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Autore: L i a r    04/12/2008    3 recensioni
Mello, dopo aver saputo della morte di L, decide di abbandonare la Wammy's House.
"Mi ami, Near?" "Dire che c'è un settanta percento di possibilità"
Genere: Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matt, Mello, Near
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi Mello, Matt e Near non mi appartengono, ma sono stati creati da Tsugumi Ohba  e disegnati da Takeshi Obata(e fin qui ci siamo.).
La canzone è "Solo Adesso" dei The New Story.
Buona lettura!




So What?

 
“Io mi tiro fuori…e me ne vado anche da questo istituto.”
“Mello!”
“Tanto ho quasi quindici anni, Roger. Vivrò a modo mio.”*


Se ne va e sbatte la porta.
Roger sospira.
Plak.
Metto l’ultimo pezzo.
Rovescio il puzzle, raccolgo i pezzi e mi alzo.
“Near, dove stai andando?!”
“…” Da Lui, stupido vecchio.
Sono nel corridoio.
Guardo distrattamente il cielo da una finestra. Nuvole nere.
Non vedo nemmeno i ragazzi che mi vengono addosso ridendo. Mi spingono.
Il puzzle cade a terra.
Lo lascio lì
“Ehi Near! Dai, vieni fuori con noi!”
Non rispondo. A che serve?
Lo trovo esattamente dove mi aspettavo, in camera sua.
Strappa fuori dall’armadio e dai cassetti i suoi vestiti e li butta alla rinfusa in un borsone nero.
Un rumore familiare. I tasti del videogioco di Matt, il suo migliore amico.
Che, ovviamente, vedendo me se ne va sbattendo la porta. Non gli sto molto simpatico.
Mi appoggio allo stipite della porta , attorcigliando una ciocca di capelli con le dita.
Si gira di scatto, mi fulmina con lo sguardo.
“Cosa vuoi?”
Non rispondo.
Per la prima volta nella mia vita non è perché non voglio.
È perché non so cosa dire.

“Ma adesso che vorrei parlarti, spiegarti che cosa sei per me.”

Mi da le spalle.  “Se non devi dirmi nulla quella è la porta, grazie.”
Freddo. Come un cubetto di ghiaccio.
Si inginocchia per prendere qualcosa sotto il letto.
Non so nemmeno perché sono venuto qui.
Sento che tutti i pensieri sgusciano via.
Deglutisco. Ho una morsa allo stomaco. Dolore o è qualcos’altro?
“…Non voglio che tu te ne vada.”
L’ho detto.
Non credevo che la mia bocca fosse ancora capace di articolare dei suoni.
Si blocca. Si rialza lentamente.
Riesci a sentire il mio cuore che accelera?
Si volta.
Guardo a terra, non voglio incontrare i suoi occhi.
Dove già so che vedrò scherno e incredulità.
Si avvicina.
“Ah, davvero?”
Il tono è diverso da quello che usa di solito.
Più basso. Quasi dolce.
Sento un brivido attraversarmi.
Gli occhi si spalancano, senza nemmeno aspettare un mio ordine.
Si avvicina di più.
Mi mette la mano sotto il mento (che diventa incandescente), mi alza il volto finché non lo guardo negli occhi.
Sorride.
Sta sorridendo.
I nostri nasi si sfiorano.
Non riesco a fermarmi.
Mi avvicino ancora, sento le sue labbra sulle mie.
Si allontana subito. I suoi occhi brillano, non capisco se di felicità o di crudeltà.
“Mi ami, Near?”
“Direi che c’è un settanta per cento di possibilità.” Come faccio a essere così freddo anche in una situazione del genere?
La voce trema solo un po’,non riesco a capire se l’ha notato.
Ride sommessamente
“E allora?” chiedo.
“No…niente.”
Le nostre labbra si incontrano ancora.
La pioggia comincia a cadere.
Confusamente, tra i brividi che mi pervadono, penso che quei ragazzi, incontrati prima in corridoio, saranno già zuppi.
È buio…Non ho più la cognizione del tempo.
È notte o sono solo le nuvole che ci avvolgono?
All’improvviso allontana il suo viso.
Rimango aggrappato alla sua maglietta.
“Hai cambiato idea?Resterai qui?” Con me…
Scuote la testa. Sorride.
Quindi è questo che sei, Mello?
Tutto il tempo che siamo stati qui…Non hai mai mostrato un momento di debolezza.
Se solo per un attimo avessi abbassato la tua armatura, allora io avrei provato tanti momenti come questi?
Le mie lacrime scendono dolcemente, per ciò che (mi rendo conto solo adesso) potevo avere, se solo avessi allungato la mano.
Mi abbraccia forte.
Ogni tanto poggia ancora le sue labbra sulle mie, che sanno di cioccolato.
Dopo tanto, tanto tempo sentiamo la maniglia abbassarsi.
Mello si stacca di colpo. Mi spinge via.
Cado a terra mentre la porta si spalanca.
“Ti ho detto di andartene” una secchiata di acqua gelida,la Sua voce (e anche il suo sguardo).
Matt mi prende per il braccio e mi butta fuori, il suo sguardo è di puro odio.



Quell’attimo, quell’ora, quell’eternità di pura felicità è durata troppo,vero?
Nemmeno nei miei sogni migliori potevo desiderare di meglio.
Continuo a toccarmi le labbra, a cercare il suo sapore di cioccolato.
Piove forte.
Ma attraverso la pioggia vedo lo stesso la sua figura che si allontana.

“Solo adesso che ti guardo da dietro un vetro ho capito cosa è stato e cosa ho perso."

*Tratto dal volume sette di Death Note.

NdA:
Occhei. Questa è la prima fanfiction che scrivo '__'  Ero indecisa se pubblicarla o meno, ma alla fine eccomi qui...Spero davvero che piaccia a qualcuno ò___ò (che qualcuno la legga,magari XD)
Il prossimo capitolo sarà dal punto di vista di Matt.^^
  
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