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Autore: bad93    14/02/2015    2 recensioni
La storia è incentrata su Kakashi e Himari, che si rivela essere l'unico spiraglio di luce nel suo cuore colmo di oscurità. Tutto ha inizio quando Kakashi fa parte della squadra di Minato, assieme Rin Nohara e Obito Uchiha. Periodo in cui i due giovani si incontrano. La protagonista è la figlia di Tsunade e Dan, ma fu lasciata alla famiglia materna da quest'ultima appena nata; essa possiede sin dalla nascita un potere molto particolare.
E' un lavoro a quattro mani di bad93 e Samy87, i disegni sono di Samy87.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kakashi Hatake, Kushina Uzumaki, Minato Namikaze, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Capitolo 24: Cattive idee.

 


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Kakashi arrivò a casa cercando di non farsi notare andò subito in salotto e prese il libro che stava leggendo quella mattina, era già pomeriggio inoltrato, ma era sicuro che avrebbe fatto ancora in tempo a organizzare qualcosa. Voleva chudere al più presto quella scommessa insulsa, non tanto perchè doveva rinunciare al sesso, con Himari intorno per lui sarebbe stata dura, ma non gli importava, più che altro voleva farlo per dimostrare alla ragazza che lui non si sarebbe mai comportato come quegli uomini che tradiscono le proprie amate o ci stanno assieme solo per conenienza. Doveva darsi una mossa, iniziò a leggere:

"Lei notò che, proprio com'era accaduto con il ragazzino, l'amore poteva essere associato più all'assenza che alla presenza dell'altro: continuamente sentiva la mancanza di quel ragazzo, passava ore a immaginare di cosa avrebbero parlato al prossimo appuntamento e a ricordare ogni secondo trascorso con lui, sforzandosi di scoprire ciò che di giusto o di sbagliato aveva fatto. Le piaceva considerarsi una ragazza piena di esperienza, che si era già lasciata sfuggire una grande passione e conosceva il dolore che una tale perdita causava. "

-Sei tornato. Cosa leggi?-

-Ah ciao, scusa non ti avevo sentito. Ti ho preso un libro, spero non ti dispiaccia, i miei li ho finiti.-

-No, figurati. Leggili pure, non c'è nessun problema. Ti va del pesce e della zuppa di miso per cena?-

-Certo. Cucina quello che vuoi, a me va bene tutto.-

-Ok. Allora vado di là.- andò in cucina, iniziò a preparare con calma per portarsi avanti, dopo circa mezz'ora sfornò il dolce che aveva preparato in precedenza e andò in bagno a farsi una doccia.

Kakashi dal canto suo continuava a leggere sul divano:

" "Ho bisogno di te."

Una pausa. Un lungo silenzio. `Non contribuire a rompere questo silenzio, vediamo come prosegue,' si disse la ragazza.

"Ho bisogno di te, Maria. Tu possiedi una luce. Forse ancora non mi credi, forse pensi che con queste parole voglia soltanto sedurti. Non domandarmi: `Perché proprio io? Che cos'ho di speciale? Non hai nulla di speciale, nulla che io possa spiegarmi. Eppure - ecco il mistero della vita - non riesco a pensare ad altro."

"Non te lo domanderò," mentì lei.

"Se cercassi una spiegazione, direi: `La donna che sta "davanti a me è riuscita a superare la sofferenza e a trasformarla in qualcosa di positivo, di creativo. Ma ciò non è sufficiente per spiegare tutto." Cominciava a essere difficile. L'uomo prosegui:

"E io? Con la mia creatività, con i miei quadri ricercati e contesi da gallerie del mondo interno, con il mio sogno realizzato, con un paese che mi considera il suo adorato figliolo, con le mie donne che non mi hanno mai chiesto del denaro, con la mia salute e il mio bell'aspetto, con tutto ciò che un uomo può sognare... e io? Eccomi qui, a dire a una donna che ho incontrato in un bar, e con la quale ho trascorso solo un pomeriggio: `Ho bisogno di te.' Sai cos'è la solitudine?" "Si." "

"Questo pezzo non è male, potrei prendere in prestito qualche frase. Però non ho ancora trovato cosa fare, non posso ripetere l'atmosfera dell'altra volta. Devo escogitare qualcosa di meglio, beh di sicuro le rose vanno bene, quindi posso anche comprarle, dolci non mi conviene, ha appena fatto una torta, per cui non avrebbe senso. Di libri gliene ho già presi anche se so a malapena i suoi gusti è meglio saperne di più altrimenti rischio di beccarmi qualche insulto perchè non la conosco abbastanza. Accidenti come è complicato, tutto per colpa di Shizuka, se non le avesse inculcato quelle teorie insulse ora non sarei in questa situazione, sarebbe bastato poco per farla contenta e invece, ora mi tocca fare il doppio della fatica; non me ne intendo di ragazze, i libri di Jiraya sono particolari, simili a questo, ma sono più per un pubblico maschile, quindi non possono essere d'aiuto. Magari uscendo mi viene in mente qualcosa." pensò il ragazzo, si diresse verso il bagno e bussò alla porta.

-Himari io esco.-

Non ottenne nessuna risposta, così bussò più forte e chiamò più volte la ragazza, ma ancora nessuna risposta; così si decise a entrare, vedendo che Himari era ancora sotto la doccia, bussò al vetro, la ragazza allora si accorse della sua presenza e aprì il box.

-Kakashi, che succede?-

-Nulla, volevo avvisarti che esco, ho bussato più volte ma non mi hai sentito, così sono entrato.-

-Capisco.- disse lei uscendo dalla doccia -Puoi passarmi l'asciugamano?-

Il ragazzo non rispose, piuttosto dovette constatare che forse fare quella scommessa era stata un'immensa cazzata, di sicuro sarebbe stata molto più dura del previsto resistere. Dovette deglutire rumorosamente ma riuuscì a resistere, nonostante il suo corpo gli dicesse il contrario, avendo ancora un briciolo di lucidità riuscì ad aggrapparsi ad esso. Himari provò più volte a ridestarlo dalla sua caduta in trans senza successo, arrabbiata incrociò le braccia, mostrando così al ragazzo il suo seno generoso, cosa che lo metteva ancora più in difficoltà, spazientita dal comportamento del ragazzo gli toccò una spalla, ridestandolo.

-Hai capito quello che ti ho chiesto? Smettila di stare fermo come uno stoccafisso!-

-Eh? Cosa?-

-Ti ho chiesto.- nel frattempo le mani si erano posate sui fianchi e ora si stava sporgendo verso il suo interlocutore - Se hai capito quello che ho detto.-

Kakashi a quel punto fu costretto a voltarsi, la sua resistenza era messa a dura prova e non poteva darlo a vedere o gliela avrebbe data vinta subito, decretando così la sua condanna. Ma non poteva pretendere molto dalla sua resistenza, infondo era un ragazzo nel fiore degli anni con gli ormoni che scalpitavano al solo pensiero della ragazza; forse aveva chiesto troppo a se stesso, riusciva a resistere alle avances di qualsiasi ragazza o donna gli si parasse davanti, ma con lei era tutto inutile, il cervello andava in vacanza senza preavviso, e siccome quando non c'è il gatto i topi ballano, i suoi ormoni prendevano subito in mano la situazione. Decise di sembrare normale, chiedendo di ripetere, inventando di non aver sentito perchè stava controllando una crepa vicino alla doccia, balla che di sicuro lei non avrebbe bevuto.

-Ti ho chiesto se potevi passarmi l'asciugamano.-

-Ah quello... Tieni.- le disse infine porgendole l'oggetto. -Beh... Io vado.- la salutò uscendo velocemente dal bagno e cercando di non mostrarle il suo imbarazzo e i suoi segni di cedimento.

-Kakashi compreresti il riso? È quasi finito, visto che esci.-

-Va bene.- asserì successivamente uscì di casa, per prima cosa si diresse al supermercato.

"Se torno senza riso mi ammazza, meglio comprarlo subito così non lo dimentico, poi mi conviene passare dal fiorista almeno sistemo anche quel punto. Poi non so cosa fare, girerò per il villaggio a guardare le vetrine, magari mi viene qualche idea."

 

Aveva comprato sia il riso che i fiori, ora era in cerca d'ispirazione per le vetrine dei negozi, quando a un certo punto il suo sguardo cadde su una spilla; non sapeva se a lei sarebbe piaciuta, effettivamente non le aveva mai visto portare cose del genere, a parte una volta un paio di orecchini. Forse era meglio cercarne un paio, dato che era sicuro che li portasse, però quella spilla era troppo invitante, più la guardava e più le ricordava la ragazza. Nonostante dentro di sé sentiva che era il regalo giusto, optò per dare un'occhiata agli orecchini, ritenendo che fosse saggio tastare prima il terreno con quacosa di più sicuro; ne vide un paio, erano una catena di tre cristalli di neve decrescenti in dimensione, ritenne che fossero adatti, univano i due poteri della ragazza:l'arte dell'inverno e quella del cristallo. Ma non appena vide il prezzo si rimangiò la pensata, com'era possibile che un'accessorio così fragile costasse così tanto? Diede un'occhiata anche al prezzo della spilla, costava molto, ma decisamente meno degli orecchini, essi costavano almeno il doppio della sipilla. Dato che il negozio era ancora aperto decise di entrare , subito venne accolto dal propietario. Era un uomo anziano, di sicuro aveva molta esperienza e avrebbe saputo rispondere ad eventuali domande o consigliarlo al meglio.

-Salve.-

-Buona sera ragazzo, cerchi qualcosa in particolare?-

-Sarei interessato a quella spilla in vetrina?- gli disse indicandogli l'oggetto.

-Ottima scelta. È un regalo?-

-Sì. Così per curiosità, di cosa sono fatti quegli orecchini con i fiocchi di neve? Ero interessato anche a quelli, ma poi ho visto il prezzo.-

-Quelli sono di diamante.-

-Ora mi spiego l'esorbitante somma. Se le dessi un acconto potrebbe tenermeli da parte?-

-Certamente. Nessun problema.-

-OK, allora per il momento prendo la spilla, domani passerò a darle l'acconto. Può andare bene un quarto della somma? Tra dieci giorni le darò il resto.-

-Va benissimo. Allora a domani.- gli rispose l'anziano porgendogli il pacchetto.

-Arrivederci.- salutò lui uscendo.

 

"Accidenti, dovrò fare un bel po' di missioni per pagare quei cosi. E già un bel po' di soldi se ne andato per questa roba, meno male che guadagno abbastanza tra gli Anbu. 66,635 yen, sono dei ladri! E quei dannati orecchini costano più del doppio. Perchè le donne e i portafogli devono sempre essere strettamente collegati? Io non spendo così tanto."

Arrivò a casa cercando di non far vedere a Himari le rose e il pacchettino li nascose momentaneamente in un mobiletto in soggiorno e poi la raggiunse in cucina con ilriso, dove si trovò la cena già pronta, si rese conto solo in quel momento che erano passate due ore da quando era uscito.

-Cosa ho fatto o dimenticato?- le chiese, quasi spaventato da una sua reazione.

-Perchè? Non posso cucinare del pesce alla grilia o una zuppa di miso alle melanzane?-

-No, è solo che li prepari in occasioni particolari, la cosa mi ha spiazzato. Tutto qui.-

-Avevo voglia di prepararteli, non posso forse?!-

"Il tono è cambiato, meglio correre ai ripari."- Aspetta, prima di mangiare voglio darti una cosa, resta lì-

Andò in soggiorno e prese il mazzo di rose, per poi tornare in cucina, porgendole o fiori le disse.

-Mi spiace ce n'era solo una rossa, così le altre le ho prese bianche.-

-È bellissimo ugualmente, grazie.- gli rispose sorridendo.

"Meno male, pericolo scampato." -Che dici mangiamo?-

-Ok, però prima metto i fiori nell'acqua, così non si rovinano.- gli disse cerando un posto dove collocare il vaso. Quando l'ebbe trovato andò a tavola anche lei.

-Pronto?- gli chiese lei una volta che ebbero finito di cenare.

-Non proprio, ma una promessa è una promessa e come tale va mantenuta. Tira fuori questo dolce, così poi non ci penso più.-

-Ecco qua.- disse lei porgendogli un piattino su cui aveva una fetta di torta.

"Mmh, l'aspett non è male. Assaggiamo." prese un boccone e lo portò alla bocca, lo assaporò e già gli dava la nausea, detestava i dolci; ma quando ingoiò notò che c'era qualcosa di diverso rispetto alla torta mangiata quella sera e comprata in una pasticceria.

-Com'è?-

-Commestibile.- commentò lui pacatamente, ma nel frattempo continuò a mangiare, constatando che non gli dava più la nausea e non era nemmeno eccessivamente dolce.

-Come sarebbe commestibile?!-

-Io detesto i dolci, non cambierò gusti solo perchè te li adori. Ogni tanto potrrei fare un'eccezione, ma solo se sei tu a cucinarli, ok?-

-Va bene. Quindi ho vinto la scommessa.-

-Cosa? Io non ho detto che mangerò dolci o che mi piacciano.-

-È vero, ma hai ammesso che i miei ti piacciono e che li mangerai a patto che essi siano fatti da me. A rigor di logica hai perso, anche se cucinata da me quella torta è un dolce, e visto che ti piace ho vinto.-

-Dannazione, hai ragione. Che vuoi?-

-Non lo so, ci devo pensare. Appena mi viene in mente qualcosa te lo dico.-

-Ok, ma nulla di imbarazzante.- disse lui mangiando l'ultimo boccone della sua fetta.

 

Himari iniziò a sparecchiare e lavare i piatti, lui andò in salotto sul divano, continuando ad osservare il pacchettino contenente la spilla. "Chissà se avrò fatto la scelta giusta, comunque i soldi per quegli orecchini li ho ancora, dovrò sperare che mi arrivino missioni importanti, dato che lei ancora non lavora, rischio di avere il conto in rosso. 199,244 yen, tutti questi soldi per degli orecchini, dovendo dare un acconto di un quarto della somma...mi rimane da dare circa 150,000 quindi domani devo portare circa 50,000. Perhè mi sono ficcato in questo pasticcio? Non dovevo passare davanti a quella gioielleria, ma ormai il danno è fatto, posso sperare che non mi tiri dietro quello che ho comprato. Con le rose è andata bene, nonostante fossero bianche, a parte l'unica rossa che ho trovato. Dovrebbe andare bene anche con la spilla e in seguito con gli orecchini, oltretutto sono di diamante! Per quel poco che so sulle ragazze di certo non rinunciano ai diamanti, quindi dovrei andare sul sicuro; basta che non diventi un'abitudine, non credo di poter comprare diamanti per ogni compleanno, natale, anniversario, e feste varie. Anzi non ne comprerò proprio più, questi orecchini mi sono bastati; se vorrà dei diamanti se li creerà lei, infondo possiede l'arte del cristallo, per lei è un giochetto da ragazzi. Non invidio chi si sposa, chissà quanti soldi avrà speso; se io per un paio di orecchini spendo quasi 200,000 yen, figuriamoci chi compra un anello e le fedi! Da questo punto di vista sono stato fortunato e non dovrei lamentarmi, oltretutto chi è l'imbecille che comprerebbe un anello per fare una proposta di matrimonio? Sarebbe alquanto imbarazzante e uno spreco inutile di soldi, io non ne comprerei mai, non ne vedo né il motivo né la necessità, alla fine cose del degenere piacciono solo alle ragazze, non c'è nessun bisogno di sposarsi, la convivenza è uguale e più economica."

-Che fai? Cos'è quello?-

-EH? Cosa? Quale oggetto, scusa?- disse lui nascondendo velocemente il pacchetto dietro la schiena e facendolo scivolare nella fessura del divano.

-Quello che hai dietro la schiena.-

-Non ho nulla. Avrai visto male, stavo solo... Osservando questa candela.- invetò mostrandole l'oggetto sul tavolino.

-A me sembrava una scatola non una candela.-

-Ma no ti sbagli.- "Accidenti oggi non è giornata, rovinerà tutto, non mi sono nemmeno preparato un discorso decente, non può scoprirlo adesso. Devo cercare di distrarla, e va benemi sacrificherò." -Senti, ne hai ancora di torta? Sai mi è venuta voglia di un'altra fetta, ti è venuta bene.-

-Certo, vado a prendertela.- sorpresa, ma felice, di quella richiesta andò in cucina, per poi tornare con il dolce.

-Tieni.- disse porgendogli il piatto.

-Grazie.- "Odio i dolci, perchè sono così masochista, qualcuno mi uccida. Preferirei rischiare la vita in una missione di livello S ed essere torturato dai nemici, piuttosto che questo." pensò osservando il dolce davanti a se.

-Che fai, non mangi?-

-No, no ora mangio, stavo solo pensando.- iniziò a prendere un boccone.

-Al fatto che sei masochista e odi i dolci?-

A quella domanda lui si strozzò con il secondo boccone, come era possibile che gli leggesse nel pensiero?

-No, stavo pensando al fatto che pur odiando i dolci, la tua torta mi piace.-

-Davvero? Ti piace sul serio?-

-Sì, l'hai constatato tu prima che hai vinto la scommessa, no?-

-Io pensavo l'avessi detto solo per darmi un contentino.-

-Ma no, non lo farei mai.- "O meglio, forse avrei potuto farlo qualche volta per evitare le tue incazzature, ma questo è meglio non dirglielo."-Ascolta.- disse facendosi serio.

-Cosa c'è? In realtà fa schifo vero? Lo sapevo che non dovevo diminuire drasticamente lo zucchero.-

-Che? Zucchero? Ma io, veramente non mi riferivo alla torta.-

-No?-

-No, ti ho appena detto che è buona, perchè ora dovrei dire il contrario? Aascolta, tu sei davvero importante per me. Io ho bisogno di te. Puoi non credermi, ma ti assicuro che è così, sei riuscita a trasformare la mia sofferenza in qualcosa di positivo.-

"Ho già sentito queste parole, ma dove?" improvvisamente le venne in mente, erano simili alle parole che Ralf aveva detto a Maria nel suo libro preferito, proprio quello che lui stava leggendo quella mattina, erano praticamente le stesse. Neanche se ne accorse, ma delle lacrime stavano incominciando a rigarle il volto, stava piangendo. Di fronte a quella reazione, Kakashi si preoccupò, erano anni che non la vedeva piangere.

-Che succede? Perchè stai piangendo?-

-Perchè sei un idiota! Io sono innamorata di te, possibile che non l'abbia ancora capito?!- tra le lacrime corse nella camera del ragazzo, sbattendogli la porta in faccia, poiché questi l'aveva seguita, iniziò a piangere sul cuscino.

"Ma che le è preso adesso? Sarà meglio lasciarla da sola." tornò in salotto e si sdraiò sul divano, preparandosi mentalmente a dormire lì e nel frattempo si spremeva le meningi alla ricerca di una possibile causa al pianto della ragazza. Di sicuro era causa sua ma non sapeva cosa, ripensò a tutto quello che era successo e poi gli venne in mente, non poteva essersi offesa per quello. Dopo un'ora Himari arrivò in salotto con un cuscino e una coperta in mano e si avvicinò al ragazzo.

-Spostati.-

Lui obbedì non capendo subito cosa volesse fare, ma poi vide che si sdraiava sul divano e si stava addormentando.

"Non vorrà dormire sul divano? Di solito non è l'uomo che viene sbattuto fuori dal suo letto? Vabbé, scelta sua." Andò in camera continuando a pensare a un modo per farsi perdonare.

 

L'indomani Himari si svegliò in un luogo diverso da quello dove si era addormentata, evidentemente durante la notte Kakashi l'aveva spostata i camera sua per farla stare più comoda. Sul comodino notò un pacchetto con un biglietto, prese entrambi e lesse il secondo.

"Mi spiace per ieri, mi farò perdonare, oggi sono uscito presto per una missione, starò via due giorni. Ti amo. Kakashi."

 

"Voglio vedere se manterrà la promessa. Ma questo cos'è?" aprì il pacchetto e fu sorpresa nel trovarci una spilla. Forse Kakashi si era già fatto perdonare.

 

 

 

Continua...

 
  
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