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Autore: AndreMCPro    13/02/2015    3 recensioni
E se gli anime, i manga, i libri e i videogiochi non fossero pura fantasia? E se i creatori di tutti questi fossero stati ispirati da qualcos'altro? Immaginate: se esistono infiniti universi, non potrebbero essercene alcuni in cui tutte queste cose, che secondo noi sono frutto della fantasia, esistono davvero? Ebbene, un gruppo di ragazzi sta per essere catapultato nel mondo di Minecraft, dove tra mille pericoli, folli scoperte e fantastiche avventure, andranno alla ricerca del portale che li riporterà a casa.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Creeper, Nuovo personaggio, Scheletro, Zombie
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Alternative Dimensions'
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Alternative Dimensions
A journey into a cubic world

Cap.12 Il Potere dei Mutanti
 
 
Sam was killed by Endersoul
Cinque parole, marchiate a fuoco nella mente di tutti i presenti. I combattimenti si fermarono. Tutti volsero lo sguardo sul corpo esanime del ragazzo: i Mutant rimasti con gioia selvaggia, i suoi amici con sgomento e disperazione.
Clara, rimasta fino ad allora a distanza, corse verso di lui non appena lo vide cadere a terra, un istante prima che quella odiosa frase le dicesse che non c’era più niente da fare. Ma lei non ci credeva. O meglio, non voleva credere che il suo primo vero amore fosse appena stato ucciso. Si gettò su di lui e, notata l’assenza di battito, tentò un massaggio cardiaco.
"Svegliati, Sam… Non mi lasciare! Ti prego, resta con me!" Mormorava, e andò avanti per più di tre minuti cercando in tutti i modi di rianimarlo.
"Svegliati, maledizione!" Gridò alla fine, sferrandogli un pugno sul petto, e accasciandosi su di lui. Le sue lacrime cadevano sull’ormai distrutta armatura e scivolavano lentamente a terra. Non riusciva a crederci: Sam era morto… e proprio sotto i suoi occhi.  Il destino aveva deciso di distruggere tutto ciò per cui stavano lottando. Come avrebbero fatto ad uscire da quel mondo ora? Come avrebbe fatto lei a vivere senza il suo amato Sam?
Era finita. Stavolta davvero. Ma i singhiozzi le impedirono di sentire la prova del suo errore: la vita era ritornata nel petto del ragazzo, e quella fatale frase era svanita dalle menti di tutti. Se ne rese conto solo quando una seconda frase sostituì la prima. Si alzò di scatto.
Sam will be rivived in 3…
2…
1…
 
Un respiro profondo. Sam si alzò all’improvviso e, confuso, prese a guardarsi intorno. Incrociò gli occhi di Clara.
"Sam…"
"Clara…"
"Sei vivo!" Gridò la ragazza abbracciandolo.
"Ancora per poco se mi stringi così forte!" Rispose. Lei allentò la stretta ma non la sciolse.
Sam guardò i presenti: I Mutant lo guardavano con un odio impressionante, ma non se ne curò. Almeno non finchè rimanevano fermi dov’erano. Arrossì, invece, quando incrociò lo sguardo incredulo dei suoi amici.
"Ehm… Clara… Matt e Josh ci stanno guardando" Sussurrò.
"E lascia che guardino!" Rispose lei. Ma il ragazzo insistette, stavolta con tono preoccupato.
"No, sul serio, allontanati"
"Perché?"
"Arriva lo Zombie!"
Smise di abbracciarlo, e lui la spinse subito di lato, rotolando poi dalla parte opposta. Il gigantesco pugno verde si schiantò sulla sabbia.
"Tu… ucciso… nostro… capo!" Gridava il mostro, e ad ogni parola corrispondeva un colpo a terra. Sam era stato costretto ad indietreggiare, senza la possibilità né di alzarsi né di recuperare le spade.
Dopo un po’, una duna impedì al ragazzo di proseguire la fuga.
"Muori!" Disse il mob, alzando il pugno. Sam portò istintivamente un braccio avanti per proteggersi.
Un rumore di sabbia sostituì quello del pugno che lo colpiva. Il ragazzo aprì gli occhi e vide il Mutant che indietreggiava, i palmi delle mani premuti sugli occhi.
Guardò incredulo prima il mostro, poi il blocco -ora scomparso- che gli aveva impedito la fuga. E poi catturò la sua attenzione una particella viola che entrava nella sua mano.
E capì.
Si alzò, richiamando a sé le spade. Quelle furono avvolte da una nube viola e riapparvero nelle sue mani. E poi, gridò.
Di nuovo l’Urlo Ender si levò nel deserto, ma stavolta né lui né i suoi amici ne subirono l’influsso. I due Mutant, invece, subirono grossi danni.
Terminato l’urlo, Sam caricò il nemico e lo colpì con tre tagli netti per ogni spada. Poi si tele portò sopra di esso e usò l’acciarino per dargli fuoco. Mentre il nemico svaniva, corse verso il Creeper e gli sferrò un pugno.
Il mob scomparve.
Sam portò subito i suoi amici sulla montagna più vicina e attese. Non passarono più di cinque o sei secondi prima che il Mutant si potesse vedere: stava precipitando da centinaia di metri di altezza e, appea toccò terra, provocò un’esplosione degna del miglior reattore nucleare. Al centro del cratere rimase solo uno strano oggetto verde. Ricordava un uovo. Sam lo tele portò da loro.
Matt, Josh e Clara, rimasti fino ad allora ammutoliti, esplosero letteralmente un: "Si può sapere come hai fatto?"
"Ecco… è una lunga storia. Ve la spiegherò quando saremo a casa" Rispose Sam.
Un momento di silenzio. Poi Matt chiese: "Si può sapere che vi sta succedendo?"
"Come?"
"È da un paio di giorni che voi due vi comportate in modo strano"
"È vero" Intervenne Josh. "Non è che ci state nascondendo qualcosa?"
"Certo che no!" Esclamarono Sam e Clara. Forse anche con troppa foga, perché era più che chiaro che i loro amici non ci credevano. Ma risposero comunque con un "Va bene" e si misero in marcia.
Dopo circa un minuto, Clara fece una domanda: "Si può sapere dove state andando?"
"Ad ovest" Rispose Josh. "Almeno credo…"
"Come sarebbe a dire, almeno credo?"
"Tranquilli, ci penso io" Disse Sam. "Chiudete gli occhi: I viaggi lunghi possono essere destabilizzanti"
Una nube viola li avvolse. Un tunnel dello stesso colore si materializzò intorno a loro per poi dissolversi dopo qualche secondo. Erano di nuovo a casa.
 
"Fammi capire bene. Quindi tu ora sei un Mutant?" Chiese Matt. Sam aveva appena spiegato cos’era successo e perché poteva usare i poteri degli Ender.
"Non esattamente"
"Ma puoi usare il teletrasporto, lanciare blocchi, l’Urlo… Quindi hai gli stessi poteri del Mutant"
"Esattamente"
"E mi dici che quelle cose viola che credevamo ti avessero ucciso in realtà ti hanno donato i poteri?"
"Esattamente"
"E ci stai dicendo che da quell’uovo…" e indicò il Creeper Egg tra le mani di Clara "…nascerà un cucciolo di Creeper che ci difenderà dai nemici?"
"Esattamente"
"E smettila di rispondermi sempre con esattamente!" Sbottò il ragazzo. Poi riprese, con più calma: "Beh… sarà difficile abituarci a questo nuovo te"
"Non sono cambiato affatto, se è questo che credi. Però questi poteri potranno tornarci moto utili in futuro"
"Sei sicuro che non sia pericoloso tenere un Creeper in casa?" Si intromise Josh. Da quando Sam aveva detto che cos’era l’uovo non gli aveva mai tolto gli occhi di dosso.
"Sicurissimo. E… so cosa stai pensando, ma non ci attaccherà mai"
Il ragazzo non sembrava convinto, ma evitò di replicare.
"Allora…" Esordì Clara. "Che vogliamo fare?"
"Non c’è molto da fare: domani andremo alla ricerca di lava e prenderemo l’ossidiana per fare il portale"
"Secchio d’acqua. Va bene" Disse Matt.
"A proposito, tu dovresti ancora darmi i Diamanti per potenziare la trivella!"
"Ne ho appena cinque. Non so quanto te ne possa fare…"
"Vanno benissimo, grazie"
Prese gli item e craftò la Trivella in Diamante. Poi la mise a caricare nell’MFE.
"E con questo siamo a posto. Con i restanti farò il Laser da Miniera"
"Fico!" Commentò Josh.
"Va bene, iniziate ad andare a letto. Io finisco qui e vi seguo a ruota"
I ragazzi se ne andarono al piano di sopra. Clara no. Gli si avvicinò e disse: "Mi hai spaventata oggi, lo sai?"
"Lo so. Ma ancora non capisco perché…"
"Come sarebbe a dire non lo capisci? Il cuore ti si è fermato per ben tre minuti!"
Sam sbiancò. "Cosa? Mi era parso fossero appena dieci secondi!"
"Beh, ti sei sbagliato. Aspetta un momento… Come facevi ad avere la cognizione del tempo se eri svenuto?"
"Ecco…" Fece il ragazzo. Voleva cercare una scusa credibile, ma non ci riuscì. Le disse la verità.
 
Aprii gli occhi. Non capivo dove potessi essere. Mi sembrava di fluttuare in un luogo totalmente nero in cui l’unica cosa visibile era il mio stesso corpo. Cercai di muovermi e mi misi a camminare. Ma in realtà non stavo andando da nessuna parte. Mi fermai e decisi di guardarmi intorno. Sopra di me vidi in lontananza qualcosa di grigio scuro con sfumature bianche. Molto sotto di me la stessa cosa. Quando capii di cosa si trattava rimasi a bocca aperta.
Sono a metà tra l’Overworld e il Nether… Sono… sono sotto la Bedrock… Un momento! Dovrei essere morto! Realizzai, e ripensando a ciò che mi era successo, forse lo ero davvero. Ma allora perché la mia anima non era scesa nel Nether?
Come a volermi rispondere apparvero davanti a me due lumi di forma ellittica, che, poi capii, erano occhi.
Una voce profonda mi chiamò per nome:
- Ciao, Sam. Ti stavo aspettando.
"Chi sei tu? Come fai a conoscermi?"
- Non c’è tempo per questo. Devi tornare a lottare.
"Come? Ma non sono morto?"
- Se proprio vuoi…
Un risucchio verso il basso. Subito gridai "No! Aspetta!" e il flusso si interruppe.
"Quindi non sono morto?"
- No. Il tuo corpo sta assimilando l’anima del mob che hai sconfitto.
"Ciò vuol dire che…"
- Vai, Ender Human. Sconfiggi i mutanti e riporta a casa i tuoi amici.
"Un momento! Ho capito chi sei! Ma perché mi stai aiutando?"
- Vai! Torna sulla Superficie! Rinasci a nuova vita!
Un altro risucchio. Stavolta verso l’alto. Ma a differenza di prima, chiedere di aspettare non servì a nulla. La mia anima fu sospinta fin sopra la Bedrock. E poi, fu il buio
  
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