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Autore: lola_fantasy    10/02/2015    7 recensioni
Sono passati quasi due anni dall'ultima battaglia contro Nidhoggr e gli ex draconiani trascorrono le loro giornate come dei ragazzi normali: studiano in scuole diverse ,guardano film, parlano, ridono, fanno passeggiate, vanno in giro, si divertono insieme... Ma la loro normalità non durerà ancora per molto tempo: infatti, due nuovi ragazzi sono al servizio di Nidhoggr, e di certo non porteranno belle sorprese. Sofia, Fabio, Lidja, Karl, Ewan e Chloe dovranno partire per nuove missioni in tutto il mondo, cercare nuovi oggetti, ma anche questa volta non saranno soli: figure molto importanti e a loro speciali andranno in loro soccorso. In questa nuova storia, ci saranno delle sorprese, sia belle che brutte, alcune dolorose e altre emozionanti, che cambieranno (di nuovo) totalmente la loro vita.
Dal capitolo 11 :
"-Credevo fossi io l’unica ragazza che avresti mai voluto prendere, ma mi sbagliavo; non ci solo io a questo mondo.
Con un scatto fulmineo, il ragazzo tirò a sé il pezzo di fune tra le sue mani, così Sofia, che teneva gran parte della restante liana, fu sbalzata contro il petto di Fabio. L'avvolse tra le sue braccia.
- L’unica persona che vorrò mai prendere per davvero sei tu"
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo cinque: ”Un picnic serale”

Cari Guardiani (o forse dovrei dire “dannati”?),
la mia anima ha ritrovato il suo vecchio corpo, e proprio per questo sono qui, su questa scrivania, a scrivervi del mio desiderio più grande: VENDETTA!  E questa volta, sono sicuro che esso verrà esaudito, insieme a quello di colui che è il Male assoluto, l’ombra più scura dell’universo, il futuro padrone del mondo e di tutti i tempi: indovinate un po’ chi sia?
Sappi, Thuban, che questa volta sarà la fine per voi e tu, Eltanin, avrai la morte più dolorosa di tutte: il tuo “potente” fuoco si indebolirà fino a divenire una debole fiammella, che si spegnerà per sempre. Proverai tutto il dolore della morte di Ratatoskr , sommato a quello della mia (anche se vedo che essa non è durata poi tanto).
Ora vi devo lasciare, ma sono sicuro che la vostra strada, “tutta rose e fiori”, si incrocerà presto con la nostra, “tutta morte e sangue”.
Ofnir

 
I ragazzi, il professore e Gillian rimasero scioccati. Sofia si fece coraggio e prese parola.
-Qu….qu….questo-  balbettò, non riuscendo ad andare avanti. Inghiottì un enorme fiotto di saliva e battè le palpebre. – Questo che cosa significa?-
-Significa che se Ofnir è veramente tornato, allora Nidhoggr sta tramando qualcosa e noi dobbiamo essere pronti.-  le rispose il professore, rimuginando sulle parole della lettera.
-Si, ok, ma che cosa significa la frase: “ si incrocerà presto con la nostra ”? Che cosa intende con “nostra”? Dubito che parli soltanto di lui e Nidhoggr: sì, sono forti, ma se non ricordo male l’ultima volta li abbiamo sconfitti. Non credo che siano così sprovveduti da non cercare alleati.-  ipotizzò Fabio, che si avvicinò sul divano vicino a Sofia e le mise un braccio intorno alle spalle per tranquillizzarla. Le si voltò verso di lui e gli sorrise riconoscente: ogni suo tocco riusciva a tranquillizzarla, che la villa fosse sotto assedio o che vi fosse la fine del mondo. Non poteva farci niente. Il professore lo fulminò con lo sguardo, geloso della sua unica figlia, anche se ormai ricordava tutto quello che Fabio aveva fatto per la sua piccola; poi, appoggiò i gomiti sulle ginocchia e la testa sulle mani, pensando a ciò che stava accadendo.
-Ascoltate, secondo me oggi abbiamo vissuto già troppo esperienze sbalorditive. Proporrei di mangiare tutti insieme e goderci la serata; dopo ci faremo una bella dormita e domattina elaboreremo tutte le informazioni che abbiamo ricevuto.- propose Karl, che intanto si era alzato e ora stava appoggiato a una delle voluminose librerie.
-Sono più che d’accordo. Che ne dite se organizziamo un picnic sotto le stelle, nel giardino sul retro?- sopraggiunse Ewan. I ragazzi annuirono entusiasti.
- Va bene! Allora, voi ragazzi penserete a preparare il picnic, escluso il cibo, a cui penseremo io e Gillian; Chloe, Lidja e Sofia, potreste ripulire il danno alla finestra procurato dal mattone? Gillian, prima di cucinare gradirei se andassi a casa vostra per fare i bagagli: preferirei avervi al sicuro qui. Dovremo cambiare un po’ le sistemazioni delle camere, ma alla fine ce la faremo!- esclamò il prof. – Dopo aver svolto i vostri compiti, sarete tutti liberi di fare quel che vorrete fino all’ora di cena-
-SII!- trillò Lidja. Rivolse uno sguardo malizioso a Sofia. – Anzichè pulire, io andrò un attimo al circo a prendere dei vestiti per l’occasione  e poi tornerò qui, così ci prepareremo insieme! Inoltre, avviserò zia Alma che resterò a dormire da te, questa sera. -. Poi si rivolse a Chloe: - Lo stesso vale per te!-  e si fiondò fuori dalla porta.  Sofia aveva gli occhi sbarrati, consapevole del fatto che quella sera, prima della cena, avrebbe subito una brutta tortura: farsi vestire, truccare e pettinare da Lidja. Non le sembrava che ci fosse nulla di peggio al mondo, in quel momento. Ma se non altro, non era sola.
Una decina di minuti dopo, Lidja suonò al campanello del cancello in ferro della villa. Quando la aprirono, corse lungo il giardino, spalancò la porta e si diresse in fretta e furia verso la camera di Sofia. Non scorse nessuno: probabilmente i ragazzi erano insieme in una stanza a chiacchierare, mentre il prof. e Gillian preparavano la cena in cucina. Fece i gradini della scala a chiocciola dell’albero due a due e in pochi secondi fu in cima. Bussò alla porta, giusto per farsi avvisare, e senza aspettare una risposta, aprì la porta. Trovò Sofia e Chloe sedute sul letto a gambe incrociate: molto probabilmente, prima del suo arrivo, le due stavano chiacchierando.
-Beh?- chiese. –Siete pronte per la seduta di bellezza?-.
Le due ragazze si scambiarono uno sguardo preoccupato: aveva inizio il supplizio.
 
                                                                                                                       §§§
 
Due ore dopo, verso le sette, le tre ragazze erano pronte: ordinate, pettinate, carine ma non esagerate. Sofia indossava un cardigan bianco leggermente allungato sul retro,una t-shirt verde mela e degli shorts di jeans; le gambe erano coperte grazie alla calzamaglia nera e ai piedi portava un paio di ballerine scure con un grande fiocco al centro. I suoi riccioli rossi, solitamente disordinati, erano trattenuti da un elegante cerchietto verde smeraldo; le ciglia erano nere e lunghe grazie al mascara e sulle labbra portava un leggero lucidalabbra roseo.
Lidja, i cui capelli corvini erano legati in una treccia a spina di pesce, indossava una canotta nera con del pizzo sulle spalline, una minigonna di cotone blu elettrico, una calzamaglia a righe nere e blu e degli stivaletti bassi, dello stesso colore della canotta. Sopra quest’ultima, portava un maglioncino corto blu a maniche lunghe, che le arrivava sotto il seno. Le palpebre erano azzurre grazie all’ombretto che Chloe le aveva prestato e le labbra luccicavano per effetto del rossetto rosso con i brillantini.
Infine, Chloe portava dei jeans gialli strappati in più punti, una camicetta bianca con le maniche a tre quarti e sopra un gilet nero. Ai piedi aveva anche lei un paio di semplici ballerine, ma beige e i capelli rossicci erano raccolti in una coda alta. Gli occhi erano contornati dalla matita nera e sulla bocca aveva un burro cacao trasparente. Quando arrivarono sul retro del giardino, sui visi di Fabio, Karl ed Ewan comparve una espressione sbigottita, dovuta allo speciale look delle ragazze: loro avevano deciso di non cambiarsi.
-Wow! State proprio bene ragazze! Ma tu, Lid, sei la più bella di tutte!- esclamò Ewan, avvicinandosi alla ragazza: le cinse la vita con le braccia e la baciò appassionatamente. Lei ricambiò.
-Aah, smettetela voi due! Adesso mangiamo, o si raffredda tutto quanto!- disse Karl esasperato. Prese Chloe per mano e le fece sedere su una grande coperta colorata in mezzo a un gruppo di pini. Sofia si guardò attorno con aria soddisfatta: i ragazzi avevano fatto un ottimo lavoro. Sopra il telo, vi erano vari cuscini per appoggiarsi, piatti e bicchieri di plastica, bevande, tovaglioli e un vassoio con tramezzini di vari tipi: ai cetrioli, con il prosciutto, con pomodoro e mozzarella…  Ai lati e in mezzo alla coltre, vi erano delle candele bianche accese posate su dei piattini in ceramica blu, che conferivano tranquillità e una luce soffusa all’ambiente. Fabio si avvicinò a Sofia e le sussurrò all’orecchio:
-Sei stupenda, stasera.-  Sofia rabbrividì.  -Non che le altre volte tu sia brutta, anzi, ma stasera sei ancora più bella!-
-Grazie, ma è tutto merito di Lidja.-  gli rispose, voltandosi a guardarlo. Si sorrisero e si diressero verso l’enorme coperta, dove anche Ewan e Lidja avevano preso posto. Poco dopo arrivarono Gillian e il prof. con le ultime pietanze. Durante la cena, chiacchierarono allegramente di più argomenti, fino a quando Sofia non si accorse che Fabio non era più al suo fianco.
-Ragazzi, sapete per caso dov’è Fabio?- chiese lei, sperando che sapessero la risposta. Gli altri scossero la testa. Il panico agguantò Sofia in una gelida morsa e iniziò a mordersi il labbro inferiore. Si alzò, scavalcò la recinzione in ferro e si incamminò nel bosco a passo frenetico.
-Fabio?!- urlò, ma senza risposta. Si mise a correre; avrebbe fatto di tutto per trovarlo.
 
                                                                                                                    §§§
 
Quando Fabio si allontanò dagli altri, aveva un forte mal di testa e la sua pelle scottava come non mai: gli sembrava di andare a fuoco, talmente era caldo. Camminò un po’ per il bosco dietro casa, dopo aver scavalcato lo steccato, sperando che la temperatura corporea si abbassasse e il mal di testa sparisse: non funzionò. “Ma che cavolo mi prende, questa sera?” si chiese, anche se non sapeva darsi una risposta. Gli venne un irrefrenabile impulso di farsi un bagno; non riuscendo a controllarsi, corse verso il lago e quando arrivò, si buttò in acqua, senza nemmeno pensarci. Nuotò fin quando le braccia non incominciarono a fargli male e si ritrovò al centro del lago. “Che diavolo…” ma non riuscì a finire il pensiero, che le caldane aumentarono e delle fitte mostruose gli trafissero la testa. Chiuse gli occhi e strinse i denti, volendo alleviare il dolore, ma esso aumentò ancora di più. Una piacevole visione  si insinuò nella sua mente e si lasciò andare; riuscì ancora ad udire una voce che urlava il suo nome, prima d’ iniziare a sprofondare nelle gelide acque del lago, privo di sensi.
 
 

Angolo autrice: ciao a tutti! Lo so, sono in ritardo, e per questo vi chiedo scusa, ma ho avuto dei contrattempi per colpa della festa del Carnevale, anche se qui dove abito io si svolgerà da domenica 15. Proprio per questo, non sono sicura di riuscire a pubblicare il nuovo capitolo questo weekend. Appena potrò, giuro che lo farò: vi avviso che potrei pubblicarlo o sabato, o da mercoledì 18 in poi. 
Allora, vi è piaciuto il capitolo? Spero proprio di sì! Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito la volta scorsa e a tutti coloro che (spero!) recensiranno in futuro. Fatemi sapere cosa ne pensate: recensite!
Un bacione a tutti!
lola_fantasy
 
 
   
 
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