Quel giorno, il telefono squillò e mio padre andò a rispondere. Dopo un po', tornò e disse:-Hanno deciso la data della prima udienza di tua madre.
-Okay. Quando?- dissi io.
-Lunedì 16, alle nove.
A quell'ora, io ero a scuola, ma papà disse che avrebbe parlato con il preside Haiden e che sarei potuto venire. E così fece. Il giorno dell'udienza, io mi misi dietro. Vidi mia madre in una tuta arancione e che stava tremando. Mi faceva anche un po' di pena. Dopo un po', arrivò il giudice.
-Bene. Siamo qui per giudicare la signora Sierra Fernandez. Quali sono le accuse?- disse il giudice.
-Efrazione, Signor Giudice. La signora Fernandez è entrata nella casa di Cody Anderson. I due stavano insieme sedici anni fa e hanno avuto un figlio.- disse l'avvocato dell'accusa, la signora Turner.
-Quel'è la pena minima, signora Turner?
-Dieci anni, Signor Giudice.
-Vedremo. Sentiamo i testimoni.
Il primo testimone fu Amy, la figlia della signora Turner. -Che cosa hai visto, Amy?- chiese la signora Turner.
-Ho visto una figura muoversi in casa degli Anderson. Poi, visto che era quella donna.- disse Amy. Gli interrogatori andarono avanti per un po'. Poi, toccò a me.
-Allora, Andy. Hai mai visto la signora Fernandez?- chiese la signora Turner.
-Prima di sabato, mai.- dissi.
-Sai che è tua madre, Andy?
-Si, mio padre me ne ha accennato un paio di volte a lei, ma poi cambiava discorso.
L'interrogatorio andò avanti per una mezz'ora, tra l'accusa e la difesa. Alla fine, la giuria andò a scegliere il verdetto. Tornarono un paio d'ore dopo. -Signori Giurati, avete deciso il verdetto?- chiese il giudice.
-Si, Signor Giudice. Abbiamo deciso che la signora Sierra Fernandez sia colpevole dell'accusa di efrezione.- disse il Presidente della giuria alzandosi in piedi.
-Grazie, signori Giurati. La signora Fernandez dovrà scontare dieci anni di carcere e non potrà avere la libertà vigilata fino a quando non avrà scontato almeno otto anni. Ho detto tutto. Guardie, portatela via.
Due guardie portarono via mia madre. Ero sollevato e triste. Sollevato perché mia madre non si sarebbe presentata a casa per almeno otto anni, triste perché era finita in carcere. A casa, mio padre mi abbracciò e mi disse:-Ti voglio bene, tesoro mio.
-Vado di sopra a dormire.- dissi.
-Andy, è presto. Sono le tre del pomeriggio.
-Lo so, ma voglio riflettere.
-Va bene.
Ci staccammo e andai di sopra. Guardai la foto di quando avevo dieci anni. Poi, presi dei fogli con dei pentagrammi e la mia chitarra e scrissi una canzone. La chiamai "Mamma". La sera, scesi a mangiare. Appena Nikita andò a guardare la TV, mio padre mi disse:-Ho ascoltato la tua canzone. Molto bella.
-Davvero?- chiesi.
-Si. Posso chiamare un mio amico per farti incidere la tua canzone.
-Okay.
Abbracciai mio padre e gli diedi un bacio. Mio padre mi strinse forte e iniziò ad accarezzarmi i capelli. Era bellissimo quando mio padre mi accarezzava i capelli. -Ti adoro, papà.- dissi.
-Anche io ti adoro, Andy.- disse lui.
-Okay. Quando?- dissi io.
-Lunedì 16, alle nove.
A quell'ora, io ero a scuola, ma papà disse che avrebbe parlato con il preside Haiden e che sarei potuto venire. E così fece. Il giorno dell'udienza, io mi misi dietro. Vidi mia madre in una tuta arancione e che stava tremando. Mi faceva anche un po' di pena. Dopo un po', arrivò il giudice.
-Bene. Siamo qui per giudicare la signora Sierra Fernandez. Quali sono le accuse?- disse il giudice.
-Efrazione, Signor Giudice. La signora Fernandez è entrata nella casa di Cody Anderson. I due stavano insieme sedici anni fa e hanno avuto un figlio.- disse l'avvocato dell'accusa, la signora Turner.
-Quel'è la pena minima, signora Turner?
-Dieci anni, Signor Giudice.
-Vedremo. Sentiamo i testimoni.
Il primo testimone fu Amy, la figlia della signora Turner. -Che cosa hai visto, Amy?- chiese la signora Turner.
-Ho visto una figura muoversi in casa degli Anderson. Poi, visto che era quella donna.- disse Amy. Gli interrogatori andarono avanti per un po'. Poi, toccò a me.
-Allora, Andy. Hai mai visto la signora Fernandez?- chiese la signora Turner.
-Prima di sabato, mai.- dissi.
-Sai che è tua madre, Andy?
-Si, mio padre me ne ha accennato un paio di volte a lei, ma poi cambiava discorso.
L'interrogatorio andò avanti per una mezz'ora, tra l'accusa e la difesa. Alla fine, la giuria andò a scegliere il verdetto. Tornarono un paio d'ore dopo. -Signori Giurati, avete deciso il verdetto?- chiese il giudice.
-Si, Signor Giudice. Abbiamo deciso che la signora Sierra Fernandez sia colpevole dell'accusa di efrezione.- disse il Presidente della giuria alzandosi in piedi.
-Grazie, signori Giurati. La signora Fernandez dovrà scontare dieci anni di carcere e non potrà avere la libertà vigilata fino a quando non avrà scontato almeno otto anni. Ho detto tutto. Guardie, portatela via.
Due guardie portarono via mia madre. Ero sollevato e triste. Sollevato perché mia madre non si sarebbe presentata a casa per almeno otto anni, triste perché era finita in carcere. A casa, mio padre mi abbracciò e mi disse:-Ti voglio bene, tesoro mio.
-Vado di sopra a dormire.- dissi.
-Andy, è presto. Sono le tre del pomeriggio.
-Lo so, ma voglio riflettere.
-Va bene.
Ci staccammo e andai di sopra. Guardai la foto di quando avevo dieci anni. Poi, presi dei fogli con dei pentagrammi e la mia chitarra e scrissi una canzone. La chiamai "Mamma". La sera, scesi a mangiare. Appena Nikita andò a guardare la TV, mio padre mi disse:-Ho ascoltato la tua canzone. Molto bella.
-Davvero?- chiesi.
-Si. Posso chiamare un mio amico per farti incidere la tua canzone.
-Okay.
Abbracciai mio padre e gli diedi un bacio. Mio padre mi strinse forte e iniziò ad accarezzarmi i capelli. Era bellissimo quando mio padre mi accarezzava i capelli. -Ti adoro, papà.- dissi.
-Anche io ti adoro, Andy.- disse lui.