Giorno 24 aprile
Ma che voleva Kudo ancora!? Era venuto qui solo
ieri, e me lo ritrovo qui nuovamente.
...
Ah già, la lettera. Ma deve fare tutto questo
baccano accidenti? Quel ragazzo se non impara a fare meno baccano ogni volta
che entra in questa casa giuro che gli dò un'altra dose di APTX e facendolo
regredire ancora gli impedisco di fare tutto 'sto rumore. Ma ormai sono
sconcertata, tanto vale andare da lui.
Salii al piano superiore dove il dottore e
Conan, appena seduti sul divano, si girarono verso di me. Mi andai a sedere
accanto al dottore guardando con un'occhiataccia Kudo.
Iniziò a controllare la lettera con la solita
aria da "sono un detective devo trovare qualcosa si sospetto
subito!".
Quando ebbe finito io e il dottore ci guardammo.
Lui con gli occhi mi pregava di dire al bambino/ragazzo mentre io cercavo di
negare. Vinse lui.
Tornai a guardare Kudo che mi guardava curioso.
Odio i maschi.
Scesi dal divano indifferente e andai nel mio
laboratorio; tornai poco dopo con una busta i mano, identica a quella che
teneva Kudo.
Mi risedetti e gliela mostrai.
-È arrivata la stessa lettera anche a noi. E
così il dottore ha deciso di chiamarti insospettito. Hai visto Kudo? Sono
rientrati in azione.- usai il mio solito tono freddo ma i miei occhi mi
tradirono, lasciando quel velo di paura che avevo detto loro di togliere da
tempo ormai.
Aveva un'aria strana e fece una faccia alquanto
stupita... Non ci diedi parecchia attenzione però.
-Cosa avete intenzione di fare- ma che domande
faceva!? Non era lui il grande detective?
-Andremo è ovvio! Non ti lascio solo in balia di
spietati assassini.- in effetti avevo paura anche per la sua incolumità.
-E lei dottore? Verrà alla festa?- è troppo!
-Lui deve venire per forza; sono io la sua
accompagnatrice, la lettera è arrivata a lui e dato che io faccio parte della
famiglia posso venire. Ma tu invece piccolo genio? Tu non sei di questa
famiglia, come pensi di fare ad andare a quella festa!?-
-Sta tranquilla. Se li conosco bene, a questo
punto avranno inviato anche...-
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Brava stupida! Hai fatto domande senza senso a
quel detective da strapazzo! Ma che mi combini!
Era andato via da un bel po' ma di rimettermi a
lavorare sull'APTX proprio non mi andava. Ero sconcentrata pensavo
continuamente a loro. Mi sedetti sul divano e mi misi a guardare una rivista
fino a ora di cena quando andai a cucinare. Mangiammo più tardi del solito ma
avevo perso la cognizione del tempo e non avevo fatto bene i calcoli di
cottura, non tutto infatti era venuto perfetto, ma succede.
Giorno 25 aprile
La giornata iniziò come una giornata
qualunque... Tranquilla.
Appunto iniziò, perché nel pomeriggio un
dannatissimo bambino dai capelli corvini e gli occhiali arrivo tutto trafelato
a casa del dottore rovinando la mia, probabilmente ultima, giornata; già
ultima, perché il giorno dopo sarei potuta morire per mano loro.
Iniziammo a escogitare, io contro voglia sapendo
i pericoli che si corrono mettendosi contro di loro.
Il dottore, l'amico di Osaka, i genitori di
Shinichi... Lui, dovevano rimanerne tutti fuori! Questa è la mia battaglia,
loro rischiano la vita, loro avevano qualcosa da perdere, loro sarebbero
mancati a qualcuno se fossero morti. Se lotto solo io... Nessuno piangerà la
mia morte anzi!, verrà derisa dall'intera organizzazione; in più io ormai non
ho più nulla da perdere, perché cercare di fermarli quando possono farmi
uccidere e fermare tutto questo pericolo. Certo prima avrei creato un
antidoto per Shinichi. Lui lo meritava veramente, a qualcuno lui mancava.
Se ne andò verso le 18 di pomeriggio e dopo
questi pensieri fissando la porta corsi subito a cercare di finire l'antidoto.
Senza accorgermene arrivò sera. Come lo notai?
Il dottor Agasa gentilmente mi aveva portato la cena in camera, ma guardando il
suo sguardo tanto buono e gentile mi venne un vuoto allo stomaco. L'ultima sera
insieme, passiamola con lui.
Gli sorrisi e prendendo il piatto tra le mani
gli dissi -Vengo di sopra, mangio con lei.- mi guardo con un sorriso a
trentadue denti, credo fosse davvero felice di quella affermazione, e il suo
sorrisone rese felice pure me!
Mangiammo insieme ridendo e parlando molto come
non avevamo MAI fatto. Si vedeva la felicità nei suoi occhi, vera felicità!
Giorno 26 aprile
Ci siamo, ecco il giorno in cui rischio la vita
nuovamente; chi lo sa potrebbe davvero essere l'ultima volta. Mi veniva da
piangere nel ricordarlo, piangere di tristezza ma anche di felicità.
Tristezza, perché sarei morta in un modo che da
anni mi tormentava l'immaginazione nei momenti più bui.
Felicità, perché finalmente avrei rivisto Akemi,
e avrei conosciuto finalmente Mamma e Papà.
Mi scese una lacrima al pensiero non so di quale
delle due emozioni appena descritte.
Scelsi un vestito adatto solo il pomeriggio.
Rosso, come il sangue, come il colore che al mio assassino piaceva fin da
quando mi aveva conosciuto.
Lo indossai. Sorrisi amaramente.
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Ci trovammo tutti davanti l'entrata dell'hotel
come da programma.
Mi appiccicai letteralmente a Shinichi, non so
perché ma mi metteva sicurezza, e lui mi lascio fare cordialmente.
Tutti si divertivano tranne noi. Lui era
pensieroso e credo molto teso, io invece ero semplicemente terrorizzata.
Ad un tratto divenne tutto buio e lì il panico
arrivò come un fulmine. Mi avrebbero presa e uccisa nel buio.
Feci come per lasciare il braccio di Shinichi
quando le luci si riaccesero dopo uno sparo; sentimmo urlare qualcuno e
trovammo un corpo morto disteso per terra.
C'è una festa a cui andiamo in cui qualcuno non
voglia uccidere qualcun'altro?
Fatto sta che le indagini cominciarono e mi stupii
che Shinichi ci mise più tempo di quel che pensavo; il caso venne comunque
risolto brillantemente.
Ripresimo la nostra camminata in giro per la
sala con me un po' più sollevata. La cosa durò veramente poco dato che Shinichi
cadde a terra per non so quale motivo (ero immersa nei miei pensieri fino a
poco prima della sua caduta).
La causa della caduta del piccolo detective fu
una cameriera contro cui era andato a sbattere.
-Oh povero piccolo! Ti sei fatto male?- ma
che...!? Perché quella cameriera era così... Così familiare. Mi metteva timore,
paura, terrore!
Quando Shinichi fu in piedi nuovamente mi
strinsi a lui di nuovo. Credo che anche lui avesse notato qualcosa di strano in
lei.
-No grazie sto bene. Mi scusi se le sono venuto
addosso- ma che faceva? Socializzava con il nemico? Era una nuova strategia!? O
solo un modo per farmi stare tranquilla!?
-Meno male. Senti, per farmi perdonare ti offro
un cioccolatino, e anche alla tua amica ok? Prendete dai!- se lo poteva
scordare! Non ci saremo cascati così facilmente, che piano scadente che avevano
ideato!
-Io lo prendo volentieri! Ai prendine uno anche
tu dai.- Shinichi, ma che fai, che ti prende perché accetti.
-Sta tranquilla non sembra cattiva.-
quella frase sussurrata al mio orecchio dolcemente mi fece calmare. Ne presi
uno anche io e lo mangiammo ringraziando.
Grazie di farci soffrire così tanto. Ci misimo
ad urlare. APTX ecco cosa conteneva, bravo Shinichi portaci alla morte.
Si fece tutto offuscato, caddimo a terra urlando
e tenendoci il cuore.
Dottor Agasa! È venuto ad aiutarci!! Ci aiuti!
Faccia smettere questo dolore straziante. Faccia smettere loro di tormentarmi.
Lasciando cadere un'ultima lacrima svenni tra le
sue braccia mentre ci portava via.