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Autore: CathlinB    12/02/2015    3 recensioni
Un ex maschiaccio continua a fare passi falsi in amore.
Un giovane 'cowboy' tutto d'un pezzo....o un timido amico d'infanzia?http://data1.whicdn.com/images/178100077/large.jpg
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono di nuovo sul pullman che mi porta in paese. 

Mi è sembrata un'eternità questa assenza. Ho contato i giorni, le ore, i minuti ma il tempo non scorreva mai. Sono talmente agitata che non sento neanche la stanchezza del viaggio. Lo stesso viaggio di giugno.

Un'altra stagione. Le giornate sono più corte e il sole sta già tramontando. L'aria è limpida come solo ora lo può essere e il sole al tramonto, dietro lontane montagne, tinge tutto di rosso fuoco.

Guardo fuori incollata al finestrino. Mi viene in mente che in poco tempo questo tragitto l'ho già percorso due volte....questa è la terza!

Ho il cuore a mille, mi fa quasi male, e le farfalle sono impazzite nel mio stomaco. 

Sul pullman ho notato un ragazzo che l'estate scorsa ogni tanto lo vedevo al bar o al fiume a fare festa con gli altri. Mi ha vista anche lui mentre aspettavamo di salire. Ha alzato un sopraciglio, mi ha squadrata e non mi ha detto niente. Nel frattempo io gli ho detto un timido 'ciao', ma se sapevo che non mi avrebbe salutata, me lo sarei risparmiata anche io. Si è sdraiato in fondo e si è immerso nella musica che usciva dall'ipad. Dal giubbotto aperto ho visto che indossa la felpa della Northern....allora anche lui va lì all'uni! Sono comunque sicura che mi ha riconosciuta!

Paul mi manca da morire. Questa volta, però, ci siamo telefonati ogni giorno. Parecchi sms. Alcuni suoi sono venati di tristezza. Li ho conservati tutti, memorizzati su dropbox e ogni tanto vado a rileggermeli! Che sentimentalona che sono diventata, ora che sono innamorata!

Sono talmente distratta dal paesaggio e dall'ansia che non mi accorgo che il tipo che mi ha ignorato è venuto a sedersi accanto a me. C'è poca gente che viaggia a quest'ora e ognuno ha cercato di sedersi da solo, per i fatti suoi. Quindi il posto accanto al mio è libero.

Mi giro di scatto quando il tipo mi urta la gamba sedendosi.

"Ehi ciao!" mi dice "Tu sei Cath, vero?"

Annuisco.

"Ma non eri tornata a casa?"

Adesso che siamo quasi arrivati attacca bottone?

"Avevo voglia di rivedere i nonni...." dico indifferente con un'alzata di spalle.

Si mette a ridere "Ma dai non dir stronzate! Sei qui per Luke o Paul? Sai che non ho mai capito bene con chi te la facevi?" ma ma...ma che stronzo!

"Non me la facevo con nessuno dei due!" dico irritata. Si, era meglio se non lo salutavo. Magari mi avrebbe ignorata credendomi somigliante a qualcun'altra. "Perché non te ne torni al tuo posto a sentir la musica?" mi ha rovinato le farfalle, sto cretino!

"Wow che acida!" ride di nuovo, sembra quasi che mi stia prendendo per il culo....ne sono sicura, a dir la verità!

"Smamma!" con la mano gli faccio il gesto che deve allontanarsi. Non se ne va e, anzi, tira fuori dalla tasca interna del giubbotto un cellulare e inizia a pasticciarci sopra.

"Sono sicuro che a Luke verrà un colpo quando gli dico che sono con te!" che cavolo fa? Manda un sms a Luke? O cavoli! Addio sorpresa! Sicuro al 100% che Luke girerà subito la notizia a Paul! 

Mancano poche miglia e sono arrivata e questo mi rovina tutto!

"Ehi, ma vai alla Northern?" gli chiedo cercando di distrarlo. In effetti smette per un  attimo di digitare e si gira verso di me.

"Si, certo!"

Che peccato e che spreco. Mi toccherà incontrare ancora il tipo che mi conosce e mi sta rovinando la sorpresa tante altre volte!

"E com'è come insegnanti?"

"Perché me lo chiedi? Ti interessa?"

"No, sono solo curiosa!" non so cos'altro inventarmi!

"Vuoi sapere se c'è anche Luke, non è così?" il tipo mi ha involontariamente dato una mano. Non che mi interessi sapere di Luke, ma magari così si distrae e per un po' non manda più sms! Trattengo a malapena un 'non me ne frega un accidenti di luke' e gli faccio un sorriso tirato tirato.

"C'è veterinaria alla Northern?" gli chiedo ben sapendo cosa studia Luke.

"No" fa il tipo "Veterinaria è una uni a parte, in un'altra città" già, ora mi ricordo. Luke lo avevo incontrato nel centro commerciale di Ames dove aveva detto che condivideva un'appartamento con altri studenti. Quindi......wow sarà via adesso, così non rischio di incontrarlo! Grande notizia!!!

Il pullman è entrato in paese....mi sono persa un pezzo....volevo controllare!

"Ehi!" il tipo mi richiama. Avrei voglia di sbuffargli in faccia, ma mi trattengo. Continuo a guardare fuori per vedere se c'è qualche macchina conosciuta, ma non vedo niente "Guarda alla fermata!" esclama. Lui dal sedile sul corridoio vede bene davanti, dal parabrezza "Mi sembra che sia Paul quello!"

Il cuore accellera alla velocità della luce. Ho caldo e probabilmente sono anche diventata rossa. Mentre il pullman frena, il tipo mi lancia una rapida occhiata. Chissà se ha notato la mia agitazione? Si alza per primo "Ci vediamo, eh!?" mi saluta appena e poi scende, passando davanti a Paul senza neanche incrociare lo sguardo.

Mi metto in fila per ultima, cercando di rimandare per qualche secondo l'incontro, ma siamo solo in tre a scendere qui. Tocca già a me scendere. 

Mentre scendo i tre gradini il sorriso di Paul si fa sempre più aperto. Metto piede sull'asfalto e mi stringe in un abbraccio. 

Il cielo è blu oltremare, solo poche stelle sono già visibili. Le luci artificiali dei lampioni e dei due locali vicino alla fermata illuminano la strada creando poche ombre. L'aria è frizzante e mi pizzica la pelle del viso alleviando la vampata di calore che non mi lascia. ...e l'abbraccio di Paul è forte e caldo e il suo profumo mi avvolge facendomi sentire finalmente a casa. È il profumo più buono del mondo.

Quando allenta la stretta, riemergo dalla sua spalla e rimaniamo in piedi uno di fronte all'altro, imbarazzati.

"Ciao!" il sorriso sul volto di Paul non se ne va.

L'autista, vicino al bagagliaio aperto, brontola e attira la nostra attenzione. Deve ripartire ed io non ho ancora scaricato le mie valigie.

Che sensazione strana tornare qui dopo quasi un mese.

Credevo di riuscire a tornare prima, ma la battaglia con i miei genitori è stata lunga ed ardua. Ma alla fine ho vinto. Grazie hai nonni!

Sul pickup verso casa, le nostre mani appoggiate ognuna sulla coscia dell'altro. Mi piace sentire il calore delle sua pelle sotto la mia mno...e adoro sentire le sue dita che stringono la mia coscia.

Lo guardo incuriosita, ma lui come l'estate appena trascorsa, non dice niente.

"Non fumi più?' gli chiedo.

"Cerco di smettere" mi guarda come se volesse penetrarmi con gli occhi e io mi sento venir caldo in tutto il corpo. Vorrei saltargli addosso. Mi avvicino, gli stringo la coscia e gli soffio sul collo.

"Fai bene...non mi piace il sapore del fumo" gli passo le labba sulla pelle sensibile del collo e lo solletico con la punta della lingua. Irrigidisce la schiena e inclina un po' la testa verso di me.

"Cath, non ora" mormora.

La mia mano scivola lungo i suoi jeans e i suoi muscoli reagiscono. Alla fine trovo la cosa che mi fa impazzire e lo stringo. Che bella sensazione che ha la mia mano!

Ha un sussulto. Si gira e mi bacia con forza con quelle labbra turgide e perfette.

"Non ora. Per favore!" non si stacca dalla mia bocca, anche se con gli occhi controlla la strada.

"Andiamo al laghetto" insisto accarezzandolo e intrecciando la lingua alla sua. Sono...sono quanti giorni che lo desidero? Un mese? A volte mi sembrava di esplodere dalla gran voglia che avevo di lui. Ed ora che sono qui. Ora che posso toccarlo...

"Cath, ora no. Devo portarti dai nonni" si stacca dal mio bacio lasciandomi insoddisfatta. Delusa. 

"Adesso o fra mezz'ora non fa differenza..."

"Ho promesso che tornavamo subito. Non voglio deluderli"

Il mio basso ventre sta impazzendo, il cuore può scoppiare da un momento all'altro e lui non vuole deludere i miei nonni? Ma che cowboy ligio alla parola data. Insensibile.

Mi allontano altrimenti scoppio veramente a sentirlo tra le mie dita. 

Mi guarda con occhi febbricitanti. Faccio una smorfia.

"Dai Cath! Non fare così. Dopo cena usciamo. Tua nonna mi ha invitato a cena...non possiamo presentarci da lei e da tuo nonno dopo aver fatto sesso"

"Non puoi presentarti neanche così, però!" e con lo guardo gli indico i suoi jeans gonfi.

"Sto acendo una fatica pazzesca a trattenermi. Per favore, non complicarmi le cose ancora di più. Dopo, ti prometto..." mi supplica. 

Ok. Intendevo andare al laghetto. Devo rimandare tutto. Mando un sms alla nonna.

I nonni sono in veranda ad aspettarci. Mi vengono incontro felici ed entusiasti come se non mi vedessero da anni.

"Come avete fatto presto!" esclama la nonna. Lei si che è furba! Si immaginava che avremmo fatto una deviazione, invece quel bigotto di Paul ha preferito portarmi subito a casa. Il nonno sicuramente non ha colto l'allusioneed io ho preferito lasciar cadere l'argomento.

Il nonno continua a ripetere 'bravi, bravi, bravi'.

"Hai detto al nonno di stare zitto?" sussurro all'orecchio della nonna mentre mi abbraccia.

"Si, ma sai com'è! Non farci caso se gli sfugge qualcosa, non lo fa apposta!".

La serata si prevede lunga e sul filo del rasoio.

Seduti tutti a tavola, il nonno è incontenibile. Parla parla e parla. È entusiasta di tutto e immagino anche il perché. La nonna ogni tanto gli fa dei segnali con gli occhi, per rimetterlo sui giusti binarie lui, fedele, ripara subito e cambia strada. Sono abbastanza tranquilla perché la nonna riesce a gestirlo alla perfezione e riesco quasi a gustarmi la cena succulenta. Finchè non mi chiede, con la sua candida aria innocente, fino a quando intendo rimanere lì. Il boccone mi va di traverso. E mentre Paul guarda nel piatto, mi fa l'occhiolino. Pensa di essere stato forte ad esser riuscito evitare l'argomento tabù: ovvero sia la durata della mia permanenza lì da loro.

"Lunedì ho lezione. Non posso mancare" grugnisco. Come faccio a togliermi da questo ingarbuglio?

"Bene, bene! E a che ora hai la prima lezione?" sorride placido.

Ahhhh sospiro. "Alle 9,00, nonno!" sottolineo quel 'nonno' per fargli capire di stare zitto. Paul ci guarda.

"Dovrai alzarti presto allora!" e mi fa un'altro occhiolino. Ho capito che è curioso di vedere la reazione di Paul e mi vuol spingere a dir qualcosa. Ma io ho in mente un'altro piano che non prevede la sua presenza.

"Nonno, caro...aiutami un attimo a portare il dolce" interviene la nonna in mio aiuto alzandosi da tavola. Il nonno la segue senza indugi.

Paul mi guarda. Ha uno sguardo pensieroso.

"Mi devi dire qualcosa?"

"Mh no" non lo guardo in faccia altrimenti mi vien da ridere. Sembrerò sospetta, ma non posso farne a meno.

"È strano stasera tuo nonno" dice sottovoce per non farsi sentire dai nonni che stanno tagliando la torta appoggiati al ripiano della cucina.

"È come sempre" taglio corto io. Lui ci rimugina un po' su. Non è convinto, forse ha intuito qualcosa, ma non sorride. Forse ha frainteso tutto. Chi lo sa? È la punizione divina per non avermi portato al laghetto prima di cena. Lo faccio stare sulle spine ancora un po'.

"Dove stai andando?" gli chiedo notando che ha cambiato strada. So dove porta questa striscia d'asfalto. 

"Al laghetto..." mi guarda sorridente, uno sguardo limpido e speranzoso.

Ora mi porta al laghetto?

"No, no! Non dopo mangiato! Andiamo a bere qualcosa" quanto mi odio quando faccio la stronza così, ma quanto ci godo a torturarlo un po'!

"Ma prima volevi andare..." mi guarda nuovamente perplesso, imbronciando leggermente le labbra. Sto quasi per dirgli 'andiamo' solo per quelle labbra stupende. Ma non cedo, porto avanti il mio piano. Faccio un respiro profondo per scacciare tutto il rimescolamento nella mia pancia.

"Prima era prima. Adesso andiamo a farci un giro con gli altri".

Accendo la radio e cerco una stazione che trasmette rock. Lo vedo tastare con la mano nel portaoggetti della portiera e poi tira fuori un pacchetto di sigarette.

"Non avevi detto che stavi smettendo di fumare?" lo guardo incuriosita. Se fuma è agitato e nervoso. Lo è solo perché adesso non voglio andare al laghetto?

Si infila la sigaretta tra le labbra, cerca l'accendino senza trovarlo. Evidentemente non fumando più non lo tiene più in macchina. Stringe tra le labbra la siga e sta zitto. Sembra corrucciato. Bhe ha ragione. Dopo un mese che non ci vediamo mi sto comportando un po' da stronza solo perché prima non ha voluto portarmi al laghetto. 

Poi inchioda il pickup in mezzo la strada. È buio e solo i fanali illuminano il terreno. Le lucine del cruscotto illuminano lievemente il suo viso. Si gira verso di me.

"Cosa mi devi dire?" 

Scuoto la testa. "Non devo dirti niente..."

"È da quando ti ho portato dai nonni che ti comporti in modo strano. A cena neanche mi guardavi in faccia. Cosa c'è che non va?"

"Non c'è niente che non va"

"Fai la ripicca perché ti ho portato subito a casa?" incalza.

"Eh un pochino" sussurro un po' imbarazzata per essere stata sorpresa a fare i capricci come una bambina. Non è esattamente il ritorno a casa che mi ero sognata in questi ultimi giorni.

Se ne sta distante da me, la schiena appoggiata alla portiera, la sigaretta spenta tra le dita della mano appoggiata sul volante e l'altro braccio sullo schienale del sedile. Una gamba piegata sul sedile. Che posa sexy! 

"Allora? Un mese ti è bastato per scoprire che è meglio stare a Chicago?" sibila acido.

Il cervello mi si svuota completamente, ogni pensiero se ne vola via, come le farfalle nella pancia. Faccio fatica a prendere fiato.

"No..." ho un vuoto nella testa che non riesco a dare spiegazioni.

"Sei tornata per dirmi che non vuoi più che stiamo insieme? Sei tornata per questo?"

"No...." ho dato questa impressione? Non so come spiegarmi, ma sarebbe così semplice e facile ora dirgli la verità! Avevo pensato di rimandare tutto a domenica, prima di partire, e godermi un pochino quest'atmosfera in sospeso fra noi.

"Lo so che non è semplice stare lontani....ma non pensavo....dopo solo un mese" la sua voce inizia ad incrinarsi leggermente, come la prima crepa su una spessa lastra di ghiaccio. 

"Tu pensi che voglia lasciarti?" gli chiedo sorpresa. Non mi risponde, si limita a guardarmi. "Io volevo aspettare a dirtelo domenica..." inizio a dire mentre mi avvicino a lui. Mi guarda scuro in volto mentre gli tocco la gamba e mi allungo verso di lui "Mi sono iscritta alla Northern" accenno un sorriso "Volevo aspettare a dirtelo per farti una sorpresa".

Ancora non risponde. Gli tolgo la siga dalle dita e mi avvicino ancora di più, incastrandomi fra le sue gambe.

"È uno scherzo?" mi domanda infine ancora dubbioso.

"No. Mi sono iscritta alla Northern Iowa. D'ora in poi sto qui dai nonni. Non volevo più stare a Chicago. Così stiamo insieme sempre. Volevo farti una sorpresa, ma il nonno continuava a fare domande allusive"

"Non è uno scherzo" mi richiede serio.

Scuoto la testa.

I suoi occhi puntati nei miei. Mi passa una mano dietro la testa, intrecciando le dita nei miei capelli e mi trascina verso la sua bocca. Le bocche si uniscono e le lingue si intrecciano. Il suo sapore dolce mi invade l'anima e tutto il corpo. Il tempo svanisce un'altra volta, lì sul ciglio della strada. Ci perdiamo entrambi dentro di noi, io sono lui e lui è me. Sempre insieme. Da adesso in poi.
   
 
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