Film > Big Hero 6
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Autore: Kyasarin    13/02/2015    1 recensioni
I Big hero 6 continuano a mantenere la pace nella tecnologica San Fransokyo, diventando conosciuti da tutti come supereroi. Un giorno alla San Fransokyo Istitute of Tecnhology si aggiunge un nuovo nerd, che racconterà ai nostri eroi un passato pieno di mistero e di orrore, ma che si dimostrerà un ragazzo buono e pieno di vita. Quella stessa sera, mentre i nostri eroi stavano salvando delle persone da un edificio in fiamme, incontrano uno strano uomo mascherato, che lasceranno i big hero pieni di domande. Chi sarà mai quell'individuo?
Questa è la prima storia che scrivo su questo fandom e spero di fare i meno errori possibili.
Avvertimenti: Ci saranno alcuni spoiler sul film.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2

Honey bussò al laboratorio di Shiro. Era appena arrivata a scuola e voleva proprio sapere come stava la sua gamba.

-Avanti.

Disse una voce all'interno. Honey entrò nel laboratorio, trovando Ash davanti al computer.

-Hey ciao.

-Ciao Honey.

-Oggi sei arrivato presto!

Gli disse, avvicinandosi a lui. IL ragazzo rimase zitto per qualche secondo, poi si alzò e si avvicinò alla ragazza.

-Già. Questa mattina sono uscito presto e mi hanno lasciato entrare. Dovevo lavorare a un paio di cose al computer.

-Per la tua tuta?

-No... per la mia gamba.

Si avvicinò a lei e gli tolse gli occhiali, indossandoli.

-Ma il tuo è un vizio! Che cos'hai contro i miei occhiali?

Disse lei ridendo.

-Perchè? Non sono sexy con questi occhiali?

Rispose, passadosi un mano tra i capelli.

-Si, certo.

Honey si riprese gli occhiali.

-Hai messo a posto la tua gamba?

-Appena arrivato a casa gli ho fatto un check-up completo e diciamo che è irrecuperabile. Ho dovuto prendere quella di ricambio. Questa funziona perfettamente. Anche se sto cercando una delle protesi appena create.

-Hai sentito di quello che è successo ieri sera?

-Ah... si...

Rispose, ricordando ciò che era successo il giorno prima.

-Si sa quante persone sono morte?

-Dodici.

-Ma non erano intervenuti i grandi eroi di San Fransokyo?

Disse lui. Sembrava parecchio irritato.

-Che succede? Non ti stanno simpatici?

-Cosa te lo fa pensare? Forse il fatto che non hanno ancora pensato a cercare il problema alla radice potrebbe infastidirmi, ma non mi arrabbio per sole dodici vittime.

-Ma che ti prende? Non è colpa loro...

-Guarda...

Ash tornò al suo computer, entrando in internet. Andò nei 'preferiti' e aprì un sito sugli incidenti avvenuti.

-Guarda qua. Tutti questi incidenti si sono svolti in più o meno quindici anni. Questo è l'incidente accaduto il 24 giugno di undici anni fa, il giorno in cui ho perso i miei genitori. Si tratta dello stesso incidente. All'interno c'erano tre capi di tre aziende importantissime compreso mio padre. A quanto pare tutti e tre avevano un grande affare da mettere in atto ma... Bam, non ci sono riusciti...

Parlava dell'incidente dei suoi genitori come un poliziotto parlava di un delitto.

-Ora torniamo all'incidente di ieri. Nel palazzo si stava discutendo per una vendita di un materiale rarissimo a un'importante azienda. Indovina... dieci di quelle vittime erano proprio i nostri venditori. Mi capisci? C'è qualcosa di strano qui...

La ragazza rimase in silezio, senza dire ne fare nulla.

-Be, non dovresti arrabbiati con i Big Hero per questa cosa!

-Vado a prendermi una boccata d'aria...

Il ragazzo uscì, chiudendo con forza la porta dietro di se. Honey guardò la porta per qualche secondo, poi si tolse gli occhiali e prese il cellulare.

-Hey Hiro. Dopo scuola dobbiamo ritrovarci al quartier generale. Tra quanto siete qui?.... Ok vi aspetto.

_-_-_-_

-Credi che Shiro sia l'uomo mascherato?

Chiese Wasabi, guardando Honey che andava su e giù per la camera di Fred, molto nervosa. Si trovavano alla villa del giovane amante di fumetti, a discutere sugli incidenti.

-Che cosa ti fa pensare che Shiro sia l'uomo mascherato? È impossibile! Non credo che con la sua gamba possa sopportare degli sforzi del genere.

-Forse il fatto che mi hanno fatto entrambi lo stesso discorso.

-Mah... per ora pensiamo agli incidenti.

Disse Hiro, aprendo il suo portatile.

-Era questo il sito he ha consultato Shiro?

-Si. Qui ci sono scritti tutti i gli incidenti accaduti negli ultimi quindici anni.

Tutti si accomodarono intorno al computer.

-Beh, ha ragione. La connessione è più che evidente...

-Tutte le persone morte nei vari incidenti dovevano portare a termine un affare molto importante.

-E con chi era l'affare?

-La Abram Corporated. A quanto parte la loro sede è stata spostata in un altra città, ma i componenti di San Fransokyo lavorano in un perimetro di magazzini non molto lontano da qui.

Ci andiamo?

Chiese Hiro, guardando gli altri con un sorrisetto appena accennato.

-Andiamo solo a cercare informazioni su questi incidenti. Sarà meglio andarci verso mezzanotte. Così siamo sicuri di non trovare nessuno.

-Ok. Allora ci incontriamo qui in zona.

Tutti tornarono nelle rispettive case, per riposarsi in attesa della “sessione di investigazione” (così lo chiamava Fred). Honey stava leggendo tranquilla distesa sul suo letto, con le cuffiette alle orecchie che ascoltava la sua canzone preferita. Era così in pensiero che non riusciva a concentrarsi sulla lettura e smise poco dopo, appoggiando il libro sulle sue cosce e guardando il soffitto. In quel momento il cellullare vibrò, facendo apparire sullo schermo una notifica di whatsApp. Aprì l'applicazione, mostrando un messaggio dell'ultimo contatto aggiunto:Shiro.

 

 

 

Hey ciao. Disturbo?

Ciao. No,tranquillo. Non stavo facendo

nulla di importante.

Volevo chiederti scusa per come mi

sono comportanto stamattina. Mi

sono comportato da scemo e ti ho urlato

contro per un motivo in cui nemmeno

centri. È solo che sono un po' scontroso.

Vorrei solo trovare un po' di giustizia

in quello che è successo.

Mi perdoni?

 

 

Le aveva scritto un monologo pochi minuti dopo, lasciandola un po' di stucco:

 

 

Hai il diritto di chiedere giustizia. Non

serve che mi chiedi scusa.

?

Come mai i puntini?

Mi basta un “ti perdono”

Ma ti ho detto che non serve

DIMMI CHE MI PERDONIIII!

Si ok ti perdono!

Yeee! Sono un ragazzo fortunato!

Tu non sei normale

Sono simpatico... sono bello...

sono pieno di personalità...

a che mi serve essere normale?

Ok ok faccio finta di non aver capito

che sei un ragazzo pieno di te.

Usciresti con me qualche volta?

 

A quella domanda Honey arrossì di colpo.

 

Shiro ci siamo

appena conosciuti. E se sei davvero

un pazzo?

Solo uscendo con me potrai

scoprirlo. Lo giuro sulla mia

gamba sana che sono normale.

No non lo sei.

Si lo sono.

No non lo sei.

Ok sono un po' pazzo. Ma non

tantissimo.

Ok ci penserò. Shiro,

io devo andare. Ho una cosa

importante da fare. Ci vediamo domani?

Ovviamente. A domani.

Sogni d'oro Honey.

 

Sulla schermata apparì la scritta “ultimo accesso oggi alle 23.34”. Honey chiuse il cellulare e sorrise, tornando a guardare il soffitto.

-Oh no. Già le 23.34 .

Si alzò in fretta e aprì l'armadio, tirando fuori la scatola che conteneva il suo costume, insieme al sua borsa-laboratorio. Ormai manca poco: Doveva prepararsi per la sessione di investigazione. Indosso il costume e si preparò per uscire. Raggiunse il resto del gruppo e tutti insieme volarono sopra Baymax verso i “magazzini Abram”. Si trovava nella periferia di San Fransokyo ed era un gruppo di magazzini tutti uguali, divisi dal resto del paesaggio da un recindo in rete d'acciaio. Sembrava tutto abbandonato.

-Wow... che topaia...

Disse Gogo, masticando la sua solita gomma.

-Già. Forza entriamo.

Entrarono nel primo magazzino. Era un magazzino pieno di scatoloni ammucchiati a caso. Wasabi si avvicinò a una pila di scatoloni, aprendo il primo.

-Che cosa c'è dentro?

Wasabi tirò fuori in contenuto.

-Bottiglie di alcolici. Niente di anomalo.

-Be, saranno diventati magazzini per qualche bar...

Disse Gogo, aprendo un altra scatola e trovando altri alcolici. Mentre Wasabi, Honey, Gogo e Fred controllavano gli scatoloni, Hiro dava un occhiata in giro.

-Hey! Ragazzi! Ho trovato un ufficio!

Disse Hiro al piano di sopra. Il resto della squadra salì, entrando in quella che sembrava l'unica stanza curata. Era un grande ufficiò con i muri circondati da armadi.

-Non sembra che ci sia qualcosa di compromettente. Sono solo fogli di banche e incassi. Però, c'è qualcosa di strano...

Disse Honey, prendendo i fogli delle spese degli ultimi periodi.

-Guardate. Hanno speso quasi 75.000 nell'ultimo mese e nel conto non è specificato l'uso. In più si sono fatti fare un prestito di 5.000 dalla banca. Infatti hanno ricevuto molte lettere per il ritorno dei soldi. Per cosa avranno speso quella somma?

-Forse per... esplosivi...

Disse Hiro.

-Oh no...

Disse Baymax, in risposta all'affermazione di Hiro.

-Mi sembra una prova più che valida. Sono loro la causa delle esplosioni.

Il quel momento la porta si aprì di colpo e poco dopo entraron una dozzina di uomini armati di pistole.

-Fermi dove siete! Mettete le mani dove posso vederle se non volete che vi riempio di piombo.

I big Hero alzarono le mani.

-Tu... appoggia quei fogli sul tavolo.

Disse puntando la pistola contro Honey. La ragazza appoggiò i fogli sul tavolo e alzò le mani.

-Guardate ragazzi... I grandi Big Hero hanno fatto l'onore di venirci a trovare... a cosa devo l'onore della vostra visita?

-Sappiamo che siete voi la causa degli incendi e delle esplosioni avvenute in città.

Disse Hiro.

-Cosa? Ascolta moccioso noi non centriamo nulla!

-Non dite sciocchezze. Abbiamo visto quanto avete speso per le bombe.

La mano in cui teneva la pistola iniziò a tremare.

-Non. Centriamo. Nulla.

Scandì, caricando la pistola.

-Ora andatevene, prima che vi riempiamo di piombo.

In quel momento un proiettile colpì la pistola dell'uomo, facendola sbalzare via. Si girarono tutti verso la porta, dove una pistola fimante aveva sparato il suo colpo con precisione. Proprio lì, all'entrata, un ragazzo mascherato, che indossava una tuta aderente nera e una giacca in pelle di un colore verde scuro molto lunga. Alla vita portava una cintura e portava anche una fascia che passava sulla sua spalla destra e intorno al fianco sinistro, dove erano appesi tantissimi oggetti strani. Sulla cintura, era legato uno strano oggetto di forma cilindrica, stretta e molto lunga.

-Non credo che farete molto.

Disse lui, rimettendo la pistola nel suo posta sulla cintura.

-Tu chi sei?

Disse l'uomo, mentre tutti gli altri uomini armati si girarono verso di lui. Lui afferrò lo strano oggetto, rivelando alle persone che quell'oggetto si trattava di una lunga e luccicante Katana.

-Vedete questa? È la mia arma preferita e sapete perchè? Perchè la sua lama gli permette di resistere a qualsiasi proiettile e allo stesso tempo di tagliare qualche mano. Non vorrete essere le persone su cui sperimenterò questa teoria. Ora mettete a terra le armi.

Gli uomini appoggiarono l'arma a terra, mentre il ragazzo si avvicinò ai Big Hero, mentre la mano stringeva ancora la Katana.

-Vedo che mi avete preso in considerazione. Credo anche che abbiamo fatto le stesse indagini che ci hanno portato nello punto, ma credo di essere un passo avanti a voi.

Disse, allontanadosi successivamente.

-Lo so che non è completamente colpa vostra. È vero, le bombe le avete posizionate voi, ma non siete le menti che hanno ideato questo complotto contro le persone più ricche e influenti di San Fransokyo. Siete solo le persone che hanno aiutato il loro grande capo a posizionare le bombe per le esplosioni.

-Non è così... Non non centriamo...

-Ricordatevi cosa tengo tra le mani. Se collaborate questa torna nella sua fodera.

-Ok... ok. Lui è... un uomo pericoloso... Ci ha promesso tantissimi soldi se avremmmo fatto quello che ci ha chiesto e ci ha promesso la morte se ci saremo ribellati...

-E chi è?

Si intromise Gogo.

-Non possiamo dirlo. Ci ammazzerebbe tutti e...

-Sshhh... Lo sentite anche voi?

Tutti rimasero in silezio, mentre l'uomo mascherato aveva alzato il dito al cielo per attirare l'attenzione. Con il silezio che si formò, si udiva una strana canzoncina suonata al pianoforte.

-ma che diavolo...

-Ditemi che è la suoneria di uno dei vostri cellulari...

Disse uno degli uomini armati, voltandosi verso i compari.

-Perchè qual'è il problema?

-Dobbiamo andarcene e subito prima che...

Ci fu un lampo bianco, seguito da un botto fortissimo e dalle fiammme che avvolsero tutto, mentre il tetto crollò sopra di loro. Altre sette esplosioni seguirono quella attuale, simbolo che anche gli altri magazzini. Quando Hero riaprì gli occhi, si trovava bloccato da una trave di legno sotto delle lacerie. Cercò con tutte le sue forze si uscire da lì, ma fu tutto inutile.

-cavolo... cavolo... cavolo...

Continuava a ripetere, cercando di spingere via quelle macerie. Si fermò poco dopo, iniziando a chiedere aiuto a gran voce.

-Baymax! Wasabi! Aiuto ragazzi!

Disse, iniziando a tossire. Il suo casco non era munito di ossigeno e iniziava a sofforcare per il fumo.

In quel momento una figura si avvicinò a lui: Era l'uomo mascherato.

-Stai tranquillo ora ti aiuto...

Disse con voce estremamente rassicurante.

-Gli altri dove... dove sono?

-Loro gli ho gia portati fuori. Stai tranquillo.

-Ma come farai a...

-Sshhh... smettila di parlare e consumare ossigeno...

Disse girando una strana levetta sull'orologio da polso. Poi afferrò la trave che bloccava il ragazzino. Con grande stupore da parte di Hiro, l'uomo mascherato riuscì ad alzarle.

-Forza... riesci a trascinarti fuori?

Hiro iniziò a muoversi fuori da quel covo, finchè ne uscì completamente e l'uomo mascherato lasciò andare le macerie, rigirando la manovella sul suo polso nella parte opposta.

Le fiamme avevano avvolto tutto. L'uomo lo prese in braccio e corse verso la finestra più vicina. Saltarono fuori, dove i sopravvissuti gli stavano aspettando.

-Eccoci c'è l'ho fatta...

Disse l'uomo mascherato, appoggiando Hiro a terra.

-Hiro per fortuna stai bene!

Disse Honey, avvicinandosi a lui e abbracciandolo forte.

-Per fortuna non hai riportato lesioni.

-Già... direi che la tuta protegge speldidamente...

Disse Hiro alzandosi.

-Dove sono gli altri?

Disse girandosi verso il gruppo della Abram Corporated, che erano rimasti in pochi.

-Gli altri non sono sopravvissuti.

Disse l'uomo mascherato, avvicinandosi a lui.

-Cosa? No! Non possiamo lasciarli la dentro!

-Gli ho già trovati e lo giuro: Non sono cose che un bambino più madare giù tanto facilmente... Ora preparatevi.

Sopra il tetto c'era una strana figura nera, armata.

-Siete sopravvissuti... bravi... Devo ammettere che per essere tutti un gruppo di ragazzini ve la cavate bene.

Disse saltando giù dal tetto. Aveva una maschera nera e indossava una giacca nera. Il capo della sua banda si avvicinò adirato.

-Pechè ci hai fatto eplodere?

-Avete parlato troppo. È quello che vi meritavate.

-Sei sono un figlio di...

-Ti consiglio di dire quello che stavi per dire. Se voglio posso ammazzarvi tutti.

-E tu chi saresti?

Chiese il l'uomo mascherato, quello buono.

-Il mio nome... diciamo che mi chiamano Snake... anche se non è che mi piaccia molto. E voi? Non siete troppo giovani per fare i supereroi? Comunque siete i Big Hero 6, tutti tranne te.

-Perchè stai facendo tutto questo?

-Diciamo che non ti interessa. Voi venite con me...

Disse parlando ai suoi uomini, che si avvicinarono a lui.

-Voi non andate da nessuna parte...

-Vuoi vedere?

Disse, prendendo uno strano congegno e pozionandolo a terra. -Addio...

Disse prendendo un altro congegno che riempì l'aria di fumo.

-No!

Il ragazzo mascherato corse verso di lui, ma il congegno si aprì povocando un rumore acutissimo che fece piegare in due i ragazzi dal dolore. Era così acuto e penetrante che Baymax andò in corto e si spense.

-Qualcuno lo spenga! È terribile!

Urlò Fred. Hiro si alzò cercando si raggiungere il congegno. Si avvicinò e lo schiacciò con un piede più volte, finchè il suono finì.

-Grazie al cielo... è finita...

-Dov'è andato?

Chiese Gogo, guardandosi intorno. L'uomo mascherato era sparito.

 

 

Nota autrice:

Eccomi qui con il nuovo capitolo fresco fresco. Lo so che pubblico pochevolte e mi dipiace ma sono ingarbugliata con la scuola. Please Sorry Me! Comunque aspetto le vostre recesioni.

Baci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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