Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lexi Niger    04/12/2008    4 recensioni
"Io ho una possibilità. Paradossalmente è la morte che me l'ha concessa. Eppure sono viva. Lo so, vi parrà difficile se non impossibile raccapezzarvi nelle mie parole. A volte stento a crederci anche io. Eppure è la mia natura. Sono una Guardiana." E' una storia d'amore, d'odio, di poteri sovrannaturali. A voi un parere.
Genere: Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ehilà!
Spero vada tutto bene, io in mezzo al trambusto della scuola vi posto il nuovo capitolo..
Fatemi sapere cosa ne pensate, please.
Un bacio, Ale.


Sfioravo leggermente la copertina dei libri. Mi rilassava la mia biblioteca.
Nei libri potevo esiliarmi dalla realtà.
Una realtà che per ora non mi attraeva per niente.
Ripensai a quel pomeriggio.
Perchè quella ragazza si ostinava a sfidarmi?
Alla lunga avrei vinto io. Io. Io che non mi perdevo in debolezze.
La sfida che avevamo intrapreso era l'unica cosa che impegnava la mia mente.
Per il resto, il vuoto più assoluto.
Mi sdraiai sulla dormeuse di pelle.
Tanto valeva riposarmi un po'.
All'improvviso mi sorse un interrogativo: perchè non avevo più premonizioni?
Forse era l'attesa della nuova guardiana assegnatami.
Sì , doveva essere così.
Non aveva senso averle se non  si potevano comunicare.
Avrei aspettato. Non avevo fretta.
Chiusi gli occhi e caddi in un sonno senza sogni.

Cos'era questo rumore fastidioso?
Sembrava..un elettrodomestico.
Mi costrinsi ad aprire gli occhi.
No, non era nella mia mente. Quel suono proveniva da una stanza vicina.
Guardai l'ora.
Maledizione. Avevo dormito solo un'ora.
Mi rimaneva ancora tutto il tardo pomeriggio e la sera da impegnare.
E non sapevo come.
Mi alzai lentamente, ero ancora riluttante all'idea di abbandonare il mio rifugio.
Segui la provenienza del rumore fino a trovarmi davanti alla porta della mia stanza.
Che stupido. Avrei dovuto capirlo subito. Le pulizie.
Socchiusi silenziosamente la porta.
La vidi.
Isabelle era di spalle. Teneva in mano l'aspirapolvere con la quale puliva il pavimento.
Dopotutto avevo trovato cosa fare per un po'.
Sorrisi.
Forse era anche meglio del riposo sul divano.
Mi avvicinai fino a raggiungerla alle spalle.
< Sai che mi hai svegliato? > le sussurrai all'orecchio.
Sussultò.
Era così gratificante vedere la reazione delle donne.
Si girò fverso di me.
< Mi scusi signore. Non pensavo di infastidirla >.
< Non mi infastidisci affatto. Però ora dovrai farti perdonare >.
E io sapevo perfettamente come.
< Se posso signore, volentieri >.
Le tolsi l'aspirapolvere di mano e la tirai a me.
< Ma signore.. >.
Le spensi le parole con un bacio.
Le sue labbra erano morbide, vi premetti sopra le mie. Con forza.
Avevo voglia di lei. Di lei come di un'altra.
Ovvio.
Ma siccome c'era lei, sarebbe andata bene.
Mi staccai da lei.
< Signore, io non credo che dovremmo >.
< E perchè no? Non ti attraggo forse? > chiesi innocente.
Arrossì.
< No signore, certo che no, è che sono la cameriera > balbettò, leggermente ansante dopo il bacio.
La tenevo ancora stretta a me.
< Per quello che ho in mente non potrebbe importarmi di meno, sai? > le sussurrai.
La baciai ancora. Con passione.
La mia lingua si fece largo tra le sue labbra.
Emise un gemito.
La stavo facendo impazzire.
Spostai la mia mano sul suo corpo.
Aveva proprio delle belle curve.
Decisi che dovevo andare oltre. In fretta.
La feci sdraiare sul divano. Il mio letto era off-limits.
Continuavo a baciarla e intanto cercavo di slacciarle la camicetta.
La sua mano tentò invano di bloccare la mia.
Non le diedi la possibilità di muovere alcuna protesta.
Le regole le dettavo io.
E non sembrava nemmeno che le dispiacesse.
Mi staccai per slacciarle il reggiseno.
< Non stiamo correndo troppo? > mi chiese preoccupata.
< Certo che no >.
Con la mano tra i capelli attirò il mio viso al suo per baciarmi di nuovo.
No, non le dispiaceva. E nemmeno a me tutto sommato.
Non avevo sentito la porta aprirsi, ma sentii chiaramente le sue parole.
< Non ci smentiamo mai, Jamie? >.
Scoppiai a ridere.
Mi alzai lasciando Isabelle mezza nuda sul divano.
< Tu qui? >.


Autriceeeeeee:
-vero: Jean è dolce, sì...ahah, adesso è comparso XD cosa ne pensi? stronzo?
-kety: certo, n.1! nemmeno a me la moto va tanto a genio..Jean è dolce hai ragione. Sai che hai un acume pazzesco? Oppure sono io che sono prevedibile? Non esplicito nullaXD
-mary: grazie mille, te lo cedo, io sono per Jamie!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lexi Niger