11/02/2015
3 recensioniPerché Panda?
Perché ci serviva un modo veloce per chiamarlo, perché ‘ Panda Day’ suona che è una meraviglia e perché i panda sono carini e coccolosi.
Il meccanismo, se qualcuno vuole partecipare, è semplice.
Ogni settimana sceglieremo una parola aprendo a caso il dizionario e quello sarà il prompt per le varie fan fiction ( tutti i generi, tutti i rating, tutti i pairing ma niente long) e basterà scrivere * Panda day* nell’intro.
E non dimenticate la foto del Pandaman in basso a destra.
Grazie a tutti e buona lettura.
*Per mercoledì prossimo, in occasione della decima parola del Panda day, ne sono state estratte due. Sta a voi decidere se usarne una o entrambe e buona decima parola pandosa*
Primo prompt: Sombrero
Secondo prompt: Giardino
EBONY?OK,
LET’S DO IT!!
*ebano*
Margaret adorava arredare.
Nello specifico, Margaret adorava arredare stanze e interni, siano esse camere da letto, cucine, salotti o uffici.
Il suo piccolo ufficio nel retro del negozietto di fiori di cui era titolare?L’aveva arredato lei.
Il suo monolocale sopra il suddetto negozio di fiori? L’aveva arredato lei.
Arredare era una sua passione, oltre ai fiori, che sviluppava nel tempo libero. Qualche anno prima aveva seguito dei corsi di Feng Shui e cromoterapia e, se qualche amica le chiedeva di aiutarla a scegliere qualche mobile o colore per le pareti o per la tappezzeria di un appartamento, lei era entusiasta di aiutarla.
Per questi motivi, Margaret adorava andare all’Ikea e perdersi tra i corridoi, leggere i nomi strani dei mobili e guardarsi attorno con gli occhi che le brillavano. Le sembrava di essere nel suo personale Paese delle Meraviglie.
Ed ora si trovava proprio nel negozio di arredamento svedese, in compagnia del suo fidanzato, a girovagare nel reparto dedicato alle camere da letto.
-Non mi stancherò mai di venire qui! Mi sento come se fossi nel Paese dei Balocchi! Se potessi, ci vivrei qui dentro!- esclamò la ragazza sognante, sedendosi su uno dei numerosi letti dell’area.
Law, dal canto suo, si guardava attorno annoiato, seguendo la sua fidanzata con le mani sprofondate nelle tasche dei jeans e un’espressione apatica in viso. Glielo si leggeva in faccia che voleva essere in qualsiasi altro posto, tranne che lì.
Anche Margaret lo sapeva, anche perché ce lo aveva trascinato lei, ma dovevano pur iniziare ad arredare il loro nido! Era stato proprio lui a chiederle di andare a convivere; poteva essere almeno un po’ più partecipe! Non le andava di scegliere tutto da sola, ci teneva che facesse anche lui la sua parte, che scegliesse anche lui qualcosa che potesse piacergli di avere nella loro futura casa.
Margaret si alzò dal letto, dopo aver lanciato un’occhiata sconsolata a Law, e continuò a girovagare per le varie camere che venivano proposte nel reparto.
Dopo qualche passo, si fermò di colpo davanti ad una composizione che l’aveva colpita.
-Questa mi piace proprio! L’abbinamento dei colori è stupendo! S’intona molto con l’intonaco della nostra camera! Amore, vieni a dare un’occhiata!- esclamò la biondina, emozionata e con gli occhi sbrillucicanti.
Sentendosi chiamato in causa, Law la affiancò ma non fece una piega.
Girandosi per sapere l’opinione del suo ragazzo, Margaret lo trovò con la stessa espressione annoiata che aveva da quando erano entrati nel negozio. Sbuffò.
-Ma non ti piace proprio nulla? Vorrei tanto tu mi aiutassi a scegliere… Mi piacerebbe che nella nostra casa ci sia anche un tuo tocco, in fondo ci dovremmo vivere insieme…- lo esortò, con il suo solito piglio entusiasta.
Non ricevendo risposta e vedendo che l’interpellato non mutava espressione, sbottò esasperata:
-Ma ti costa tanto darmi una mano? Non ti sto chiedendo la luna! Mi stai facendo pentire di aver accettato la tua proposta…- e si addentrò nello spazio allestito a camera da letto.
-Mmm… Chissà se si può avere l’armadio a quattro ante… Così coprirebbe per intero una parete… Specchiato sarebbe l’ideale…- mormorò Margaret tra sé, studiando con attenzione i dettagli dell’allestimento.
Decise così di fare tutto di testa sua, mandando a quel paese il suo fidanzato apatico, e, non appena adocchiò una commessa disponibile nelle vicinanze, si avviò per raggiungerla.
Aveva sempre saputo che Trafalgar Law era un tipo particolare, tutto il contrario di lei. Lei era solare, allegra, disponibile ed espansiva. Lui introverso, apatico e a volte freddo e distante, quando lo conobbe.
Frequentandolo, però, aveva imparato a sopportare queste sue caratteristiche e, col tempo, ad amarlo.
Se Margaret avesse potuto paragonare loro due a dei colori, a lei avrebbe associato il giallo, a lui il grigio, come il colore dei suoi occhi che lei tanto amava.
Studiando l’esposizione, le erano venute in mente molte idee su come adattarla alla stanza che sarebbe poi diventata la loro camera e voleva chiedere se era possibile effettuare tutte quelle modifiche.
-Ebano…- sentì sussurrare appena mosse un passo in direzione della commessa.
Si fermò Margaret, confusa. Si guardò attorno e tutto le sembrò come prima.
-Sento anche le voci, adesso… Dannazione a Law e ai suoi modi!- e riprese la camminata.
-Ebano.- adesso la sentì più distintamente e riconobbe la voce che l’aveva pronunciata.
-Come, scusa?- chiese, dopo essersi voltata verso il suo fidanzato.
-Ebano… Mi piacerebbe che la camera fosse in ebano…- spiegò Trafalgar Law, avvicinandosi alla ragazza.
Margaret non ci poteva credere! Allora non era così svogliato e annoiato come dava l’aria di essere!
Si allargò in un sorriso che le illuminò il volto e gli occhi cioccolato.
-Potevi dirlo subito! Mi hai fatto davvero infuriare…- esclamò la ragazza, lasciandosi avvolgere dalle braccia del fidanzato.
-Stavo solo pensando che i mobili in ebano si intonano meglio con i colori delle pareti della nostra camera rispetto a tutta la robaccia che si trova qui…- spiegò rivolgendole il suo solito ghigno.
-Ora che ti sei riappropriato dell’uso della parola mi dici come mai vuoi l’ebano in camera? E’ scuro e cupo…- s’informò Margaret curiosa.
-E’ un legno resistente, duro, massiccio e resiste bene agli urti e alle sollecitazioni cui viene sottoposto. Non si sa mai che tu voglia a metterti a tirare con l’arco in camera…- spiegò il ragazzo, facendo arrabbiare la biondina che gonfiò le guance offesa.
-Sai che non l’ho fatto apposta. Volevi solo vedermi all’opera e fuori pioveva…- rispose piccata Margaret, ricordando l’episodio di qualche tempo prima, dove si era messa a tirare con l’arco (altra sua passione) in camera del suo fidanzato scegliendo come bersaglio l’armadio. Risultato: due ante spezzate in due.
-Ma l’ebano risponde bene anche ad un altro tipo di sollecitazioni…- continuò Law, sussurrando malizioso nell’orecchio della sua fidanzata.
Margaret sentì un brivido percorrerle la schiena e le farfalle svolazzare allegramente nello stomaco.
-Vada per l’ebano, allora… Però L’armadio lo voglio con le ante specchiate!- confermò la ragazza, specificando la sua volontà riguardo quel mobile. Il moro non le rispose ma le ghignò malizioso. La ragazza colse al volo i suoi pensieri.
-Non cambierai mai, vero?- lo incalzò lei, aprendosi in un nuovo sorriso.
Non importa se non avrebbero acquistato i mobili nel negozio svedese, in quel momento Margaret non vedeva l’ora di andare ad abitare nel loro nuovo appartamento, soprattutto per verificare se l’ebano sopportava bene un certo tipo di sollecitazioni…
