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Autore: LadyVaderFrancy    10/02/2015    9 recensioni
Questo è uno dei due seguiti della FF la Maledizione. Racconta la storia di come due maghi Severus Piton ed Harry Potter, vivono l'ascesa inevitabile del Signore Oscuro. Uno dei due pienamente consapevole del suo destino, mentre l'altro si troverà a combattere non solo con il mortale nemico, ma anche con ciò che è stato indotto a credere. Una storia piena di momenti introspettivi dei due protagonisti assoluti. (NB Tutto quello che avreste voluto sapere su Severus Piton, che non è stato raccontato)
Dal Capitolo 8
Alla fine quando Piton uscì dalla stanza era distrutto dalle orribili rivelazioni, e dalle infinite richieste del vecchio. Silente praticamente si era strappato il vessillo di condottiero che sfoggiava con tanto onore e gloria, lo aveva cacciato a forza sul suo petto e lo aveva ricoperto con una veste da Mangiamorte. In un prossimo futuro lui, Severus Piton avrebbe dovuto guidare nascosto nell’ombra, l’intero lato della luce.
Genere: Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Ciao Buogiorno a tutti,
mi dispiace di aver saltato una settimana, ma ero molto impegnata.....tra scrivere, cucire costumi di carnevale, poi una più che meritata vacanza di quattro giorni....mi farò perdonare....con un sorpresina che sto preparndo per gli amanti si Severus...
Bene mi raccomando fatemi sapere che ne pensate...


Capitolo 17 Il diadema di Priscilla Corvonero

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Il giorno successivo Harry raccontò ai suoi amici e all’ES che finalmente aveva trovato la coppa, ma che non era riuscito a prenderla perché protetta da una potente maledizione. Allora i ragazzi crearono due gruppi di lavoro distinti, uno che si sarebbe concentrato sul cercare informazioni per trovare il diadema di Priscilla Corvonero, e altro si sarebbe occupato di trovare un modo per superare la barriera che circondavano la coppa.

Era passato circa un mese e mezzo dall’inizio della scuola, ed ogni giorno era sempre più duro. I Carrow erano sempre più prepotenti e punivano gli studenti che a loro avviso venivano giudicati immeritevoli maledicendoli. Inoltre i Serpeverde non perdevano occasione per umiliare e cospirare contro i Grifondoro, e poi c’era Piton che dirigeva la scuola come un accademia militare e chiunque sgarrava si ritrovava a pagarne le conseguenze. Harry nonostante indossasse i panni di Simon, era finito spesso tra le grinfie del pozionista ed ogni volta era stato un incontro orribile, per fortuna la Mc Grannit era al corrente di quello che succedeva e quindi in molti casi era riuscita a coprire i suoi movimenti. Il Grifondoro si stava concentrando con tutto se stesso per trovare gli altri due Horcrux, in modo da poter capovolgere al più presto almeno la situazione della scuola. Molti erano impegnati nella causa, i membri dell’ordine sotto la guida di Alexander stavano facendo un ottimo lavoro, raccoglievano consensi ed alleati, programmavano strategie per opporsi agli attacchi, si muovevano in giro per Londra e in tutta l’Inghilterra lasciando false piste con i suoi sosia, in modo che lui potesse muoversi indisturbato all’interno di Hogwarts, ma quello che non sapeva era che quelle apparizioni dovevano sviare l’attenzione di Voldemort dalla ricerca della bacchetta di sambuco.

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Severus era molto impegnato, aveva creato un laboratorio segreto dentro i suoi nuovi alloggi privati, l’unico che ne era a conoscenza era Draco che spesso gli dava una aiuto dopo le lezioni. Ma quella sera c’era molta tensione nell’aria. “Draco sta attento a triturare quegli occhi di salamandra! Devono essere perfetti!” ringhiò il pozionista.

“Sono perfetti! Sono il tuo allievo migliore… so come si triturano gli occhi di salamandra”

“Non montarti la testa, sei un maestro di pozioni? NO! Quindi se dico che non sono perfetti allora vuol dire che non lo sono. Ricomincia daccapo!” sbottò l’uomo

((Merlino… oggi è peggio del solito, mi sento quasi come Potter…..non fa altro che starmi con il fiato sul collo….)) così il biondo decise di provare a placare il suo animo  “Zio Sev a cosa serve questa pozione?”

“Non sono affari tuoi, fa solo quello che dico, oppure tornatene al tuo dormitorio” rispose innervosito Piton ((Ho bisogno di precisione assoluta, basta un piccolo errore… e invece di essere un vantaggio, potrebbe essere la nostra fine…)).
Draco osservava il suo padrino, lo aveva visto un infinità di volte lavorare su delle nuove pozioni, era sempre molto attento annotava qualsiasi reazione del liquido che sobbolliva, mescolava con concentrazione e maestria e quando aggiungeva ogni singolo ingrediente e non era mai sorpreso della reazione, era un vero privilegio osservarlo. Stavolta però c’era qualcosa di diverso, il pozionista aveva lanciato un incantesimo protettivo solo su di se prima di iniziare la preparazione, ma non aveva chiesto a lui di fare lo stesso e suo zio era uno che metteva la sicurezza al primo posto. Era alquanto strano e non ne capiva il motivo, e visto il pessimo umore dell’uomo evitò di chiedere, dato che era già stato ripreso un paio di volte, per cose che non aveva assolutamente fatto.

((Bene ora manca l’ingrediente più importante, devo mandare via Draco…..  )) così senza distogliere lo sguardo dal calderone disse “Ora puoi andare”

“Ma è presto manca ancora un ora al coprifuoco?”

L’uomo gli diede un solo sguardo tagliente e sibilò “Draco vattene, adesso!”

Il biondo poggiò il coltello sul bancone di legno e rispose seccato “D’accordo ci vediamo domani”.

Ma il ragazzo non aveva nessuna voglia di tornare al dormitorio, da quando aveva rivelato al suo padrino che non voleva essere un Mangiamorte, lui lo aveva aiutato a sentirsi più tranquillo e lo aveva fatto sentire al sicuro. Inoltre la settimana precedente l’uomo aveva organizzato un incontro tra lui e sua madre, nella quale il giovane serpeverde aveva detto chiaramente alla donna che non intendeva seguire le orme di suo padre. Narcissa Malfoy aveva reagito in maniera del tutto inaspettata agli occhi del figlio, aveva ringraziato Severus e glielo aveva affidato, dicendo che appoggiava pienamente le loro scelte, ma che lei non avrebbe potuto condividerle, perché amava suo marito e non lo avrebbe abbandonato da solo ad affrontare l’ira del Signore Oscuro. Disse che avrebbe cercato di far ragionare Lucius sperando di convincerlo a restare fuori dalla guerra il più possibile. Infine promise che si sarebbe tenuta in contatto con loro, ma che non avrebbe potuto palesare la sua posizione agli occhi degli altri Mangiamorte. Draco si sentì estremamente sollevato dall’appoggio di sua madre e nonostante si fidasse delle sue parole, non le aveva rivelato che suo zio era un traditore, ne che era un spia per la luce… ne che ora aveva preso praticamente il posto di Silente nella guerra, anche se il suo padrino non glielo aveva detto apertamente lui lo sapeva da quello che aveva visto. Severus stava cercando di sconfiggere l’Oscuro con ogni mezzo a sua disposizione, voleva proteggere gli studenti dai Carrow, aveva chiesto anche a lui di farlo lo stesso e di tenere un occhio particolarmente vigile sui Grifondoro. Inizialmente gli era sembrata una cosa assurda e invece si era ritrovato a farlo in diverse circostanze.

Mancavano solo pochi minuti alle 17 Harry e i suoi amici stavano aspettando il momento migliore per sgattaiolare nella stanza delle necessità. Dopo un paio di tentativi e mezz’ora di ritardo, finalmente riuscirono nel loro intento.

“Era ora! Ma dove eravate finiti? Ormai eravamo quasi convinti che fosse stati scoperti dai Serpeverde o dai Carrow” disse Dean rivolgendosi al trio

“No tranquilli, ma abbiamo fatto fatica ad arrivare” rispose Ron

“Bene allora possiamo cominciare” disse Simon

Subito dopo i ragazzi si misero al lavoro, si divisero in due gruppi uno che faceva pratica con le maledizioni, e uno che aggiornava Simon sulle varie ricerche. Hermione Luna e Neville informarono il ragazzo che secondo le loro ricerche che la camera segreta di Priscilla Corvonero era adiacente agli alloggi che a suo tempo la strega aveva occupato al castello. Il Grifondoro chiese a Luna di dare un occhiata in giro alla torre e di cercare qualcosa che poteva essere insolito nella loro sala comune, in fondo quella era una specialità della sua amica prestare attenzione e vedere oltre le apparenze. Il resto della serata passò in fretta, l’allenamento era stato più che soddisfacente. Due giorni dopo Luna riferì ad Harry che aveva notato effettivamente qualcosa di insolito, disse che c’era un quadro nella loro sala comune che rappresentava un falco, un castoro e un gufo, tutti animali che secondo diverse culture simboleggiavano l’intelligenza. La Corvonero spiegò al ragazzo che aveva provato ad aprirlo ma che non c’ era riuscita in alcun modo. Così stabilirono che il venerdì successivo a tarda notte, Harry con il suo aiuto si sarebbe introdotto nelle torre dei Corvi.

Simon prese il suo mantello, se lo infilò e scivolò in silenzio fuori dalla sua sala comune, e in pochi minuti arrivò alla torre dei corvi dove Luna lo stava aspettando per farlo entrare. Una volta all’interno rimase senza fiato, la Sala Comune era vasta ed ariosa, illuminata da enormi finestre ad arco acuto, la moquette azzurra aveva un motivo decorativo molto elaborato e il soffitto raffigurava un cielo stellato. L’intera stanza era arredata con drappi azzurri e statue di bronzo, c’erano dei bei tavolini e degli eleganti divani. Proprio di fronte alla porta d'ingresso c’era una stupenda scultura di marmo levigato di Cosetta Corvonero.

“Wow ma è molto diversa da quella dei Grifondoro” mormorò da sotto il mantello

“Trovi davvero? Vieni Simon “

“Luna ma se ti vedono parlare da sola non penseranno sai che……c’è qualcuno con te?”

“Oh no tranquillo è una cosa che faccio spesso” rispose serenamente la Corvonero.

Harry la adorava, Luna era simpatica, eccentrica e molto gentile, guardandola poteva sembrare strana perfino nel mondo dei maghi, invece era una ragazza molto dolce e leale e coraggiosa come pochi.
Percorsero tutta la sala e poi arrivarono ad un lungo corridoio, che si divideva in due da una parte c’era una scala che portava ai dormitori dei ragazzi, l’altra agli ex alloggi della fondatrice, che ora erano occupati dal Professor Vitious.

“Ecco il quadro è quello Simon” disse la biondina indicando una grnade quadro

Harry lanciò un incantesimo silenziante, perché la porta di Vitius era a pochi metri dal ritratto poi pronunciò l’incanto “Alhomora” e la porta si aprì. I due ragazzi rimasero sorpresi.  “Mah hai detto che hai provato molti incantesimi, come mai ora si è aperta?”

“Mah…..forse stava aspettando te” rispose candidamente, poi la ragazza si mise quegli strani occhiali che usava di tanto intanto “Potrebbero esserci dei Nargilli”

Il moro sorrise chiedendosi ancora una volta cosa fossero e poi disse preoccupato “Ehm Luna aspetta potrebbe essere pericoloso…sai l’oggetto…è maledetto, vado per primo”

“Lo so ma ti accompagno lo stesso e poi voglio solo vedere la camera di Priscilla”

Il rosso annuì ed entrarono insieme, la stanza era molto grande su tutte le pareti c’erano gli stessi drappeggi blu della sala comune. C’era un piccolo camino, con a lato due meravigliose statue di un falco. Su una delle pareti c’era un enorme scaffale in legno molto pregiato, pieno di libri di ogni genere. Un salottino vicino ad essa, con poltroncine e divanetti di colore blu. L’ambiente era a dir poco rilassante e molto raffinato. Mentre si guardava attorno Harry vide in cima ad uno degli scaffali, un piccolo bagliore rosso. Così il Grifondoro afferrò la scala, vi si arrampicò con attenzione una volta raggiunta la cima, vide il diadema era bellissimo e purtroppo anche esso era circondato dalla stessa luce rossa che proteggeva anche la coppa. Provò ad allungare la mano, ma l’effetto fu il medesimo. Sentì un dolore improvviso, era come se di punto in bianco la sua testa fosse stata squarciata in due, fece appena in tempo ad afferrare saldamente la scala, e con estrema fatica riuscì a scendere un paio di gradini, attese qualche minuto che il dolore alla testa si placasse e poi con molta attenzione e calma scese dalla scala. ((Ahh…… è la stessa maledizione))

“C’era quello che cercavi Simon?”

“Si Luna, ma non possiamo prenderlo, è maledetto anche questo. Non devi dire a nessuno di questa stanza o del diadema è importante, per favore”

“Oh non preoccuparti, e poi sembra che tu sia l’unico che può entrare” e poi gli sorrise serenamente.

Harry guardò la ragazza, aveva ragione lei era molto brava con gli incantesimi, eppure non era riuscita ad accedere, mentre lui lo aveva fatto con un semplice Alhomora, doveva capirne il perché. Così si rimise il mantello e in compagnia di Luna uscì dalla camera di Priscilla e poi dalla sala comune dei Corvonero. ((Bene ora manca solo il medaglione, che però potrebbe anche non essere ad Hogwarts…. Oppure si…Silente ha detto che secondo lui erano tutti e tre qui…..ma dove?….Forse dovrei cominciare dalla camera dei segreti, ne parlerò con Ron e Mione domani. Dobbiamo scoprire chi era RAB per capire dove potrebbe averlo nascosto…e poi devo pensare ad un modo per prenderli e poi come fare a distruggerli…. Forse dovrei scrivere a Remus...e poi manca solo il serpente….come diavolo farò ad ucciderlo?)) C’erano troppi pensieri e dubbi nella sua mente, così il ragazzo decise di lasciarli da parte almeno per quella notte e si rallegrò di aver trovato il secondo Horcrux. Tranquillamente se ne tornò alla torre Grifondoro ignaro che aveva un angelo custode vestito di nero che vegliava su di lui e che aveva già pensato a come risolvere molti dei suoi problemi.

Il mattino seguente la scuola era in fermento, sulla gazzetta del profeta c’era una sua foto in prima pagina che lo etichettava come il ricercato numero uno dal ministero della magia, l’articolo diceva che era un sobillatore in cerca di fama e che voleva prendere possesso del ministero. Si parlava inoltre dei vari avvistamenti a Londra e dintorni che l’ordine aveva pianificato, proprio a quello scopo.

“Hai visto che razza di fesserie!” disse Ron

“Si ma non mi interessa, l’importante è che tutti credano che sono la fuori a fare chissà che cosa. Ci darà più tempo….Ho una bella notizia ieri ho trovato il diadema!!”

“OH grande” rispose Ron “Allora ne manca solo uno adesso”

“No due, uno dovrebbe essere nella scuola secondo Silente e uno…… è complicato” rispose pensieroso Harry ((Una volta che sarò riuscito a distruggerli mancherà comunque il serpente…. Come farò ….e poi Voldemort)), tremò interiormente pensando che presto avrebbe dovuto affrontarlo.

“Simon…Simon”

“Ehm si che c’è?” rispose il grifondoro

“Dobbiamo andare abbiamo Arti Oscure” rispose atterrita Hermione.

“Ah già si andiamo” sospirò rattristato

La lezione fu orribile come al solito Amycus era riuscito a far rimpiangere perfino le lezioni Allock e di Piton e questo era tutto dire. L’uomo quella mattina ordinò a tutti gli studenti Grifondoro di lanciare le cruciatus sui loro stessi compagni di casa, ovviamente i Grifoni si erano rifiutati e alla maggior parte di loro compreso il trio d’oro era toccata la sperimentazione diretta il per mano del Mangiamorte, e gli alunni più sfortunati erano finiti in infermeria.

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Piton era nel suo laboratorio sentì il Gargoyle di pietra ruotare, così si affrettò ad uscire e quando giunse nel suo ufficio vide Minerva Mc Grannit in piedi con le braccia sui fianchi che sembrava una vera furia.

“Severus devi tenere a bada i Carrow! Hanno superato ogni limite oggi!”

“Minerva di cosa mi stai accusando stavolta? I Carrow sono sotto controllo, ricordati che si presume che io appoggi il loro comportamento dato che sono il braccio destro del Signore Oscuro. Se ti riferisci a quello che è successo oggi nella lezione di Arti Oscure ne sono al corrente e non posso impedirlo…… non ancora” disse freddamente ((Mi dispiace so che sembra assurdo ma questo è il modo migliore per proteggerli tutti…..…. non posso intervenire apertamente…..non ancora….ma quando sarà il momento pagheranno, per ogni singolo crimine))

“Allora non farai nulla? Severus Piton lascerai che quei mostri torturino gli studenti? Non puoi farlo!”

Il pozionista si voltò di spalle e guardando fuori dalla finestra sospirò e poi ringhiò “Credimi non c’è altra scelta. I Carrow durante uno degli incontri hanno insinuato davanti al Signore Oscuro che sono troppo indulgente con gli studenti per mettermi in cattiva luce, se intervengo…..  c’è la possibilità che venga allontanato da Hogwarts….e non credo che abbiate altri Mangiamorte dalla vostra parte…….Ormai manca poco. Piuttosto dimmi Potter ha trovato il secondo oggetto vero?”

La donna sospirò frustrata sapeva in cuor suo che il pozionista stava facendo tutto il possibile, ma quando era stata informata da alcuni dei suoi leoni che molti studenti erano stati maledetti quel pomeriggio si era precipitata in infermeria e aveva trovato Paciock e Thomas feriti seriamente. A quel punto si era infuriata talmente tanto che se avesse incontrato Amycus nel corridoio era sicura che non sarebbe riuscita a trattenersi dallo schiantarlo e poi si era diretta nell’ufficio del preside. “Severus perché non gli dici la verità al ragazzo adesso, e ci riprendiamo la scuola?”

“Minerva se Potter non distrugge quegli oggetti, non potremo mai sconfiggere l’oscuro. Te l’ho già detto, e tutto sarà stato vano. Ti prometto che cercherò di tenerli a freno il più possibile, ma anche io ho dei limiti…..il Signore Oscuro non deve dubitare di me….altrimenti sarà tutto perduto. Ci sono cose…cose importanti che devo ancora fare” ((E ho pagato un prezzo troppo alto per arrivare a questo punto e per guadagnare la sua fiducia, non metterò a rischio la mia copertura)), la sua espressione cambiò d’improvviso pensando al viso di Albus Silente che ormai privo di vita cadeva dalla torre di astronomia.

“Bene, ma io non sono agli ordini di Tu-sai-chi, non me ne starò a guardare!!”

“Minerva ragiona…” ((Come se anche lei non fosse un impulsiva Grifondoro)) “Se li ostacolerai, sarò costretto ad allontanarti… chi difenderà i tuoi leoni allora? E Potter e i suoi amichetti? Mi servi qui! Se vuoi aiutare farai come ti dico!” disse con un tono che non ammetteva repliche

La strega infastidita si irrigidì, poi in tono grave rispose “Dimmi davvero Potter può sconfiggerlo?”

“Albus ne era convinto…..ma non può farlo da solo…. E devo essere proprio io ad aiutarlo Minerva….. Arriverà un momento in cui dovrò rivelargli tutto quello che so, e il ragazzo non mi crederà dopo tutto quello che è successo……in quel momento avrò bisogno del tuo aiuto e forse di quello del lupo……quindi capirai che la tua presenza qui è importante” disse disgustato.

La Grifondoro lo guardò sorpresa, Severus non aveva usato nessun tono irritante nessun termine offensivo, poi disse “Potter ha detto che gli oggetti sono circondati da una maledizione e che non ha idea di come distruggerli…vuole che li veda per aiutarlo…..Ha detto anche che il terzo oggetto sarà più difficile da trovare”

“La maledizione che li circonda non è affar tuo, non è niente che conosci…. È magia molto oscura…..Me ne occuperò io con la testa di legno a tempo debito. Per il terzo oggetto purtroppo non ho idea di dove sia nascosto, Albus era sicuro che fosse nel castello, Potter dovrà cercarlo da solo stavolta…ho altro a cui pensare in questi giorni”

All’improvviso sentì il braccio destro bruciare, lo strinse con forza, poi guardò la donna e ringhiò “Adesso torna alle tue lezioni…… Devo andare …..il Signore Oscuro mi sta chiamando” e poi si smaterializzò a Malfoy Manor.
Nell’enorme salone c’era un aria molto tesa, Voldemort passeggiava nervosamente davanti al camino e sembrava molto irritato. L’incontro fu relativamente breve come gli ultimi due, Il mago oscuro chiese in privato al pozionista di organizzare un piano legale per liberare i Mangiamorte che erano rinchiusi nella prigione di Azkaban, dicendo che molto presto avrebbe avuto bisogno di tutte le forze al suo servizio al completo. Poi chiese vari aggiornamenti sui compiti che aveva assegnato la volta precedente e infine si rivolse a coloro che erano stati adibiti alla ricerca della bacchetta di sambuco, e quando i suoi servi risposero che non l’ avevano trovata e che non avevano nemmeno notizie concrete n merito, l’Oscuro si infuriò e sfogò la sua grande ira sui suoi seguaci. Il mago sembrava sempre più impaziente e sempre più ossessionato dall’idea di possederla. Una volta terminata la punizione l’incontro fu sciolto e Severus tornò al castello, si smaterializzò direttamente dentro il suo ufficio crollando a terra. Le Cruciatus erano state più intense e più prolungate del solito e questa era stata la terza volta in meno di un mese ((Spero davvero che Potter trovi al più presto il terzo Horcrux….. prima che il Signore Oscuro mi uccida)). Il pozionista riuscì ad alzarsi a fatica e si trascinò in camera.

“Severus ragazzo mio!”

Piton fissò il quadro del suo mentore “Albus”

“Avvisa Poppy o Minerva ti aiuteranno” disse con tristezza il vecchio mago

“NO, prenderò le mie pozioni, starò bene” ((No ci penso nemmeno. Poppy potrebbe avvelenarmi dopo quello che ti ho fatto. E Minerva… dovrei sorbirmi un'altra ramanzina su quanto diversamente avrei potuto gestire le cose….e poi dovrei schiantarla per farla tacere)). “Ora ho bisogno di riposare….Albus perdonami”, si mise seduto sul letto ancora completamente vestito, poi con le mani che tremavano violentemente prese due fiale dal comodino e le ingerì. Infine con grande fatica si sdraiò e respirando lentamente, sentì la pozione sonno senza sogni, farsi strada nel uso sistema e si abbandonò.

Tre giorni dopo la gazzetta del profeta annunciava in prima pagina che alcuni prigionieri ingiustamente condannanti erano stati liberati tra cui Lucius Malfoy. Draco era particolarmente nervoso quella mattina, sapere che suo padre era di nuovo in libertà da una parte lo rendeva felice, ma dall’altra lo preoccupava. Era sicuro che Lucius avrebbe tentato di riconquistare la fiducia del Signore Oscuro e questo non era un bene per lui, quindi aveva deciso di consultare il suo padrino per capire come doveva comportarsi. Così raggiunse l’ufficio del preside, bussò e poi attese.

“Avanti”

Il biondo aprì la porta, stava per iniziare a parlare con il pozionista, ma le parole gli morirono in bocca quando vide suo padre seduto proprio di fronte al preside.

“Draco stavo giusto per mandarti a chiamare “ disse Piton freddamente

“Draco” sibilò Lucius

“Padre” rispose il serpeverde senza mostrare alcun timore, anche se sentì le budella torcersi al solo sentir pronunciare il suo nome in quel modo, senza affetto e con sdegno.

“Stavo giusto parlando con il tuo padrino. E mi stavo chiedendo come mai in mia assenza ti sei rintanato qui, invece di cercare di riscattare il nome della nostra famiglia”

Il biondo chinò la testa, conosceva suo padre e sapeva che non avrebbe mai capito cosa provava così rimase in assoluto silenzio.

“Draco!” ringhiò Malfoy Senior

“Lucius, ho chiesto personalmente al Signore Oscuro che il ragazzo fosse assegnato al mio servizio”

L’uomo si voltò indispettito e con aria di superiorità disse “Un Malfoy non si abbassa ad essere al servizio di nessuno a meno che non sia il Signore Oscuro in persona. Chiederò al nostro Signore di darti un incarico degno del nostro casato”

Draco tremò al solo pensiero di dover lasciare la scuola, di dover tornare a vedere scene di torture e forse di doverle praticare lui stesso, per non parlare del fatto che non voleva allontanarsi da Severus, con lui si sentiva al sicuro.
Il pozionista vide le spalle del suo figlioccio irrigidirsi al suono di quelle parole, guardò il terrore farsi largo in quegli occhi grigi, così si alzò e disse freddamente “Lucius non credo che tu sia nella posizione di chiedere alcun che al nostro Signore dopo i tuoi recenti fallimenti. Ad ogni modo se vuoi rischiare di incorrere nella sua ira, non sarò io a fermarti. Tuttavia credo sia corretto informarti che il Signore Oscuro confermerà la presenza di Draco qui, se dovessi chiederglielo… e lo farò”

Lucius si alzò infuriato e mentre sorpassava suo figlio senza degnarlo di uno sguardo ringhiò “Non è finita qui. Lui è mio figlio e farà quello che dico” e poi uscì senza aggiungere altro.

Quando sentì la porta chiudersi alle sue spalle, il biondo sentì le forze quasi abbandonarlo, fece dei passi avanti e si appoggiò allo schienale della sedia che fino a pochi istanti prima era stata occupata da suo padre.

“Draco siediti” ordinò il pozionista

Il ragazzo prese posto e poi alzando lo sguardo incontrò quelli neri e profondi del suo padrino e sussurrò “Non glielo lascerai fare vero?….Non voglio tornare la fuori …Zio Sev”

Piton fece il giro della scrivania, posò una mano sulla spalla del ragazzo e lo fissò intensamente, poi con voce imperiosa rispose “Assolutamente… te lo prometto Draco” ((Non permetterò a nessuno di farti del male…userò tutto il mio ascendete con il Signore Oscuro, ma tu non ti muoverai da quì)) Il ragazzo fece un sospiro di sollievo, e sentì la mano dell’uomo sulla sua spalla che lo stringeva, quel semplice gesto era capace di infondergli sicurezza e forza, così il biondo si rilassò e poi sussurrò “Grazie Zio Sev” e quando si sentì più calmo si alzò e uscì dall’ufficio per tornare nel suo dormitorio.

   
 
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