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Autore: Horse_    13/02/2015    14 recensioni
Sono passati quasi sette anni dall'ultima stagione di The Vampire Diaries, precisamente la settima. Ogni attore ha intrapreso la propria via da percorrere, cercando di vivere al meglio la propria vita, così come hanno fatto Ian e Nina.
Ian si è sposato con Nikki Reed, storica attrice di Twilight, mentre di Nina si sono perse le tracce. Nina, in realtà, ha proprio voluto sparire dal mondo che l'aveva aiutata a diventare famosa e ben amata da tutti perchè si porta dietro un segreto troppo importante da proteggere. Due bambini con gli occhi azzurri come il mare da tenere al sicuro da chi non li vuole e non si è mai interessato a loro.
Le cose tra Ian e Nikki, intanto, vanno sempre peggio e sono più i giorni in cui litigano che quelli in cui sono felici.
La ripresa dell'ottava stagione porterà tanti guai e a galla cose non dette, ma forse aiuterà due persone che si amano ancora alla follia a ritrovarsi dopo tanto -troppo- tempo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                               Puppy.


Seventh Chapter.




Nina.

Non ho dormito molto questa notte in realtà e mio fratello sembra accorgersene subito non appena scendiamo nella hall dell’albergo.
Ci siamo dati appuntamento qui per le 10.00 in punto, ma, ovviamente, sono in ritardo.
Siamo in ritardo. Con me ci sono anche Joseph e Stefan che sprizzano gioia da tutti i pori e non stanno fermi un attimo.
Non vedono l’ora di vedere la casa.
Mi chiede con lo sguardo cosa c’è che non va, ma gli mormoro un ‘Va tutto bene’ che non lo convince.
Non appena i miei figli vedono il loro zio preferito –e anche unico, aggiungerei– gli saltano addosso e lo riempiono di domande.
 

«Piano marmocchietti, tra poco vedrete la casa con i vostri occhi.» cerca di calmarli Alex, ma invano.
«Non si calmeranno fino a che non la vedranno.» gli dico ridacchiando. «Forza piccoli, andiamo.»
«Prendiamo la mia macchina, avremo più possibilità di arrivare prima.» mi dice mio fratello.
 

Prendo per mano i miei figli e seguo Alex.
Arriviamo in poco tempo davanti alla fantomatica casa di cui mi ha parlato Alex e devo ammettere che per fuori non è niente male. Ha il tetto che tende ad un rosso-marrone ed è completamente bianca. Ha una piccola veranda con una panca a dondolo, un grazioso tavolino in legno con delle sedie altrettanto in legno.
Il cancello è in ferro battuto. Quello che mi stupisce è l’enorme giardino e i miei figli ne rimangono incantati.
Volevano la casa con il giardino e questo è enorme.
Mi piace. Da fuori sembra così accogliente ed inoltre non è molto lontana dal set, ma nemmeno troppo appariscente e in centro.
E’ tranquilla, proprio quello che serve a noi.
 

«Possiamo entrare, Eric ci sta aspettando dentro.» mi sorride Alex.
 

I bambini si fiondando subito sul cancello. Joseph lo apre con una piccola spinta e vanno subito ad esplorare il giardino.
Faccio per incamminarmi, quando la presa di mio fratello mi blocca.
 

«C’è qualcosa che non va?» mi domanda.
«Nulla.» scuoto la testa cercando di essere convincente. «Davvero.»
«Nina, sei mia sorella e ti conosco troppo bene. So, per certo, che c’è qualcosa che non va.» continua.
«I gemelli mi hanno chiesto di loro padre.» rispondo secca.
 

Vedo mio fratello sgranare gli occhi e farsi turbato.
Inarca un sopracciglio, poi mi invita a continuare.
 

«Mi hanno chiesto perché loro non hanno un papà come tutti gli altri bambini…» butto fuori di getto.
«Sapevo che questo momento sarebbe arrivato.» mi risponde. «E tu, cosa gli hai detto?»
«Che il loro papà ama tanto gli animali ed è in giro per il mondo a curarli.» rispondo sollevando leggermente le spalle.
«Una verità che andrà bene oggi, domani… Ma dopodomani? Tra qualche mese?» mi domanda.
 

Mi porto le mani tra i capelli.
So che questa scusa non potrà reggere a lungo, ma cosa posso fare?
Ho le mani dannatamente legate! Non posso presentarmi alla sua porta e dirgli semplicemente: “Sai, quando te ne sei andato ero incinta. Bene, ho deciso di tenerlo, anzi, di tenerli. Hai due bellissimi bambini di sei anni.”
Assolutamente no.
E non posso nemmeno sconvolgere la vita dei gemelli. Hanno bisogno di un padre, di una figura maschile accanto che li possa educare, ma deve entrare nella loro vita passo dopo passo, non così all’improvviso.
 

«Lo so, Alex, ma non posso nemmeno presentarmi alla sua porta e dirglielo.» sospiro leggermente. «Non so cosa fare.»
«Vedrai che con il tempo si sistemerà tutto, ma prima o poi dovrà saperlo.» mi dice appoggiandomi una mano sulla spalla.
«Lo so.» rispondo mentre vedo i miei bambini corrermi incontro.
 

Mi prendono per mano e vedo i loro occhi brillare.
Sono rimasti incantati anche loro.
 

«Mamma! Mamma! Andiamo!» mi dicono insieme trascinandomi all’interno del giardino.
 

Sorrido nel vederli così felici e li seguo, Alex è subito di me.
Suoniamo al campanello e subito dopo ci viene ad aprire l’amico di Alex, suppongo. Rimango qualche secondo a fissarlo quasi incantato. E’ alto, più di mio fratello, ha gli occhi azzurri, un azzurro più scuro dei miei figli, ma altrettanto attraente. Ha i capelli castano chiaro e ci accoglie con un sorriso gentile.
Avrà la mia età, poco più. Rimango ferma sulla soglia e l’uomo mi fissa per qualche istante, poi mi sorride caldo.
 

«Benvenuti, sono Eric Evans.» mi porge la mano. Gliela stringo sorridendo. «E’ un piacere vederla, signorina Dobrev.»
 

Sento il suo sguardo su di me e gli sorrido, mentre le mie guance si tingono di rosso.
Sono sempre la solita.
 

«Il piacere è tutto mio. Mi chiami pure Nina e mi dia del tu.» gli rispondo cordiale.
«La stessa cosa vale per le… Per te.» mi sorride, poi si abbassa all’altezza dei miei figli. «Ma che bei giovanotti, come vi chiamate?»
«Joseph.» risponde uno.
«Stefan.» risponde l’altro.
 

Entrambi danno la mano all’uomo e noto con piacere che non sono per niente imbarazzati. Sembrano così estroversi ed è strano. Con gli sconosciuti fanno fatica ad abituarsi.
Quando lo fanno, però, non li ferma più nessuno.
 

«Siete davvero dei bei bambini e… Identici.» sorride.
 

Effettivamente sono identici. L’unica differenza è un neo sotto il piede di Stefan e che Joseph è leggermente più alto e più robusto del fratello.
Per il resto sono due copie.
 

«Prego, accomodatevi.» ci invita ad entrare.
 

Non appena Eric si scosta i gemelli entrano all’interno della casa ed iniziano a guardarsi attorno entusiasti.
Quando entro anche io rimango incantata dalla grandezza della casa. E’ a due piani –anche se questo l’avevo capito già da fuori– e al centro c’è un’enorme scala che conduce al piano superiore. Alla mia destra c’è la cucina decorata in marmo bianco e nero, e alla mia sinistra c’è un enorme salotto. Ci sono due divani in pelle bianca e due poltrone leggermente più scure. Nel mezzo c’è un tavolino in vetro. Accanto ad un divano c’è una pianta. Noto, con gioia, che dietro ai divani, vicino al camino, c’è uno spazio per mettere una mensola per le foto.
Dietro le scale, sempre al piano terra si aprono due corridoi, uno a destra e uno a sinistra. Sicuramente ci sono delle camere e magari qualche bagno.
 

«Come vi sembra?» domanda Eric a me e ai bambini.
«E’ stupenda.» riesco a mormorare.
«E ci sono le scale!» esclama Joseph lanciando uno sguardo furtivo a Stefan.
 

Lo sguardo di Joseph non promette nulla di buono. Non oso immaginare come utilizzeranno quelle scale.
I miei figli corrono di sopra e non riesco a fermarli.
 

«Ti mostro il piano di sopra? I bambini sono corsi subito lì.» mi domanda Eric.
«E’ meglio che esplorino la casa da soli.» rispondo. «Sperando che non facciano nessun danno.»
 

Mentre i gemelli sono di sopra Eric accompagna me e mio fratello ad esplorare tutto il piano terra. Ci sono tre stanze da letto, due bagni, una lavanderia enorme e altre due stanze vuote da poter utilizzare come voglio –il come voglio non è incluso, perché sicuramente i gemelli vorranno trasformare almeno una delle due stanze in una sala giochi.
Mentre Eric mi accompagna a vedere l’ultima stanza da letto mio fratello si congeda per andare alla ricerca dei miei figli.
Entriamo nella stanza e noto, con mio immenso stupore, che ha una grande porta finestra comunicante direttamente con il giardino.
E’ bellissima.
 

«Ti piace?» mi domanda l’agente immobiliare.
«E’ tutto così bello. Acquisterò questa casa di sicuro. E’ luminosa, grande, ma soprattutto è perfetta per i bambini. Hanno così bisogno di spazio.» gli rispondo.
«Sono così adorabili.» mi risponde.
 

Sorrido inclinando leggermente la testa. «A dir la verità sono due pesti, ma li amo per questo.»
Eric annuisce, poi continua a parlare.
 

«Prima di andare a vedere il piano di sopra vorrei sapere se devo fissarti un altro appuntamento, se hai intenzione di venire a vedere la casa con vostro marito.» mi dice.
 

Abbasso lo sguardo e mi fisso le scarpe.
Marito, che brutta parola. Sono una madre single e mi va bene così.
In sette anni non ho mai trovato nessuno adatto a me –che faccia per me– e adatto ai miei figli, soprattutto. Sinceramente non ci ho nemmeno provato. Sono dell’idea che solo quando troverò un uomo che davvero amo e con cui ho intenzione di passare il resto della mia vita lo presenterò ai gemelli.
Non voglio incrementare loro false speranze.
 

«Io sono… Single, ecco.» mormoro piano.
«Oh, ecco…» blatera Eric. «Non volevo, mi… Dispiace… So cosa vuol dire, mi sono separato da poco e non è un bell’argomento da affrontare.»
«Capisco.» annuisco leggermente. «Ma non sono nemmeno separata. Sono solo sola.»
 

Eric sembra capire che non sono dell’umore adatto per parlarne e che non voglio, quindi mi sorride comprensivo. Iniziamo a parlare del più e del meno, come se nulla fosse successo.
Ridiamo anche, scherziamo e mi sento quasi sollevata. Non mi sentivo così bene da tanto tempo. Alla fine ci dirigiamo al piano di sopra.
Non appena arrivo all’ultimo gradino vedo i miei figli venirmi incontro tutti felici.
Stefan mi abbraccia, mentre Joseph ride.
 

«Mamma, vero che compriamo questa casa?» mi domanda Stefan.
«Certo amore, credo che sia perfetta per noi.» gli rispondo.
 

Una volta finito di fare il giro turistico per tutta la casa discuto ancora con Eric per la casa, per il pagamento  e quanto, finalmente, potremo sistemare tutto.
Entro una settimana l’accordo sarà concluso e potremo già venire a vivere qui. I mobili ci sono tutti, credo che ristrutturerò un po’ le camera, in particolare quella dei bambini.
Sono fermamente convinti di volere una camera a testa, ma so come andrà a finire: la mattina dopo li troverò a dormire insieme. Sono troppo legati e anche se alle volte litigano darebbero un braccio per l’altro.
Ed è così bello vederli uniti, non potrei essere più fortunata.
 
I mie figli salutano Eric e gli promettono che verremo presto ad abitare qui. Lo ringrazio per essere stato così gentile e ci diamo appuntamento per la prossima settimana per sistemare gli ultimi particolari.
Non appena saliamo in macchina, con mio fratello alla guida, Stefan e Joseph iniziano a parlare di animali.
Li ascolto interessata, fino a che non si interrompono.
 

«Mamma?» mi chiama Stefan.
«Si?» lo invito a parlare.
«Possiamo prendere un cane?» mi domanda.
 

Non faccio in tempo a rispondere che Joseph mi precede.
 

«Mamma, ti prego. Finalmente abbiamo la casa grande, qui c’è la nonna e ormai staremo qui.» mi implora Joseph.
 

Mi volto per osservare i miei figli e questi di rimando mi guardano imploranti.
So bene quanto desiderano un cane, non è la prima volta che me lo chiedono, ma è un impegno grande, davvero. Dopo la morte di Lynx non ho più voluto prendere animali. Per me è stato un duro colpo.
Ma non posso nemmeno dire loro di no. Adesso sarò gran parte della giornata sul set e un cucciolo permetterebbe loro di divertirsi e di rimanere impegnati con qualcosa senza pensare a me.
Il problema è per quando inizieranno la scuola. A settembre andranno in prima elementare. Però un cane li distrarrebbe dai videogiochi e da tutte altre attività simili.
 

«Per favore mamma.» mi implorano di nuovo.
«E va bene.» rispondo loro. Urlano di gioia felici e non smettono di ringraziarmi. «A una condizione, però: dovrete prendervene cura voi.»
«Certo mamma, promesso!» mi risponde Joseph.
«Mamma?» mi richiama Stefan.
«Si? Dimmi.» gli rispondo.
 

Chiudo leggermente gli occhi.
Speriamo che non mi chiedano uno squalo adesso.
 

«Quando arriverà il cane papà verrà da noi? Avremo anche noi un animale che ha bisogno di cure.» mi domanda poi.
 

Mi irrigidisco mentre le mie pupille si allargano leggermente.
Smetto perfino di respirare e noto che mio fratello volta la testa di scatto verso la mia direzione non preoccupandosi della guida.
Solo in un secondo momento mi accorgo che il semaforo è rosso.
E tutto ritorna ad essere collegato al discorso di ieri sera.
Animali. Papà.
Loro pensano che quando arriverà il cane che automaticamente ritorni anche lui, ma ovviamente non sarà così.
 

«Non lo so, lui…» dico cose senza senso.
«Io so che verrà! Altrimenti chi ci aiuterà con il cucciolo?» domanda Joseph più a se stesso che a me.
«La situazione è complicata.» interviene mio fratello che ha già ripreso a guidare verso l’hotel. «Vostro padre lavora molto distante e arriverà quando meno ve lo aspettate. Vi fidate di me?»
 

I miei figli annuiscono.
 

«Allora lo vedrete molto presto.» risponde infine.



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Mi scuso per l'immenso ritardo, ma ho avuto un sacco di cose da fare ultimamente, chiedo venia.
In più sono tornata con un capitolo di passaggio, ma comunque è relativamente importante.
La prima parte forse lo è meno, vediamo Nina e i gemelli alla ricerca di una nuova casa. Ho optato per una casa non in centro perchè altrimenti sarebbe paparazzata a destra e manca e lei non vuole questo -o almeno non lo vuole insieme ai bambini.
Eric sarà un personaggio non di margine, ecco. Vedremo più avanti che ruolò avrà :)
La parte forse più importante è l'ultima, ma comunque è un falso stampo di quella precedente. I bambini continuano a chiedere di loro padre e la frase importante è quella detta da Alex.
Nel prossimo capitolo farà un bel discorso a Nina, senza contare che questa ritornerà sul set per 'sistemare il camerino'.
Diciamo che dal prossimo capitolo inizierà a smuoversi qualcosa.
Finisco con il ringraziare le otto fantastiche ragazze che mi hanno lasciato una recensione facendomi capire quello che pensano. Siete fantastiche, tutte e otto ^^
Corro a vedere la puntata, alla prossima <3
  
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