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Autore: AliNicoKITE    10/02/2015    2 recensioni
cap2)Gli occhi di Reyna Avila Ramirez-Avellano ti inchiodarono sul posto.
Eravate diventati amici, prima che scoprissi quanto le emozioni portano guai. Avevi imparato ad apprezzare il suo sguardo penetrante e fiero,l’audacia e capacità di comandare così romane che ti fecero pensare di poter aver trovato un’anima affine. Sbagliasti.
‘’Sono come Icaro, che cadde a terra per non riemergere. Non sono un angelo, le mie ali si sciolgono al sole.’’
I rapporti con il pretore si erano gelati.(..)Litigaste, capisti la tua ingenuità. Ti affacciasti, e cadesti giù. Come Icaro.
cap3A volte mi chiedo perché il fato abbia sbagliato così tanto con te. Deve odiare il tuo sorriso, o i tuoi occhi chiari venati di pazzia.
Qualcosa mi dice che sei nato nel periodo sbagliato. A volte ti immagino come un secondo Giulio Cesare, un condottiero implacabile verso i barbari e misericordioso con i deboli.(...)
Avresti vissuto nella tua forma peggiore, ma saresti stato libero: qui sei tenuto al guinzaglio dalle regole e dalle ideologie.
Mi fermo in questa fantasticheria quando penso a una cosa.
Se fossi vissuto allora, dall’alto del tuo trono,dopo aver calpestato cadaveri per poterti ci sedere sopra, avresti mai sorriso?
Genere: Angst, Comico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Apollo, Nuovo personaggio, Octavian
Note: Lime, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
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Autore: AliNicoKITE (efp e forum)
Titolo: Don’t let him go away
Fandom (PJO; HoO; Originale): HoO
Rating: verde
Personaggi: Octavian,Nuovo Personaggio
Genere/Avvertimenti:  Incest
NdA:  avverto che, dopo aver assimilato la fine di BoO, la situazione è degenerata. Non preparatevi al fluff che avevo sperato mentre scrivevo il prologo.
  • Michael Kahale è un personaggio di BoO, non è uno spoiler importante, alleato di Octavian della prima coorte.  
  • Gli altri  OC presentati saranno i personaggi di sfondo di questa storia.
  • Sono mortalmente sicura che alla fine di questa fic Jason e Reyna mi sembreranno più antipatici XD. (nota stupida a random)
  • Scusate il ritardo, spero vi piaccia. E’ un capitolo di passaggio, si capirà meglio cosa è successo nel prossimo capitolo. (un grazie per chi recensisce e segue/preferisce questa storia ^^)
Don’t let him go away
Ovvero: come far conoscere al nuovo arrivato della brutta gente
CAPITOLO 2- Gli smash-demigods
A volte mi chiedo perché il fato abbia sbagliato così tanto con te. Deve odiare il tuo sorriso, o i tuoi occhi chiari venati di pazzia.
Qualcosa mi dice che sei nato nel periodo sbagliato. A volte ti immagino come un secondo Giulio Cesare, un condottiero implacabile verso i barbari e misericordioso con i deboli. Parcere subiectis et debellare superbos*: risparmiare i sottomessi, distruggere i superbi. Questo sei tu, Octavian: Roma nel suo lato più cattivo. Se fossi nato allora, penso spesso, forse avresti incontrato la mia anima in un’altra forma: cosa può dirmi che un me stesso passato non abbia oltrepassato il Lete? Magari sarei stato un tuo soldato, un comune legionario, una pedina. Ti avrei visto guidarci alla vittoria, uccidere i tuoi avversari sul campo o in Senato.
Avresti vissuto nella tua forma peggiore, ma saresti stato libero: qui sei tenuto al guinzaglio dalle regole e dalle ideologie.
Mi fermo in questa fantasticheria quando penso a una cosa.
Se fossi vissuto allora, dall’alto del tuo trono,dopo aver calpestato cadaveri per poterti ci sedere sopra, avresti mai sorriso?
***
 Pulce rimase in giro per Nuova Roma per ore. Quando tornò, sorridente, i suoi vestiti erano puliti e odorava di burro e di sale, il sapore dei forni pasticceri situati lungo il decumano.
Ti mostrò una schiera di denti candidi mentre parlava, concitato, senza che tu gli avessi chiesto niente, di come avesse conosciuto la sua coorte, Michael Kahale e compagnia, trovandoli tutti squisitamente gentili e simpatici.
Con uno scatto, allora, alzasti la testa, fissandolo, per vedere se stava scherzando. I ragazzi della prima coorte gentili? Lo avevano accettato senza una raccomandazione?
-Oh no, ho usato il nome tuo come lasciapassare: Michael è diventato improvvisamente più simpatico.
Stringesti il tavolo di legno di noce, nei tuoi appartamenti, finché le tue nocche non sbiancarono. I tuoi istinti omicidi raggiunsero livelli mai visti mentre il ragazzo parlava, parlava e parlava…
-Parli troppo, Pulce.- lo bloccò- Sparisci.
-Sono indeterminato.-disse velocemente Zacharias abbassando lo sguardo: un leggero rossore invadeva le sue guance.
Stringesti le labbra mentre ragionavi velocemente: non aveva senso. Il ragazzo era stato bravo, aveva bloccato il pugnale al volo, la cosa ti bruciava ancora, e di solito i soldati migliori erano riconosciuti presto. La figlia di Esculapio che si era occupata di lui in ospedale veniva a controllare ogni dieci minuti per una possibile apparizione di un simbolo sul braccio del ragazzo.
-Cosa dice Samahl?-chiedesti. Samahl era l’unico che poteva dare al ragazzo qualche risposta. Lo sventramento del solito panda quella volta non aveva funzionato: il responso era rimasto incomprensibile, non ti eri impegnato nemmeno a fondo. Avevi visto le solite cose: tanto dolore e poca gloria. Triste dinamica di un ennesimo semidio. Ti eri sempre promesso di diventare l’eccezione alla regola.
-Samahl è via.-sibilò una voce che fece ti immediatamente piegare le labbra in un ghigno.
-Alizard, è bello rivederti.
Non sapevi nemmeno tu se eri sincero: la figlia di Giano rimaneva un enigma per tutti, persino per te.
-Qual buon vento ti porta qui?-chiedesti alzandoti per vederla meglio, lei  appoggiata svogliatamente allo stipite della porta d’ingresso. Non era per Samahl, quel pazzo era spesso via, non era un fatto degno di nota.
Gli occhi verde limone chiarissimo della ragazza, un colore inquietante dono della madre mortale, si scurirono.
-Il tuo protetto ha steso a duello i gemelli Arghelion. Da solo.
Pulce ebbe il buon senso di deglutire mentre i tuoi occhi azzurri si piantavano nei suoi.
Ti aveva sorpreso. Di nuovo.
-Andiamo in arena. Ora.    
***
Se volevi farti un’idea della prima coorte bastava chiedere al primo mezzosangue che passava. Si ponevano due possibilità: o il semidio in questione ti ghignava contro e continuava a camminare ignorandoti, sprezzante, o deglutiva, si guardava attorno circospetto e solo dopo queste precauzioni incominciava a vomitare insulti. I ragazzi della prima coorte erano sempre stati molto popolari.
Nel primo caso avresti avuto la fortuna di testare in prima persona quanto l’autostima di quel gruppo di semidei non andasse aumentata in nessuna maniera: anche così si credevano i migliori in campo, non c’era motivo di gonfiare il loro ego. Nel secondo caso avresti avuto di loro un’idea leggermente più esagerata e imparziale: non erano così antipatici. Giusto un pochino. 
Guarda caso, tra i ragazzi della prima coorte erano sempre stati sorteggiati gli oggetti delle tue rare simpatie per delle forme di vita umana: a voler essere precisi, i semidei in questione si contavano sulle dita di due mani. Erano i peggiori criminali che avessero mai messo piede al Campo in quel periodo: o per meglio dire, i più bravi nel loro lavoro. Gli smash-demigods; il nome del gruppo non era stato scelto da te, e si vedeva.
Primo tra tutti, Michael Kahale. Ti doveva molto grazie al tuo appoggio in senato e ubbidiva sempre: andavate molto d’accordo. Il figlio di Venere era una persona molto coerente a sé stessa, uno di quelli che se deve decapitare un semidio anche se scopre che la vittima è il suo migliore amico non si fa scrupoli a finire il lavoro. Gli ordini prima di tutto.
 Alizard Queen era la palese dimostrazione che la cattiveria e la perfidia umana, unita a una certa dose di sfacciataggine e ambizione, trovavano luogo anche nei visi d’angelo più impensabili. Occhi verdi chiarissimi, labbra rosse e carnose, belle e sensuali se non fossero sempre state piegate in un ghigno, naso alla francese e una capigliatura leonina, scura e indomabile tagliata corta. Aveva il fisico allenato che si poteva incontrare solo nelle persone che svolgevano quel tipo di lavoro non propriamente legale.
Una cosa nota, al Campo Giove, era che assieme ad Alizard giravano, come mosche attorno allo sterco, con rispetto parlando per la figlia di Giano, i gemelli Arghelion: la peggior feccia che potevi trovare tra i figli di Nike. I due fratelli non si assomigliavano più di tanto: avevano gli stessi occhi color nocciola chiaro,gli stessi capelli scuri e ricci, la stessa tonalità di pelle, leggermente più scura dell’ambra, lo stesso fisico prestante e atletico, muscoloso e trasudante violenza da tutti i pori, certo. Ma se Matt aveva il cervello fine e calcolatore di un usuraio di altri tempi, unito a un sorriso storto e una buona dose di fascino, Nathan era più fisico, impulsivo e imbranato nei rapporti con l’altra metà del cielo. E aveva il naso storto dopo la Grande Rissa, con la ‘’G’’ e la ‘’R’’ maiuscole, che impediva alle ragazze di vedere quante buone qualità aveva. Madre Natura non era stata equa con il povero Nat-Nut. Non che a lui importasse più di tanto: i due fratelli avevano sempre avuto, dal loro arrivo al campo, una sorta di venerazione verso la figlia di Giano che, colta la palla al balzo, ne aveva fatto i suoi cagnolini. Due cagnolini molto, molto, cattivi.
Al gruppo si era affacciata anche Reyna, che poi se ne era andata via una volta realizzato chi fossero veramente i cosiddetti ‘’smash-demigods’’,di cui tu eri membro occasionale nelle loro scorribande.  Pulce non aveva nemmeno immaginato chi si celassero dietro quel gruppetto di semidei, ed era meglio così.
Quando arrivaste all’arena Inua era già sul posto, da brava infermiera psicotica e iperprotettiva, dimostrando la sua completa appartenenza agli smash-demigods in ogni momento. Era l’ultima arrivata e a volte tutti si dimenticavano della sua presenza, soprattutto ‘‘di notte’’. Eppure lei non se ne curava, sapeva di essere più che importante per quei pazzi che l’avevano accolta nella prima coorte dopo il suo incidente. Caratteristica comune, per la feccia della coorte più snob del Campo, era l’essere arrivati e smistati in modo poco ortodosso, chi meno, come te, che semplicemente eri stato accolto subito sotto l’ala protettiva di Samhal, chi molto di più, come appunto Inua. Dopotutto, cosa ti potevi aspettare da una figlia di Akhlys?
La trovaste piegata a terra mentre raccoglieva, con la sua proverbiale lentezza, il suo fortunato animaletto da compagnia di quel giorno. Era tempo di serpente corallo nordamericano, ma la ragazza lo trattava già con meno cura del solito, la novità del regalo estinta dopo pochi giorni. E cosa si può fare con le cose ormai vecchie, se non buttarle via?
Zacharias sbiancò a vedere il cappuccio e la tunica blu scuri coprire interamente la figura sottile della ragazza. Tu, invece, semplicemente osservasti con occhio clinico come erano messi i due gemelli. E cominciasti a ridere. Ti girasti verso Pulce e con uno scatto lo facesti cadere a terra, cogliendolo di sorpresa.
-Sei bravo.-sorridesti tirandolo su per il colletto della maglietta-Forse ti ho valutato male.
Inua tirò un calciò a Matt, ridendo sommessamente. Avresti giurato di aver visto nelle mani della ragazza tutti gli otto denti che avevi contato a terra.
Zacharias ti stava già molto più simpatico, del malcontento di Alizard te ne saresti fregato. Una buona marionetta faceva sempre comodo.


(n.d.A. povero illuso muahahah)
 
   
 
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