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Autore: The Land Of Disagio    10/02/2015    6 recensioni
Il caso più duro di tutta la vita si è presentato a Shinichi Kudo, e questa volta due vite, quelle dei suoi migliori amici, sono in serio pericolo.
Deve proteggerli, deve proteggere Ran, ma in questa battaglia non sarà solo.
Il conto alla rovescia è appena cominciato.
(Crossover con Death Note)
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REVISIONE COMPLETATA (dal cap. 1 al cap. 8)
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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CAPITOLO REVISIONATO

Una terribile scoperta

"Pronto?"
"Ai siamo nei guai, la nostra copertura è saltata!" urlò lapidario Conan contro il telefono.

Ai Haibara, cioè Shiho Miyano alias Sherry, impallidì, non volendo credere a ciò che aveva sentito, sbraitando in risposta "COSA! cosa significa che la nostra copertura è saltata?"
"Significa che siamo stati scoperti, Ai, l'Organizzazione ci ha trovati e hanno mandato Gin a rapire Heiji e Kazuha" replicò freddamente Conan, cercando di non far sentire la paura che lo attanagliava.

La bambina si lasciò cadere sulla poltrona, una mano tirava i suoi capelli biondo-rame, trattenendo una gran voglia di mettersi a gridare e piangere...il suo peggior incubo da quando era tornata piccola stava divenendo realtà, ma questa volta non si sarebbe messa in salvo svegliandosi.
Sapeva che da questa faccenda non ne sarebbe uscita illesa, né lei né Kudo.

Dopo un secondo di sconforto la piccola scienziata si riscosse dal torpore e reagì, interrogando il suo amico ancora al telefono "Shinichi sei sicuro di quello che stai dicendo? Cosa ti fa pensare che l'Organizzazione sia dietro al rapimento di Mr. Osaka? Perché avrebbero rapito anche la ragazza? Se fossero stati loro li avrebbero torturati e uccisi sul posto per fare da monito"
"Sono sicurissimo che sono stati quei maledetti, ho trovato sulla scena del crimine una bottiglia di gin. Kazuha era semplicemente nel posto sbagliato al momento sbagliato, volevano Heiji, ma devono averli visti insieme ed adesso la vorranno usare come cavia per farlo parlare. In qualche modo devono averlo collegato a noi e sanno che lasciandoli entrambi in vita otterranno più informazioni che se li avessero uccisi immediatamente" concluse il detective, fugando ogni dubbio.

L'ex-membro dell'Organizzazione rabbrividì vistosamente, colpita dalla durezza della realtà, ma non poteva stare lì ferma ad aspettare che quei criminali agissero colpendo qualcuno a lei caro o lei stessa.
Doveva agire subito.
"Kudo cosa posso fare per rendermi utile? Ti raggiungerò immediatamente per aiutarti, partirò con il prossimo treno per Osaka"
"Assolutamente no Ai, devi assolutamente restare a Tokyo e rinchiuderti in casa con il Dottor Agasa, però…c'è una cosa che potresti fare per me" sussurrò il ragazzino.

Ai aggrottò le sopracciglia, non capendo cosa intendesse il bambino, chiedendogli sospettosa "Cosa intendi?"
"Trova un antidoto permanente per l'APTX4869 al più presto, ti prego. Devi metterti subito al lavoro"
"Conan ma cosa stai dicendo? Sai perfettamente che ancora non ho ancora tutti i composti per produrre un antidoto definitivo, l'unica cosa che potrei fare è un antidoto che dura qualche ora, massimo qualche giorno" ribadì scioccata la bambina, sorpresa dalla strana richiesta del piccolo detective, che rispose imperterrito "Lo so, Ai, lo so ma ti prego provaci, almeno prova a creare qualche cosa per farmi tornare adulto per più tempo possibile" supplicò il ragazzino.

La scienziata serrò le labbra, ma infine sospirò "E va bene, vedrò cosa posso fare, te lo prometto"
"Grazie mille! Chiamami al più presto...un'ultima cosa"
"Che cosa?"
"Ti prego stai attenta" sussurrò Conan, facendo arrossire lievemente la ragazzina, che rispose nello stesso tono "Certo, stai tranquillo"
Entrambi riattaccarono il telefono, non emettendo più fiato.

La bambina appoggiò il telefono sul tavolo, cominciando a serrare le finestre e chiudere a chiave ogni porta d'ingresso per poi avviarsi verso il laboratorio con aria determinata, pronta a mettere fine alla sua seconda e non del tutto gradita infanzia.

Conan aveva appena riattaccato il telefono quando sentì Ran avvicinarsi mentre cercava il suo "fratellino" a squarciagola.
Il ragazzino ripose velocemente il cellulare nella tasca mentre veniva raggiunto dalla ragazza, che correva ansiosa verso di lui, e strinse impaurito gli occhi, aspettandosi una bella strigliata da parte della karateta, che invece cadde sulle ginocchia e lo abbracciò con tutte le forze che aveva nel corpo cominciando a piangere disperatamente.

"Grazie al cielo sei qui, ti prego non mi fare più prendere uno spavento del genere, sono quasi morta di paura! Rimani sempre accanto a me, capito?" singhiozzò quasi urlando, continuando a piangere per il sollievo.
Conan la guardò stupito, ricambiando vigorosamente la stretta, rassicurandola "Scusami Ran, non lo farò mai più. E stai tranquilla, non ho intenzione di sparire"
Ran emise un risolino divertito mentre asciugava i suoi bellissimi occhi color indaco: non avrebbe sopportato di perdere anche Conan, già l'idea di non rivedere più Heiji e Kazuha vivi la terrorizzava enormemente, in più soffriva la mancanza del suo bel detective dagli occhi blu cielo e sapeva che la sua psiche non avrebbe retto se fosse sparito anche colui che considerava ormai il suo fratellino minore.

Mentre i due stavano rientrando, entrambi notaro la macchina della polizia scientifica che si fermò proprio davanti alla villetta.
Entrambi trattennero il respiro, consapevoli che i referti erano appena arrivati.

Appena i medici/poliziotti entrarono tutti scattarono in piedi, ansiosi di sentire cosa avevano da dire.
L'ispettore Hattori, che lesse lui stesso i documenti, confermò i sospetti di Conan, impallidendo e lasciandosi cadere sulla sedia, ripetendo ad altra voce ciò che aveva appena letto "Il sangue sul pavimento è di mio figlio, sul piatto ci sono le impronte di Kazuha con qualche goccia del suo sangue, si deve essere graffiata cercando di difendersi...a-almeno siamo sicuri che lei non è ferita in modo grave" concluse con voce rotta, troppo sconvolto per parlare oltre.
Il capitano Toyama si avvicinò all'amico, mettendogli una mano sulla spalla per tranquillizzarlo "Stai tranquillo Heizo, il tuo Heiji è un ragazzo forte e li troveremo entrambi sani e salvi, te l'assicuro"
L'uomo strinse la mano del collega, invidiandolo per l'ottimismo che mostrava. Avrebbero setacciato ogni angolo della città pur di ritrovare i loro ragazzi.

Conan decise che era il momento giusto, doveva spingere gli investigatori e farli arrivare alla conclusione giusta senza esporsi troppo.
Assunse quell’aria finto-innocente che usava sempre in quelle situazioni, comportandosi da bambino "Ma che strano! Chissà come ha fatto il rapitore a colpire alle spalle Heiji e in contemporanea tenere in scacco Kazuha. Sono entrambi così forti, deve essere proprio in gamba allora"
"Diamine è vero, una persona sola non sarebbe mai riuscito a sopraffarli entrambi. Sia Heiji che Kazuha sono entrambi molto atletici e sarebbero stati in grado di difendersi senza difficoltà, ma due o più assalitori avrebbero potuto ribaltare la situazione" esclamò Hattori, scattando in piedi.
Il capitano Toyama si illuminò, continuando la frase del collega “Uno degli aggressori deve essere andato da Kazuha, minacciandola probabilmente con una pistola o qualcosa del genere, mentre l'altro si deve essere nascosto dietro la porta, colpendo Heiji alle spalle"

Conan sorrise soddisfatto, la ricostruzione adesso era molto più credibile, e una volta indagato più a fondo avrebbero trovato il collegamento con l'Organizzazione degli uomini in Nero senza mettere lui o Ai in pericolo, ma dovevano agire in fretta: quei criminali non aspettavano certamente i loro comodi e sapeva che una volta ottenute le informazioni che volevano, usando chissà quali mezzi atroci, gli Uomini in Nero li avrebbero uccisi entrambi senza pensarci.

Il tempo scorreva troppo velocemente, e non era a loro favore.



Heiji riaprì lentamente gli occhi, ancora stordito dalla botta ricevuta.
Si guardò intorno, nonostante la vista distorta, e realizzò di trovarsi in un piccolo sotterraneo buio, ma notò che Kazuha non era più al suo fianco.

Il giovane detective provò ad alzarzi dal letto, ma le manette che lo tenevano legato non gli concedevano molto movimento, in più dei forti giramenti lo costrinsero a stendersi nuovamente.
La testa gli pulsava dal dolore, ma il ragazzo notò con stupore che qualcuno doveva averlo bendato e medicato con estrema cura mentre era privo di sensi.

“Ma che gentili” borbottò ironicamente il detective dell'Ovest, insospettito ancora di più da quella premura: perchè mai l'avrebbero dovuto curare dopo quasi dissanguato?
Per loro sarebbe stato molto più semplice lasciarlo morire lentamente, ma in fondo sapeva che quei farabutti erano consapevoli che ucciderlo avrebbe solo danneggiato il loro sporco gioco.
In quel momento Heiji capì cosa avevano in mente gli Uomini in Nero, cominciando a divincolarsi, cercando inutilmente di strapparsi di dosso le manette.
Non poteva permettere che la sua Kazuha venisse torturata, doveva trovarla e andarsene di lì immediatamente.

"Stai buono ragazzino, sei non ti ribellerai andrà tutto bene e tu e la tua fidanzata potrete andarvene sani e salvi" lo ammonì una voce femminile dal tono atono.
Heiji si girò di scatto e si trovò davanti una bellissima giovane donna dai capelli lunghi color biondo platino e con dei profondi occhi color blu ghiaccio che riconobbe subito. Vermouth .

Il ragazzo mantenne la stessa espressione stupita, continuando la sceneggiata "Chi sei tu? Cosa ci faccio qui?"
"Avanti giovanotto, tu sai perfettamente chi sono e perchè sei qui, ci servono informazioni su Shinichi Kudo" rispose sbrigativa la bionda, volendo porre fine alla svelta a quella sgradevole faccenda.
Heiji finse nuovamente di essere confuso, rispondendo a sua volta "Shinichi? Io non sono in contatto con lui da mesi, perchè lo cercate?"

Vermouth, alias Chris Vineyard, alias Sharon Vineyard, sbuffò spazientita, avvicinandosi all'orecchio del detective, sussurrandogli "Ascoltami bene ragazzo, io so che hai avuto una conversazione telefonica con lui appena tre giorni fa e che si è rimpicciolito. Devo rintracciarlo immediatamente prima che lo prendano i miei colleghi. Loro non sono come me, lo uccideranno appena gli metteranno le mani addosso e faranno fuori anche Angel , quindi se vuoi veramente proteggerlo devi dirmi dove si trova in questo momento e come posso parlargli senza che mi ritrovi con una pallottola nella testa"

Heiji guardò stupito la donna, non credendo a ciò che aveva appena sentito. Cosa voleva in realtà Vermouth?





Spazio dell'autrice
Ed ecco finito anche il secondo capitolo. è stato molto impegnativo ma ne vale sempre la pena perchè mi diverto sempre un sacco :)
Chissà cosa avrà in mente Vermouth, che è capace di tutto? Dove è finita Kazuha? Lo scoprirete nella prossima puntata ;p
Alla prossima!!
   
 
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