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Autore: Selene_Miyuki    11/02/2015    1 recensioni
-Cosa?- Yumi strabuzza gli occhi, balbettando quella semplice parola come con fatica. La invidio. Io non riesco nemmeno a proferire parola.
-non prenderla così male.- mia madre sorride rivolta a a mio padre.- anche io e Giorgio ci siamo conosciuti così.-
Nella mia testa c'è il vuoto cosmico, tutti i pensieri sembrano essere scomparsi di botto, lasciando posto a una desolante sorpresa.
-non prenderla così male?- la voce di mia sorella mi rimbomba nelle orecchie come un suono lontano, ovattato.- non ho assolutamente intenzione di sposarmi diciotto anni con una persona che non ho mai visto in vita mia!-
Yumi e Yuri sono due gemelle che decidono di scappare per non sposarsi con due perfetti sconosciuti. Ma cosa accadrebbe se, arrivate a Seul, superassero un provino e entrassero a far parte della SM?
La storia è narrata da Yuri, la sorella minore.
P.S. storia collegata con "Twin's Story: Yumi" di HaNi_SeHun
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lu Han, Lu Han, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-buongiorno Yuri!-

sbatto le palpebre più volte. L'unica spiegazione plausibile per una voce così pimpante la mattina presto è che io stia ancora dormendo, oppure che quella non sia affatto mia sorella, ma un alieno tentacolato che si è impadronito del suo corpo.

Opzione non così improbabile, oserei insinuare.

-no! Yumi che sorride! Datemi una macchina fotografica! Nevicherà in agosto!- la mia bocca è sempre tre minuti avanti rispetto al mio cervello.

- ma stai zitta! Sono solo felice...-

-si, questo lo avevo capito.-

sarei stupida se non lo avessi notato, oppure dovrei avere due fette di prosciutto sugli occhi. Vedere mia sorella con un sorriso così smagliante di prima mattina è raro come vedere volare un unicorno. Ma tutti sanno che gli unicorni non volano, ma sono solamente i pegaso a farlo!!

-vuoi la colazione oppure no?- mi risveglia lei dai miei discorsi mentali di prima mattina.

-si! E me lo chiedi anche?-

-apparecchia allora!- esclama lei imperiosa

-agli ordini signora!- rispondo sbattendo i talloni e facendo un saluto che farebbe invidia a un soldato pluridecorato, per poi scattare in cucina e cominciare a tirare giù dalle mensole le nostre tazze e tutto ciò che serve per una colazione con i fiocchi, al diavolo la dieta stupida che ci stanno costringendo a fare

-ma a che ora ti sei svegliata?- chiedo curiosa notando che, al contrario delle altre mattine, non mi sembra insonnolita come me.

È vero, il mio è un caso estremo, ma tra il bianco e il nero ci sono molte sfumature.... E IO SONO UNA RAGAZZA PURA ED INNOCENTE E NON HO AFFATTO PENSATO A QUEL LIBRO MENTRE DICEVO QUESTE PAROLE!!!!!

-hai la coscienza sporca Yuri?- chiede maliziosa Psuke, ma decisi di ignorarla bellamente per non instaurare con lei una conversazione imbarazzante.

-circa un'oretta fa... - risponde Yumi non accorgendosi della mia chiacchierata interiore che già stava prendendo una piega non molto piacevole per i miei gusti.

-e come mai?- domando da finta stupita, alzando esageratamente le sopracciglia.

-secondo te? Lo sai benissimo... mi sono svegliata per l'eccitazione. Sono così felice.- fa lei con un sorriso.

È così bello vederla felice. Mi si scalda il cuore, soprattutto perché so quanto ha sofferto, o meglio hanno sofferto quei due poveri idioti a causa della loro stupida cecità e del loro orgoglio.

-volevo solo sentirtelo dire... alla fine finalmente hai capito qual'era la tua malattia.-

-già... eri così vaga. Sai, dicendomi tutto mi avresti risparmiato un po' di frullati mentali.-

lo so, ma volevo che lo capissi da sola. Che capissi da sola che la malattia era l'amore che provi per Chanyeol. Lo avrei ucciso perché ti ha trattata in quel modo facendoti soffrire, ma dopo ciò che ha fatto ieri... lo adoro!- esclamo battendo le mani e alzando il pollice come per dire “mi piace”.

Ritorno alle mie faccende, cercando disperatamente di raggiungere lo zucchero che qualcuno, e sottolineo qualcuno per non fare il nome della sottoscritta, aveva messo così in alto che nemmeno Chanyeol sarebbe riuscito a prenderlo senza alzarsi sulle punte. All'improvviso una puzza di bruciato mi trapana le narici, facendomi storcere il naso infastidita.

-sta bruciando qualcosa? Davvero, tu che ti distrai in cucina?-

Yumi, con lo sguardo perso davanti a lei e un sorriso ebete sul volto, non si era accorta della padella che stava emanando fumi neri poco invitanti e che produceva uno scoppiettio non molto rassicurante.

-adesso basta, va tutto bene e non sto bruciando niente!- esclama lei decisa alzando la padella con i pancakes.

Mi viene da ridere, ma l nascondo per non irritarla. Mangiamo tranquillamente quei buonissimi dolci, che cospargiamo di sciroppo d'acero e miele, per poi andare a prepararci per uscire. Stiamo indossando le scarpe quando sentiamo il campanello suonare.

-chi sarà a quest'ora del mattino?- chiedo aprendo leggermente di più l'occhio destro. A quell'ora del mattino tengo gli occhi chiusi come i cuccioli appena nati, aprendoli solo per le necessità estreme. Inoltre, anche se sono tirata a lucido per uscire, la mia espressione non è diversa da quella di quando mi ero appena alzata.

Mia sorella si alza, mentre io ancora seduta e mezza intontita sto lottando con un paio di all star per cercare di creare un nodo decente. Appena apre la porta, una voce profonda e troppo sveglia per i miei gusti mi raggiunge gli orecchi.

-buongiorno! Andiamo al lavoro insieme?-

-si!-

Ma dico io! Nemmeno consultare la sorellina che dovrà far tutta la strada da sola? Su no mi! Non c'è più rispetto per le sorelle minori a questo mondo.

-hai fatto colazione?- le chiede Chanyeol con un sorriso enorme sul volto e gli occhi che sprizzavano stelline luccicanti da tutti i pori.

-in realtà si... ma un caffè in più non fa mai male-

-e io sono la figlia della serva?- esclamo sentendo che da li a poco verrò lasciata da sola così, su due piedi, senza nemmeno un'altra dose di caffè.

-hai già mangiato fin troppo. Ci vediamo in sala prove.-

non faccio nemmeno in tempo a ribattere che lei e il gigante hanno abbandonato la soglia dell'appartamento chiudendosi alle spalle la porta, lasciandomi mezza addormentata da sola.

Sbuffando finisco la mia lotta silenziosa con le stringhe delle scarpe e mia alzo bene le calze fin sopra il ginocchio. Do una veloce sistemata con la mani alla maglia che indosso e mi fiondo fuori dalla porta, borsone alla mano.

Salgo sull'ascensore e mi metto la musica a palla nelle orecchie con il mio amatissimo cellulare. Parte HISTORY degli M e io quasi casco appena sento la voce di Luhan che mi inonda il cervello, mentre mi ritornano alla mente quello che è successo qualche giorno fa.

 

 

Flashback

 

Sgrano gli occhi e guardo Luhan come se fosse un alieno, mentre le mie guance si imporporano. A causa della penombra che invade le quinte, il volto di Luhan è illuminato solo parzialmente, i suoi occhi mi sembrano stelle in un cielo scuro. Così brillanti, così luminosi e vivi. Mi vorrei perdere in quegli occhi, vorrei poter volare in quel loro cielo meraviglioso. Se solo non avessi questi pesi che mi tengono ancorata saldamente al terreno, l'avrei già fatto da tempo.

La mano del ragazzo si alza leggermente, si avvicina al mio viso con una lentezza quasi straziante, che fa stoppare il tempo a quei pochi attimi in cui esistiamo solo io e lui. Non i rumori dal palco, non gli stridii da parte delle fan, non gli ordini bisbigliati dietro le quinte. Solo io e lui, con la sua bella mano dalle dita affusolate che mi avvicina al mio orecchio destro e mi sistema una ciocca ribelle, facendo poi scorrere tutta la lunghezza dei miei capelli attraverso le sue dita. Trattengo il fiato, non riesco a respirare, come per paura che un mio errore potrebbe rovinare tutto.

Lui non fiata, ma i suoi occhi sembrano voler dire mille parole, suoni trattenuti, pensieri rubati alle labbra. E io non sono da meno. Una quantità inimmaginabile di parole si accavallano nella mia mente, cercando di sovrastarsi e di poter uscire come pensieri dalla mia bocca, ma non riesco a emettere un suono.

Stiamo semplicemente lì, a guardarci come ad aspettare che uno dei due faccia la prima mossa, interrompendo quel gioco di silenzi e occhiate.

-Luhan? Devi entrare tra pochi minuti!- la voce del regista spezza la magia che si era creata tra di noi. Abbasso lo sguardo rapidamente, puntandolo alle punte dei miei piedi, mentre lui gira la testa di lato.

-scusa.- senza aggiungere una sillaba di più, lo supero e vado verso una stylist che mi sistema il trucco, appiccicandomi sul volto un sorriso forzato che riesco a creare con stana maestria, mentre la mia mente è ancora ferma a quel momento, a quei suoi occhi e a quelle parole non dette. A quelle parole che avevo paura di sentire.

 

 

Fine flashback

 

 

le porte dell'ascensore si aprono con un campanellino, e io mi avvio verso l'uscita con la mente impegnata nei miei pensieri, lo sguardo fisso a terra. Faccio un paio di passi quando una superficie indefinita frena la mia camminata, facendomi sbattere il naso e fare qualche passo indietro.

Una cuffia mi casca giù dall'orecchio, permettendomi così di sentire quelle tre parole che mi fanno salire tutto il sangue al cervello.

-scusa! Stai bene?-

alzo appena lo sguardo e stoppo come d'istinto la musica nelle orecchie, mentre un sorriso imbarazzato mi nasce sul volto.

-ah..ecco..sì... cioè.... BUONGIORNO LUHAN OPPA!!- esclamo inchinandomi a novanta gradi.

Lui all'inizio sembra quasi spaventato per l'irruenza con cui lo saluto, poi comincia a ridere, prima piano e successivamente si tiene la pancia con le mani manco

alzo appena lo sguardo e dire che sono stupita è un eufemismo. Ho gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore, manco fossi una rana, e la bocca semiaperta come un pesce.

-scusa...scusa...oddio sei così buffa..- biascica Luhan tra una risata e l'altra.

Sbatto le palpebre un po' più del dovuto e mi alzo dalla mia posizione. Il ragazzo è vestito con una semplice tuta sportiva, una felpa nera con un grosso cappuccio e un cappellino in testa, da cui spuntavano i suoi capelli biondi.

Dio quanto è bello.

-sei da sola?- mi chiede appena si calma, notando che non sono con mia sorella.

-già. Quell'ingrata se n'è andata con il suo romeo.- borbotto infilando le mani in tasca e pensando alla lunga strada che dovrò fare da sola.

-ne...che ne dici se andiamo insieme? Anche io sono da solo, gli altri mi hanno abbandonato e il così detto romeo non mi ha spettato come credevo...-

ok...questo ragazzo mi vuole uccidere. Prima il bacio, poi il sorriso, e infine...questo!

-muoviti a rifiutare Yuri! Non lasciarti abbindolare dal suo bel faccino! Ricordati della promessa!- a volte dovrei davvero dare retta a Psuke, ma la mia bocca parla sempre prima del mio cervello.

-va bene.- rispondo con un sorriso.

Lui mi sorride a sua volta e mi apre la porta.

-dopo di lei madmoisielle.- fa esibendosi in un buffo inchino.

Mi scappa una leggera risata. Quel ragazzo non riesce a farmi smettere di sorridere.

Usciamo dalla struttura e camminiamo per qualche metro, poi lui si ferma di botto, come se avesse avuto un'idea fantastica.

-aspettami un attimo...torno subito.- così dicendo fa un dietrofront degno di un soldato e scatta verso la casa. Lo seguo con lo sguardo stupita, mentre comincio a fermi una miriade di castelli mentali su cosa abbia intenzione di fare. Aspetto per circa cinque minuti, scalciando con le scarpe un sassolino sul marciapiede e guardando i passanti correre frenetici verso le loro giornate lavorative.

All'improvviso vedo una bici che si impenna davanti a me, facendomi per poco venire un infarto.

-dai sali!- esclama Luhan facendo segno con la testa di mettermi dietro sul montacarichi della ruota posteriore.

Io non sto nella pelle. Con un balzo mi siedo dietro di lui e senza riflettere mi stringo alla sua schiena, allacciandogli le mani alla vita.

-tieniti stretta che si parte!- Luhan comincia a pedalare, prima lentamente, poi sempre più veloce.

Urlo divertita. incitandolo ad andare sempre più forte, mentre il vento mi scompiglia i capelli e mi costringe ad aggrapparmi sempre di più a lui per non perdere l'equilibrio. Mi piace questa sensazione, mi fa sentire libera. Comincio a ridere come una matta, gridando frasi sconnesse che vengono rubate dal vento. La gente si gira e ci guarda, chi con un sorriso che dice a chiare lettere “che bella la gioventù”, chi scuote la testa stizzito, chi spalanca gli occhi stupito. Ma a noi non importa. Noi siamo solo due navigatori, due marinai che stanno solcando il vento.

Un attimo...noi?

All'improvviso mi accorgo che sto letteralmente stritolando il ragazzo davanti a me per non cadere, che il suo profumo mi sta inebriando le narici come una fragranza esotica e incantata. Sento la sua risata venire portata via dal vento, sento i suoi capelli volare a pochi centimetri dal mio volto.

Non mi ero mai accorta di quanto potesse essere bella la schiena di Luhan. È molto più grande della mia, anche se piccola in confronto a quella di molti ragazzi. Le spalle sembrano forti, ma non troppo, e le braccia leggermente muscolose sembrano sicure, come se nella loro stretta tutto il mondo potesse scomparire.

Appoggio la testa alla schiena del ragazzo quasi per istinto, senza accorgermene. E lo sento. Quel rumore che ho sempre avuto paura di sentire, quel suono ripetuto e tamburellante nel petto del ragazzo, accompagnato da un respiro strozzato appena mi sono appoggiata su di lui. Il suo cuore batte ad una velocità esorbitante, come se dovesse avere un infarto da un momento all'altro.

-sarà per lo sforzo della biciclettata.- cerco di convincermi, cerco di illudermi. Insomma, lui non può provare qualcosa per me. Ci conosciamo da poco, e inoltre lui è molto più grande di me....beh..non poi così tanto, però lo è comunque.

Sento che all'improvviso anche il mio cuore comincia a battere veloce, seguendo il ritmo di quello di lui.

Quel traditore...ha deciso di farmi beccare? Non sono pronta per una nuova storia. Non voglio dover soffrire ancora, non dopo Andrea.

-la devi piantare Yuri. Sei stupida se continui a ricacciare indietro questi sentimenti con la scusa di Andrea. Lui fa parte del tuo passato, Luhan del tuo presente. Parlagli, spiegagli cosa ti tormenta, e soprattutto apriti a lui e esprimi i tuoi sentimenti liberamente. Sono convinta che ti ascolterà, ti aiuterà a superare. E magari anche a ricominciare.

Sospiro. Infondo so benissimo che Psuke ha ragione, e so altrettanto bene che nascondere i miei sentimenti per Luhan avrebbe fatto male anche a me stessa.

Cosa provo i realtà per lui? Di certo molto di più dell'amore che una fan può provare per il suo bias. Mi fa ridere. E allora? Molta gente riesce a farmi ridere. Ma lui...lui non mi fa ridere solo la bocca, con lui tutto il mio corpo ride. Sento che al solo pensargli il mio cuore si fa più leggero, e sento che la vecchia cicatrice che mi era rimasta nell'anima potrebbe anche sparire, un giorno.

Sorrido.

Sono proprio una stupida.

 

Arriviamo davanti all'SM che Luhan ha il fiato corto per la corsa, e io sono ancora persa nei miei pensieri.

-ora gli parlo. Ora gli parlo. Ce la puoi fare Yuri. Tu ce la puoi fare.- mi ripetevo nella mente per auto-convincermi. -oddio...ma se mi sono immaginata tutto? E se lui mi vede solo come un'amica, o peggio, come una sorellina? In fondo lui è molto più grande di me! Cristoforo colombo potrei sprofondare in una fossa e non uscirne mai più!

-mamma mia che faticaccia...- biascica Luhan tra un sospiro e un altro, la fronte imperlata di sudore per lo sforzo e il volto leggermente rosso. Si era appoggiato con i palmi sulle ginocchia per riprendere fiato.

-però è stato divertente!- commento intenerita per la visione del cerbiatto affaticato, mandando alle ortiche tutta la mia conversazione mentale di pochi minuti prima.

Il ragazzo si alza e con un grosso sorriso si sistema il cappellino, non prima di essersi deterso il sudore dalla fronte.

-già. Te la ridevi come una matta.-

-anche tu- risposi con un sorriso ancora più grande.

Ci avviamo verso la sala prove chiacchierando sul più e sul meno, senza ovviamente tralasciare divisi, per e radici di vario genere.

Sulla strada incrociamo un sacco di sunbae, che io saluto con un grosso inchino arrossendo ogni volta.

-mamma mia...troppa gente famosa per il mio povero cuore...-sussurro imbarazzata mentre gli Shinee al completo ci passano accanto e ci salutiamo con uno sproloquio di inchini e convenevoli.

-anche tu ormai sei una persona famosa- ridacchia Luhan mentre arriviamo davanti alla porta. La apre ed esibendosi in un buffo inchino mi dice.

-dopo di lei.

-oggi hai fatto colazione con latte e bon ton?- chiedo scherzosa sorpassandolo e sedendomi divertita sul parquet scuro della sala delle prove.

Senza smettere di ridacchiare, lui mi segue e si siede al mio fianco.

-forse Kyungsoo si è divertito ad aggiungere qualche strana pozione nella padella.-

a quella battuta scoppiamo a ridere insieme, immaginandoci il terrificante cuoco degli EXO intento a preparare chissà quale misterioso intruglio nella sua cucina off-limits.

Pochi minuti dopo, mia sorella entra dalla porta con un'aria sognante.

-meglio che vada, così cominciate. E poi se mi trattengo ancora Kris mi squarcia.-trattengo a stento una risata per la battuta, mentre seguo con lo sguardo la figura del ragazzo che si allontana, dopo

aver salutato mia sorella.

Appena il ragazzo esce dalla porta, mi butto addosso alla mia amata sorellona che mi ha lasciata sola soletta quella mattina.

-sorella cattiva! Mi hai lasciata da sola! Sono stata completamente sola per un minuto! Come hai potuto farmi una cosa del genere! Per gli unicorni! Sono la tua sorellina, non puoi trattarmi così male!!!- esclamo buttandole le braccia al collo e abbracciandola come se non ci vedessimo da una vita di unicorno e mezza.

-un minuto da sola non mi sembra una tragedia. E ormai hai 18 anni, dovrai abituarti a stare da sola per anche più di un minuto.- ribatte lei staccandosi da me e appoggiando la borsa sul parquet.

Uff...sempre espansiva lei. Ma come diavolo faccio a sopportarla sempre? Forse perché sono un unicorno trasformato in u umano, e come tale ho la pazienza unicornosa? Molto probabile.

Mi avvicino a lei nuovamente e le sto per dare un bacio sulla guancia come faccio quasi sempre, quando lei mi mette una mano davanti alle labbra e mi fulmina.

-non ci provare! Unicorno idiota, devi stare lontana da questa guancia.- sibila lei come un lupo che protegge i suoi cuccioli.

Ohoh... qui c'è qualcosa che puzza, e di certo non sono i miei calzini, mi sono lavata i piedi ieri sera.

Le salto letteralmente addosso con il preciso scopo di scoprire cosa mi nasconde.

-com'è che siamo così schizzinose oggi?- domando mentre esibisco un sorrisetto sornione.

-non sono schizzinosa... solo, questa guancia no. Ok?-

QUESTA GUANCIA NO?!?!? Il mio radar da momenti moccoli si è attivato. Qui altro che puzza di calzini, mi nasconde un'intera discarica.

-ok- rispondo cercando di non farle capire che io in realtà ho capito ciò che lei pensa che io non abbia capito, anche se in realtà ho inteso perfettamente.

Muhamuhamuha che mete diabolica.

-giuro..un giorno farò le valige e me ne andrò via...- borbotta Psuke scuotendo la testa rassegnata.

-di che avete parlato?- chiedo ignorando bellamente quel piccolo esserino blu e tronando a mia sorella.

-niente di che.-

-come niente di che! Avete messo un secolo per venire qui e ora mi dici che siete stati del tutto in silenzio?- sento sempre più puzza. Che oltre ai calzini mi nasconda pure le scarpe da ginnastica di una squadra di calcio?

-si, cioè no, non del tutto in silenzio. Abbiamo parlato. Mi ha anche chiesto un appuntamento.-

…....

UN APPUNTAMENTO!?!?!?!?!?

-chi? Cosa? Quando? Dove? Perché? Come?- esclamo sgranando gli occhi. Io lo sapevo che nascondeva qualcosa la furbetta.

-allora...chi è Chanyeol; cosa non ho idea di che domanda sia in questo caso; dove non lo so, ha detto che sarà una sorpresa; perché, beh, è il mio ragazzo e non siamo mai andati ad un appuntamento; come... che domanda è scusa? Mica ci andiamo in volo ad un appuntamento.- risponde lei.

Alzo gli occhi al cielo. Possibile che non comprenda certe cose? Ma dico..e poi sono io la svampita.

-non era quello il senso della domanda.-

-allora qual'è?-

sbatto le ciglia più del dovuto.

-ehm... dunque... no, lo so! Solo, fammici pensare un secondino...- acc...quale dovrebbe essere il senso di quella domanda? In fondo lei mi ha risposto, però...mi aspettavo qualcosa di diverso... che ne so....mha...non lo so...

COME DIAVOLO HA FATTO A METTERMI IN UNA SITUAZIONE DEL GENERE!!! Psuke aiutami...

*intanto psuke se la ride della più bella*

decido di cambiare domanda.

-cos'ha fatto?-

-ma niente!- risponde lei evasiva cominciando a legarsi i capelli.

-dai, che ha fatto mentre camminavate?- insisto. Conosco mia sorella abbastanza bene e so di per certo che lei avrà di sicuro chiesto qualcosa come....“adesso in che relazione siamo?” oppure “ma va bene se stiamo insieme?”. Quella ragazza si fa troppe paranoie.

-mi ha preso la borsa, tenuto la mano e cose del genere.- sputa finalmente il rospo lei.

Ahaa!! ecco che il gatto ha rivelato il misfatto!! e ho fatto pure la rima!!

-ti ha dato un bacio?- insisto.

-no.-

fermi tutti....mia sorella si è irrigidita. Questo vuol dire solo una cosa....mente.

Un attimo...MENTE?!?!?

-lo ha fatto! Dove?- esclamo più euforica io di lei.

-sulla guancia, nulla di che.- borbotta evasiva.

Fufufufu...la mia cara sorellina.... lei che fa sempre la parte della cold girl imbarazzata per un bacio sulla guancia. Fuori è un giacciolo, ma dentro è fatta di peluche e fiocchetti rosa. no...magari i fiocchetti rosa no...e nemmeno i peluche, lei li odia. Non ho mai capito quella sua avversione verso quei cosi così morbidosi e coccolosi. Ora che ci penso, forse è per questo che non è mai voluta entrare nella mia camera, che ne è completamente piena...

-ecco perché...- commento ad alta voce.

-si.-

-cosa?- chiedo strabuzzando gli occhi.

-hai detto: ecco perché... io ho affermato i tuoi pensieri.-

-che pensieri?-

oddio....mi legge nella mente? Okay che siamo gemelle, ma questo è preoccupante.

-ah, lasciamo stare.-

-ok, però non ho capito che accidenti stavi dicendo.-

lei sospira. Mah, a volte mia sorella si comporta proprio in modo strano.

-tu piuttosto, che hai fatto con Lu Han?-

ahi ahi...ora comincia l'interrogatorio.

-ma no, niente...- cerco di evadere, ma senza successo.

-so che muori dalla voglia di raccontare. Quindi ti conviene parlare prima che cambi idea.-

aish!! ma come fa lei a capire subito quello che penso?

In meno di cinque minuti sommergo mia sorella con un insieme di parole sette ad una velocità supersonica. Le racconto della porta, della bici, del suo sorriso, di quello che ci siamo detti mentre la aspettavamo. Di tutto a parte che delle mie riflessioni profonde. Non voglio incupire mia sorella proprio ora che è felice e contenta con il suo principe non molto azzurro e con qualche macchia di caffè.

-passando ad altro...secondo te come mi dovrei vestire per l'appuntamento con Chanyeol?- mi chiede dopo il mio sproloquio che ha ascoltato in silenzio e annuendo.

-oddio sorella! Quanto sei calcolatrice. So che non ami non avere tutto sotto controllo, ma lasciati stupire ogni tanto. Non pensare nemmeno per un secondo di torturare qualcuno per scoprire qualcosa sull'appuntamento. Te lo impedirò anche legandoti alla sedia se fosse necessario. Non rompere e stai zitta. Chan­yeol penserà a tutto, quindi non preoccuparti.- le rispondo convinta alzando un sopracciglio per la stupidità della domanda.

A volte dovrebbe proprio lasciarsi andare, sembra una nonnina alle prese con un cellulare di ultima generazione.

Dopo le nostre chiacchiere, cominciamo a ballare e a perfezionare le coreografie davanti allo specchio. Mia sorella spesso fa movimenti troppo rigidi, così siamo costrette a ripetere, ma per il resto siamo molto migliorate. Anche se non riuscirò ad abituarmi facilmente alla sensazione che si prova mentre, davanti allo specchio, bisogna cantare la canzone in playback per vedere le espressioni facciali adatte e i movimenti giusti. Mi sento ridicola quando o faccio, ma lo trovo anche divertente.

Arriva l'ora di pranzo che siamo entrambe bagnate come due pulcini, anche se io assomiglio molto di più uno a uno di quei batuffoli piumosi grazie alla maglia gialla accesa che indosso.

La porta si apre e una voce melodiosa mi raggiunge gli orecchi.

-ciao ragazze!- esclama Luhan infilando dentro la testa e raggiungendoci, seguito ruota da Chanyeol che va dalla sua bella.

-mi sembra di aver fatto una doccia in una vasca immersa in un lago dentro un mare.- mi lamento detergendomi il sudore dalla fronte.

-questo vorrebbe dire che hai sudato molto?- mi chiede Luhan con un mezzo sorrisetto sul volto e un sopracciglio alzato per la mia frase.

-molto? Se si potesse bere il sudore, credo che riuscirei a far finire da sola la sete nel mondo.-

una risatina soffocata accompagna la mia mia affermazione.

-non c'è niente da ridere!- ribatto mentre un sorriso si dipinge anche sule mie di labbra.

-ok ok...scusa...comunque, io e romeo là giù siamo venuti qui per...beh sì...per chiedervi se volevate venire a mangiare con noi. E per noi intendo gli EXO al completo! Non solo noi quattro eh! Sarebbe da suicidio e quei due farebbero i piccioncini tutto il tempo.-

rimango un attimo allibita per quello sproloquio di parole, poi prendo un respiro profondo per calmare il mio povero cuore che nel frattempo ha deciso di fare un concerto hard rock nel mio petto e, con tutta la calma che sono riuscita a raccogliere nella bellezza di due nanosecondi, rispondo.

-ovvio!!-

ok..forse la calma che ho raccolto non era sufficiente...

-avete finito?- la voce profonda di Chanyeol mi salva da una situazione decisamente imbarazzante-

-si, stavamo pensando di andare a mangiare.- risponde tranquillo Luhan.

-perfetto, allora...-

il ragazzo non ha il tempo di finire la frase, che io mi lanci a mo' di tuffo di pancia verso mi sorella.

-Yuuuuuumi!!!! Lu Han mi ha invitata a pranzo! Cioè, CI ha invitate a pranzo, ma questo è un dettaglio.- le urlo in un orecchio in italiano, buttando alle ortiche tutta la compostezza che tra parentesi non ero riuscita a racimolare.

Chanyeol mi guarda un attimo perplesso e lo stesso fa mia sorella, puntando i suoi occhi celesti nei miei che luccicavano peggio di un albero a natale. Poi, come se non avessi nemmeno parlato, si gira verso Chanyeol.

-stavi dicendo?-

a volte mia sorella è meno sensibile di uno scoglio. E gli scogli sono molto insensibili.

-ti stavo chiedendo se volevi venire a pranzo con me, cioè con noi.- fa il gigante.

Uff....odio quando mia sorella mi ignora. Mi stacco da lei e saltellando mi riavvio verso Luhan.

-dove vogliamo andare a mangiare?- chiedo tutta contenta

-non saprei...credo...-non fa in tempo a finire la frase, che la voce di mia sorella lo interrompe.

-ehm, ragazzi. Potreste uscire un attimo così noi possiamo cambiarci?-

a quella parole il cerbiatto ci guarda per alcuni secondi, poi annuisce convinto e esce, portandosi dietro Chanyeol. Mi è sembrato che nel frattempo le sue guance fossero diventate leggermente più rosse del normale...mah...me lo sarò immaginata.

Ma tornando a cose serie....PERCHÉ DIAVOLO YUMI LI HA FATTI USCIRE!?!?!?!

-volevi cambiarti davanti a loro?- risponde lei alle mie perplessità.

In effetti credo che a una cosa del genere il mio cuore sarebbe esploso, e se dopo quello non fossi morta, mi sarei sotterrata da sola per la vergogna. Oppure mi sarei chiusa in uno stanzino buio dove una sola luce luminosa illumini la mia persona ad aspettare la fine lenta e inesorabile.

-ma si può sapere perché devi fare tanto la melodrammatica?- mi domanda Psuke

-ma piantala te...io non sono melodrammatica!!- rispondo prendendo una salvietta e cominciando ad asciugarmi la fronte.

-nooo...e io sono una locomotiva.-

-per quanto sbuffi, potresti benissimo esserlo.- ribatto io acida.

La mia conversazione mentale viene bloccata dal mio innaturale istinto all'abbeveraggio dopo una fatica del genere. Con ancora la salvietta al collo, mi metto al borsa sulle spalle ed esco. Fuori dalla porta vedo i due ragazzi che aspettano pazienti.

-ehi Yuri...Yumi è pronta? Posso entrare?- mi chiede Chanyeol con un sorriso.

-si certo. Non ti preoccupare.- rispondo io, anche se il mio cervello è totalmente rivolto verso il meraviglioso sorriso del cerbiatto.

-non ti sei cambiata.- mi fa notare squadrandomi dalla punta dei piedi a quella dei capelli.

-pensavo di andare a farmi una doccia prima- mi giustifico sistemandomi meglio la borsa su una spalla -e poi mi è venuta una sete che la metà basta.-

il ragazzo fa un sorriso comprensivo, annuendo.

-io dopo le prove potrei svuotare le riserve idriche di Seul.-

in quel momento escono dal camerino una Yumi rossa e un Chanyeol ancora più rosso, ma non mi faccio troppe domande, insomma, voglio lasciargli la loro intimità.

Ma che brava sorella che sono. Sempre attenta ai bisogni della mia amata gemella.

Appena saliamo sull'ascensore, le parole sibilate di Yumi fanno cadere tutto il mio discorso di compiacimento.

-Yuri... che cazzo ti salta in testa? Perché cavolo hai aperto quella maledetta porta quando ero ancora in reggiseno?- mi chiede in italiano con un tono che potrebbe far congelare il fuoco.

Aish....sta volta ho fatto proprio una baggianata coi fiocchi.

-ehm, scusa. Non ci avevo fatto caso. Scusa scusa scusa.- cerco di farmi perdonare, portando davanti le mani in segno di preghiera e abbassando la testa come a pentirmi, quando lei mi tappa la bocca spazientita.

Mi scappa un mezzo sorrisetto. È così facile farmi perdonare da lei...

-ecco ragazze. Questo è il piano con spogliatoi e docce.- ci informa Lu Han.

-grazie mille oppa- esclamo con un grosso sorriso, mentre saltello dentro lo spogliatoio.

Il locale è di un tenue azzurrino, pulito (roba da non credersi, ma verissima) e odora di lavanda. Butto la mia roba su una panca e comincio a spogliarmi, per poi lasciare le mie cose in un armadietto con sopra scritto il mio nome. Mia sorella mi si accosta, e noto che in mano ha un fagotto non bene identificato.

-cos'è quella roba?- chiedo curiosa.

-niente.- risponde evasiva andando verso le docce.

Faccio spallucce, in fondo non mi interessa veramente. Mi butto sotto il getto caldo e mi rilasso, godendomi le goccioline bollenti che mi rilassano i muscoli tesi della schiena e delle spalle. Con il bagnoschiuma mi faccio una specie di massaggio, mentre mi insapono per bene la testa con lo shampoo. Ovviamente, dopo questo mi passo una generosa quantità di balsamo tra i capelli perché dio solo (e forse anche Psuke) sa quanto possano essere intrecciati e impigliati i miei capelli. Peggio di un nido di vespe.

Esco dalla doccia con il mio accappatoio, rigorosamente giallo, allacciato bene stretto in vita, una salvietta tra i capelli con cui faccio una leggera frizione per potermeli asciugare e un'aria più che soddisfatta.

Noto che mia sorella, al posto del suo solito accappatoio, ha legato all'altezza del seno un lunghissimo e gigantesco asciugamano verde scuro che la copre tutta per un pelo. Inoltre, in mano stringe uno sciampo che non ho mai visto tra i nostri.

-davvero, cos'è quella roba?- chiedo sempre più curiosa.

-non ho lo shampoo ecc ecc e..., beh, me li ha prestati Chanyeol.- sgrano gli occhi e mi porto una mano all'altezza della guancia.

-oh che carino! Però guarda che io avevo tutto nella borsa.- la informo con un sorriso.

La sua espressione cambia d'improvviso. Da un sorrisetto imbarazzato diventa un cipiglio a dir poco incavolato.

-stupida! Non potevi dirlo prima scusa? Io ho usato le cose di Chanyeol mentre tu avevi tutto nella borsa?- mi sbraita dietro sfogando tutta la sua ira repressa su di me. Potrei aprire un'attività, la chiamerei “sfogarsi in modo semplice e veloce con Yuri”.... nha...forse come nome è un po' troppo lungo...

-va beh, dai. Non è poi sta grande tragedia, credo... spero... immagino.- cerco di arginare l'errore, mettendo qualche pezza qua e là.

Meno male che Yumi non riesce a stare per torppo tempo arrabbiata con me. Dopo aver alzato gli occhi al cielo, comincia ad asciugarsi.

Dopo un po' vedo che mette nella sua borsa l'immenso asciugamano di Chanyeol, e un sorrisetto mi compare sul volto.

-maniaca.-

ma quanto mi diverto a stuzzicarla!!

-scema, lo voglio lavare. Ti pare che glielo ridò dopo averlo usato?-

sé sé....ma per chi mi ha presa? Per una povera nababba con i conigli nel cervello?

-no, per una povera nababba con gli elfi chibi blu nel cervello.- puntualizza Psuke, sempre presente quando si sente interpellata.

-ma stai zitta te!! non capisco perché devi apparire sempre nei momenti meno opportuni.

-se non lo facessi, la storia non sarebbe così interessante.

-portatemi da un medico....

poco dopo usciamo pulite, fresche e profumate come due roselline, e ci ritroviamo i due ragazzi che ci hanno aspettate pazientemente, e per mio sommo gaudio non sono soli.

-eccovi!-esclama Luhan venendoci incontro,

-finalmente! Stavo morendo di fame...-

a volte Sehun riesce a scatenarmi degli istinti omicida che nemmeno Psuke riesce...

mi avvicino trotterellando verso Luhan e lo saluto con un sorriso.

-grazie per averci mostrato dove sono le docce.-

-di nulla. A che servono i sunbae se no?- fa lui ammiccando.

All'improvviso, mentre tranquilli ci stiamo avviando verso una meta a me ignota, un unicorno mi arriva davanti dopo avermi caricata peggio di un toro a una corrida e, con una voce squillante, esclama.

-la mia piccola dongsaeng! Ieri non sono riuscito a dirtelo, ma, per tutti gli unicorni, ieri sei stata fantastica! Hai ballato benissimo!- esclama il suddetto unicorno, mostrandomi una meravigliosa fossetta sulla guancia destra.

Arrossisco leggermente per tutti quei complimenti.

-grazie mille! È un onore sentirmelo dire da te.- faccio con la stessa grinta del ragazzo davanti a me ed esibendo un sorriso a trecentomila denti.

-il nostro unicorno saltellante ha ragione. Sei molto brava a ballare il tango...- commenta Kai comparendo da chissà dove e facendomi arrossire ancora di più- e poi sembrava proprio che tra te e il nostro caro hyung ci fosse del feeling, non so se mi spiego...-

la tonalità di rosso che assumo non può essere descritta a parole, a gesti, a versi e nemmeno ad immagini.

Mi giro di centottanta gradi, dando le spalle ai ragazzi, prendo la borsa, la apro e, con tutto il fiato che ho in gola, grido

-OMIODIOQUALCUNOMISALVICHEQUIMIVIENEUNATTACCOCARDIACOOOOOOOOO- il suono è attutito dal tessuto spesso della borsa, almeno non lo ha sentito l'intera SM, ma quando mi giro le facce stralunate dei tre ragazzi sono da immortalare e incorniciare, per poi appenderla sopra il camino che non ho.

-scusa?- chiede Luhan alzando un sopracciglio.

Fortunatamente ho avuto la prontezza di urlare in italiano.

-niente niente...- sorrido, come se niente fosse successo.

I tre si guardano moooolto perplessi, poi alzando le spalle come per dire “ma sì...tanto lo sappiamo che Yuri è una strana” sorridono a loro volta.

-sei proprio un tipino niente male.- commenta Kai arruffandomi i capelli sulla testa.

All'improvviso, sento con il mio orecchio ultrasensibile che la mia sorellona e il suo cavaliere macchiato di caffè sono in difficoltà. Infatti Chen si diverte a fare il terzo grado alla coppietta, tutto per colpa dell'asciugamano che Yumi si è portata dietro per lavarlo.

-glielo ha prestato per fare la doccia.- informo io per cercare di migliorare la situazione, anche se il mio intervento pare peggiorare la cosa.

-cosa? Avete già fatto la doccia insieme???-è la reazione di Chen. Dio mio che esagerato.

-Jongdae, fatti gli affari tuoi.- taglia corto Xiumin.

-ma...-

la mia attenzione viene nuovamente catturata dalla dancer machine.

-certo che quei due sono proprio affiatati.-commenta con un sorrisetto.

-già già- confermo io annuendo convinta.

All'improvviso il sorrisetto di Kai si fa più allusivo, mette un braccio sulla spalla del cerbiatto e ci si appende a peso morto, guardando il più vecchio di sottecchi.

-ehi hyung...non sarà che...- comincia a parlare in cinese, o almeno così mi sembra dato che afferro soltanto un “tu sei” qualcosa e una parola che potrebbe vagamente assomigliare a “aspirapolvere”, anche se ne dubito fortemente.

Non sono proprio un genio in cinese, ma imparo...spero...

a quelle parole, luha diventa improvvisamente rosso, scaccia via di malo modo Kai e gli risponde con un sonoro “bu!!!”, che anche io ho capito voler dire no.

-oh andiamo hyung.... guarda che lo so che le cose stanno così...- lo stuzzica Kai in coreano.

In tutta risposta, il cerbiatto ribatte qualcosa in cinese, che io ovviamente non comprendo, ma che fa sghignazzare il balerino.

L'unicorno, ne frattempo, muoveva la testa da un compagno all'altro manco stesse seguendo una partita di ping pong, sbattendo a volte le ciglia e corrucciando la fronte per il continuo cambio di lingua.

-ehi ehi...non vale che voi parliate e io non vi capisco!- mi lamento io mettendomi in mezzo.

Kai sbuffa, mentre Luhan è ancora rosso come un peperone. Poi il ballerino si avvicina a Sehun e gli mormora qualcosa, che fa dipingere sul maknae diabolico un sorrisetto degno di stana in persona.

Ma il brontolio dei loro stomachi placa in un attimo i loro piani diabolici, per mia fortuna e non solo.

-andiamo? Stiamo morendo di fame e non ci interessa di che shampoo abbia usato Yumi!- dicono in coro.

Così, dopo aver camminato un altro po', ci ritroviamo nello stesso locale dove avevo fatto una emerita figura di emmental per non aver parlato in italiano.

Ahhhh...bei tempi quelli...

-sembri una settantenne..-

-taci Psuke!

Appena ci sediamo, comincia il caos per chi prende da mangiare cosa.

-ORDUNQUE VEDIAMO!- esclamo prendendo il menù. Resto la bellezza di cinque minuti a fissarlo, poi lo scaglio sul tavolo frustrata.- non ci capisco una mazza.- borbotto sconsolata.

Lo ammetto, non ho mai studiato bene come avrei dovuto la scrittura coreana, so solo pochi caratteri e una grammatica elementare. Di certo non abbastanza per leggere un comune menù e capire se prendo carne o pesce.

Luhan ridacchia vedendo la mia faccia mortificata.

-ti fidi di me?- mi chiede sorridendo.

-non siamo al tramonto e non vedo nessun Titanic nei dintorni, comunque sì.- rispondo alzando un sopracciglio.

-bene bene, allora ordino io.- e mi fa l'occhiolino.

Caspita quanto è bello quando fa l'occhiolino? Potrei stare a guardarlo per ore senza mai stancarmi.

All'imporvviso vedo qualcosa che potrei definire un evento più unico che raro, se non rarissimo, o rarerrimo!! meno male che non ho problemi di erre moscia.

Dicevo...YUMI HA SORRISO!!

vedo la mascella di Jongdae (sì, ho deciso di chiamarli per il loro vero nome d'ora in poi) fare un incontro ravvicinato con il pavimento, gli occhi di Sehun diventare peggio di quelli di un camaleonte per quanto sono fuori dalle orbite, Jong­in sputare l'acqua che stava bevendo mancando di qualche centimetro un unicorno moooolto frastornato e Kyung­soo strozzarsi con il cibo che aveva appena messo in bocca.

Io comincio a sbattere le ciglia manco avessi una crisi isterica, mentre Jongdae, a fatica, cerca di fare una frase di senso compiuto.

-s-stavi d-davvero sorridendo? Sorridendo in quel modo?-

-si, ha davvero sorriso. Non sono un genio?- gongola Chanyeol impettito come un piccione troppo cresciuto.

-perché dovresti essere un genio?- chiede Yifan inaspettatamente.

-perché sono la causa dei suoi sorrisi.- il piccione continua a gongolare, manco fosse immerso nel brodo di giuggiole.

-lo sai che non centra assolutamente niente quello che hai appena detto, o meglio pensato?- mi fa notare Psuke.

-lo so, ma le parole brodo e giuggiole messe assieme hanno un suono così bello che non ho potuto resistere...

Psuke indefinite nubar facepalme.

Intanto intorno a me si sta sviluppando una situazione imprevista.

Yifan, il cold guy per eccellenza, crede di riuscire a far ridere Yumi. Povero sciocco.

….Chanyeol non è l'unica persona al mondo che può far ridere Yumi.- sono le uniche parole che arrivano al mio cervellino, che subito si attiva per marchiare il territorio.

-no, infatti. L'altra sono io.- esclamo. Prima che arrivasse il piccione gigante, ero io l'unica che faceva sorridere Yumi!!!

-posso farlo benissimo anche io!- esclama il vero gigante della situazione.

Ma dopo una decina di tentativi falliti miseramente, è costretto a desistere. Mia sorella è una tipa molto strana. Non ha riso a nessuna delle battute della torre canadese, ma alle stesse battute recitate dal piccione per poco non mi scoppia peggio di un palloncino su un letto di chiodi.

Appena finiamo di mangiare, i due piccioncini si salutano con un sacco di moine.

Io invece sono ancora vicina a Luhan.

-ehm...allora a presto...- sussurro leggermente imbarazzata.

-a presto unicorno.- un sussulto mi pervade, mentre la sua mano mi accarezza dolcemente e fugacemente il capo, per poi ritrarsi come per paura di essere scoperta e andarsene, accompagnata da un sorriso smagliante.

Mi tocco la testa spiazzata, resto ferma per almeno venti secondi.

Poi...la bomba esplode. Vorrei mettermi a gridare, ma mi trattengo, anzi salto addosso a Yumi che ne frattempo rimuginava con sguardo sognate riguardo al bacio sulla guancia che Chanyeol le aveva appena dato.

-siete così carini!- esclamo appena rimaniamo sole nella nostra sala prove.

-si, ok.- risponde lei atona.

-che c'è?-

-nulla. Sono solo preoccupata.-

omo! Cosa può mai preoccupare la mia sorellona!?!?!?

-per cosa?- chiedo

-non so mai di cosa parlare. Tu invece quando sei con Lu Han non smetti più...-

il mio viso diventa improvvisamente serio. Mia sorella ha assoluto bisogno di aiuto, e qui non c'è più posto per gli unicorni (scusate amori miei, ma non posso...)

intanto Psuke batte le mani e scuote la testa come a dire *Psuke approvs*

-vieni, facciamo una lista. Non sia mai che vi lasciate perché non spiccichi parola! Mi piace Chanyeol, ti fa sorridere come solo io riesco a fare. Farò di tutto per fare in modo che stiate insieme per moooolto e moooolto tempo.- esclamo prendendola per mano e costringendola a scrivere con me una bella lista di argomenti.

A volte sono proprio un genio del male, o un nuovo cupido.

 

 

 

Ciao ciao ragassuole!!! come va?

Questo capitolo è stato molto difficile da scrivere per un motivo moooolto semplice: la “traccia” l'ha scritta Hani, e alcune parti erano un po'...complicate? Insomma, come facevo a scrivere che lei non collega il cervello con la bocca? Va beh...a volte lo fa, però...

comunque il risultato mi piasce, indi in fondo lo sforzo è servito a qualcosa ^.^

alla prossima sclerata

Selene^.^

   
 
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