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Autore: fightformanga1    15/02/2015    1 recensioni
Finita la scuola ci sono le vacanze estive. Relax, mare, feste, divertimento, ecc. In questa storia vedremo come i nostri cari ex-studenti passerano i loro tre mesi di vacanza tra litigi, feste, party, discussione, romanticismo e comicità, prima di separarsi per l'inizio della scuola.
E la prima volta che scrivo su questa coppia, recensite pure ma siate gentili, per favore.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Heikichi Nakao, Nobuko Ishihara, Risa Koizumi, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La settimana era stata davvero strana. Per la maggior parte del tempo Otani spariva per poi ricomparire la sera distrutto. L’unico giorno che era rimasto a casa si era messo a seguirla come un cane … forse Haruka aveva ragione sulle origini di Otani. Ma no! Cos’andava a pensare? Haruka e le sue idiozie erano l’ultimo dei suoi pensieri. Però era meglio pensare a quello che a Otani. Non reggeva più quella situazione. Dovevano parlare. Lei gli avrebbe detto tutto … e poi? Sarebbe successo di nuovo come a Hokkaido? Al ricordo dell’incubo di quei giorni tremò. Non voleva che succedesse di nuovo. Beh … in ogni caso avrebbero parlato, bene o male. La ragazza uscì da camera sua per andare da Otani. Appena aperta la porta si ritrovò il ragazzo davanti.
«Ciao Otani. Che piacere vederti … eheheh ….»
«Risa … domenica, il giorno del tuo compleanno, fatti trovare pronta alle sei di sera. A dopo. »
«Cosa? Ma perché?» Il ragazzo si era volatilizzato prima di sentire le sue domande. La ragazza era parecchio confusa. Il ragazzo era apparso dal nulla facendole fare un infarto per poi scomparire.  Pensava che Otani la odiasse quindi perché voleva uscire? Aspetta ... e se la volesse mollare? No, non era così cattivo da volerla mollare il giorno del suo compleanno. Insomma non l’avrebbe lasciata l’anniversario del loro “Quasi primo bacio”. Se Dio esisteva non avrebbe permesso qualcosa di così atroce come essere mollata il suo compleanno, no?
 
Risa andò a fare colazione. Otani a quanto pareva era andato in spiaggia. Lei non aveva tanta voglia di seguirlo. Sembrava più uno zombie che una ragazza. Chiharu un po’ preoccupata la scosse e le chiese cosa succedeva. Risa dopo essersi risvegliata dal suo stato di trance spiegò che Otani le aveva chiesto di uscire. Nobu fece uno strano sorriso e disse che andavano a far shopping per quell’occasione. Nakao, intanto, sghignazzava sotto i baffi.
 
Risa venne trascinata in città come all’inizio delle vacanze. Venne portata anche in un negozio di intimo dove ci fu un accesa discussione tra lei e Nobu.
«Avanti Risa! Comprale! Ti staranno benissimo!»
«Sono troppo imbarazzanti da usare!»
«Scusa, ma vuoi usare mutande e reggiseni con conigli per tutta la vita?»
«E anche se fosse?»
«Sembreresti un idiota a chiunque lo sappia.»
«E perché lo dovrebbero sapere?»
«Perché se non lo compri lo andrò a dire al mondo intero!» Naturalmente era stata Nobu a concludere la discussione come vittoriosa mentre Risa sembrava piuttosto depressa.
 
La domenica venne passata in totale tensione dalla ragazza. Visto che non vedeva Otani in giro aveva pensato più volte di scappare però se lo avesse fatto tecnicamente si sarebbero mollati e lei non voleva. Iniziò a girare in tondo per camera sua come un animale chiuso in gabbia.  Da lì a poco sarebbe arrivata Nobu a sistemarli i capelli e Chiharu avrebbe dato una mano. Di certo le sue amiche non avrebbero permesso una sua fuga ma l’ansia era troppo forte per resistere. Era quasi peggio di quando aveva confessato a Otani di amarlo e aveva aspettato una risposta. Senti bussare alla porta e andò ad aprire. Entrarono le sue amiche con degli splendidi sorrisi. Come potevano sorridere in quella situazione? Lei riusciva a mala pena a respirare. Nobu la costrinse a sedersi e iniziarono a prepararla.
 
Finirono mezz’ora prima delle sei. Le ragazze lasciarono la stanza raccomandandole di stare ferma là. Una raccomandazione inutile visto che aveva il terrore di uscire. Probabilmente era orribile. Sarebbe sembrata solo una stupida spilungona. Non aveva il coraggio di specchiarsi anche se impazziva dalla curiosità di poter vedere la sua immagine allo specchio diversa dal solito. Chihatu le aveva fatto uno chignon. Terribile, pessima e orribile scelta. Pensava che se si fosse vista allo specchio avrebbe visto una giraffa e con i capelli raccolti non poteva sembrare più bassa o almeno avere l’idea di sembrare più bassa. Ebbe la tentazione di scioglierseli ma resistette. Con i capelli sciolti o raccolti sarebbe rimasta lo stesso troppo alta per Otani.
Cercava di evitare di fissare l’orologio che la tormentava col suo continuo ticchettare. Tic-toc, tic-toc. L’inferno sarebbe stato molto meglio. Prese a tormentarsi il labbro. Alla fine non l’avevano truccata quindi poteva morderselo finché voleva senza il rischio di rovinarsi il rossetto. A furia di mordicchiare senti il sapore ferroso del sangue sulla lingua e si maledì per la sua idiozia. Afferrò un fazzoletto e sperò che il labbro smettesse di sanguinare il prima possibile. Non voleva presentarsi dal suo ragazzo né con un cerotto né con un fazzoletto sulle labbra né con sangue che gocciolava. Il sangue si fermò.
La ragazzo si girò e guardò l’orologio.
Erano le sei.
   
 
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