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Autore: pentolina    11/02/2015    5 recensioni
In questa storia vedremo la nostra detective Beckett nel ruolo di madre single... un ex che ricompare dopo anni e Castle che le starà sempre a accanto (prima come amico e poi...)
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Tre giorni dopo
“Con le due denunce sporte contro il signor Cooper possiamo procedere alla richiesta di un divieto di avvicinamento a lei e a suo figlio. Ovviamente questo non garantisce che il signor Cooper non proverà nuovamente ad arrivare a voi.” Spiega l’avvocato.
“Ma se per caso viola la restrizione può venir arrestato, giusto?” Chiede Castle.
“Si, ma anche in questo caso non è certo al cento per cento.” Rivela l’avvocato.
“Scusa Tom, ma una persona cosa deve fare per ottenere qualcosa di certo? Aspettare che lo ammazzino di botte o che le portino via il figlio?” Domanda Martha.
“Purtroppo la legge non sempre è chiara e precisa. Un bravo avvocato riesce a trovare il cavillo legare ovunque. Lei detective dovrebbe saperne qualcosa.” Risponde cercando una conferma da parte della donna.
“Ha ragione. Se non ci fosse di mezzo mio figlio farei di tutto per far sbattere dentro Nick ma mi trovo in una posizione difficile e delicata. Non posso rischiare di sbagliare… potrei finirei per rovinare la vita a David o la mia carriera in polizia.” Afferma Kate.
“Ed è esattamente per questo che non possiamo commettere errori. Dobbiamo fare tutto secondo le regole per assicurarci di non sbagliare e per non permettere al signor Cooper di usarlo contro di noi. Quindi per ora non ci resta che chiedere un’udienza, ottenere un divieto restrittivo e sperare che questo lo disincentivi a perseguitarvi o nel peggiore delle ipotesi che commetta un errore violando il divieto.” Spiega Tom chiudendo il fascicolo.
“Conoscendolo non sarà di sicuro un pezzo di carta firmato da un giudice a distoglierlo dal suo obbiettivo.” Confessa la detective sospirando per la situazione che non avrà presto fine.
“Se posso consigliarle usi le quattro settimane di vacanza che ha per portare suo figlio lontano da qui evitando così d’imbattersi nel suo ex. La chiamerò per informarla sulla data dell’udienza.” Le consiglia l’avvocato chiudendo la borsa e alzandosi in piedi.
“Questa storia delle quattro settimane di vacanza da passare lontana da qui mi sa tanto un’idea da Richard Castle.” Afferma Kate guardando in direzione dello scrittore che sta sorridendo.
“Come legale, da anni, della famiglia Castle purtroppo non posso dire nulla… ma le consiglio di considerare l’idea.” Risponde Tom sorridendo allungando una mano verso la donna.
“Ci penserò. Per ora la ringrazio.” Dice Kate stringendogli la mano.
“Grazie Tom.” Lo ringrazia e lo saluta lo scrittore.
“Di niente figurati.” Risponde seguendo Martha verso il soggiorno.
“HO VINTO!” Grida David in piedi sul divano con il fucile del laser tag alzato in aria.
“Vedo che qualcuno ha ereditato le qualità di mira della madre!” Commenta Martha sorridendo.
“Ed è anche avvantaggiato per le dimensioni minute. Riesce a sfruttare tutti gli spazi, anche quegli più piccoli, per nascondersi.” Aggiunge Alexis togliendosi il giubbotto che lampeggia.
“Ciao Alexis.” Saluta Tom.
“Ciao Tom. Come va?” Chiede educatamente cercando di tener fermo David.
“Bene, grazie. Ciao David.” Lo saluta l’avvocato.
David alla vista dello scrittore e della madre getta sul divano l’arma per poi correre verso loro gridando: “RICK, HO VINTO!!!”
“Grande! Dammi il cinque!” Esclama Castle abbassandosi alla sua altezza aspettandosi di ricevere il cinque ma David invece gli salta letteralmente addosso abbracciandolo.
“È nata una nuova stella del laser tag.” Commenta la detective passandogli una mano fra i capelli sudati.
“David, Tom ti stava parlando.” Interviene Martha.
“Tranquilla… è troppo impegnato a festeggiare la vittoria per badare a me.” La tranquillizza l’avvocato.
“David, interrompi per un attimo i festeggiamenti e ascolta quello che ti stanno dicendo.” Lo invita Kate cercando di calmare l’entusiasmo del figlio.
“Cosa?” Chiede guardando verso Martha e lo sconosciuto.
“Ciao David.” Saluta nuovamente l’avvocato.
“Ciao… perché sei vestito così? Vai ad un matrimonio?” Chiede curioso tenendosi alla camicia dello scrittore.
“Eccolo.” Sussurra la detective mentre i presenti sorridono per la spontaneità del piccolo.
“Sono vestito così perché sono un avvocato.” Risponde Tom.
“Da che parte stai? Nonno dice che ci sono avvocati che difendono i buoni e altri che difendono i cattivi.” Spiega David.
“Sto dalla parte dei buoni.” Risponde sorridendo.
“La mia mamma arresta i cattivi e Rick l’aiuta.” Racconta fiero.
“Tua madre è un’ottima detective. Tu, cosa vorresti fare da grande?”
“Sarò un supereroe… come Rick.” Ammette guardando lo scrittore.
“Allora stiamo freschi…” Commenta Kate alzando gli occhi al cielo facendo ridere tutti.
“Cosa vorresti dire, detective?!! Non negherai mica il fatto che ti ho salvato la vita innumerevoli volte!?!” Domanda offeso.
“David, papà è solo uno scrittore.” Gli fa notare Alexis.
“Peter Parker è un reporter ed è anche un supereroe: Spiderman.” Risponde David immediatamente come testimonianza che lo scrittore è veramente un supereroe.
“Bravissimo!” Si complimenta Castle scambiandosi un cinque con il piccolo.
“E anche Superman è un giornalista!” Aggiunge David sorridendo.
“Immagino che queste nozioni suoi supereroi gliele abbia insegnate tu.” Afferma Kate guardando il partner.
“Dovresti essere contenta… insegno a tuo figlio un po’ di cultura su fumetti e supereroi. Non vorrai mica che diventi un patito delle tartarughe ninja?!” Risponde Castle.
“Oltre che convincerlo che tu sei un supereroe.” Aggiunge Alexis.
“Rick, è un eroe perché mi ha salvato da papà e mi proteggerà sempre.” Afferma David orgoglioso abbracciandolo.
La detective resta sorpresa dalle parole e dall’ammirazione che il figlio ha nei confronti dell’uomo. Si fida di lui e in lui vede la sicurezza. Le stesse cose che prova lei da quando si è trasferita in casa Castle.
Martha intravede negli occhi del figlio la gioia e l’amore che prova per il piccolo. Sa che Richard ha trovato in David il figlio maschio che ha sempre sognato.
“Mi dispiace ma purtroppo devo andare!” Annuncia Tom.
“Ti accompagno.” Si offre l’attrice prendendolo sottobraccio.
“Buona giornata a tutti.” Saluta l’avvocato seguendo la donna verso l’uscita.
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“Rimettilo immediatamente al suo posto!” Ordina la detective.
“Scherzi vero? È buonissimo!” Controbatte lo scrittore.
“Ma fa male… ed è pieno di grassi e coloranti.” Ribatte Kate.
“David, di anche tu a mamma che a noi piacciono tantissimo!” Lo invita Castle cercando l’appoggio del bambino.
“Ci piacciono tantissimo!” Ripete David.
Lo scrittore appoggia il dolce nel carrello ma la detective lo toglie immediatamente rimettendolo sullo scaffale.
“EHI!” Esclama riprendendolo in mano.
“Castle, non fare il bambino!” Lo rimprovera stappandoglielo dalle mani.
“Ah… io sarei un bambino?! E tu che rimetti al loro posto qualsiasi cosa scelga, cosa sei?”
“Sono la mamma, Rick!” Risponde spingendo il carello avanti.
“Ma non è giusto!” Si lamenta correndole dietro.
“Non ci posso credere state ancora discutendo?!” Commenta Alexis esasperata aggiungendo alla spesa due pacchi di pasta.
“Scusa… ma a lei non dici nulla? Sta mette cose nel carrello senza chiedere!” Dice Castle indicando la figlia.
“Sul serio? Vuoi paragonare quello che mette nel carello Alexis con quelle schifezze che ci metti tu?” Domanda sorpresa.
“Ognuno ha i suoi gusti.” Risponde.
“Si con la differenza che le cose che prendiamo noi sono sane e le mangiano tutti mentre quelle che metti tu le mangi solo tu e come se non bastasse le fai mangiare anche a mio figlio che da quando sta con te è diventato dipendente dagli zuccheri!” Spiega Kate fermandosi davanti al banco frigo.
“Per forza se fosse per te gli daresti da mangiare solo frutta e verdura! Se alla sua età non mangia dolci si perde mezze cose belle dell’infanzia.”
“Alla sua età troppi zuccheri fanno impazzire la mamma per l’eccesso d’energia mentre alla tua di età ti fanno aumentare questa.” Dichiara accarezzando con la mano la pancia dello scrittore.
“Tutte scuse per toccarmi. In realtà so che adori il mio fisico… anche se ho qualche chilo di troppo.” Risponde maliziosamente avvicinandosi.
“Nei tuoi sogni, Castle.” Risponde sorridendo per poi girarsi verso il frigo alla ricerca di yogurt e latte.
“Nei miei sogni ti piace quando faccio altro.” Sussurra all’orecchio della detective facendo aderire il petto con la sua schiena.
“Anche al supermercato riescono a trovare l’occasione di flirtare…” Mormora fra se Alexis guardando la coppia.
“Posso scegliere almeno il gusto di yogurt che voglio mangiare o devo sottoporre le mie idee a lei, detective?” Chiede restando vicino alla donna.
“Non essere ridicolo scegli quello che vuoi… sempre se non esistano yogurt dalle mille calorie…” Risponde Kate spostandosi verso il fondo del frigo alla ricerca del latte.
“Rick, voglio quello con le palline!” Dice David dal carrello indicando verso il frigo.
“Ssshhh… non farti sentire da mamma.” Sussurra lo scrittore mettendo furtivamente nel carrello il dolce colpevole della discussione iniziale avuta con la detective che ora è impegnata a parlare con Alexis e non si sta accorgendo di quello che sta accadendo alle sue spalle.
“Adesso ci mettiamo sopra l’ho yogurt così non se ne accorge.” Bisbiglia al piccolo nascondendo il dolce mentre David lo guarda divertito.
“Voglio scendere!” Esclama stufo di stare seduto.
Castle lo solleva togliendolo dal carrello.
Sta per appoggiarlo a terra ma David gli fa capire che vuole stare in braccio.
“Rick, vorrei tanto le caramelle quello gommose che mi hai dato l’altro giorno.” Ammette.
“Ok. Diamo ufficialmente il via alla fuga per la razzia di dolci! Dobbiamo fare in fretta prima che mamma ci becchi.” Afferma lo scrittore spiegando la missione come se fossero delle spie della CIA guardandosi attorno furtivamente.
“Corri… adesso! Non stanno guardando!” Dice David dandogli il via.
Castle con il piccolo in braccio corre a nascondersi dietro allo scaffale più vicino.
“Controlla se ci hanno visti.” Ordina lo scrittore sporgendosi leggermente per permettere al piccolo di controllare.
“No, stanno ancora chiacchierando.” Sussurra eccitato.
“Perfetto! Che la missione abbia inizio!” Esclama scambiandosi il cinque con il complice.
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“Dove sono finiti?” Domanda la detective.
“Scommetto che papà l’ha convinto a fare qualche fuga per riempire un altro carello di dolci. Lo faceva anche con me quando ero piccola.” Racconta Alexis.
“Peggio dei bambini!” Commenta Kate riferendosi ovviamente allo scrittore.
“Kate, posso chiederti una cosa?” Chiede la ragazza approfittando dell’assenza del padre.
“Certo… dimmi!” Dice spingendo avanti il carrello.
“Sei innamorata di mio padre? Perché lui lo è.” Confessa la ragazza.
“Io…” Kate spiazzata dalla domanda della ragazza balbetta sperando di trovare una risposta adeguata o nella sperando di venir interrotti da qualcuno.
Prima che Kate possa anche solo provare a parlare di nuovo vengono interrotte dal ritorno di David e Castle carichi di dolci.
“Immaginavo che eravate andati a far razzia.” Afferma Alexis sorridendo.
La detective non dice nulla ancora imbarazzata dallo scambio appena avuto con la ragazza lasciando che i due riempiano il carello di schifezze senza protestare.
“Che succede?” Chiede lo scrittore notando lo sguardo strano della donna, sorpreso dal suo silenzio.
“Niente. Andiamo.” Risponde seguendo Alexis e David che mano nella mano stanno andando verso la cassa.
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“Ehi… dov’eri finita?” Domanda lo scrittore trovandola sul divano a leggere.
“Ero al telefono con mio padre.” Risponde chiudendo il libro e preparandosi a parlare.
“Come sta?” Chiede Castle notando immediatamente l’atteggiamento strano della donna.
“Bene. Domani, passerà a prenderci… andiamo per un po’ nella casa in montagna.” Confessa Kate.
“Ho fatto o detto qualcosa di sbagliato?” Domanda preoccupato.
“No. Voglio solo passare un po’ di tempo con lui.” Risponde.
“Sicura? Cioè sono contento che passiate del tempo assieme ma non è che per caso sei arrabbiata perché ho chiesto all’avvocato di suggerirti una vacanza o perché ho riempito il carrello di dolci?” Chiede capendo che sta omettendo qualcosa.
“Non sono arrabbiata, Castle.”
“E allora perché mi stai nascondendo il vero motivo per cui non vuoi venire negli Hamptons con noi? Perché anche se non ho avuto l’occasione di chiedertelo sai benissimo che prima di sera vi avrei invitati e so anche che mi hai preceduto di proposito chiamando tuo padre.” Afferma lo scrittore.
“Credo che tu e Alexis abbiate il diritto di passare le prossime settimane assieme senza di noi… come noi abbiamo bisogno di starcene un po’ per conto nostro.” Risponde sperando di essere abbastanza convincente.
“Sul serio, Kate? Credi che non sappia quando stai mentendo o omettendo qualcosa? Forse te lo sei dimenticata ma è due anni che studio ogni tua mossa, ogni tuo atteggiamento, ogni tua frase. So capire quando sei pensierosa, triste, spaventata, stanca solo ascoltando il tono della tua voce. So quando stai male, quando menti solo guardandoti negli occhi. Ed è quello che hai fatto dal primo minuto che mi sono seduto qui. Stai scappando e vorrei solo sapere il motivo.” Afferma infastidito dalle menzogne che sta cercando di rifilargli.
“Ok… vuoi sapere la verità?!” Esclama arrabbiata per l’insistenza dell’uomo alzandosi in piedi.
“Mi sto allontanando perché, anche se non c’è ancora nulla fra noi, mi sono resa conto che stiamo diventando dipendenti da te. Ho bisogno di stare sola. Ho bisogno di capire cosa diavolo mi sta succedendo ma soprattutto ho bisogno che David non si attacchi troppo a te perché non posso permettermi di farlo star male di nuovo. Ho già sbagliato troppo con lui. Per colpa mia non può vivere la sua vita serenamente come tutti gli altri bambini. Vive nel terrore per colpa di un padre a cui non gli è mai importato nulla di noi e che ora sta cercando di rovinarci la vita. Non posso restare qui… non posso commettere gli stessi errori.” Confessa iniziando a piangere.
Castle sbalordito dall’ammissione da parte della detective si allunga nel tentativo di tirarla sul divano accanto a lui per abbracciarla, per dirle che andrà tutto bene e per darle il conforto che le serve ma lei si allontana dicendo: “Non farlo. Partiamo domani mattina.” Per poi girarsi e sparire su per le scale.
 
  
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