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Autore: Lizzie1096    14/02/2015    1 recensioni
Aspettò 3 minuti ma l'idiota non gli venne ad aprire, il cane era dietro la porta che annusava e immaginava che stesse già sbavando per saltargli al collo e sbranarlo, l'idiota gli ripeteva che quelle erano manifestazioni d'affetto, come no.
-Naruto, apri questa dannata porta!- bestemmiò tirando un pugno alla porta, odiava aspettare fuori mentre c'erano 30 gradi all'ombra, odiava il caldo.
...
-E poi cosa vuoi da me, Sakura-chan ti ha mollato?- gli aveva domandato a bruciapelo, scansando un palo.
Non sapeva se rispondergli o mandarlo a quel paese, era indeciso.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanabi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Hinata/Naruto, Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessun contesto
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Risvegli Burrascosi



Si era alzato solo perché Shadow aveva attaccato ad abbaiare come un pazzo furioso davanti alla finestra della cucina.

Quando era entrato nella cucina si era trovato la faccia del suo amicone Sasuke che lo fissava truce: la sera prima si era premurato di togliere la chiave di scorta dal nascondiglio sotto lo zerbino.

Gli aveva sventolato una mano in segno di saluto e quello aveva ringhiato come un gatto, trucidandolo nel contempo con gli occhioni nerineri.

Per non farsi incendiare la casa aveva deciso di aprirlo, gli aveva promesso che sarebbe passato, guai se poi non manteneva i suoi impegni/promesse, diventava una belva.

-Non mi sono buttato da un ponte, nè sotto ad un treno, ora puoi tornare nella tua dimora a dimorare- gli aveva mugugnato ancora assonnato.

Di solito la mattina aveva bisogno di un caffè, del latte e di almeno 10 biscotti, prima di iniziare a fare qualsiasi cosa, così lasciò il suo ospite e il suo cane a fare discorsi che non aveva avuto la forza di ascoltare e si era messo su il caffè, si era riscaldato il latte ed aveva atteso che tutto fosse pronto, chiudendo gli occhi per qualche secondo.

Aveva preparato le tazze per il latte e il caffè (lo beveva separatamente) e poi aveva pescato dall'armadietto i biscotti e si era messo comodo a ruminare.

Sasuke ancora cercava di entrare in cucina, Shadow aveva sentito l'odore del cibo che aveva nei sacchetti e aveva deciso di fare colazione da solo da cane indipendente.

-Chiamati questo mostro!- gli aveva urlato esasperato, quei due non si poteva vedere, erano come l'acqua e l'olio.

Il ragazzo biondo aveva grugnito e aveva scosso il scacchetto con i biscotti e il cane si era fiondato da lui in un secondo, quello che li accomunava era il cibo, adoravano mangiare qualsiasi cosa e più di una volta si era messo a spadellare solo per il suo cane, già.

-Ti ho portato da mangiare- e aveva sbattuto i sacchetti sul tavolo, poi si era seduto con un sospiro stanco nemmeno avesse combattuto una guerra.

-Hn- inzuppò un altro biscotto nel latte prima di infilarselo in bocca, aveva ancora sonno, essere buttati giù dal letto ad un ora indecente (erano le 10 e mezzo) era davvero ma davvero una cosa da pazzi.

Il cane era letteralmente saltato addosso a Sasuke e ora cercava di frugare nei sacchetti, perché anche lui aveva fame!

Sasuke che era già incazzato nero di primo mattino aveva fatto un verso da pazzoide invasato prima di buttare a terra il cane, che aveva avuto la faccia tosta di protestare abbaiandogli contro.

-Giuro che uno di questi giorni gli regalo un osso al cianuro!- gli aveva puntato un dito contro, assottigliando gli occhi.

-Non minacciare il mio cane!- aveva biascicato con la bocca piena, poi si era sporto in dietro con la sedia, una manovra sicuramente non suicida, aveva afferrato la confezione di biscotti per cani che era infilata in mezzo alle scatole dei cereali e si era rimesso composto - più o meno.

-Tiè, dagli questi- ne aveva presi 4 e li aveva allungati a Sasuke che era rimasto schifato.

Naruto lo aveva fissato come si fissano i malati mentali e poi aveva roteato teatralmente gli occhi -Spezzali a metà e lanciaglieli in aria, si diverte a mangiarli così- gli spiegò mentre beveva il caffè (il latte lo aveva già finito).

-Che cosa sono, il giullare di corte?- perché lui aveva una dignità da preservare e l'unico animale che avesse mai avuto era stato un ragno nella sua camera quando aveva 10 anni - stava nell'angolo sopra il suo letto, non aveva dormito a casa sua per settimane, quel ragno sembrava davvero l'animale domestico del Teme e quando lo vedeva sembrava emanare un aura oscura che gli faceva accapponare la pelle.

Aveva borbottato ancora, mentre il cane lo fissava con la bava alla bocca e gli occhi penetranti.

-Come ti pare, daglieli- aveva ripetuto, con una faccia tosta da manuale, perché si era impuntato che loro due dovessero almeno poter dividere la stessa aria senza azzannarsi alle spalle.

Dato che Sasuke non prendeva ordini nemmeno da sua madre, il biscotto per cani lo tirò dietro al padrone, che sembrava intento a fargli venire una crisi di nervi.

-Mangiatelo tu!- gli aveva sibilato.

L'arma lanciata per ferire Naruto, era finita drittadritta nello stomaco del cane che lo aveva ingoiato senza nemmeno masticarlo.

-Non mi lascio impressionare dai tuoi attacchi da donna mestruata, con me non attacca- e gli sventolo sotto al naso il dito da sapientone - quello medio.

Quello gli aveva tirato dietro gli altri biscotti - che erano finiti nella pancia del canepazzo - poi aveva preso il suo telefono dalla tasca e glielo aveva tirato, tanto doveva comunque restituirglielo mica gli fregava come, che gli era finito dritto in un occhio.

-Caaaaazzochemale! Ma sei completamente partito di testa?!- aveva urlato, scattando in piedi e tenendosi la parte lesa con due mani -Quando fai così sei proprio un idiota!- si era offeso a morte, perché era vero che lo odiava quando aveva quegli attacchi inspiegabili e tirava oggetti nemmeno fosse una femmina che era stata lasciata dall'amore della sua vita.

Si era fiondato in bagno per controllare cosa diavolo era successo al suo occhio e ci aveva trovato un livido grosso quanto una palla da tennis.

-Sas'ke!- tuonò dal bagno inviperito -Tu sei un uomo morto e finito!- quando era tornato in cucina, il suddetto non c'era più.

Quel coniglio bastardo! Ora che doveva farci lui con quel livido?! Certo, poteva vantarsi inventandosi una bella storiella su un ladro di borsetta ai danni di una signora anziana, ma che cazzo!, gli aveva tirato la suddetta borsetta sull'occhio quando lo aveva visto eroicamente aiutare la vecchietta - che era caduta nel frattempo - perché era un ladro sì, ma era anche un malato di mente scappato dal carcere penitenziario e quindi aveva aiutato non solo la vecchietta ma anche la polizia ad arrestarlo. Che bella cosa la fantasia, hn? Comunque quel livido doveva restituirglielo, se lo meritava quel frustrato.

Era arrivato lì a portargli da mangiare e se ne scappava così, senza nemmeno fare quattro chiacchiere, era un asociale quello lì.

Grugnì piegando la bocca in una smorfia schifata, raccolse il telefono da terra - non aveva nemmeno voglia di accenderlo per giocare e vedere se ancora funzionasse - e se lo mise in tasca, si fissò ed era ancora con i vestiti di due giorni fa, si chiese se non era il caso di lavarsi, visto che comunque doveva andare in giro e non voleva che la gente lo pensasse come un povero senzatetto.

Lasciò perdere il telefono e si fiondò in bagno per una doccia veloce, si prese dei vestiti puliti dall'armadio, si pettino i capelli e poi uscì, occhiali da sole inforcati e guinzaglio con un cane da traino tra le mani - entrambe.

Shadow correva per sfogare le energie e lui pensò bene di mettersi a correre con lui, fare esercizio fisico gli era sempre piaciuto, stare a contatto con l'aria che gli sferzava il viso, sudare peggio di un combattente di Sumo e i muscoli che il giorno dopo gli chiedevano pietà perché - lui non faceva stretching -, gli era sempre piaciuto farlo, ma non lo faceva più perché non ne aveva motivo.

Eppure gli ritornava sempre la voglia quando vedeva al parco la gente che si impegnava a correre con gli auricolari piantati nelle orecchie, una bottiglia d'acqua in mano e via, liberi di stancarsi e sentirsi bene con loro stessi.

Aveva svoltato per il parco ed eccoli lì, giovani, meno giovani, uomini, donne che correvano come se fosse la cosa più naturale al mondo, come mangiare o bere; lui si sentiva un disgraziato perché con Shadow che lo trainava e che a intervalli regolari si bloccava per qualche pisciatina di turno, era davvero frustrante, doveva bloccarlo strattonando il guinzaglio, per esortarlo a muoversi e lui lo faceva e gli sgusciava avanti, forse se ci lavorava potevano iniziare a fare attività fisica insieme.

Quella mattina c'era parecchia gente, poi si ricordò che era il 4 luglio e che c'era quella cavolo di festa lì, dell'Indipendenza e quindi erano tutti in giorno di riposo e si svagavano come meglio credevano.

Arrivò al parco per cani, come di consueto la mattina era sempre strapieno e le panchine a disposizione erano piene di borse e padroni che chiacchieravano felici e contenti, avrebbe potuto evitarlo, ma ormai Shadow si era impuntato che doveva entrare e quando si impuntava era impossibile dissuaderlo.

Si chiuse il cancello alle spalle e subito qualche cane gli si avvicinò per controllare il nuovo arrivato, quando si allontanarono tolse il giunzaglio a Shadow che si allontanò dietro un piccolo terrier bianco e arancione che saltellava come una cavalletta con una pallina in bocca; si cercò una panchina vuota e possibilmente all'ombra, non voleva fare la fine dell'aragosta grazie tante.

Intanto si sarebbe fatto un pisolino, perché lui aveva ancora sonno!

Prese posto su una panchina un po' lontana dall'entrata principale e ci si mise comodocomodo, tenne un po' d'occhio il suo maestoso e fierissimo cane che era stato appena sottomesso dallo stesso terrier con cui correva felice e poi notò il Samurai che correva in direzione di un gruppetto di cani che giocava poco lontano da Shadow e il piccolo fulmine.

Inarcò un sopracciglio, poi fece scorrere lo sguardo su tutte le persone per cercare Hanabi - o almeno credeva si chiamasse così - anche se forse era improbabile trovarla lì, perché lei aveva i turni di sera, come gli aveva detto.

Quando non la notò, si mise l'anima in pace e si fissò un po' le mani, il sonno che gli tormentava le membra.



 

Note: praticamente, in teoria, Salve popolo di Efp che segue la mia cosa storia! Come va? Io bene, grazie per l'interessamento :D (che persona triste...). Comunque, a parte ciò, volevo spendere due parole per il capitolo (che non ho letto perché mi fa davvero schifo).
Ritorna il principe Sas'ke, esultate. Direi che rispecchia i canoni da prima donna, però sa cucinare, esultate di nuovo. 
Sì, in pratica Naruto non fa assolutamente nulla di esaltante in questo capitolo, a parte pensare ai cazzacci suoi e inventarsi storielle.
Il baldo Biondo è in una fase della vita che lo fa sembrare spento e acido come uno yogurt scaduto, ma si riprenderà - o Sakura gli schiafferà in testa qualche consiglio da medico e lo farà riprendere con i controcazzi.
Ho già detto che il capitolo mi fa schifo? Sì? A questo punto, se lo avete letto e non state bestemmiando in Turco e Aramaico mi complimento con voi, perché il capitolo successivo farà ancora più schifo. Ma dopo quello non ne ho più, la mia
fantasy è morta e sepolta, quindi potete esultare perché non mi farò vedere per circa mille anni (mi atteggio come se avessi un pubblico... Tristezza.) E niente, se avete voglia di spendere qualche parola io sarò ben lieta di rispondervi. Accetto tutto (perché sono una persona Triste), anche un semplice "Ma che ti fumi, scema?" - la disperazione si sa, fa andare bene tutto, tranne i calci negli stinchi che fanno male, vabbè.
Addio pubblico fantasma, al prossimo incalcolabile aggiornamento.


 

  
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