~~DIECI MESI DOPO
Nina.
La tenevo tra le braccia cautamente, come se fosse stata fatta di cristallo, e la cullavo, per rassicurarla dopo i suoi pianti. Come avevamo previsto, aveva gli occhi azzurrissimi, già pronti a esplorare tutto ciò che la circondasse. I suoi pochi capelli erano castani, come quelli di Niall al naturale.
Era nata il 29 giugno, prematura di un mese, e per questo era abbastanza minuta e piccola, anche se ora mangiava come suo padre. Faceva smorfie in continuazione, come se qualsiasi cosa attorno a lei suscitasse una sua reazione, come se già avesse un parere sul mondo. I suoi occhioni blu mi osservavano in continuazione, sbarrati e curiosi, mentre le sue manine umide e morbide si aggrappavano a tutto quanto: i miei capelli, le orecchie del suo papà, le forme appese sulla sua culla.
Perché l’avevamo chiamata Nina? Domanda che ci ponevano tutti.
Semplicemente eravamo molto, ma molto indecisi. Talmente indecisi che all’inizio dell’ottavo mese non avevamo ancora mezza idea sul nome che avremmo dato alla nostra bambina.
La soluzione ci venne suggerita da una vecchia canzone di Ed Sheeran, che stavamo ascoltando su Youtube in una serata di noia. Il testo parlava di amicizia e di amore, di un’amicizia trasformata in amore, o di un amore che era finito in amicizia. In ogni caso, ci ricordò la nostra storia. Quella canzone si chiamava “Nina”, così decidemmo che la nostra bambina si sarebbe chiamata così.
Nina mi osservò con quei due occhioni curiosi, per poi contrarre il viso in una smorfia ed emettere qualche versetto, che in pochi secondi divennero un pianto.
-no, piccolina, cosa c’è? – chiesi, come se mi aspettassi una risposta, mentre già sapevo che aveva fame.
Mentre la allattavo, sentii la serratura scattare, la porta sbattere, e i passi familiari di Niall avvicinarsi. Sentii le sue mani appoggiarsi sulle mie spalle e le sue labbra lasciarmi un lieve bacio sul collo, mentre faceva il giro del divano e si sedeva accanto  a me.
-come stai? – mi chiese premuroso, circondandomi le spalle con un braccio, e accarezzando la testa di Nina.
-bene … ma Nina non vuole mai dormire – dissi, facendolo ridacchiare.
-perfetto, significa che non sarà una bambina pigra – dichiarò.
Dopo poco Nina fu sazia, e potei passarla a Niall, che quando tonava dal lavoro stava sempre mezzora sul divano a coccolarla. La prese tra le sue braccia e le sfiorò la punta del naso piccolo e liscio con l’indice, sorridendo appena, mentre si abbassava per darle dei baci qua e là sul viso. Sorrisi a quella scena, ricordando di quanto io e Niall avessimo voluto quella bambina, di quanto l’avessimo attesa, di tutte le lacrime versate quando venne al mondo, e di tutti i sorrisi quando la stringemmo in un abbraccio per la prima volta.
Era il quadretto familiare perfetto, tutto quello che avevamo sempre sognato; ciò per cui avevamo combattuto e pianto, finalmente si era realizzato.

Ed eccomi qui, a scrivere l’epilogo di questa storia: la storia di un’amicizia, di un amore, di sogni, di dolori, di rincorse, di emozioni che abbiamo provato sulla nostra pelle. La mia storia. La nostra storia. Qualcosa che non finirà mai, che terrò per sempre nel cuore, anche se qualcosa dovesse separarci prima del tempo, saremo sempre legati da quel filo sottile chiamato destino, quel filo che si è quasi spezzato molte volte, ma che alla fine ci ha sempre strattonati verso il centro, un punto comune, un punto d’incontro che ci facesse capire che, senza l’altro, eravamo dei puzzle incompleti.

Moira Darling chiuse il portatile, e sorrise, soddisfatta di aver terminato di scrivere il diario della sua vita con Niall, un diario che avrebbero stampato e tenuto per sempre, magari nascosto dove solo loro avessero potuto scovarlo, per rileggerlo e rileggerlo, e sorridere a ogni singolo episodio della loro storia.
Niall si sedette accanto a lei sul letto matrimoniale e le appoggiò la testa sulla spalla, accarezzandole una gamba. Lei sorrise appena e si girò per baciarlo leggermente, e lui la attirò a sé, lasciandole ripetutamente dei baci sulle sue dolci labbra.
-l’hai finito? – chiese. Lei annuì. Niall sorrise e aprì il portatile – leggiamolo, insieme –propose.
-adesso? – chiese lei, divertita, perché era molto tardi.
-si, ti prego – la supplicò lui. Mò alzò gli occhi al cielo e, con un sorriso, acconsentì, mentre Niall cominciava a leggere il primo capitolo.
-prologo: quando mi innamorai di te – lesse. Sorrise, per poi baciarla, e avvicinarsi al suo orecchio, come aveva fatto milioni di volte in quegli anni, per sussurrarle parole dolci e segreti irrivelabili.
Si inumidì le labbra, e le disse quella breve frase che non si sarebbe mai stancato di ripeterle, in un mormorio lento.
-ti amo, migliore amica

#MY SPACE
Beh, eccoci alla fine.
Sono molto affezionata a questa storia, è la mia copertina di Linus, e concluderla è stato difficile, ma ho deciso che meritava un finale degno, perciò spero vivamente vi sia piaciuto :) non ho mai avuto molte lettrici o molte recensioni, ma colgo l'occasione per ringraziare di cuore chi mi abbia fatto sentire il proprio supporto, perchè senza di loro avrei cancellato questa storia molto tempo fa :)
perciò, grazie ancora a tutte quante,e vi saluto per l'ultima volta <3
xx Sleepwalker