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Autore: AndreMCPro    11/02/2015    3 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.11 Mutant Enemies
 
 
Lo spettacolo che i quattro si trovarono davanti fu qualcosa di terrificante. Le staccionate erano a pezzi. la piantagione devastata. Un cratere si era formato al centro del giardino. Gli alberi più vicini erano stati spazzati via. E a completare il tutto, i responsabili di tale devastazione: Mutant Zombie, Mutant Creeper e Mutant Enderman.
Appena Sam varcò la soglia -o almeno, quello che ne era rimasto- un vortice di particelle viola avvolse lui e gli altri, portandoli in un deserto chissà quanto lontano in cui il sole era appena sparito oltre l’orizzonte. Un attimo dopo, i mutanti li raggiunsero.
"Felice di conoscervi!" Fece l’Ender
"Dove ci hai portati?" Chese Sam
"In un luogo molto a est rispetto a dove abitate. Se riuscirete a sconfiggerci, sappiate che qui nelle vicinanze c’è un villaggio con un Teleporter. Oh, ma voi non avete ancora una piattaforma di ritorno! Che peccato!"
Silenzio. E nel silenzio, la rabbia di Sam cresceva a dismisura.
"Ma ora basssta parlare" Si intromise il Creeper. "Vediamo di cosa siete capaci"
Il ragazzo caricò l’Ender, ma quello svanì. Qualcosa lo toccò alle sue spalle, e si trovò all’improvviso a dieci metri d’altezza. Dovevo aspettarmelo, dannazione! Pensò, ma la realtà era peggiore del previsto: l’Ender aveva teleportato sotto di lui lo Zombie, che gli sferrò un violento pugno dal basso durante la caduta. Un colpo laterale dell’Ender lo spedì verso il Creeper, che lo intercettò con una testata che lo fece schiantare a terra. Nonostante il ragazzo avesse fatto di tutto per tenere le spade impugnate, quest’ultimo colpo gli fece aprire le mani, e forse fu proprio per questo che i tre mostri lo cedettero privo di sensi e si voltarono verso gli altri.
"Chi… prossimo?" Chiese lo Zombie.
"Siete solo dei luridi vigliacchi!" Gridò Clara gettandosi verso di loro, ma per sua fortuna Matt e Josh riuscirono ad afferrarla in tempo.
"Calmati! Non vorrai farti massacrare anche tu?" Fece il primo.
"Non voglio farmi massacrare, voglio farli a pezzi! Lasciatemi!"
"Non è così che riuscirai a batterli! Dobbiamo…" Clara smise di colpo di strattonare e i due ragazzi rischiarono rovinare a terra. E il motivo di questo cambiamento improvviso era semplice: Sam si stava rialzando. Aveva una lieve ferita alla tempia e perdeva sangue dal naso, ma per il resto sembrava stesse bene.
"Ehi, voi tre! Non è così facile farmi fuori, sapete?" A queste parole l’Ender sorrise.
"I miei complimenti! Devo averti sottovalutato. E va bene… vorrà dire che farò sul serio!"
E il Mutant urlò. Un grido forte e debole, acuto e grave. Pareva formato non da una sola voce, ma da centinaia che gridavano tutte nello stesso momento. Insieme al suono, anche una fortissima pressione mentale pervase i quattro ragazzi, che furono costretti a chiudere gli occhi per il dolore. Sam riuscì a intravedere però un’onda d’urto oscura che si allargava in maniera radiale partendo dall’Ender e che, quando lo colpì, gli oscurò del tutto la vista. E l’Urlo Ender terminò.
"Maledetto… due mosse in un colpo solo!" Disse il ragazzo. E subito si accorse di un rumore di teletrasporto alle sue spalle, e si gettò in avanti per evitare l’attacco. Ma nel frattempo, un sibilo acuto si levò davanti a lui.
La vista gli tornò. E vide un Creeper Minion che stava per saltare in aria. Saltò indietro, sfuggendo all’esplosione, e si rimise in piedi. Ma stavolta l’Ender riuscì a toccarlo e si trovò di nuovo a cadere da dieci metri.
Non me la farai di nuovo! Pensò, pronto a colpire lo Zombie non appena fosse apparso, ma la tattica era cambiata: il Mutant non apparve e, al contrario, l’Ender si teleportò sopra di lui e calò un devastante pugno sulla sua schiena, incollandolo al suolo.
La creatura si rimise in piedi e si allontanò da lui.
"Che peccato" Disse. "Il nostro signore ci aveva detto che eri un tipo molto forte. Possibile che si sia sbagliato?"
Il ragazzo faticava a respirare e a tratti tossiva sangue. Era chiaramente fuori combattimento, anche se ancora vivo. Ne era certo: il GUI di Minecraft gli avrebbe dato al massimo un cuore.
"Ora tocca ai tuoi amici. Chi desidera farsi avanti?" Chiese l’Ender. E a quelle parole, il ragazzo fece di tutto per rialzarsi.
No… non osare toccarli… prima dovrai passare sul mio cadavere…
Un dolore lancinante alla schiena, e Sam ricadde a terra privo di sensi.
 
"Sam…" Mormorò Clara, stringendo i pugni. Era pronta a gettarsi contro quei tre mostri, combattendo anche a mani nude se necessario, pur di salvarlo. Ma stranamente, una logica fredda e calcolatrice scacciò via quell’istinto suicida e rimase per un momento ad osservare gli avversari.
Creeper Mutant. Combatte tirando testate e evocando Mini-Creeper. Probabilmente esplode senza morire.
Zombie Mutant. Ha una forza devastante e senza armatura potrebbe romperti le ossa con un solo pugno. Decisamente più forte del Creeper.
Ender Mutant. Si teleporta, toglie blocchi e ti può far cadere dall’alto. Possiede anche altre abilità, e forse non le abbiamo neppure viste tutte. È di gran lunga il più pericoloso di tutti.
Questi erano i nemici che aveva di fronte. L’Ender era suo. Ma gli altri dovevano essere distratti, o si sarebbero uniti al combattimento. E subito diede ordini ai suoi amici, senza nemmeno voltarsi.
"Matt. Tu occupati dello Zombie. Josh. A te il Creeper. All’Ender ci penso io"
Guardò per un momento Sam. Forse era già morto, ma non aveva intenzione di lasciarlo lì, bene o male che stesse. E poi, gli erano tornate in mente le sue parole quando Matt era rimasto intrappolato nella grotta.
 
“Andiamo, presto! Dobbiamo tirarlo fuori!”
“No! Non ora!”
“Perché? Potrebbe essere già morto!”
“Lo sapremmo”

 
Lo avrebbe saputo se davvero non c’era più. E questo le diede ulteriore determinazione. Doveva soccorrerlo prima che fosse troppo tardi! Estrasse la Spada Estesa e gridò: "All’assalto!"
Caricò il suo avversario, inizialmente seguita dagli altri che però poi si diressero verso i propri bersagli. Iniziò a menare fendenti all’impazzata, costringendo il mostro a restare sulla difensiva. Appena quello ebbe il tempo di farlo, afferrò un blocco di sabbia e lo lanciò contro la ragazza, che si vide sbalzata indietro di qualche metro ma riuscì ad atterrare in piedi.
Ok, mi correggo: può LANCIARE i blocchi…
"Incredibile!" Si complimentò l’Ender. "Sei molto più forte di quanto mi aspettassi! Vorrà dire che mi impegnerò di più"
Un lampo di luce, e sette ombre violacee simili a Endermen apparvero intorno a lei.
Moltiplicazione. Solo uno di questi dev’essere quello vero…
E lo vide: le ombre erano tutte di un colore più vicino al rosa. Una invece era perfettamente viola. Tolse di mezzo alcune delle false e si lanciò su di essa. Scomparve un attimo prima di essere colpita, facendo svanire anche tutte le altre. Il Mutant riapparve davanti alla ragazza, e lei menò l’ennesimo fendente. Ma quello prese la lama tra i suoi artigli.
"Illusa… credevi davvero fosse così facile?"
Strinse il pugno, facendo a pezzi la lama. Clara rimase per un momento interdetta, e l’Ender le sferrò un forte pugno che la fece volare qualche metro all’indietro.
Si rialzò ed estrasse la Lancia. La brandì per qualche secondo, ma il nemico spezzò l’asta come fosse un fuscello. Prese allora Mazza e Ascia da Guerra, ma di nuovo l’Ender distrusse le armi.
Clara era del tutto indifesa. Il mutante si stava avvicinando, gli artigli pronti a colpire. Alzò la mano,  e la ragazza si parò dietro lo scudo. Ma il colpo non le arrivò. Anzi, fu il nemico a gridare di dolore. Abbassò lentamente lo scudo.
Due punte di spada spuntavano dalle carni del mostro, all’altezza dei reni. Qualcuno le estrasse, e l’Ender fece qualche passo in avanti con la mano premuta sulle ferite. A colpirlo era stato Sam, che si era svegliato e aveva approfittato della lotta per guarire.
"Tu… credevo di averti sconfitto…"
"Sbagliato. Te l’ho detto: non è così facile farmi fuori!"
"Allora chiudiamo questa faccenda!" Gridò il mostro, lanciando un blocco di sabbia contro il ragazzo. Fu evitato, ma l’Ender ne approfittò per teleportarsi dietro il suo avversario. Anche stavolta, Sam se ne accorse appena in tempo e si lanciò in avanti. Ma invece di limitarsi ad evitare l’attacco, roteò la spada mentre si rialzava e mozzò di netto l’arto del mostro, che urlò di dolore mentre si reggeva il moncone con l’altra mano.
"Come hai osato!"
 Gridò, facendo apparire le sue altre due braccia. E riprese a lottare con quelle, ma ogni colpo veniva puntualmente schivato o parato. Ad un certo punto, la creatura tentò un attacco incrociato, costringendo il ragazzo a sdraiarsi a terra per evitarlo, e quello levò le spade in alto tagliando anche quelle mani e lasciando l’Ender praticamente inerme.
Impugnò le spade al contrario, le puntellò a terra e fece leva su di esse per lanciarsi in alto. Giunto all’altezza degli occhi del mostro, le incrociò tagliandogli la testa. Atterrò dietro la creatura, e il tonfo sordo della testa lo seguì. Ma il corpo non cadeva. Si voltò.
La caduta del mostro si era bloccata a metà. Le braccia tese verso terra per la gravità, il baricentro del corpo era visibilmente al di fuori dei piedi. Ma invece di finire a terra, la creatura si stava rialzando. E tornato in posizione eretta, si richiuse a mezz’aria.
Un lampo di luce viola. Le braccia del mostro si allargarono di scatto, come anche i piedi. Scappa! Si disse Sam, ma era troppo tardi. Un frammento di Endersoul lo colpì ed esplose, sbalzandolo all’interno del turbinio generato dall’anima del mob che andava uscendo dal corpo. Più frammenti colpiva, più danni subiva, e il dolore si accentuava. Non sentiva più niente, se non le esplosioni delle Endersoul. Non vedeva altro che una densa nebbia viola intorno a lui. E alla fine, ancor prima che il turbine si concludesse, perse i sensi.
 
Aprii gli occhi. Non capivo dove potessi essere. Mi sembrava di fluttuare in un luogo totalmente nero in cui l’unica cosa visibile era il mio stesso corpo. Cercai di muovermi e mi misi a camminare. Ma in realtà non stavo andando da nessuna parte. Mi fermai e decisi di guardarmi intorno. Sopra di me vidi in lontananza qualcosa di grigio scuro con sfumature bianche. Molto sotto di me la stessa cosa. Quando capii di cosa si trattava rimasi a bocca aperta.
Sono a metà tra l’Overworld e il Nether… Sono… sono sotto la Bedrock… Un momento! Dovrei essere morto! Realizzai, e ripensando a ciò che mi era successo, forse lo ero davvero. Ma allora perché la mia anima non era scesa nel Nether?
Come a volermi rispondere apparvero davanti a me due lumi di forma ellittica, che, poi capii, erano occhi.
Una voce profonda mi chiamò per nome:
- Ciao, Sam. Ti stavo aspettando.
  
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