La
situazione ricordava bizzarramente il gameplay di qualche videogioco
appena
uscito1.
Un
coglione si faceva pagare oro per fare da sorvegliante ad uno stabile
infestato
da pupazzi - sadici, probabilmente
adoratori di Satana e seguaci
di Jack-the-Ripper o Charles Manson
- posseduti per poi rimetterci le penne.
Solo
che, questa volta, il coglione era proprio lui in persona.
Nishiki
era nascosto in un cantuccio umido e scuro, al sicuro dietro una
montagna di
casse ammuffite ed impolverate. Se quello era uno scherzo, non era una
cosa
divertente.
Soprattutto
perché quei pupazzi assetati di sangue sembravano avere tutta
l'intenzione di
sbranarlo senza troppi complimenti. Giocherellò nervosamente con la
penna,
emettendo un sono strozzato e frustrato.
Visto
che era la sua unica "arma", gli conveniva cercare di non perderla.
Evocare il suo kagune poteva essere un rischio, visto che poteva
attirarne
ancora di più.
Si
era svegliato lì, bruscamente, sentendo i rumori sferraglianti di quei
vecchi
giocattoli che si muovevano nei corridoi, lenti e inarrestabili.
Era
riuscito a sventrare un coniglio guercio senza troppi problemi, anche
se
l'orsacchiotto con il ghigno era stato un po' più difficile da
sfracellare
contro il pavimento.
Nishiki
ghignò, il suo corpo accucciato coperto dall'oscurità. La situazione
era
piuttosto ridicola, visto che loro stavano cacciando lui è lui stava
cacciando
loro.
Non
che i pupazzi di peluche fossero esattamente una prelibatezza da
mangiare, anzi
(e se Kaneki avesse saputo che aveva sbranato un orsacchiotto, lo
avrebbe
sfottuto per tutta la vita)
Lentamente
si alzò in piedi, passeggiando nello stretto corridoio per poi
infilarsi in una
stanzetta laterale.
L'aria
era stantia e polverosa.
Improvvisamente,
una macchia di oscurità di staccò dalle ombre dell'angolo. Occhi rossi
fiammeggianti baluginarono nel buio, mentre la volpe dai denti affilati
si
protendeva verso di lui con un balzo. Sembrava correre, anzi, scivolare
fluidamente sul pavimento in linoleum.
I
suoi artigli ticchettarono scontrandosi a mezz'aria. Un boato riempì la
stanza,
quasi facendo tremare le pareti. E poi, solo l'oscurità.
Nishiki
si svegliò di soprassalto.
Davanti
a lui, lo schermo del computer ancora lampeggiava.
"Game Over"
Il
ghoul si scostò i capelli sudati dalla fronte, cercando a tentoni gli
occhiali
appoggiati sul bancone inzaccherato di bacche di caffè. L'orologio
digitale
segnava le tre del mattino - e l'assenza di luce al di là delle
tapparelle
chiuse confermava la sua ipotesi.
Nishiki
sospirò, rassegnato.
«Forse
non mi fa bene addormentarmi al computer, hm?»
whatever.
uhm,
ehilà! *arriva una montagna di pomodori*
lo
so, sono terribilmente in ritardo con l'aggiornamento (anche se in
realtà
sarebbero due settimane giuste, btw) ma la scuola mi uccide ultimamente
— basta
pensare che al ritorno mi aspetta la verifica di matematica,
interrogazione di
inglese e tedesco. oh, joy.
rivango
che sto pure leggendo un libro in tedesco,
liberamente obbligata dalla mia prof, ha.
comunque
sia, non ho molto da dire su questo capitolo, se non altro che non si
prestava
molto al genere comico, ma c'est la vie, io ho tentato di fare del mio
meglio.
altra
cosa, siamo arrivati a ben ventisei storie nel fandom *piangio*
il
mio obiettivo minimo è arrivare al doppio(?) o siete con me o fuori.
comunque,
come news della settimana, uta è comparso in tokyo ghoul:re ed io ho
vinto la
partita, ieri(?).
al
prossimo capitolo~
rie
p.s. ho inserito i nomi di nuovi personaggi da votare di tokyo ghoul:re