.
“Ah, no? Come mai avrebbe rifiutato questa proposta allettante?”
“Non lo so, forse non mi ritiene interessante.”
“Ma come si chiama questa ragazza?”
“Shannon, mi pare. A dire il vero non ho idea di chi sia, mi hanno detto solo che l’avrei trovata qui.”
Allungo la mano nella sua direzione, sfoderando un sorriso. “Piacere, allora. Sono Shannon.”
Noto un certo stupore dipingersi sul suo viso. Non se l’aspettava, a quanto pare.
“Ah, beh, dunque, tu sei … cioè sei tu?”
“Esattamente. La cosa ti crea qualche problema?”
“Cosa? No, no, scherzi! È solo che … vabbè ti offro un drink?”
“Ehm sì okay, solo che non so … prendi il meno alcolico possibile, per favore.”
Accenna un sì con il capo e sparisce fra la folla in fila per il bar. Ecco, mi hanno abbandonata per la seconda volta nel giro di un quarto d’ora.
Tiro fuori il cellulare dalla borsetta e controllo il display, per vedere se le mie amiche si sono degnate di dirmi dove sono, ma niente. Inizio a digitare un messaggio, ma vengo interrotta da Marco che mi porge un bicchiere colmo di una bibita rosa. Sa uno strano odore, abbastanza dolciastro, quasi da fragola. Lo afferro velocemente con l’altra mano.
Lui mi dice di seguirlo e mi porta in una zona lontana dalla pista da ballo, più appartata, vicino alle coppiette innamorate, per capirci.
È lui a rompere il ghiaccio: “Dunque, parlami un po’ di te, così, per conoscerci.”
Sorseggio la mia bibita (devo ammetterlo, ha un che di zuccherino molto buono) e inizio a dargli qualche informazione, in modo che si faccia un’idea.
“Ho diciassette anni e sono una ballerina classica. Mi piace leggere ma non ho mai tempo. Ho poche amiche, ma, prima che mi piantassero in asso stasera, volevo loro un sacco di bene.”
Accenna un sorrisino divertito. “Bene. Io sono Marco, sono italiano come già saprai, dato che a scuola non si parla altro che di me” (pausa di autocompiacimento) “vengo dal centro Italia, da Firenze precisamente, e sono qui in scambio culturale, quindi frequenterò l’intero anno scolastico qui. Gioco a calcio e adoro le macchine da corsa, due cose che in Italia sono molto amate.”
“Immagino. I miei nonni materni sono italiani. Da Venezia. Comunque, mi sembra che ti sia già ambientato molto bene qui, o sbaglio?”
“Oh sì, mi sento a mio agio in questa città! Poi, il ragazzo da cui sto è molto popolare oltre che molto bello, quindi mi ha subito fatto conoscere i suoi amici e usciamo assieme di solito.” Mentre mi parla, guarda con la coda dell’occhio un angolo della sala. Non riesco a capire chi stia guardando, e la cosa non mi fa molto piacere.
 Una ragazza si avvicina al nostro tavolino e ammicca in direzione di Marco. È alta, formosa e tutta stretta in un abitino decisamente troppo corto. Questo è il genere di ragazze che uno come lui attira.
“Ciao, Amber” la saluta lui, all’apparenza molto felice di vederla “Questa è la mia nuova amica Shannon.”
“Piacere mio” dice lei, guardandomi superficialmente, poi sussurra qualcosa nell’orecchio a Marco e se ne va.
“Vedo che sei decisamente a tuo agio in questa città.” gli dico, sarcastica.
Lui si morde un labbro, si guarda attorno e poi si sporge sul tavolino, avvicinandosi il più possibile a me: “Senti, Shannon … ho capito da subito che non hai alcuna intenzione di flirtare con me, e ti ringrazio. Credo di potermi fidare di te, quindi tanto vale che te lo dica subito.”
Comincio ad avere un sospetto, ma aspetto che mi illumini lui.
“Vedi, ho accettato questo appuntamento e tutti gli altri, qui è pieno di ragazze carine e tutto, però, come dire, ho … altri interessi.”
“Cioè il calcio e le auto sportive?”
Si volta di nuovo, poi mi fa un cenno in direzione di un gruppetto di ragazzi che stanno discutendo animatamente con in mano pinte di birra. Ok, ho capito.
“Quale precisamente è il tuo interesse?”
“Michael.” sussurra, con un sorriso. Oddio, lo pseudo-fidanzato di Chelsea! Mi viene da ridere, ma non voglio sembrare maleducata, quindi soffoco più che posso la risata.
“Perché ridacchi? Pensavo che qui in Inghilterra aveste una mentalità aperta eccetera!”
“Sì sì scusami, non è per quello, è che lui, vedi, è il ragazzo con cui Chelsea crede di essere fidanzata da tipo dieci anni!”
Si mette a ridere anche lui adesso, poi si fa tutto serio guardando qualcuno alle mie spalle.
“Parlavate di me?” riconoscerei la voce di Chelsea ovunque. Quando mi giro, ha un sorriso a cinquanta denti, probabilmente perché pensa che il mio appuntamento stia andando a gonfie vele.
Marco mi guarda, e mi fa l’occhiolino. Vuol dire che la discussione di prima sarà il nostro piccolo segreto.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: fearlessrainbow